sabato 28 febbraio 2009

Amis-Amies, le nouveau livre de Tomi Ungerer

Tomi Ungerer!
Ses best-sellers, qui ont enchanté des générations d'enfants : Les Trois Brigands, Pas de baiser pour Maman sont des contes très particuliers.

Aujourd'hui, le nouvel ouvrage de Tomi Ungerer, Amis-Amies, vient de paraître.

Et Les Trois Brigands, l’un de ses succès, est adapté au cinéma.

L'occasion de découvrir cet homme étonnant : dessinateur, auteur, sculpteur, caricaturiste, collectionneur de jouets…, artiste polyvalent.

Mais cet Alsacien est avant tout un homme engagé, profondément humain.

J'ai envie de vous faire partager mon coup de cœur pour lui et pour toute son œuvre : d'abord à travers son parcours fascinant de dessinateur, puis en vous faisant (re)découvrir quelques-uns de ses ouvrages qui ont fait le tour du monde... et enfin, la genèse du film Les Trois Brigands. C'est parti pour un voyage dans l'enfance... toujours d'actualité !



Un livre pour se distraire

L'histoire :
A 58 ans, Charlotte peut dire qu'elle a réussi sa vie professionnelle.
Elle dirige avec succès une société de communication. Mais côté vie privé, c'est pas le pied ! Quittée par son mari après 30 ans d'union, évidemment pour une femme bien plus jeune, elle vit mal sa nouvelle solitude.
Jusqu'à ce qu'elle se pique au jeu de la séduction sur un nouveau site de rencontres très en vogue, Loveparadise.com.
L'amour n'a pas d'âge, mais les amoureux en ont un !

Après Pretty Man, son premier livre, Ariel Ricaud nous replonge avec romance dans la vie d'une quinqua bien dans sa peau, mais pas toujours dans son cœur.
Charlotte a beau avoir 58 ans, des enfants et une belle carrière, elle n'en est pas moins une ado lorsqu'il s'agit d'amour.
Le livre est drôle, nous tient en haleine, et sent l'histoire vécue ! Un bel hommage à l'espoir. Tout peut arriver, même après 50 ans.
Love-paradise.com, d'Ariel Ricaud, éd. Fleuve noir.

Il Salone di Sissi




Completato a Venezia il restauro della prima delle ottocentesche sale del Palazzo Reale, in piazza San Marco, recentemente acquisite a funzione museale su iniziativa del Comitato francese per la Salvaguardia di Venezia, e grazie al mecenatismo del World Monuments Fund.


La prima stanza oggetto di questo intervento, che va ad arricchire il percorso espositivo del Museo Correr, è quella immediatamente adiacente al Salone da Ballo, in epoca asburgica adibita ai “pranzi settimanali”.


Alla fine di questo recupero il museo potrà contare su una nuova, affascinante ala - già abitata da Napoleone, da Sissi e Francesco Giuseppe, dai Savoia - nella quale ripercorrere le complesse vicende ottocentesche legate ai domini francese, austriaco e sabaudo.


I lavori, coordinati dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, hanno interessato integralmente le superfici dell'ambiente, in tutte le sue parti costitutive: pareti e soffitto con affreschi e stucchi, porte lignee intagliate laccate e dorate, pavimento a intarsio ligneo, serramenti laccati.




domenica 22 febbraio 2009

Guy Bourdin, fotografo


Uno degli artisti più interessanti e innovativi nel mondo delle arti visive.

Una sensibilità unica e una percezione originale del mondo della moda e della pubblicità, caratterizzata da una costante ricerca della perfezione.

Alla fine degli anni ‘70 Guy Bourdin è stato parte del radicale cambiamento della storia della fotografia.

Ha lavorato attraverso metafore, esplorando realtà contraddittorie ed esaltandone le qualità più sublimi e irrazionali. Le sue immagini ambigue e costruite nel dettagli sono costruite su un’estetica surreale con un utilizzo dei colori molto personale.

Influenzato dal movimento surrealista, in particolare Ispirato dal suo mentore Man Ray, dal fotografo Edward Weston e dai pittori René Magritte e Balthus, Guy Bourdin esplora con grande passione il concetto di desiderio come espressione autentica del proprio essere: la ricerca della bellezza, il tema della vita e della morte e la sessualità come momenti chiave di ogni esistenza.
L’esposizione presso la Galleria Sozzani è divisa in due parti.

