lunedì 17 dicembre 2012
La nuova Piazza Gae Aulenti inaugurata a Milano !
Milano :é stata inaugurata la Piazza di Porta Nuova Garibaldi, disegnata dall'architetto argentino Cesar Pelli insieme allo studio italiano Land.
Giuliano Pisapia ha infatti presentato ai milanesi Piazza Gae Aulenti: un omaggio all'ambasciatrice dell'architettura italiana.
Piazza Gae Aulenti ha tre fontane circolari che la ricoprono, in parte, con un velo d'acqua, circondate da una panchina-scultura di 105 metri in pietra dalle linee tondeggianti, e porticati sotto cui si affacciano le vetrine dei negozi.
Lastricata di ardesia, è circondata da due livelli di pensiline in ferro, legno e vetro, ricoperte di pannelli fotovoltaici.
Da novembre la Piazza ospita anche la prima opera urbana permanente di Alberto Garutti a Milano, inoltre fino al 6 gennaio, le vetrine affacciate sulla rampa di Corso Como saranno rivestite, per tutta la loro grandezza, di scatti fotografici che ritraggono il progetto Porta Nuova dalla sua nascita ad oggi, realizzati da Gabriele Basilico e Marco Garofalo.
giovedì 11 ottobre 2012
La meravigliosa Portofino
Portofino è uno splendido concentrato di natura, storia ed arte unico al mondo.
Un'armonia perfetta fra natura ed intervento dell'uomo.
Un piccolo borgo circondato da colline di lecci e pini d'Aleppo, affacciato sul mare e ricoperto di colori unici, facciate multicolori di case e tanti fiori colorati di giardini e di frutteti.
Portofino é un luogo tra i più belli d'Italia e del Mediterraneo.
Guy de Maupassant “ la definiva cosi' :"...un piccolo villaggio che si allarga come un arco di luna attorno a questo calmo bacino”.
Portofino è infatti una località molto piccola (gli abitanti residenti al 2009, pensate, risultavano essere solo 493) e le sue stradine possono essere esplorate in pochissimo tempo. Oltre a boutique costose, ci sono negozi di souvenir economici e piccoli laboratori artigianali.
Via Roma dal porto conduce verso l'alto, ed è la strada più frequentata, con un tipico via vai vacanziero da riviera.
La graziosa Piazzetta del porto è fiancheggiata da tavolini all'aperto di caffetterie e ristoranti, luogo ideale per rilassarsi con un drink e guardare le barche sul molo.
Tutta l'atmosfera diventa pittoresca, quasi appartenesse ad un mondo di fantasia.
Ma Portofino è una realtà, una delle tante meraviglie a cui siamo abituati in Italia, inserita tra l'altro nello splendido Parco Regionale di Portofino, area protetta del Mediterraneo.
Il suo Promontorio si protrae verso il mare per circa 4 km ed è delimitato dal Golfo del Paradiso e dal Golfo del Tigullio.
Si caratterizza per una serie di falesie alte e scoscese, che nei fondali lasciano posto ad un ambiente biologico ricco e vario.
Si puo' arrivare via mare con una di quelle piccole gite turistiche organizzate da molte località lungo la costa ligure.
La Riviera di Levante si aprirà in tutta la sua bellezza.
Una volta nel borgo, si puo' arrivare fino al Castello di Brown, conosciuto anche come Fortezza di San Giorgio, che affacciato sul mare offre una scenografica vista sul Golfo del Tigullio.
Il miglior panorama della città lo si ammira un po' più avanti, nel sagrato della Chiesa di San Giorgio.
Non lontano, Punta Portofino e il suo romantico faro si aprono con fervore all'immenso mare aperto.
Il castello di Brown è così chiamato per uno dei suoi proprietari, Sir Montague Yeats Brown, console inglese a Genova durante gli anni del 1867.
Costui acquistò il castello per 7.000 lire trasformandolo in una incantevole villa, che nel tempo divenne dimora di amici intellettuali inglesi.
Elisabeth von Arnim vi scrisse e ambientò uno dei suoi romanzi, nel 1922, Un incantevole aprile (titolo originario Enchanted April), da cui venne tratto il film di Mike Newell nel 1992.
L'edificio contiene interessanti reperti storici e significative caratteristiche architettoniche, così come svariati eventi e mostre d'arte, e la sua storia è collegata anche ad alcuni curiosi avvenimenti: si racconta per esempio che i due pini sulla terrazza siano stati piantati dallo stesso console per celebrare il suo matrimonio, uno per la sua sposa e uno per sé.
Ancora oggi sono tra i simboli più fotografati del panorama di Portofino.
La storia del castello si accomuna alla storia di Portofino.
