domenica 14 agosto 2022

Ma chi lo sa che Batman ha delle radici ebraiche?

 


Questo giornalista Nathan Greppi mi stupisce sempre!

E voglio ringraziarlo! Se la storia di Bambi e il suo lato oscuro li conoscevo già grazie ad un'amica chi mi ha prestato il libro di Felix Salten incoraggiandomi a leggerlo per scoprire la metafora sulla salita del nazismo e dell'antisemitismo in Europa ( io lo farei leggere a scuola, con il libro di Anna Franck) invece le radici ebree di Batman sono una grande sorpresa ! 

Nathan Greppi racconta tutto questo nel suo post del sito BET MAGAZINE MOSAICO della comunità ebraica di Milano.

Batman lo abbiamo visto al cinema come nei cartoni animati, nei fumetti come nei videogiochi, sotto innumerevoli varianti, l’ultima delle quali lo vede impersonato da Robert Pattinson nel film uscito in Italia il 3 marzo. 


Ma 
Batman non è solo uno dei supereroi di maggior successo della storia; alla base della creazione del supereroe vi sono anche forti legami con il mondo ebraico, a cominciare dal fatto che i suoi creatori, i fumettisti Bob Kane e Bill Finger, erano ebrei.

                                            Bob Kane


                                           Bill Finger

Come ricorda un approfondimento della rivista Forward, il debutto di Batman avvenne nel maggio 1939 sul numero 27# della rivista di fumetti Detective Comics (legata fin dal nome alla casa editrice DC Comics). Kane e Finger (il secondo ha anche co-creato il personaggio di Lanterna Verde) lo idearono sulla scia del successo riscosso da Superman, che aveva esordito solo l’anno prima per lo stesso editore.



La leggenda vuole che Kane e Finger abbiano ideato e realizzato il personaggio in un solo week-end! 

Kane si sarebbe ispirato all’ornitottero, un prototipo di macchina volante dotata di ali vagamente simili a quelle di un pipistrello, ideato da Leonardo Da Vinci verso la fine del ‘400. 

Il costume originale doveva essere rosso, ma fu Finger a immaginarlo nero e grigio, con il simbolo del pipistrello sul petto. 


                                            Bob Kane

 Finger ideò anche la figura di Bruce Wayne, l’alter ego di Batman nella vita di tutti i giorni. 

Alla radice dell’idea di un eroe con un’identità segreta, che all’epoca aveva tra i suoi maggiori rappresentanti anche Zorro, c'era la serie di romanzi della Primula Rossa, iniziata nel 1905 e scritta dalla baronessa inglese Emma Orczy.

Finger e Kane erano entrambi nati in famiglie ashkenazite, ed erano cresciuti nella zona sud del Bronx, all’epoca abitata in gran parte da ebrei. 

Entrambi frequentarono il liceo DeWitt Clinton nel Bronx, che tra i suoi ex-studenti annovera altri fumettisti ebrei di successo quali Will EisnerIrwin Hasen e Stan Lee

Inoltre, anche gli allora editori della DC, Harry Donenfeld e Jack Leibowitz, erano ebrei newyorkesi.

I rapporti tra i due creatori non furono equi:  lo scrittore Arie Kaplan nel suo libro del 2008 From Krakow to Krypton: Jews and Comic Books, racconta che Kane, seguendo i consigli del padre avvocato, ottenne la piena proprietà intellettuale del personaggio di Batman, cosa rarissima all’epoca, fingendo di essere minorenne all’epoca della pubblicazione e costringendo la DC a negoziare per evitare problemi. 

A Finger, al contrario, la paternità del lavoro svolto fu riconosciuta decenni dopo la sua morte. 

Così, sebbene avesse contribuito a creare non solo Batman, ma anche l’ambientazione di Gotham City e i classici personaggi quali Joker, il Commissario Gordon e Catwoman, gli furono negati fama e onore. 

Kane divenne ricco e famoso, mentre Finger morì povero e alcolizzato nel 1974, all’età di 60 anni.

I riconoscimenti ai meriti di Finger arrivarono tardi: a seguito di forti pressioni da parte degli addetti ai lavori, a partire dall’ottobre 2015 tutte le opere su Batman vengono accreditate come di un “personaggio creato da Bob Kane e Bill Finger”. 

Nel dicembre 2017 gli venne intitolata una via nel Bronx.

Almeno in apparenza, Kane non sembrava molto legato alle sue radici, pur essendo cresciuto in un ambiente ebraico: come ha spiegato il fumettista Danny Fingeroth nel suo saggio del 2007 Disguised as Clark Kent: Jews, Comics, and the Creation of the Superhero, l’autore non ha mai menzionato il suo essere ebreo nella sua autobiografia, Batman and me, ad eccezione di quando accenna ad un pasto in casa in cui si preparava un piatto a base di matzot. 

L’ipotesi più credibile è che, avendo vissuto in un’epoca in cui gli ebrei venivano spesso emarginati dall’alta società WASP (White Anglo-Saxon Protestant), egli nascondesse le sue origini per integrarsi meglio. 



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