“A Message for You” raggruppa la produzione di fine anni ’70 quando, nel pieno della sua maturità artistica, il suo sguardo attento registra i cambiamenti sociali di quegli anni: la libertà sessuale, le frivolezze del capitalismo, gli eccessi del consumismo e la presenza crescente dei media.

Tutti questi temi trovano la collocazione perfetta sulle pagine patinate delle riviste di moda. Accanto ad alcune delle sue immagini più significative, la mostra “Unseen” presenta una selezione di lavori provenienti dall’archivio privato di Guy Bourdin.

Le sue fotografie non hanno perso la forza provocatoria che le ha contraddistinte fin dall’inizio.
A quasi 18 anni dalla sua morte, la sua eredità artistica è celebrata dai musei di tutto il mondo e continua ad ispirare generazioni di fotografi.

14/02/2009
05/04/2009 Ingresso libero
Galleria Carla Sozzani
corso Como 10
Milano - Italia
Apertura: Martedì, venerdì, sabato e domenica: ore 10.30 – 19.30 ,

mercoledì e giovedì: ore 10.30 – 21.00, lunedì: ore 15.30 – 19.30
Per informazioni
http://www.galleriacarlasozzani.org/

Pablo Echaurren

Esposizione : 100 anni di futurismo
a Torino.


La massima parte dei testi e dei documenti raccolti in mostra -alcuni, di valore storico incalcolabile, mai prima d’ora esposti- provengono dalla collezione, unica al mondo, di Pablo Echaurren e di Claudia Salaris.


Da un lato una grandissima e autorevolissima studiosa del Futurismo i cui scritti sono un riferimento obbligato per ogni cultore del movimento; dall’altro una poliedrica figura intellettuale alla quale però la mostra vuole rendere omaggio non soltanto per il suo benemerito ruolo di collezionista, ma anche per quello di artista, e “antagonista”.


Con il tributo a Echaurren e la mostra di suoi quadri, grafiche e oggetti, si solleva il problema di una possibile “eredità”, non formale ma spirituale, del Futurismo.
20/02/2009
05/04/2009
Ingresso gratuito
MIAAO via Maria Vittoria, 5 Torino - Italia
Apertura dal martedì al venerdì, ore 16-19,30 sabato e domenica, ore 11-19
lunedì chiuso



Per informazioni
http://www.miaao.org/

sabato 21 febbraio 2009

Le figlie di Lilith


Le figlie di Lilith di Valeria Palumbo
Casa editrice: OdradekAnno 2009 - 184 pp. - 16,00 euro

Genere: Saggio
Le figlie di Lilith offre un contributo seducente alla bibliografia di genere femminile, con la sua rassegna appassionante di eroine che, nel corso di un secolo, hanno influenzato culture, superato limiti e aperto la strada all’emancipazione.

Donne che rivoluzionando la loro vita hanno inciso profondamente nella nostra.

L’autrice posa il suo sguardo soprattutto sulle figure più trascurate dalla Storia, “le figlie di Lilith”, appunto, partendo dall'assunto che sia stata proprio lei la prima moglie di Adamo, un demone pronto a distruggere gli uomini a cui si avvicinava e con cui si accoppiava.

Tra prostitute d’alto bordo, dive stravaganti ma anche scrittrici, artiste e muse di intellettuali, emerge la figura sfaccettata della femme fatale. E così ci ritroviamo immerse - da spettatrici privilegiate - nelle vite de La bella Otero, Lola Montez, Clara Bow, Colette, Liala e Theda Bara; messe al corrente di segreti intimi, manie, capricci e scandali. Raccontando la vita di queste dive seducenti, il libro celebra in modo magistrale la loro influenza sull'emancipazione femminile in Occidente e non solo (pensate a Bollywood).

Una lettura consigliata, non solo per le quote rosa.

Flyp, un amore di cagnolino




Ho trovato la scheda di un cagnolino troppo carino, che si chiama FLYP e che stasera arriva dalla Spagna, dove ha molto sofferto e dove ha rischiato di morire, per cominciare una nuova bella vita a Parigi, con la sua nuova padroncina Barbara!