Situata su una rocca di pini d'Aleppo, la struttura, anche conosciuta come Fortezza di San Giorgio e dedicata ad uno dei primi santi del Cristianesimo, ha origine nel XIII o XIV secolo durante il periodo della Repubblica marinara di Genova.
Secondo i documenti dell'epoca, il doge repubblicano Tommaso di Campofregoso occupò il borgo di Portofino e la sua fortezza in opposizione al duca di Milano Filippo Maria Visconti.
La posizione strategica della fortezza, infatti, poiché permetteva un'ampia visuale sul borgo e sul golfo, fu più volte oggetto di continui tentativi di occupazione. Portofino apparteneva ai genovesi sin dal 1229, insieme a tutto il territorio dell'insenatura, che diventò dimora della marina mercantile genovese.
Le sue origini tuttavia risalgono a molto tempo addietro, furono infatti gli antichi Romani a fondarla, con un rudimentale insediamento chiamato Portus Delphini ed il cui nome probabilmente deriva dalla grande concentrazione di delfini nel mare del golfo.
Chissà cosa pensava Riccardo Cuor di Leone, sovrano inglese, durante il suo breve soggiorno nella fortezza del Castello di Brown?
Forse la bellezza divina della natura circostante gli avrà dato più forza nell'affrontare il viaggio per la terza Crociata...chissà, ma molti dicono che questa altro non sia che una leggenda.
Curioso sapere che anche Guglielmo Marconi, negli anni trenta, a bordo della sua nave degli esperimenti, l'Elettra, girovagasse per le tranquille acque di Portofino, e questa non è una leggenda.
L'Abbazia di San Fruttosio, una delle attrazioni storiche di Portofino, ci aiuta anch'essa a conoscere la storia di questo piccolo borgo.
La struttura sorge in fondo alla baia di Capodimonte, incastonata tra Camogli e Portofino, un un territorio incontaminato.
Venne edificata intorno al X secolo ed è ancora oggi raggiungibile esclusivamente via mare o attraverso un sentiero scosceso raggiungibile solo a piedi.
Si sa per certo dell'esistenza di Portofino nell'anno 986, allorché Adelaide di Borgogna (già moglie di Lotario II d'Italia e regina reggente del Sacro Romano Impero alla morte del suo secondo marito Ottone I) citò in un documento dell'epoca la donazione ricevuta dall'abbazia da parte degli abitanti del villaggio di Portofino.
Ad abitare il monastero erano i monaci colombiani dell'ordine di San Colombano, originari da Bobbio (Piacenza).
Molto tempo dopo si devono ad Andrea Doria la ristrutturazione del chiostro della chiesa, l'ampliamento e l'aspetto attuale dell'intero complesso monastico.
Ed è proprio nel chiostro che troviamo i Sepolcri dei Doria, nei quali alloggiano le salme di sette membri della famiglia Doria ed altre due tombe ed un sarcofago di ignara origine.
Nel monastero sono conservate anche le ceneri del santo che dà il nome all'Abbazia, San Fruttosio, un vescovo spagnolo vissuto nel III secolo; insieme alle sue sono conservate anche le reliquie dei martiri Augurio ed Eulogio.
All'interno del monastero è ospitato il Museo del Monte, un interessante spaccato della vita monastica dell'epoca, mentre di fronte alla piccola ed incantata spiaggia, immerso a 17 metri di profondità, troviamo il Cristo degli Abissi, raffigurato in una statua bronzea di due metri e qui presente dal 1954 come protettore di tutti i naviganti.
La storia più recente di Portofino, quella dedicata all'Italia partigiana, vuole ricordare in particolare coloro che morirono nell'Eccidio dell'Olivetta, venti partigiani fucilati dai fascisti il 3 dicembre del 1944.
Portofino oggi è una meta di soggiorno affascinante e cosmopolita.
Luogo alla moda, che tutto il mondo conosce per essere famoso tra ricchi e VIP.
Le star di Hollywood per esempio raggiungono Portofino per il divertimento ed il relax.
Ad essere celebre è in particolare la Piazzetta, che da sempre è stata meta di aristocratici, intellettuali e personaggi dello spettacolo.
Vagando nel lungomare e nelle pittoresche strette stradine si ha modo di scegliere il negozio ideale per lo shopping, tra boutique di yachting, gioiellerie e gallerie d'arte.
La stagione degli eventi e delle sagre, inoltre, aggiunge un pizzico di tradizione al soggiorno.
Sono in particolare da non perdere la Festa Patronale di San Giorgio, il 23 aprile e il Trail di Portofino, una gara di trail-running all'interno del Parco naturale del territorio.
