domenica 17 novembre 2013

La Birra delle Dolomiti, la Pedavena !





La Pedavena è una birra originaria del Bellunese, e prende il suo nome da Pedavena, la località in cui è situato lo stabilimento di produzione.
Fondata nel 1897 dai fratelli Luciani, nel 1974 diviene proprietà della azienda Heineken, la quale però, nel settembre 2004, decide la chiusura dello stabilimento di Pedavena. 
In seguito a questa decisione i lavoratori della fabbrica si sono mobilitati affinché si evitasse la chiusura dello stabilimento, coinvolgendo anche i maggiori sindacati, il sindaco di Pedavena e personalità come Beppe Grillo. 
In seguito alla presentazione di circa 54.000 firme (cartacee e digitali) e all'interessamento addirittura del Parlamento Europeo, i lavoratori insieme a tutti i cittadini di Pedavena ottennero, il 10 gennaio 2006, la riapertura dello stabilimento. 
Da quella data la Birra Pedavena è di proprietà del gruppo Birra Castello S.p.A. di Udine e ritorna ad essere una birra 100% italiana.

È una birra che ha gradazione alcolica di 5%. Caratterizzata da gusto equilibrato e armonioso con una tenue nota di luppolo, con schiuma persistente, e lucente colore dorato.

Viene prodotta esclusivamente con l'acqua oligominerale dei Monti Porcilla e Oliveto ai piedi delle dolomiti bellunesi.
È disponibile in vari formati da 33, 50, 66 cl e 5 litri.

  • In occasione del centenario della fondazione dell'azienda venne prodotta una speciale birra di tipo lager, non filtrata, con gradazione alcolica di 4,8%, a bassa fermentazione. La birra del Centenario è tuttora disponibile in esclusiva presso il locale Birreria Pedavena adiacente alla Fabbrica.
  • Molto simile alla birra del centenario è la birra Pedavena "Prima Cotta", che prevede due fermentazioni diverse, di cui la seconda avviene a temperature più basse, e tempi molto lunghi di maturazione.
  • Un'altra birra prodotta dallo stabilimento di Pedavena è la "Birra delle Feste", una doppio malto a bassa fermentazione, dall'alta gradazione alcolica (7,1%) e dal colore ambrato
  • Il birrificio Pedavena è stato scelto come fornitore per la birra a marchio Coop che ne garantisce una produzione notevole anche in volumi. 
  • La birra Coop di Pedavena è disponibile anche nella versione analcolica.

 

 

La birra va in Cina

Non c’è solo il vino italiano che guarda all’enorme mercato cinese. 

Anche la birra made in Italy sta muovendo passi importanti per piantare bandierine oltre la Grande Muraglia. 

Lo sta facendo con ottimi risultati, ad esempio, Birra Castello, che ha tra i suoi marchi anche la storica Pedavena e la “agricola” Birra Dolomiti, fatta con orzo locale, coltivato ad hoc nei terreni della Valbelluna. risultato dell’incrocio tra qualità, territorialità e lungimiranza nelle politiche di export, una crescita in vistosa controtendenza del 20% del fatturato complessivo e il taglio del traguardo del milione di litri prodotti. 

A corollario, e per ribadire l’importanza delle radici e della filiera integrata locale – che permette di seguire e tracciare direttamente ogni tappa della produzione, dalla semina del cereale al varo della bottiglia – ecco anche i successi di Pedavena, Dolomiti e Castello in due paesi super birrari come Asutralia e Stati Uniti.

sabato 16 novembre 2013

Frana nelle Dolomiti




Una frana di grandi dimensioni si è staccata attorno alle 15.20 dal versante nord ovest del monte Civetta. 
Un testimone, che ha assistito all'evento, ha lanciato l'allarme al 118. 
Sul posto è stato inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore per effettuare una ricognizione e verificare l'eventuale presenza di persone coinvolte. 

Durante il sopraluogo della zona interessata dalla frana, il cui distacco è avvenuto 400 metri circa sopra lo zoccolo basale, sulla parete a destra della Cima Su Alto, sono state individuate delle tracce di escursionisti di passaggio, ma è stato escluso il coinvolgimento di sciatori.

giovedì 14 novembre 2013

Il Beaujolais Nouveau a Parigi





A Parigi e in tutta la Francia ecco la festa del vino novello . 
Il Beaujolais Nouveau è un popolarissimo vino novello rosso francese, prodotto a Beaujolais, non lontano da Lione. 

