Il Principe di
Niccolo’ Machiavelli
ll Principe (titolo originale in lingua latina : De Principatibus, "Riguardo i Principati") è un trattato di dottrina politica scritto da Niccolò Machiavelli nel 1513, nel quale espone le caratteristiche dei principati e dei metodi per mantenerli e conquistarli.
Si tratta senza dubbio della sua opera più nota e celebrata,
quella dalle cui massime (spesso superficialmente interpretate) sono nati il
sostantivo "machiavellismo" e l'aggettivo
"machiavellico".
Il Principe è sempre stato nell' « Indice » dei libri proibiti dalla Chiesa cattolica, in parte perché smontava le teorie politiche cristiane come quelle - rispettate da lungo tempo - di Sant'Agostino e Tommaso d'Aquino, ma soprattutto perché Machiavelli annulla ogni legame tra etica e politica: infatti, secondo lui, il Principe deve cercare di sembrare magnanimo, religioso, onesto ed etico.
Il Principe ha sfidato la filosofia scolastica della Chiesa cattolica e la sua lettura ha contribuito alla fondazione del pensiero Illuminista e quindi del mondo moderno, occupando così una posizione unica nell'evoluzione del pensiero in Europa.
Le sue massime più conosciute sono ampiamente citate
anche oggi, nella critica di leader politici.
Niccolo’ Machiavelli nel « Principe » teorizza, come ideale, un Principato assoluto, nonostante egli si sia formato nella scuola repubblicana e abbia sempre creduto nei valori della Repubblica. Il suo modello è la Repubblica romana, che Machiavelli esalta nei « Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio », con la partecipazione diretta del popolo.
Il dibattito su questa questione è tuttora aperto, tra le ipotesi c'è anche quella dell'opportunismo: Machiavelli avrebbe desiderato ottenere di nuovo un posto politico di rilevanza e sarebbe stato quindi disposto, per arrivare a questo, ad accettare la dimensione monarchica.
Oppure, il suo « Principe » potrebbe essere un modello universale di capo di Stato, di qualunque forma esso sia, monarchia o repubblica.
La critica moderna ha però ultimamente ipotizzato che la volontà di scrivere « il Principe », e quindi di parlare di monarchia, sia stata mossa dall'aggravarsi della situazione in Italia. Difatti alla fine del '400 ed inizio del '500, l'Italia si trovava in un periodo di continue lotte interne.
Niccolo’ Machiavelli, attraverso il suo trattato, avrebbe voluto incitare i Principati italiani a prendere le redini del paese, ormai sommerso da continue guerre, credendo che l'unico modo per riacquistare valore, in quel preciso periodo, fosse proprio un governo di tipo monarchico.
È dunque questo il motivo che ha suscitato le numerose critiche.
Frasi più che celebri di Niccolo’ Machiavelli
« Il fine giustifica i mezzi. »,
« E’ molto più sicuro essere temuti che amati. »
« Chi viene eletto principe col favore popolare
deve conservare il popolo come amico.»
« Tutti ti valutano per quello che appari. Pochi
comprendono quel che tu sei. »
« Pochi vedono come siamo, ma tutti vedono quello che fingiamo di
essere. »
« La guerra è una professione
con la quale un uomo
non può vivere
onorevolmente; un impiego col quale il soldato,
se vuole ricavare qualche profitto,
è obbligato ad essere falso, avido,
e crudele.»
« Le iniurie si debbono fare tutte insieme, acciò che,
assaporandosi meno, offendino meno: e' benefizii si debbono fare a poco a poco,
acciò che si assaporino meglio. »
« Un principe che
può fare quello che vuole è un pazzo; un popolo che può fare ciò che vuole non
è savio. »