Nei dintorni da non perdere : la Sagra del Pesce (maggio, località Camogli), la Sagra del Bagnun (a luglio, località Riva Trigoso, Sestri San Levante), la Sagra Erba Persa (a Pasqua, località Villa Durazzo, Santa Margherita Ligure), la Festa dell'Olio (luglio, una delle più famose d'Italia, località Leivi), la Rassegna Pesto e dintorni (località Lavagna).
Si può raggiungere Portofino attraverso vari modi: in treno per Santa Margherita Ligure, tra Genova e La Spezia (linea ferroviaria proveniente da Pisa o da Genova), in aereo dall'aeroporto di Genova e poi prendere un taxi da strada o optare per un traghetto.
In auto, il borgo è raggiungibile attraverso la SS 227, dall'autostrada A12 uscita casello Rapallo. Buon viaggio e buon soggiorno a Portofino.
mercoledì 5 settembre 2012
Quando Yayoi Kusama incontra Vuitton...
Una collaborazione d'eccezione: quella fra il brand Louis Vuitton e l'artista giapponese Yayoi Kusama.
Risultato : una collezione che passerà alla storia, un'opera comune fra moda e arte fortemente voluta dal direttore artistico del marchio di lusso Vuitton, Marc Jacobs che ha presentato la speciale collezione dai motivi iconici di Kusama all'occasione della Mostra al Whitney Museum of american Art di New York
.
Ho visto la collezione nella boutique Vuitton aux Champs Elysées : troppo bella !!
I prezzi alti non dissuadono le fashion victims..e anch'io ho la mia lista, in prima linea la borsa a pois rossi...
martedì 10 luglio 2012
Paris Plage 2012
L'édition 2012 de Paris Plages aura lieu du 20 juillet au 19 août.
Rendez vous estival incortournable...
Les sites de Paris Plages
Voie Georges Pompidou
Pour cette 11e édition, Paris Plages adapte ses espaces au réaménagement des berges sur Seine, dont les travaux débutent mi-juillet.
800 mètres de plage vous attendent du 20 juillet au 19 août sur la rive droite, du pont Neuf(1er) au square de l’Hôtel de Ville Sully (4e).
Au menu, des buvettes, des terrains de pétanque, des transats, des pâtés de sable et des rendez-vous incontournables comme la danse de salon, le taï-chi, le baby foot, la pétanque…….
Côté musique, le festival Fnac Live accueille le public devant l’Hôtel de Ville du 19 au 22 juillet pour quatre jours de concerts gratuits.
Puis on pourra suivre sur le parvis l’intégralité des compétitions des Jeux olympiques de Londres sur écran géant.
Bassin de la Villette
Paris Plages s’appréciera également au Bassin de la Villette, le long des quais de Loire et de Seine. Les classiques de Paris Plages y sont présents : Plage de sable, buvette, terrains de pétanque…
Un port de plaisance donnera rendez-vous aux amateurs de barques, avirons, canoë-kayak, pédalos et des « Rollers tube » (étonnantes sphères sur l’eau).
Parmi les nouveautés ; un mini-golf quai de seine, un parcours de bosses réservé aux pratiquants de VTT pour s’initier au « dirt » et la Rotonde qui devrait accueillir les concerts des meilleurs musiciens du métro en fin de journées.
Sur le parvis de l'Hotel de Ville
Le festival Fnac Live se passe devant l’Hôtel de Ville du 19 au 22 juillet pour quatre jours de concerts gratuits.
lunedì 16 aprile 2012
Graziosissimi personaggi alla Dorothy Circus Gallery
Il 14 aprile 2012 assieme alla personale di Leila Ataya si é inaugurata alla Dorothy Circus Gallery di Roma anche il solo show di Valentina Brostean, esponente di origine Serba di un movimento neo surrealista in notevole espansione.
Pur continuando a rappresentare mondi onirici e surreali, da qualche anno a questa parte, prima con “Stories From a Neverland” (2010-2011) e di seguito con “Last Drop of Innocence”, Valentina abbandona l’immagine dilatata della quotidianità per intraprendere un viaggio fiabesco e mitologico nelle foreste del subconscio, nei fuochi dell’amore, nella natura a volte nordica a volte infernale.
I suoi personaggi si trasformano in elfi curiosi, innamorati, talvolta impauriti e talvolta maliziosi, esseri incantati e incantanti che con semplici gesti o enigmatiche espressioni, portano l’osservatore a proseguire il viaggio con loro, anche se solo per qualche istante.
Un'esposizione per dare libero corso al sogno e alla fantasia ..da vedere assolutamente !