La moda del Beaujolais Nouveau, ha da tempo oltrepassato i confini francesi. 
A partire dalla mezzanotte del terzo giovedì di novembre di ogni anno il Beaujolais Nouveau viene spedito in tutto il mondo per accontentare tutti coloro che vogliono togliersi il capriccio di bere questo vino nuovo. 

Se siete a Parigi in questo periodo, soprattutto il terzo giovedì di Novembre ed il week-end che segue, noterete che moltissimi bar e bistros della capitale francese inviteranno ad assaggiare il Beaujolais con cartelli ed insegne appese fuori e dentro il locale: "Le Beaujolais Nouveau est arrivé"
Entrate e chiedete subito una bottiglia di Beaujolais, non ve ne pentirete!  


lunedì 11 novembre 2013

Uma Thurman per il Calendario Campari 2014






Per la 15esima edizione del calendario Campari la bellissima Uma Thurman sarà, ritratta dal famoso fotografo di moda Koto Bolofo.
Attraverso il suo obiettivo vuole narrare le Worldwide Celebrations.


 

Il fil rouge fra i 12 scatti sono le feste più celebri e importanti intorno al mondo. 
Dall’Hanami giapponese dedicata alla fioritura dei ciliegi al Réveillon, il Capodanno brasiliano: queste 12 foto sono un gioioso tour tra i 5 Continenti. Un viaggio che passa sempre, nel caso di Campari, anche per lo stile creando ogni volta qualcosa che è molto più di un semplice calendario: un autentico oggetto di collezione anche dal punto di vista del costume e della moda. 




Non a caso dietro le scelte di styling di questa edizione si nasconde una delle stylist più celebri di Hollywood:  Anna Bingemann
 Costumista per film come Vanilla Sky, è lei l’artefice dei cambi di look di celebrities come Rachel Weisz, Claire Danes e Naomi Watts. Ed è lei che cura personalmente lo stile di Uma Thurman, non solo per il calendario Campari in cui ha dato un tocco very red a ogni look, utilizzando creazioni di Versace, Stella McCartney e Chopard.



Ed ecco cosa  ha raccontato in questa intervista esclusiva al giornale Elle Italia, tra ispirazioni fashion, i segreti di moda di Uma Thurman e alcuni suoi preziosissimi consigli in chiave what to wear.
Da quanto tempo collabori con Uma Thurman?
Da 7 anni
Come è stato lavorare al calendario Campari?
Un progetto fantastico, abbiamo lavorato insieme per 6 giorni nel sud della Francia e Koto Bolofo è stato magnifico, è il tipo di fotografo che può trasmettere un pizzico di magia a ogni scatto. Probabilmente è il miglior lavoro che abbia mai fatto da molti anni a questa parte. Sono stata in grado di dare molto spazio alla mia creatività, più di ogni red carpet.
Quale è stata l’ispirazione di moda per questo calendario Campari e che tipo di donna hai voluto rappresentare con le tue scelte di look?
Per ogni mese del calendario abbiamo scelto uno stilista che avrebbe rappresentato un particolare stile e un particolare momento della moda. Ho quindi ricercato designer che con le loro collezioni e il loro DNA potessero raccontare bene quello stile e quel particolare evento da rappresentare nell’immagine.
Ogni mese, infatti, abbiamo celebrato una festa che identificasse un Paese.  Per esempio per l’Australia abbiamo scelto la Melbourne Cup (ndr: la più importante corsa di cavalli in Australia)  e in quel caso è stato addirittura costruito un campo a grandezza naturale. A dire il vero quasi più grande. Ho lavorato moltissimi anni con Versace e loro sono stati estremamente gentili, abbiamo fatto un paio di prove e lo scatto è venuto fuori come uno dei più belli che vedrete. Sono tutti straordinari, ma questo è meraviglioso, uno scatto dall’effetto intenso e drammatico.
Quali sono i pezzi forti del guardaroba e dei look che hai creato per Uma Thurman?
I corsetti. Come dicevo, abbiamo lavorato a stretto contatto con Versace e il brand ha realizzato dei pezzi veramente bellissimi per il calendario. Quello che hanno disegnato per lo scatto dedicato agli USA e ispirato al Carnevale di New Orleans è meraviglioso. Hanno fatto un lavoro straordinario con i corsetti.
Raccontaci, c’è stato qualche episodio curioso e divertente quando eravate al lavoro per il calendario?
No non è successo nulla di strano, ma lavorando ci siamo divertiti moltissimo.
Passando, invece, a qualche consiglio di stile per le nostre utenti/lettrici… Quali sono secondo te i pezzi chiave che ogni donna dovrebbe avere nel suo guardaroba?
L’intimo perfetto e una giacca nera a cui abbinare tutto
I tuoi stilisti preferiti?
Versace è sempre uno dei miei preferiti
Qual è l’accessorio vincente in ogni look?
Le scarpe sono i migliori accessori per una donna
Cosa indossare per una serata speciale?
Se non vuoi indossare un abito da cocktail, la scelta può ricadere su un favoloso tailleur con pantaloni. Penso sia una delle scelte più cool per questo autunno inverno.
Che look consiglieresti per l’ ufficio?
Una giacca in seta con spalline accennate da abbinare a una gonna aderente al ginocchio oppure con pantaloni ampi.