Razza BASSET GRIFFON VENDEEN
Deriva dall'incrocio tra il Sant'Uberto bianco, il Bracco italiano bianco-fulvo e il Grand Griffon.
Descrizione razza basset griffon vendeen:
Raggiunge un'altezza di 38-42 cm, i maschi possono essere leggermente più grossi delle femmine.

Possiede un torace aperto, lungo e profondo;
ha le coste cerchiate;
il dorso è lungo, largo e dritto inclinato leggermente all'altezza del rene;
la testa non è molto larga con l'osso occipitale ben marcato;
il suo muso è lungo, dotato di enormi baffi sulle labbra;
tartufo ben evidente con narici ben aperte;
i suoi occhi sono di forma ovale, grandi e scuri, senza parti bianche,
ha un'espressione intelligente e familiare;
le orecchie sono morbide, strette, fini e di forma ovale, rigirate in dentro;
la coda è attaccata in alto, grossa all'attaccatura si restringe verso l'estremità, è a sciabola e abbastanza lunga, non è mai ripiegata sul dorso.
Il pelo è duro, non lunghissimo, in nessun caso setoso o lanoso; le frange non sono abbondanti;
il colore del mantello varia: unicolore giallo-rossiccio,bicolore bianco-grigio, bianco-arancio, bianco-nero, oppure tricolore.
Possiede un'ossatura sviluppata ma asciutta.
Carattere basset griffon vendeen:
E' un cane temerario, forte, resistente e ostinato; coccolone, docile ai comandi, sensibile, giocherellone.
E' molto fedele e affettuoso. ama scoprire luoghi e odori nuovi.
Ottimo cane da compagnia. non sono mai aggressivi.
Utilizzazione:
Segugio specializzato nella caccia al capriolo e al cinghiale; apprezzato anche come cane da compagnia.
E' un cane molto attivo, consigliato tenerlo in un giardino.
I difetti più ricorrenti possono essere che il cane possegga la testa piatta e corta, il tartufo sia decolorato, l'occhio sia chiaro, possieda delle mascelle ineuguali, le orecchie piatte o sprovviste di pelo, abbia un collo troppo corto e un dorso molle.

venerdì 20 febbraio 2009

Look collector pour Malibu


Les graphistes français, Niark1 et le duo The Feebles, ont conçu chacun une bouteille collector avec leur propre vision de Malibu : le premier, NiarK1, rompt avec la blancheur originelle de la bouteille par la création d'un univers exotique, à la fois luxuriant et sombre, soulignant ainsi les origines caraïbéennes du rhum utilisé dans l’élaboration de Malibu.

Le duo the Feebles a imaginé un pastel de couleurs légères et lumineuses qui évoquent la multiplicité des saveurs des cocktails Malibu et la douceur du produit.

Résultats : deux bouteilles collector Malibu avec deux visions différentes de la marque.

NiarK1 et the Feebles donnent ainsi un nouveau design à la fameuse bouteille icônique de cette boisson au goût de soleil.

INFOS PRATIQUES :Dipsonible dans les bars et les discothèques en mars Chez Monoprix mi-avril et dans tous les points de vente de la grande distribution en mai.Prix : 9,80 €

Montblanc pour l'Unicef



Montblanc poursuit sa collaboration avec l'UNICEF pour combattre l'illettrisme dans le monde, cette année, l’engagement de Montblanc, connu pour son investissement dans l'art et la culture, s’enrichit d’avantage.

Signature International, l'UNICEF et Montblanc ont donné naissance à "Montblanc - Signature for Good ", Un projet qui sera révélé le 20 Février 2009, à Los Angeles.

Signature International est une initiative culturelle, fondée en 2005 par Rosalie Miller et Hamilton Mann, qui crée des opportunités artistiques et valorise le talent des artistes à travers des manifestations à but non lucratif. Pour "Montblanc - Signature for Good ", 12 extraordinaires Actrices connues pour leur talent et leur beauté, ont accepté d'être photographiées et de donner leur portrait pour une exposition au bénéfice de l'UNICEF, un organisme de bienfaisance que toutes étaient prêtes à soutenir.