Dorothy Circus Gallery
via dei Pettinari 76, 00185 Roma / Tel. +39 06 68805928 - +39 338 9499432
www.dorothycircusgallery.com
sabato 31 marzo 2012
Miuccia Prada e Elsa Schiaparelli al Museo Metropolitan di New York
Il Metropolitan Art Museum ospiterà dal prossimo 7 maggio una mostra dedicata alle due celebri stiliste, mostra curata da Harold Koda ed Andrew due figure influenti della storia della moda mondiale.
Madrina l'attrice Carey Mulliga, direttore artistico Baz Luhrmann.
Mescolando 80 bozzetti tratti dalle creazioni di Elsa Schiaparelli (assieme a Coco Chanel il top della moda mondiale all’inizio del XX secolo) tra gli ’20 e i ’50 e una serie di modelli estrapolati dagli ultimi 30 anni di collezioni di Miuccia Prada, la mostra inscena una sorta di conversazione immaginaria tra le due stiliste.
All’inaugurazione della mostra interverranno la stessa Miuccia Prada e l’attrice Carey Mulligan, madrina dell’evento.
L’allestimento e direzione creativa, invece, sono stati affidati a Baz Luhrmann, regista di 'Moulin Rouge'.
Louis Vuitton implicato nella seconda edizione di Journeys Awards...
Journeys Awards, il premio per registi emergenti promosso da Louis Vuitton e Wong Kar Wai!
In occasione dell’apertura della Maison Roma Etoile, nella location dell’ex cinema Etoile in San Lorenzo in Lucina, Louis Vuitton ha presentato la seconda edizione di “Journeys Awards”.
Il Premio è stato ideato da Louis Vuitton, in collaborazione con Wong Kar Wai, due anni fa con l’obiettivo di promuovere giovani registi emergenti.
Protagonista dell’edizione 2012 sarà il regista Luca Guadagnino, incaricato di invitare a partecipare le più prestigiose scuole di filmografia internazionale.
Tema di questa edizione sarà il viaggio e in particolare il tema dell'incontro.
I registi emergenti dovranno mostrare che cosa rappresenta per loro l'esperienza dell’incontro: il tema è naturalmente aperto a molteplici interpretazioni.
Non si tratta semplicemente dell’incontro con l’altro, ma anche della scoperta di un luogo, di un oggetto, di una cultura o anche di se stessi.
Si tratterà di mostrare che cosa rappresenta quest’esperienza, come essa prende vita, le diverse sensazione che é in grado di suscitare e quello che si prova in quel preciso istante. E cosa di esso resta.
Il concorso mette in palio due premi da 25.000$ e garantiscea internazionale.
A partire dal 1 aprile i partecipanti potranno visitare il sito www.journeysawards.com per iscriversi.
La scadenza ufficiale è fissata al 18 giugno 2012.
Nel mese di luglio la Giuria Ufficiale annuncerà la propria selezione di filmati, che saranno visibili online, ma anche il pubblico potrà votare sul sito di Journeys Awards.
A luglio verranno resi noti il vincitore del Premio della Giuria e quello del Premio del Pubblico, mentre a settembre i vincitori parteciperanno a una proiezione speciale e ad una celebrazione della loro vittoria durante la Mostra del Cinema di Venezia.
domenica 12 febbraio 2012
Spritz, l'aperitivo italiano trend
SPRITZ : l’italien le plus branché
Il existe tant de recettes du vrai spritz, qu'il existe de Vénitiens!
Cependant, les ingrédients "historiques" sont toujours à peu près les mêmes. Les proportions, en revanche, varient selon les envies...
Le Spritz est un apéritif italien qui a ses origines dans le Nord-est de l’Italie il y a désormais plus qu’un siècle.
Il est possible que ce fut au départ une boisson des soldats autrichiens qui n’aimait pas le vin local, trop fort en alcool pour eux, et qui commencèrent donc à demander d’y ajouter de l’eau pétillante ; de la le nom Spritz qui dérive de « Spritzen », c'est-à-dire « pschitter l’eau de seltz ».
Ce sont les barmans vénitiens qui ont probablement du ensuite ajuster la recette en y ajoutant des alcools très aromatiques et un zeste de citron
Chaque Barman de Vénétie garde jalousement secrète sa recette personnelle, vous ne trouverez jamais l’un égal à l’autre et il est possible qu’une vraie recette n’aie jamais existée. Ils y a par contre des règles de base à respecter pour un bonne exécution de ce fameux cocktail.
40% de vin blanc sec tranquile ou avec des bulles...
30% d’eau pétillante, voir très pétillante
30% un mix d’alcools (Campari ou Apérol mais aussi Gin, Crème de Marsala, Vodka, Cynar, Select, Martini, sans exclusion d’aucun alcool produit dans le monde à condition d’obtenir une coloration final sur les tons du rouge !)
