Da piazza Scala alla Galleria, il primo festival delle luci!
Spara baci Letizia Moratti. Sotto l’enorme vischio che sovrasta l’Ottagono.
Ogni bacio si accende una luce in Galleria, ogni bacio un euro per aiutare gli agricoltori dell’Uganda. Milano si accende per il Natale. Da piazza Duomo, alla Galleria a piazza della Scala. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa azzarda. «Milano meglio di Parigi, questa è la vera Ville Lumière».
La Moratti accetta l’iperbole e rilancia. «È un festival di luci che non ha paragoni in Europa. Questo è il primo grande festival a cui partecipano architetti della luce da tutto il mondo e gli allievi delle nostre scuole». Le luci resteranno accese fino al 10 gennaio. Fino a quella data Milano ospiterà la prima edizione del Festival internazionale della luce che ha portato in città creativi dell'illuminazione da tutto il mondo con il compito di dare alla città una veste nuova all'insegna della sostenibilità ambientale, visto che ogni installazione utilizza la tecnologia led.
E visto che di Festival si tratta, non poteva mancare la provocazione. In via Marino, a due passi dalla Scala campeggia una luminaria solitaria. Che non ti aspetti. È un crocifisso di luce. Al posto di Gesù c’è una scritta: 2000 anni. Nell’intenzione della giovane artista Valentina Mammoli rappresenta il tempo della nostra civiltà cristiana. Fatto sta che per Natale non ti aspetti di vedere un crocifisso luminoso in mezzo alle strade del centro: «Abbiamo voluto il crocifisso anche a Natale - spiega l’assessore all’Arredo Urbano - per sottolineare e riscoprire quelli che sono i nostri valori. Solo così non si ha paura delle altre culture». Il viaggio nella luce parte da piazza Fontana. Con il sindaco che inaugura il tram luminoso di Atm. Un breve tragitto fino a via Dogana.
All’arrivo in Duomo si alzano in cielo 450 lanterne di carta.
Le vetrate del Duomo proiettano decori. La Moratti accende il grande albero di Natale. La gente applaude. E il sindaco appoggia l’appello della Veneranda Fabbrica per aiutare la Cattedrale milanese.
Ci si sposta in Galleria e si ripete la cerimonia all’Ottagono.
Ci si sposta in Galleria e si ripete la cerimonia all’Ottagono.
Sotto un enorme vischio il sindaco bacia Ignazio La Russa e la Galleria si illumina. «Vogliamo arrivare a un milione di baci» sottolinea il sindaco.
Che significa un milione di euro per l’Uganda. Si procede in piazza della Scala. Il Piermarini si anima. Si trasforma in un enorme scaffale pieno di libri. Le immagini si susseguono, aquile, uomini che si siedono sul cornicione. La gente resta a bocca aperta. Ma non sarà un po’ troppo? Non sarebbe stato meglio dopo le parole del Cardinale Tettamanzi una maggiore sobrietà? «Incontro tante famiglie in questi giorni - attacca la Moratti - e tante persone sole. Nel periodo delle festività la solitudine si sente ancora di più. E tutto ciò che aiuta le persone a sentirsi meno sole, anche le luminarie, va nel senso della solidarietà».
Riassume tutto Cadeo: «La luce nella nostra città vuole essere un invito ai milanesi a riscoprire le proprie tradizioni e a guardare al futuro con orgoglio e fiducia».
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