Les 12 "muses", Emily Blunt, Marcia Cross, Helen Hunt, Lauren Hutton, Mila Jovovich, Jessica Lange, Eva Longoria, Sienna Miller, Christina Ricci, Susan Sarandon, Mira Sorvino, vêtues de robe couture et parées de bijoux signés Montblanc, ont été photographié par le photographe américain Roger Moenks, chacune représentant une héroïne de la littérature classiques.
Parmi ces personnages : Scarlett O'Hara de "au temps emporte avec le vent" (Eva Langoria dans la photo), Juliette de "Romeo et Juliette", Marguerite Gauthier, de "La Dame aux Camélias".Les 12 portraits étonnants seront dévoilé, le Vendredi avant les Oscars, le 20 février 2009, lors d’un diner de Gala organisée par Montblanc.

Cette Soirée honorera l’engagement des 12 actrices et leur sentiment de devoir moral et culturel à l'appui de l'UNICEF pour soutenir leurs efforts de lutte contre le problème mondial de l'illettrisme. Chaque photo est unique et chacune sera signée par sa muse pendant la soirée.
La série de 12 portraits sera ensuite déplacer à travers le monde pendant 6 mois, avant de retourner à Los Angeles pour être mis aux enchères dans la nouvelle boutique Montblanc de Rodeo drive, par Sotheby's à la fin de l'été ; le 8 Septembre 2009, journée internationale de la lutte contre l’illettrisme.
L'argent généré par la vente aux enchères sera entièrement reversé à l'UNICEF.En Parallèle de cet événement Montblanc dévoilera également le soir du 20 février une nouvelle ligne exclusive Unicef, vendu dans les 360 boutiques de la maison et dont les bénéfices seront reversés à l’UNICEF.

concorso letterario sul web via Facebook


Concorso letterario sul web per scrittori in erba.
Ed infine anche l'amore fu trasformato dal web.
Ebbene sì. Di oggi la notizia che a poco meno di due settimane da San Valentino è stato indetto un concorso letterario che premierà l'aspirante scrittore che, penna alla mano, riuscirà ad esprimere con parole nuove il sentimento più vecchio del mondo. Fin qui niente di nuovo. Un concorso letterario come tanti che mette al centro l'Amore come tematica.

Ciò che fa la differenza è che questa volta non c'è nessun indirizzo a cui spedire i propri palpitanti versi.

L'idea è piuttosto semplice e, se vogliamo, un po' banale.

Ma di certo avrà grande seguito sul web.
Dario Flaccovio editore infatti ha bandito un concorso letterario on line sfruttando la notorietà di Facebook, il social network più famoso al mondo e l'altrettanto nota ricorrenza degli innamorati, San Valentino.
Il meccanismo è semplice.

Quanti vorranno partecipare al concorso potranno inserire le proprie righe come post al gruppo facebook collegato al concorso.
Come?
Basta cercare su facebook il gruppo “Ah, l'amore, questo folle sentimento...”, inserire la propria storia d'amore ed il gioco è fatto.
Il vincitore si aggiudicherà tre libri.

Nell'ordine: Quello che veramente ami di Riccardo Arena, Incontro a Daunanda di Giancarlo Narciso e Bambole perdute di Renzo Saffi.
Tutti editi da Dario Flaccovio editore!
Insomma poteva esserci un'idea più semplice e di sicuro successo che mettere insieme il facile sentimentalismo di metà febbraio e la presunta festa ad esso collegato per fare pubblicità ad una casa editrice?
Per chi avesse deciso di partecipare, di seguito il regolamento del concorso.

Regolamento: Il racconto, in lingua italiana, non dovrà superare le 3000 battute.L'autore, nello spazio “argomento di discussione”, deve scrivere il titolo del racconto.I partecipanti dovranno pubblicare il proprio racconto nell’Area discussioni del gruppo, in modo che tutti lo possano leggere, apprezzare e commentare. I racconti, inediti, saranno pubblicati entro e non oltre il 10 febbraio 2009.Tra tutti i racconti pervenuti in tempo utile la giuria, composta da Riccardo Arena, Giancarlo Narciso e Renzo Saffi, a suo insindacabile giudizio, sceglierà il vincitore e segnalerà il primo classificato.

I partecipanti al concorso rinunciano, contestualmente all’invio dei racconti, a qualsiasi titolo di riconoscimento dei diritti di autore.Il curatore del gruppo si riserva la facoltà di eliminare eventuali testi offensivi, a sfondo sessista o razziale.Perché l’amore è di ogni colore, non ha partito ed è patrimonio dell’umanità!

