Alan Turing è il più ammirato precursore dell'informatica, genio
della crittografia.
Perseguitato per la sua omosessualità, era nato circa 103 anni
fa e morì avvelenato da una mela.
Lo scienziato
inglese Alan Mathison Turing fu un matematico, logico ed esperto crittografo,
ritenuto uno dei più importanti studiosi e sperimentatori nel campo della matematica applicata e della prima
informatica.
Il suo nome è associato in particolare alla “macchina di Turing” e al “test
di Turing”: la prima un modello teorico di macchina per calcolo ed
elaborazioni le più diverse, il secondo una ricerca di criteri attraverso i
quali distinguere un umano da una macchina attraverso le risposte che fornisce
a questi criteri.
È ritenuto uno
dei fondatori dell’informatica moderna, precursore dell’idea di “intelligenza
artificiale”, e colui che ha formalizzato l’idea di “algoritmo”.
Alan Mathison Turing
nacque a Londra il 23 giugno 1912.
Il suo lavoro non fu solo teorico, ma ebbe
importantissime applicazioni soprattutto nel campo della crittografia, quando
Turing fu impiegato con lo spionaggio
delle forze armate britanniche nel decodificare i linguaggi militari usati
dalla Gemania nazista.
Durante
la seconda guerra mondiale Turing mise le sue capacità matematiche al servizio del Department
of Communications inglese per decifrare i codici usati nelle comunicazioni
tedesche, crittate tramite il cosiddetto sistema
Enigma da Arthur Scherbius.
Con l'entrata in guerra dell'Inghilterra Turing fu arruolato nel gruppo di crittografi stabilitosi a Bletchley Park e con i suoi compagni lavorò per tutta la guerra alla decrittazione, sviluppando ricerche già svolte dall'Ufficio Cifra polacco con la macchina Bomba, progettata in Polonia da Marian Rejewski nel 1932 e ultimata nel 1938. Basandosi su tali esperienze, Turing realizzò una nuova versione, molto più efficace, della bomba di Rejewski.
Fu sul
concetto di macchina di Turing che nel 1942 il matematico di Bletchley
Park, Max Newman, progettò una
macchina chiamata Colossus (lontana antenata dei computer) che decifrava in modo veloce ed
efficiente i codici tedeschi creati con la cifratrice Lorenz SZ40/42, perfezionamento della cifratrice Enigma.
Al termine della guerra Turing fu invitato al National Physical Laboratory (NPL, Laboratorio Nazionale di Fisica) a Londra per progettare il modello di un computer. Il suo rapporto che proponeva l'Automatic Computing Engine (ACE, Motore per il Calcolo Automatico) fu presentato nel marzo 1946, ma ebbe scarso successo a causa degli alti costi preventivati.
Al termine della guerra Turing fu invitato al National Physical Laboratory (NPL, Laboratorio Nazionale di Fisica) a Londra per progettare il modello di un computer. Il suo rapporto che proponeva l'Automatic Computing Engine (ACE, Motore per il Calcolo Automatico) fu presentato nel marzo 1946, ma ebbe scarso successo a causa degli alti costi preventivati.
L'attività
di Alan Turing nel gruppo di Bletchley Park fu coperta dal segreto più
assoluto. Finita la guerra, il governo britannico impose a tutti coloro che
avevano lavorato alla decrittazione, realizzando macchine e sistemi per violare
i codici crittografici tedeschi, giapponesi e italiani il divieto di parlare o
scrivere di qualsiasi argomento trattato in quel periodo.
Tale
"silenzio" impedì che Turing e altri suoi colleghi anche meno famosi
ricevessero i riconoscimenti che in altro ambito sarebbero stati loro
ampiamente e pubblicamente riconosciuti. Dati e informazioni su queste attività
cominciarono a essere pubblicate, previa autorizzazione dei servizi segreti
inglesi, solo nel 1974, quando Turing e molti altri suoi colleghi nella
decrittazione erano già morti da tempo.
La sua vita ebbe degli sviluppi di grande dolore e tragedia legati alla persecuzione della sua omosessualità, che fu trattata come un crimine e perseguita con trattamenti forzati di ormoni: morì misteriosamente per un avvelenamento (mangiando una mela) quando aveva solo 41 anni.
La versione ufficiale del suicidio è stata più
volte contestata.
Come sintomo della sua influenza sulla scienza dei computer,
a lungo si è detto negli ultimi decenni che il simbolo di Apple della mela morsicata
fosse un tributo a Turing, ma lo stesso Steve Jobs ha negato la ricostruzione.
Nel 2009, l’allora primo ministro britannico Gordon
Brown si scusò ufficialmente a nome del suo paese per le persecuzioni omofobe
contro Turing: «Per conto del governo
britannico, e di tutti coloro che vivono liberi grazie al lavoro di Alan, sono
orgoglioso di dire: ci dispiace, ti saresti meritato di meglio»
Alan Turing illustrò
per la prima volta il funzionamento della macchina di Turing in un saggio completato nell’aprile del 1936,
quando aveva solo 24 anni.
Nel saggio
veniva lungamente esposto il funzionamento di una “macchina automatica” che, su
una striscia infinita di caselle, ciascuna occupata da 0 o 1, eseguiva alcune
operazioni in base a istruzioni predefinite.
La “macchina di Turing”, nel primo saggio degli anni Trenta, non venne
ideata come puro esercizio mentale, ma neppure con in mente la costruzione concreta di un oggetto: Turing la pensò e
la utilizzò per dare una risposta – attraverso una dimostrazione complessa che
partiva dalla “macchina”, che non proviamo neppure a riassumere – a uno dei
grandi problemi che i più grandi matematici e logici del tempo cercavano di
risolvere da tempo, fin da quando il matematico e filosofo Gottfried Leibnitz
lo pose intorno al 1700: il cosiddetto Entscheidunsproblem, o “problema
della decisione”.
L’importanza della dimostrazione di Turing di cui era parte
la “macchina” è stata riassunta su Technology
Review: Come dimostrò Turing, il problema non è solo che alcuni enunciati
matematici non si possono provare; in realtà, non si può inventare nessun
metodo che possa determinare in tutti i casi se un certo enunciato è
dimostrabile o no. Ovvero: ogni
formula sulla lavagna può essere vera, può essere falsa, può essere
indimostrabile… e spesso è impossibile determinare quale di queste possibilità.
La matematica era fondamentalmente limitata, non dalla mente umana, ma dalla
sua stessa natura.
Oltre a questi
importanti effetti teorici, la macchina di Turing è la base matematica degli attuali computer digitali, anche se il reale
funzionamento dei computer deve di più al lavoro successivo di un altro
matematico, John von Neumann.
*Un chatbot è un programma informatico progettato per simulare una conversazione con un essere umano, attraverso un sistema per scriversi come in una chat o tramite sistemi di sintesi e riconoscimento vocale. In genere l’obiettivo principale di chi realizza i chatbot è di far sì che l’interlocutore umano pensi di avere a che fare con una persona in carne e ossa.
Questa impostazione è alla base del test di Turing, una famosa prova teorizzata da Alan Turing nel 1950 e che può essere superata dalle macchine che dimostrano di poter sostenere una conversazione in tempo reale con un essere umano, tanto da confonderlo e fargli pensare di parlare con una persona.
L’ipotesi, tutta da dimostrare, è che una macchina in grado di fare ciò abbia una propria intelligenza artificiale autonoma.