E’ scoppiata la "ballo mania".
Una vera epidemia e non solo febbre del sabato sera, dalle scuole ai centri anziani l’Italia brulica di ballerini.
Ballare fa bene, è salutare ed economico. Basta solo scegliere il ritmo.
E’ boom di iscrizioni ai corsi di tango ma anche dei balli latino-americani, alla danza del ventre o alle quadriglie medievali.
Sarà colpa dei programmi televisivi, o dei film musicali o anche solo di Richard Gere che in un delizioso film “Shall we dance” alla soglia dei ’50 scopre la passione per il ballo che rimane ben saldo nel binario dello svago.
Nessuna componente trasgressiva.
Certo la tv influenza i sogni dei giovani ma anche le attività extralavorative degli adulti. I numeri parlano chiaro: dopo trasmissioni come “Ballando con le Stelle e Amici” l’interesse per il ballo ha incrementato le iscrizioni ai corsi di ballo del 30% (ogni anno e da qualche anno) e in poco tempo soltanto la Lega Nazionale danza Uisp.
Forse c’è da chiedersi: perché si balla. Come mai anche le donne più timide si lanciano in sensuali milonghe e uomini maturi in ondeggianti salse? Si balla soprattutto per il bisogno di identità sociale, per riconoscersi in un gruppo ma anche per non sentirsi isolati.
Comunque, per testare la febbre del ballo, siamo andati in una palestra che organizza corsi. “Ballare è un atto liberatorio”, Susanna sulla cinquantina.
“Ballo perché a fine lezione mi sento più felice”.
Angela, una insegnante di balli folk, sostiene che il ballo è come il gioco per bambini, una attività apparentemente senza un fine ma in grado di sviluppare abilità cognitive, emotive e comunicative.
Un piacere ancestrale che coinvolge corpo e spirito.
“Tutto questo ha una spiegazione chimica” precisa l’insegnante “Uno stimolo nervoso ordina al muscolo di lavorare, ovvero di contrarsi, le ghiandole producono un cocktail di sostanze (tra cui l’adrenalina) allo scopo di nutrire il muscolo e farlo lavorare meglio.
Insomma il nostro corpo favorisce il movimento e collabora affinché i muscoli si muovano meglio, meglio ancora se al ritmo di musica!”E poi molti balli si fanno in coppia e questo accende i centri sensoriali: il tatto, ma anche l’odorato e la vista.
Sarà curioso, ma ci sono anche i balli prescritti (dal dottore?) per risaldare le coppie.
A dircelo sorridente è Mary, la segretaria della scuola.
“Solitamente chi viene ad iscriversi è la donna che lo fa anche per il marito o il compagno, e quasi giustificandosi racconta che è stato un amico a suggerirlo per rafforzare il rapporto di coppia.
Sarà per non fare scoppiare le coppie, comunque il potere seduttivo del movimento del ballo a due funziona come terapia di coppia.
Garantito, perché ballare riproduce la liturgia del corteggiamento: l’uomo che guida e sostiene e la donna che si abbandona ma mai passivamente.
A questo punto non resta che cominciare seriamente a ballare, e iniziare la rivoluzione del buonumore; ma quali balli scegliere e dove si balla? Ognuno dovrebbe seguire l’istinto, spesso si segue l’amica che ha cominciato a ballare prima o anche solo la moda.
Valzer e danza moderna sono gli evergreen rispettivamente per i più maturi e i più giovani mentre prende quota il tango, un must tra chi indossa le scarpette da ballo per la prima volta.
Il tango, in tutte le sue versioni: tradizionale e tango queer.
Tango queer.
Chissà perché proprio il tango… “Forse perché nel tango il contatto fisico è più completo”.
A sostenerlo è la sociologa Alisa Del Re, docente presso l’Università di Padova.
“Si balla senza travestimenti e ci si lascia andare in atteggiamenti sensuali negati nella vita di tutti i giorni”.
Ma il tango è ancora di più. “la storia di questo ballo” precisa la Del Re “è la storia della emancipazione delle donne. Con il tango le donne sono riuscite a ballare in pubblico con gli uomini.
Non dimentichiamo che agli inizi del ‘900 le donne immigrate in Argentina ballavano liberamente il tango e divenne così una forma di liberazione sociale.
E poi non dimentichiamo che in questo ballo l’uomo e la donna ballano insieme facendo cose diverse: è l’uomo che guida ma deve dare la possibilità alla partner di compiere le figure.
”Ora però viene il difficile, perché alla ballo mania non è seguita di pari passo la possibilità di esibirsi o anche solo di ballare in pubblico.
E se le scuole di ballo sono nate come funghi, (in internet si trovano i kit-guide)
“Come avviare una scuola di ballo -
crea impresa), in Italia mancano le sale da ballo o sono concentrate prevalentemente in alcune regioni (al nord).
I locali scarseggiano e le associazioni di ballo improvvisano balere nei locali delle palestre scolastiche.
E se è difficile trovare spazi per i balli tradizionali lo è ancora di più per il tango queer, ballato indistintamente da coppie di soli donne o soli uomini.
Nato in Argentina come forma di resistenza delle comunità gay, ha assunto altri connotati.
Si balla e basta, e se il partner è dello stesso sesso pazienza (spesso è una esigenza perché scarseggiano i partner dell’altro sesso!), l'importante è ballare e i ruoli si invertono.
"Ti va di ballare?"... Parte la musica, le coppie si stringono, gli occhi si chiudono, i piedi piroettano dentro e fuori le gambe.
Una forma di libertà.
Una passione intensa.
E qualunque sia il ballo, estroverso o malinconico, ballare sono tre minuti di amore che finiscono sempre con un addio.