Festival di Sanremo : il libro!

Sanremo e' Sanremo.
Il libro..
Un libro racconta la kermesse
Ancora una volta torna il Festival di Sanremo.

Sempre targato RAI1, con i soliti fiori, le solite polemiche, canzonette, vecchi artisti, nuovi “talenti” e tutta la festa intorno.

Sanremo è comunque un evento che fa scrivere e parlare.

Per i fan, quest'anno é uscito in libreria “Sanremo è Sanremo. I retroscena del Festival dal 1951 al 2007” di Federico Gennaccari e Massimo Maffei, edito da Armando Curcio Editore.

L'opera racconta il Festival di Sanremo, dalla prima all'ultima edizione, attraverso i quintali d'inchiostro e carta stampata che in quasi 60 anni son stati immolati alla causa sanremese.
Ogni capitolo è dedicato a un anno della kermesse con tanto di descrizione della manifestazione, elenco delle canzoni in gara, dischi più venduti, curiosità e peculiarità dell'anno in questione.
Una via di mezzo tra il reportage giornalistico e un testo narrativo.
Una quantità di informazioni appassionerà i veri estimatori del Festival italiano per antonomasia, ma che di certo interesserà anche quanti sapranno leggere tra le righe la storia di cinquant'anni del nostro paese.
Al ritmo di musica le pagine ripercorrono il boom economico, la contestazione giovanile degli anni '60 sino ad arrivare ai giorni nostri.
Uno spaccato dell'Italia che è stata e che sarà.

mercoledì 18 febbraio 2009

Les hommes et le ménage


Les hommes sortent la poubelle mais jettent l'éponge
Selon les résultats d’un sondage européen, la répartition des tâches ménagères au sein du couple reste déséquilibrée en faveur des hommes qui rechignent pourtant à l’admettre

Pour la plupart des hommes, les corvées ménagères se compteraient sur deux, voire trois, doigts de la main : faire les courses (67 % déclarent le faire sans se plaindre), vider les poubelles (74 %) et, éventuellement, prendre en charge la cuisine (56 %).
C'est ce que révèlent les résultats d'un sondage publié le 3 février 2009 par Ipsos et Mapa-Spontex.

« Lorsqu'on leur cite une liste de neuf tâches ménagères courantes et qu'on leur demande quelle est leur attitude la plus fréquente face à ces tâches, les hommes reconnaissent que pour la moitié d'entre elles, ils essaient d'éviter de les faire voire ne les font jamais », indique l'étude réalisée dans quatre pays européens - France, Royaume-Uni, Italie et Espagne - auprès de 2 000 personnes vivant en couple. Ainsi, la majorité des hommes interrogés avouent « rechigner ou refuser de repasser (73 %), nettoyer les sanitaires (67 %), trier le linge et lancer une lessive (61 %), changer les draps (61 %), laver les sols (59 %) ».
La stratégie de l'esquive...
Et pour se soustraire à l'enfer du récurage, la gent masculine serait prête à tout, ou presque. Se montrer aux petits soins avec leur belle, promettre de s'y mettre la prochaine fois, faire la sourde oreille.

En dehors de ces stratagèmes les plus fréquemment employés, certains iraient même jusqu'à bouder dans leur coin ou supplier leur femme d'ajourner leur peine.
Toujours selon l'étude, « se cacher ou sortir de la maison est une stratégie que 29 % des hommes ont déjà employée ou pourraient employer, de même que faire du chantage (28 %) ou faire semblant d'être souffrant (27 %) ».
Jamais à court d'arguments, les récalcitrants emploient tour à tour la flatterie (« je le fais moins bien que toi »), l'argument du manque de temps ou de compétences pour justifier ou masquer leur propension à l'oisiveté.
Les femmes en feraient moins qu'elles le prétendent
Selon les sexes, le ressenti des situations diffère cependant.