Le degré d’alcool final peut osciller entre 12° et 45°, en moyenne il est de 15°.
Le Spritz fait son apparition à Hollywood dans Mon beau-père, mes parents et moi, avec Robert De Niro et Dustin Hoffman...
Hoffman s’approche de De Niro et, lui propose un Aperol Spritz.
Ricetta Spritz veneto
Metà metà di vino bianco e acqua minerale frizzante, oppure acqua di seltz
una goccetta dei Aperol
buccia di limone
Ricetta Spritz Aperol
3 parti di spumante
2 parti d’Aperol
1 getto di acqua di seltz
Tranchette d’ouna fetta d'arancio
ghiaccio
Verser les ingredients dans un verre “tumbler” ou à pied, melanger avec une cuillère à cocktails et ajouter un zeste de citron. Verser eventuellement les ingredients dans le verre sur les glaçons.
Finger Food
Vous pourrez accompagner votre « Spritz » avec un « Tramezzino », snack très répandu en Venitie.
On le prépare avec du pain de mie sans la croute, coupé en triangle.
Il est farci avec mayonnaise et tous les ingrédients qu’on puisse imaginer…thon et œufs durs, San Daniele et mozzarella, Bresaola et roquette, Jambon cuit et artichauts à l’huile, sont tout de même les plus courants !
Autore: Mia Mangolini e io !
sabato 7 gennaio 2012
un dessert newyorkais.. style Sex and City
Un dessert appelé "Whoopie pies"!
Les New Yorkais raffolent de pâtisseries comme les whoopie pies.
Ces adorables petits gâteaux roses, originaires de la campagne américaine, à mi-chemin entre le burger sucré et le macaron, sont en passe de détrôner les cupcakes. Ils représentent la dernière tendance à la mode en matière de pâtisserie.
Ils permettent toutes les fantaisies : crème à la menthe et au chocolat, au thé matcha, ou encore au beurre de cacahuète pour un dessert 100% américain.
A Manhattan, un restaurant spécialisé, le Flex Mussels, dans les plats à base de moules a fait parler de lui pour avoir proposé des whoopie pies aux deux chocolats, dont la particularité était d’être frits !
Pas encore assez familière avec les whoopie pies, vous préférez les cupcakes ? Deux stops s’imposent alors pendant votre séjour à New York.
Ces deux adresses ont chacune leurs vrais fans, il s’agit de Crumbs, au gâteau bien moelleux, et Magnolia Bakery, au glaçage délicieux.
La dernière est célèbre depuis son apparition dans la série Sex and the City et il faut vous préparer à faire la queue un bon moment avant de déguster un de ses fameux Red velvet cupcake.
le cheesecake pour commencer l'année à l'américaine..
C’est LE dessert new-yorkais par excellence et toutes les pâtisseries rivalisent pour obtenir le titre du meilleur gâteau.
Nature ou aromatisé (au citron par exemple), il se dévore seul ou avec un coulis de fruits rouges, et il nous fait craquer avec son biscuit aux petits beurres, aux spéculoos ou à base de pâte sablée.
A New York, il est préparé à base de cream cheese, une sorte de fromage frais.
Un'adresse incontournable pour manger un cheesecake à New York c’est la boutique Eileen’s special cheesecake, ouverte en 1975 et située dans le quartier de Nolita. Une liste impressionnante de parfums : fraise, framboise, banane, chocolat, cerise, noix de coco, amaretto, beurre de cacahuètes, etc.
domenica 11 dicembre 2011
In Val Badia, un chalet design e ecologico ..
A prima vista tutti i riquadri sulla facciata possono sembrare uno sfizio, un particolare ad effetto che vuole a stupire.
Disposti ad altezze differenti, sembrano rispondere solo ad un fattore estetico.
Ma non è così.
Basta entrare e sedersi sul divano per capire che non è un caso se si ha una perfetta vista del castello di San Martino in Badia.
“Noi li chiamiamo quadri perché sono ottimizzati per la vista dall’interno”, spiega il proprietario di questa casa a San Martino in Badia, in provincia di Bolzano, costruita nel 2010 su progetto di Andreas Moling (studio Casati).
Nella stessa logica rientrano le due finestre larghe solo 25 cm e allineate al pavimento. Si trovano in soggiorno e nella camera da letto principale e sono dedicate ai più piccoli.
Perché anche i bambini, specialmente nella fase in cui vanno a gattoni, possano godere dello spettacolo.
Sempre in camera, alzando lo sguardo, colpisce un altro dettaglio.
L'apertura situata in prossimità del letto segue la forma del tetto: così stando sdraiati si può amirare il cielo stellato.
