La storia del Cavallino Rampante della Scuderia Ferrari è singolare e
affascinante: il cavallino era infatti dipinto sulla carlinga del caccia di Francesco Baracca il famoso eroe dell' aviazione italiana.
Nel 1923 un'incontro è all'origine di questo mitico simbolo.
Fin dal 1929 l'emblema della Scuderia appare sulle
pubblicazioni, e i documenti della Società, ma non sulle vetture che riportano
un quadrifoglio verde in un triangolo bianco, simbolo sportivo dell'Alfa Romeo.
La prima apparizione del Cavallino della Ferrari
avviene il 9 luglio 1932 alla "24 Ore di Spa" quando la gara viene vinta proprio
dalla vettura di Taruffi e D'Ippolito seguita da quella di Siena e Brivio.
Dopo quella vittoria lo scudetto ha contrassegnato
tutte le partecipazioni ufficiali della Scuderia Ferrari negli anni Trenta fino
al momento in cui ad essa subentra il reparto speciale "Alfa Corse", diretto da
Enzo Ferrari, ma gestito dalla Casa milanese Alfa Romeo.
La nascita dell'Azienda Ferrari comporta anche la
creazione di un nuovo marchio, questa volta rettangolare che apparirà su tutte
le vetture costruite a Maranello.
La prima vettura è la 125 durante il debutto della Scuderia in gara, sul
circuito di Piacenza l'11 maggio 1947.
Disegnato dall'Ufficio Tecnico della Ferrari e realizzato dalle Ditte Castelli e Gerosa di Milano e Cristiglio di Bologna, rimane inalterato fino al 1950.
Disegnato dall'Ufficio Tecnico della Ferrari e realizzato dalle Ditte Castelli e Gerosa di Milano e Cristiglio di Bologna, rimane inalterato fino al 1950.
Per distinguere le vetture ufficiali da quelle dei clienti che si cimentano in gara, Enzo Ferrari nel 1952 decide di ripristinare il distintivo della vecchia Scuderia Ferrari, rimodernato nella forma: il debutto avviene il 16 marzo al Gran Premio di Siracusa, sulle 500 F2 di Ascari, Taruffi, Farina e Villoresi.
E' un
trionfo, Ascari, Taruffi e Farina occupano le prime tre posizioni.
Nello
stesso anno Ascari, sempre con una 500 F2, vince il "Campionato del Mondo
piloti", il primo dei 25 titoli della Ferrari.
Da allora, questo simbolo viene sempre applicato, tranne sporadiche eccezioni, nella sua forma convenzionale mai più cambiata su tutte le vetture Ferrari di qualsiasi categoria.
Da allora, questo simbolo viene sempre applicato, tranne sporadiche eccezioni, nella sua forma convenzionale mai più cambiata su tutte le vetture Ferrari di qualsiasi categoria.
Il rombo rosso sul
campo bianco simbolizza la lettera F che per il designer viene sostituita dalla
lettera P (rettangolo bianco in campo blu) quando il cognome Farina diventa
Pininfarina.
Il
marchio viene abbandonato nel 1964, ma attualmente è usato su tutte le vetture.
Il cavallino come fregio della maschera del radiatore
appare nel 1959.
Prodotto
dal torinese Cerrato per le vetture carrozzate da Pininfarina e dall'incisore
Incerti per le vetture Scaglietti, è ritagliato da lastre di ottone di 3 mm
pantografato e cromato. Rimane inalterato fino al 1962 e ne esiste una versione
speciale, seghettata e traforata a mano, utilizzata per qualche unità molto
esclusiva e per le vetture destinate a mostre e saloni.
Fra il 1962 e il 1963 viene presentato il cavallino in
rilievo, ma non piace e viene usato solo per un anno.
Un rifacimento del cavallino in rilievo viene
riproposto nel 1963 ma anche questa volta è accolto tiepidamente.
E' considerato superfluo perché sulla calandra delle
vetture si è ormai consolidata l'applicazione della versione piatta.
Ciononostante la qualità decorativa di questa versione viene presto apprezzata
ed oggi viene ancora utilizzata su tutti i modelli.
Nel 1963 viene proposta una nuova versione:
cavallo piatto, pantografato su alluminio e lucidato a specchio, che viene
introdotta nel 1964, montata fino al modello BB e ripresa poi nel 1984 e
montata sui modelli Mondial, 328 GTB e GTS mentre un'identica versione
anodizzata in nero figura sui primi modelli Testarossa e 348.
Nel 1982 la versione del cavallino del 1963 passa
sull'anteriore delle vetture, sostituendo il modello pantografato piatto.
Dal 1992, con precise codificazioni per l'anteriore e il posteriore, caratterizza l'intera gamma delle vetture Ferrari.
Dal 1992, con precise codificazioni per l'anteriore e il posteriore, caratterizza l'intera gamma delle vetture Ferrari.
I marchi Ferrari attuali, cavallo nero di Francesco Baracca in
sfondo giallo canarino, nelle versioni che distinguono la produzione
industriale e l'attività tecnico-agonistica sono depositati.