Les femmes auraient tendance à minimiser le rôle des hommes pour les tâches les plus rébarbatives et ne confirment l'investissement de leur conjoint que pour quatre corvées sur neuf, en moyenne.
« On note de réels décalages entre ce qu'ils disent et ce que les femmes observent de leur côté », indique l'étude.
C'est le cas pour le fait de laver les sols (41 % des hommes disent le faire sans rechigner mais seulement 37 % des femmes confirment leurs dires, soit un décalage de quatre points).
Une divergence de point de vue que l'on observe aussi à propos du changement des draps (six points de décalage), de la gestion du linge (sept points), de l'entretien des sanitaires (cinq points) ou encore du repassage (sept points).
De même, le sondage révèle que « les hommes minimisent presque systématiquement les déclarations des femmes qui disent s'investir sans renâcler dans les tâches ménagères ».
Tandis que 92 % des femmes déclarent trier le linge et lancer des machines sans rechigner seulement 75 % de leurs compagnons estiment que c'est vraiment le cas (soit dix-sept points d'écart !).

Les femmes seraient d'ailleurs de moins en moins enclines à assumer seules les basses besognes.
Une source de conflit pour un couple sur deux
Sur la question de la répartition des tâches, hommes et femmes ne font pas bon ménage. Si 59 % des interrogés reconnaissent qu'ils devraient en faire plus, les deux sexes ne sont pas d'accord sur la valeur du « plus ».
Alors que ces dames jugent en faire « beaucoup plus » que leurs conjoints, ces derniers estiment seulement devoir en faire « un peu plus ».

D'où les disputes qui éclatent au sein de 56 % des couples de moins de 35 ans refusant de passer la serpillière sur certaines injustices ou menus privilèges...

Tour d'Europe de l'investissement ménager des hommes :
Machisme à l'italienne
Les Italiens sont les plus récalcitrants à se retrousser les manches. Au total, 15 % d'entre eux reconnaissent ne faire aucune tâche ménagère sans rechigner contre 10 % en France et au Royaume-Uni et seulement 8 % en Espagne. C'est d'ailleurs en Italie que le partage des tâches ménagères génère le plus de disputes !
Révolution espagnole ?
Si l'on en croit leurs déclarations, les hommes espagnols seraient particulièrement assidus à l'exécution des tâches ménagères et ce au-delà de la moyenne européenne.
Mais, de l'avis des femmes, leurs conjoints auraient tendance à embellir la situation. D'ailleurs, c'est en Espagne que les hommes utilisent les plus nombreux stratagèmes pour échapper au ménage.
Exemplarité britannique
Les Britanniques font figure de chefs de file en matière d'équité dans la répartition des tâches au sein du couple : 26 % d'entre eux déclarent en faire exactement autant que leur conjoint(e) contre 17 % des Européens, en moyenne.
La France et le Royaume-Uni sont considérés comme les deux pays où les hommes font le plus d'efforts pour s'occuper des tâches ménagères (33 %) mais les Françaises restent, malgré tout, les plus nombreuses d'Europe (81 %) à déplorer en faire plus que leur conjoint...


Le concours World Press 2009


Créée à Amsterdam en 1955, l'organisation World Press Photo vise à stimuler et soutenir le photojournalisme en promouvant un échange d'informations libre et non restreint.

Pour ce faire, elle organise des expositions, met en place des programmes éducatifs, tente d'accroître la visibilité des photographies de presse à travers différentes publications et organise un concours annuel destiné à valoriser les meilleures parutions photographiques.
Cette année pour la 52e édition du concours, le jury a récompensé 64 photographes de 27 nationalités différentes dans dix catégories thématiques différentes : spot news (photos d'actualité), general news (informations générales), people (personnes), sport actions (exploits sportifs), sports features (reportages sportifs), contemporary issues (problèmes contemporains), daily life (vie quotidienne), portraits (portraits), arts and entertainment (arts et divertissement) et nature (nature).
Pour chacune de ces catégories, les participants pouvaient soumettre soit des singles (images isolées) soit des stories (reportages composés de plusieurs images).

Dans la photo :
Photographe : Anthony Suau pour Time Magazine, Etats-Unis
A la suite d’un avis d’expulsion, le détective (armé) Robert Kole vient s’assurer que la famille qui ne pouvait plus rembourser son emprunt immobilier a bien quitté les lieux.
Illustrant la crise des subprimes, ce cliché pris le 26 mars 2008 à Cleveland dans l’Ohio a obtenu la plus haute distinction du concours World Press Photo 2009.
Le photographe américain lauréat se verra remettre son prix ainsi que 10 000 euros lors d’une cérémonie prévue à Amsterdam le 3 mai prochain.