Negli angoli della casa poi le finestre diventano vivibili, pensate come cubi con vetrate nei quali ci si può sedere o sdraiare.
Costruita in legno su fondamenta di cemento, l’abitazione ha una certificazione "CasaClima" del tipo B.
La sostenibilità è quindi uno dei fattori determinanti del progetto.
Tra gli accorgimenti che sono stati adottati, oltre alla considerazione del movimento del sole e all’uso di materiali naturali come il terrastone per i muri interni e il frassino cotto a vapore per le facciate esterne, colpisce la scelta di creare al centro dell’abitazione un muro fatto di strati di argilla battuta che divide i locali.
Pensato come una sorta di “polmone” interno, funziona come un regolatore naturale dell'umidità: è in grado infatti di assorbirla in periodi di esubero (ad esempio quando si fa la doccia) e di rilasciarla quando l’aria è troppo secca.
Cire Trudon, le candele di lusso
Fondata nel 1643 dal droghiere e candelaio Claude Trudon,
Cire Trudon crebbe a tal punto da diventare fornitore ufficiale della corte di Francia e di tutte le cattedrali del Paese.
Un monopolista della luce, insomma, almeno fino all’avvento dell’elettricità.
Allora si capisce con immediatezza che c’è da cambiare volto, e Trudon non si ritrae.
Visto che la luce la prende da un’altra parte, il mercato vuole le emozioni.
L’azienda francese gliele dà: nuance olfattive e vibrazioni cromatiche.
Produce candele su licenza per clienti privati come Fornasetti, Miller Harris, Dior e ha uno sguardo sul mondo: Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Giappone e Italia i clienti più affezionati.
Giro d’affari di tre milioni di euro, 39 impiegati e prospettive raggianti con l’apertura del monomarca londinese al 36 di Chiltern Street.
Il direttore esecutivo dell’azienda Julien Pruvost non nasconde la sua soddisfazione.
www.ciretrudon.com
sabato 10 dicembre 2011
Il Bosco Verticale a Milano
Creato da Stefano Boeri in pieno centro, il Bosco Verticale con le sue due torri di 27 piani ha un'aria di famiglia con la Tower Flower di Edouard François..
Infatti i balconi di cemento del gruppo residenziale sono creati per accogliere 900 alberi et arbusti.
Questa foresta urbana originale contribuisce alla biodiversità, regola la temperatura delle abitazioni, protegge dal sole in estate e lascia entrare la luce in inverno..senza parlare della dose di ossigeno di cui gli abitanti possono godere.
Un punto estremamente positivo : l'originalità della costruzione e la bellezza naturale che apporta a una città "urbana" come Milano..
martedì 1 novembre 2011
Voici 5 bonnes raisons pour un'escapade à Reims
Champagne, culture, histoire,art de vivre..
Pour les 800 ans de Notre Dame
Le 6 mai 2011, Reims célébrait les 800 ans de sa cathédrale, symbole du sacre des rois de France et de la réconciliation franco-allemande.
Pour fêter l'événement, la ville propose toute une série de manifestations, centrées autour du métier de bâtisseur.
Parmi les divers ateliers, visites et expositions au programme, un rendez-vous a tout particulièrement attiré l'attention d'Evene.
Il s'agit du spectacle sons et lumières en polychromie dynamique 'Rêves de couleurs', conçu par le collectif Skertzò.
Dès la nuit tombée, la façade de Notre Dame de Reims retrouve ses couleurs d'origines, se teinte de couleurs pastels, avant de se laisser recouvrir par un voile bleu nuit…
Pendant une vingtaine de minutes, la reine des festivités change de visages, honore le travail des artisans et bâtisseurs.
Un retour au temps des cathédrales. Lors de la première, il y a dix jours, la foule admirait en silence la performance, acclamait les plus beaux effets.
Une superbe métamorphose à découvrir jusqu'en octobre.
Pour le renouveau de son paysage urbain
Si l'anniversaire de la cathédrale prend toute la place sur le calendrier rémois, la ville de Reims a pourtant récemment fêté un autre événement de taille : l'arrivée de son tramway (très silencieux), inauguré le 16 avril de cette année et reliant le quartier rémois d'Orgeval, au nord de la ville, à la gare TGV de Bezannes, au sud-ouest.
Après plusieurs mois de travaux, le nouveau venu bouleverse l'organisation de la ville.
Plus spacieux, le boulevard du centre apporte un nouveau souffle à la commune de Champagne-Ardenne.
Lavande, fuchsia, pistache, azur, mandarine ou citron, le tram apporte une touche de gaieté au train-train quotidien.
