Per una serata pretende 47.000 euro. Più altri 20-25.000 che se ne vanno in note spese: dall’aereo privato ai dieci cartoni di champagne e ai dieci di acqua minerale.
Cosa fa di speciale?
Semplicemente mette su dischi. Lui è Danny Tenaglia, il deejay più costoso del mondo.
Il suo numero è memorizzato nei cellulari di gente tipo Madonna e Kate Moss, Jamiroquai, Lisa Stansfield, Janet Jackson.
Il suo numero è memorizzato nei cellulari di gente tipo Madonna e Kate Moss, Jamiroquai, Lisa Stansfield, Janet Jackson.
E il 15 agosto si é esibito nella sua unica data italiana al Cocoricò di Riccione.
Sul locale stanno piovendo le prenotazioni per ballare con la musica di Tenaglia.
Non si può invece dire «per vederlo da vicino» perché Danny ha chiesto di montare un vetro di protezione davanti alla consolle che permette di intravederlo, ma non di riprenderlo con macchine fotografiche o con il telefonino.
A dispetto delle sue umili origini (cresciuto a Brooklyn) e del nome da fumetto, Danny ha capito benissimo come funziona lo show-biz.
Centellina le sue esibizioni: oggi a Tokio e la settimana prossima a Parigi, il mese prossimo a New York.
Pretende sfizi da star, tipo le dieci confezioni di un certo tipo di gomma da masticare alla menta. La console megagalattica che non distorce.
Ha fatto prenotare un’ala di un lussuoso albergo di Cattolica per quattro giorni.
Se ci passerà un’ora sarà già tanto perchè ripartirà subito per Ibiza dove il deejay americando sta fdacendo base quest’estate. Ma così intanto la sua leggenda aumenta.
Certo, poi, tutto da vedere se pagare un deejay, per quanto celebre, per una serata estiva sotto Ferragosto, settantamila euro sia un colpo grosso o - diciamo pure - una fregatura.
Certo, poi, tutto da vedere se pagare un deejay, per quanto celebre, per una serata estiva sotto Ferragosto, settantamila euro sia un colpo grosso o - diciamo pure - una fregatura.
Ma al «Cocco» (come lo chiamano i fedelissimi), locale storico (non si è mai fermato da 19 anni ad oggi) unica discoteca italiana nelle bibbie internazionali del settore, tipo Dj Mag e nella top ten mondiale dei club, sono euforici.
Ma soprattutto sono sicuri di rientrare nelle spese. «L’anno scorso quando Tenaglia venne per la prima volta al Cocoricò, arrivarono 700 persone che spesero circa 50 euro a testa – sorride il trend setter Davide Nicolò, uno dei pr della serata - quest’anno speriamo di migliorare. In ogni caso per il locale è una questione di prestigio.
Ogni suo dj set è un concerto, un evento unico ed irripetibile». Unica nota stonata è la data. Il locale avrebbe preferito fare un investimento del genere magari in un giorno feriale.
Nel sabato di Ferragosto l’incasso è assicurato in ogni caso.
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