Les enfants terribles de Philip Glass

LES ENFANTS TERRIBLES de Philip Glass d’après Jean Cocteau

Belle mise en images de Cocteau dans les spirales somnambules de Glass
piano et direction musicale
Véronique Briel
Vincent Leterme
Stéphane Petitjean
Cécile Restier
chorégraphie Yano Iatridès
avec
Muriel Ferraro (soprano)
Myriam Zekaria (soprano)
Jean-Baptiste Dumora (baryton)
Paul Crémazy (ténor)

Entre les évasions romanesques du poète Jean Cocteau, mort en 1963 et la musique minimaliste répétitive de Philip Glass, né en 1937, on pourrait tisser une espèce de toile de fond qui serait la reprise en boucle d’obsessions somnambules. Ici, le huis clos d’une adolescence fantasmée dans une chambre où le temps s’arrête et tourne sur lui-même, comme tournent sur elles-mêmes, en lancinantes mélopées, les thèmes et variations de la musique.
Frère et sœur, orphelins sans doute, Paul et Elisabeth ne peuvent vivre que l’un relié à l’autre et ils en mourront.
Ni Gérard qui aime Elisabeth, ni Agathe qui aime Paul et en est aimée ne pourront rien contre la spirale qui enferme leur couple, et où plane l’ombre fatale de Dargelos, le caïd de l’école qui a blessé Paul d’un jet de pierre. Une tragédie psychotique en quelque sorte la communication avec le réel est coupée…
Une partition pour trois pianos électroniques .

Après Hydrogen Jukebox à Nantes il y a à peine un mois (voir webthea du 17 janvier 2009), c’est le deuxième opéra de l’inventeur du minimalisme américain qui est repris sur les scènes de France.
Mais la pâte musicale en est tout autre même si le principe répétitif est maintenu en fugues tourbillonnantes. La partition cette fois est concentrée sur trois pianos électroniques dont Véroniques Briel, Stéphane Petitjean et Claude Collet manipulent les motifs qui se font écho sur d’infimes variations. Le compositeur quasi mythique de Einstein on the Beach révélé en 1976 au Festival d’Avignon, ne surprend plus. Son écriture est entrée dans les mœurs et les oreilles.
Une illustration intérieur nuit
Pour ces Enfants Terribles si joliment portés au cinéma par Jean-Pierre Melville en 1950 sur des musiques de Haydn et de Bach, celle de Glass constitue une sorte de battement de cœur et de pouls en saccades et en chamades.
Une illustration en intérieur nuit qui se fond dans la mise en scène de Paul Desveaux et les chorégraphies hallucinées de Yano Iatridès.
Les quatre interprètes jouent, chantent et dansent avec des bonheurs divers.

Muriel Ferraro passe de Dargelos à Agathe avec une élégance lointaine, malgré une diction parfois hésitante et en dépit d’une sonorisation sans utilité Damien Bigourdan offre à Gérard un chant juste et une prestation d’honnête copain, Myriam Zekaria a la charge de défendre les crises d’Elisabeth la sœur mante religieuse, elle joue la comédie avec ferveur, virevolte avec grâce mais abuse tant de ses ressources vocales que celles-ci tournent à l’aigre.
C’est le jeune baryton Jean-Baptiste Dumora qui fait de Paul, le frère blessé et floué, le portrait le plus juste et le plus poétique.
Décors futés jouant sur des espaces intercalés, lumières en clair-obscurs noir/blancs/prunes, costumes d’un chic désuet : Cocteau, ses paradis artificiels et ses enfers d’enfance se retrouvent en terrain familier.
Le 19 février2009 à l’Opéra Théâtre de Besançon, à 20 h

Philip Glass, né en 1937 à Baltimore, impose son propre style de musique fondé sur des structures répétitives en boucles avec addition de rythmes, sur l’enchaînement d’accords parfaits qui ne répond pas à l’harmonie traditionnelle mais à des relations plus complexes. Il est impossible de citer son impressionnante production musicale.
Philip Glass a marqué la création musicale des cinquante dernières
années, et a travaillé aux côtés des plus grandes figures de la création contemporaine notamment avec Bob Wilson.