Afin d'apprécier la nouvelle dynamique du centre, rendez-vous au dernier étage de Notre Dame, sûrement le meilleur endroit pour apprécier la vue.
L'occasion aussi de jeter un coup d'œil à la galerie des rois, perchée au sommet de la cathédrale, et à la charpente en ciment pensée par l'architecte Henri Deneux en 1919 (après l'incendie de 1914).
Avec quatre-vingt-deux parcs, quatorze aires de jeux et trois jardins classés dans la base Mérimée (patrimoine monumental français), la ville de Reims dispose également d'un joli potentiel environnemental.
Pour son patrimoine historique
Également appelée « la cité des Rois », Reims porte en elle le souvenir des sacres des rois de France. Henri Ier (1027), Louis VIII (1223), Philippe IV le Bel (1286), Charles V le Sage (1364), Charles X (1825)… tous les souverains sacrés (car tous ne le furent pas) ont choisi la cathédrale rémoise comme lieu de couronnement.
Seuls Louis VI et Henri IV, respectivement sacrés à Orléans et à Chartres, échappent à la tradition.
Afin de mieux comprendre l'impact de la monarchie dans l'histoire de la ville, le Palais du Tau, inscrit comme la cathédrale au patrimoine mondial de l'Unesco, lève le voile sur les coulisses de la vie royale et archiépiscopale du Moyen Âge jusqu'au début du XIXe siècle.
Parmi les légendes les plus célèbres, citons celle de la Sainte Ampoule.
La petite fiole au pouvoir de guérison aurait été apportée à Saint Rémi par une colombe. Une envoyée du Ciel.
L'archevêque de Reims Hincmar raconta la pieuse histoire lors du sacre de Charles le Chauve, en l'an 869.
La Sainte Ampoule traduit ainsi l'alliance conclue entre Dieu et le souverain lors de la cérémonie du sacre.
Reims, c'est aussi le lieu symbolique de la réconciliation franco-allemande.
En effet, en juillet 1962, Charles de Gaulle et Konrad Adenauer s'y retrouvent pour mettre officiellement un terme au conflit et aux tensions divisant la France et l'Allemagne depuis plusieurs décennies.
En témoignage de ce rendez-vous historique, une plaque commémorative règne au centre du parvis de la cathédrale.
Pour sa richesse artistique
Dotée du label de ville d'art et d'histoire, Reims compte plusieurs musées dédiés à l'art antique et contemporain. Fondé en 1974, le musée des Beaux-Arts présente des œuvres aussi bien créées au XVe siècle qu'au XXe.
Le FRAC Champagne-Ardenne, situé dans l'ancien collège des jésuites, conserve quant à lui une collection d'une centaine de créations contemporaines, composée aussi bien de peintures, de dessins et de sculptures que de photographies, de vidéos et de sons.
On peut citer enfin le musée-hôtel Le Vergeur, mettant à l'honneur l'art sous toutes ses formes, de l'Antiquité jusqu'au XXe.
Parmi les œuvres exposées : diverses gravures d'Albrecht Dürer.
Les 800 ans de Notre Dame (chef d'œuvre de l'art gothique) sont aussi marqués par l'installation de nouveaux vitraux, prévue le 25 juin prochain.
Réalisés par l'artiste allemand Imi Knoebel en collaboration avec les ateliers Duchemin (Paris) et Simon Marq (Reims), ils s'ajouteront aux vitraux de Marc Chagall (1887-1985). Teintées de rouges, de jaunes et de bleus vifs, ces nouvelles pièces aux formes géométriques apporteront une petite touche d'abstrait au style gothique de la somptueuse cathédrale.
Côté musique, Reims sort le grand jeu en été, du 17 juin au 22 juillet, avec ses Flâneries musicales.
Au programme : du jazz, de la musique classique et médiévale, un hommage aux compositeurs Franz Liszt et Iannis Xenakis… avec pour mot d'ordre : la tradition et la nouveauté, loin des tendances nationales.
Pour le prestige de son Champagne
De l'invasion romaine à nos jours, la région est réputée depuis des siècles pour la qualité de son vin.
Comment partir à Reims sans savourer une coupe de son fameux Champagne ?
Associé aux célèbres biscuits roses de Reims, le vin de Champagne est un symbole fort de la région du nord-est.
La Montagne de Reims, situé dans la Marne, fait partie des dix-sept terroirs de Champagne.
Le pinot noir, son principal cépage, est tout particulièrement apprécié pour sa charpente et sa noblesse. Dix-huit maisons siègent ainsi dans la commune rémoise. L'une d'elle élabore la prestigieuse marque Pommery. Sur la liste des plus grands amateurs de bulles champenoises, Napoléon Bonaparte arrive en tête : « Je ne peux vivre sans Champagne, en cas de victoire, je le mérite ; en cas de défaite, j'en ai besoin. »
Pratique
S'y rendre :
Départ de Paris : Gare de l'Est (40 minutes de voyage seulement)
Se restaurer :
- Au cul de Poule, au 46 boulevard Carteret : Spécialités de tartares coupés au couteau
- L'Alambic, au 63 bis Rue Chativesle : pour savourer des plats traditionnels .
Se loger :
Le Château Les Crayère, 64 Boulevard Henry Vasnier
Un établissement prestigieux, un cadre agréable avec en bonus : une cave à vin haute qualité.
À visiter :
- Notre Dame de Reims : visite guidée les vendredis, samedis et dimanches ou les jeudis pour une visite thématique (au choix : les Vitraux, les Bâtisseurs, la Statuaire, les Anges ou le Sacre)
- Le Palais de Tau
- Le musée des beaux-arts
- Le musée de l'automobile : cinquième musée automobile de France, sa collection s'étend de 1905 à nos jours
Aymeric Peniguet de Stouz : la noblesse au Palais du Tau
Il est né , il y a 36 ans, à Saint-Quentin, il a vécu toute sa jeunesse à Villeneuve-Loubet et le voici Administrateur du Palais du Tau, des tours de la Cathédrale de Reims, du Château de la Motte-Tilly, dans l’Aube, et du Château de Bussy-Rabutin, en Côte-d’Or.
Son parcours après des etudes à Sciences Politiques:
Premiers pas dans la politique, en tant que chargé de mission au Cabinet de Jack Lang, alors Ministre de l’Education Nationale, puis avec Luc Ferry pour une mission sur les arts à l’école, avant de devenir l’assistant parlementaire, à nouveau de Jack Lang, Député du Nord-Pas-de-Calais, une rencontre qui va le marquer.
« De Jack Lang, je tiens peut-être la curiosité et l’ouverture au Monde. C’est un homme intellectuellement à l’affût de tout. Il s’intéresse à tous les mouvements artistiques, anciens et contemporains. Aujourd’hui encore, je me tiens au courant de ce qu’il fait, toujours avec cet engagement sincère qui le caractérise… ».
En 2007, adieu ou au revoir la politique, Aymeric Peniguet de Stoutz est délégué au développement culturel et chargé de mission auprès de la Directrice du Domaine régional de Chaumont-sur-Loire, un poste qu’il occupe trois ans avant d’arriver au Palais du Tau, fin 2010.
Il est à la tête d’un des 97 monuments nationaux gérés par l’Etat.
L’Etat est propriétaire de tout l’édifice dont le Clergé est affectataire, les parties hautes font partie d’un circuit de visite à part, directement géré par les Monuments nationaux. C’est ça la bonne intelligence entre le Clergé et l’Etat.
La mission première de l’Administrateur est l’ouverture au public, à tous les publics et au plus grand nombre.
Ouvrir un monument, des connaissances et des collections, avec une accessibilité rendue enfin possible aux personnes à mobilité réduite.
En toile de fond, il faut imaginer toute l’ingénierie et les pôles d’expertise du Centre des Monuments Nationaux au service des 97 édifices gérés dans toute la France.
« Mon travail consiste aussi à faire savoir que le Palais du Tau est ouvert à tous et que tous peuvent être intéressés. Je dois persuader ce public qui pense que la culture n’est pas pour lui. Le Palais du Tau, c’est à la fois le patrimoine de Reims, de la France, et évidemment de l’humanité depuis le classement de l’UNESCO. Le Palais du Tau est l’histoire et aussi des histoires à raconter au travers de collections, d’expositions ou d’autres manifestations. L’histoire nous raconte des histoires, voilà ma conviction et mon travail ici ».
Faut-il insister sur le fait que le Tau est le complément indispensable à la visite de la Cathédrale ? Que la statuaire d’origine de la Cathédrale est bien là, à hauteur d’homme ?
Elle est là la véritable émotion historique et esthétique, ne serait-ce qu’au travers des collections des sacres des rois, ensemble unique en France.
Le nouveau administrateur ouvre grand les portes du Palais du Tau, il accueille avec le sourire.
Avec lui, la techno est entrée au Palais et bientôt un restaurant va s’y installer. Aymeric Peniguet de Stoutz vit sa vocation avec passion, sérieux et sérénité et il a des projets d’envergure(créer des synergies entre Reims et Saint-Denis, par exemple).
Il porte son patronyme avec un sourire radieux : « Je viens de la noblesse d’épée de l’ancien régime, d’un aïeul originaire de Rhénanie, appartenant au régiment de Nassau, anobli par Louis XVI en 1786 ».
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