Il entretient une relation privilégiée avec l’œuvre de Cocteau.
A partir de La belle et la bête (1994), Orphée (1993) et Les Enfants terribles (1996), il écrit des « opéras-films » : il enlève la bande sonore originale, il y introduit sa propre musique et remplace les dialogues par des parties chantées.

extrait d'un blog:

"Etant accro à la musique minimaliste et répétitive, je me préparais donc à me délecter d'un opus inconnu de moi (il faut dire qu'il compose autant que Cyril Lignac publie de livres), surtout après avoir lu une critique plus que positive dans Le Monde.
Et pourtant, "Du Monde comme de Télérama, des critiques toujours tu te méfieras"...Première minutes non surprenantes.
Trois pianos dans la pénombre, une mélodie lancinante qui incite les ondes alpha à venir titiller le cerveau.
Puis de la neige sur la scène, puis une bataille de boules de neige, un récitant qui clame, très bien, un très beau texte de Cocteau, puis un escogriffe qui se met à chanter, en français, qu'il aime jouer aux boules de neige.
Et ces chants, c'est tout ce que je déteste, la musique contemporaine des années 20-30, où l'idée de mélodie comme de poésie était perçue comme la soumission à des règles musicales bourgeoises et désuètes.
Donc, on chante de la prose sans aucune ligne mélodique, sautant d'octave en octave en un seul temps.Et je n'accroche pas.
Mon Chevalier non plus. Et pourtant, les artistes sont techniquement bons, pianistes comme chanteurs, tout particulièrement Damien Bigourdan (Gérard), excellent en récitant. Les quelques ballets sont intéressants, bien mis en scène.
Les pianos délivrent une musique lancinante - et mélodique - à souhait.
L'histoire est terrible, et terriblement bien rendue.
Et l'on peut se demander d'ailleurs si Jean Cocteau aurait pu présenter une telle oeuvre aujourd'hui, où se mèlent homosexualité (féminine assurément, masculine en filigrane), inceste, consommation de drogues variées...
Mais ces chants, ces chants... On aime ou on n'aime pas et, assurément, les avis étaient partagés dans la salle hier soir, une belle brochette de copines faisant une ovation avant même le rappel quand déjà nous courions vers la sortie
.En résumé, n'allez voir Les Enfants terribles mis en musique par Philip Glass que si vous a-do-rez Ute Lemper quand elle interprète les oeuvres les plus inaccessibles de Kurt Weill.
Si vous n'avez pas compris un mot à ce que je viens de dire, passez votre chemin."
Un extrait ici.

Exactitudes, ritratti fotografici




La Provincia di Roma presenta, per la prima volta in Italia, Exactitudes, progetto costituito da una serie di ritratti fotografici multipli realizzati dagli artisti Ari Versluis e Ellie Uyttenbroek.

Il duo olandese, da sempre interessato ai "dress codes" (codici d'abbigliamento), ha chiamato la loro serie, Exactitudes (una contrazione dei termini inglesi exact e attitude), traducibile in "stesso atteggiamento".

Registrando i loro soggetti in un'identica cornice, con pose simili e uno specifico codice d'abbigliamento, gli artisti realizzano un archivio quanto più scientifico e antropologico dei tentativi fatti dalle persone per distinguere se stessi dagli altri, assumendo un'identità di gruppo specifica.
Sposine, teenager, vagabondi, fan del tatuaggio, macellai e molto altro. Un' enciclopedia fotografica che raccoglie tutti gli stili, i modi di vestire e le tendenze de! gli ultimi anni.Un lavoro di osservazione lenta e minuziosa, di suddivisione in categorie e sottocategorie - 112 serie di Exactitude - che, dopo le esposizioni di Parigi, Berlino, Londra, Toronto, Buenos Aires, New York ed altre città in tutto il mondo, è possibile ammirare a Roma, a Palazzo Incontro.

Roma, Palazzo Incontro - Via dei Prefetti, 22
Dal 14 febbraio al 26 aprile 2009
Ingresso gratuito
Orario: 10 - 19, tutti i giorni escluso il lunedì
Telefono informazioni: 06 692050220
Organizzazione e comunicazione: CivitaCatalogo: 010 Publishers, Rotterdam, Netherlands
Ufficio Stampa Provincia di Roma Emanuele Lanfranchi, tel. 06 67662289
Eugenio Berliri, tel. 06 67662289 cell. 3454374669
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