Dom Pérignon in bottiglia design !


 Una bellissima bottiglia per uno champagne eccezionale
La Balloon Venus progettata da Jeff Koons per Dom Pérignon, un oggetto realizzato esclusivamente su ordinazione. 
E' firmata da Koons anche l'etichetta della bottiglia, in edizione limitata per il Rosé 2003, annata giudicata straordinaria.





Jeff Koons senza confini: disegna copertine di dischi : Artpop, il nuovo album di Lady Gaga, che esce in questi giorni,  e progetta confezioni di champagen per Dom Pérignon. 
Quest’ultimo è un progetto articolato:  un contenitore speciale realizzato partendo da una sua scultura, Balloon Venus (solo su ordinazione) e i cofanetti in edizione limitata per i due vintage esclusivi: il 2004 e il Rosé 2003 (un anno eccezionale)



La collaborazione è stata lanciata a New York, con un party durante la settimana della moda, in uno studio trasformato in una giungla tropicale. 

Un Franciacorta Trussardi !




Trussardi firma un’esclusivo Cuvée Prestige prodotto da Ca’ del Bosco e caratterizzato da un dégorgement in assenza di ossigeno e da un affinamento medio di 30 mesi. 

Un Franciacorta  estremamente raffinato e di carattere.
La selezione speciale di Cuvée Prestige Trussardi, che con la sua particolare maturazione e liqueur d'expédition è adatto sia all’aperitivo che abbinato ai grandi piatti, è disponibile da oggi presso gli spazi Trussardi in Piazza della Scala 5 a Milano
da Il Ristorante Trussardi Alla Scala - salotto gastronomico milanese -, nel Café Trussardi - elegante bistrot cosmopolita - e nella nuova nata Café Trussardi Lounge,  uno spazio polivalente ed esclusivo che coniuga bistrot e ristorante.

domenica 10 novembre 2013

Per l'aperitivo ci facciamo un ape-cena?







 Cosa c'è di meglio che rilassarsi con gli amici al tramonto con un bicchiere in mano e del cibo in abbondanza?  

Il successo dell'aperitivo (o happy hour, per chi ritiene che il termine inglese sia più cool) nasce da una ragione essenzialmente economica. 
Mangiare al ristorante costa, soprattutto in città come Milano, Torino, Firenze… e a volte, se non si vuole rinunciare alla qualità, si tratta addirittura di un'impresa proibitiva. 




La formula dell'aperitivo, invece, prevede che il cliente paghi solo il prezzo di una consumazione, alcolica o meno: la bevanda sarà quindi servita con stuzzichini, pinzimonio e altro finger food di varia natura. 



La nuova moda dell''aperitivo/cena low-cost,  é una benedizione per una serata non impegnativa a cui gli italiani non sanno rinunciare. 




In realtà la regola sarebbe che per ogni consumazione il cliente si limitasse a riempire un solo piatto, ma nessuna legge fisica può contenere un italiano davanti alla parola “self service”.

Un po' di storia : Il padre dell'aperitivo viene generalmente riconosciuto in Antonio Bendetto Carpano, che a Torino, alla fine del '700, inventò il Vermouth, una miscela di vino bianco e infuso di erbe aromatiche e spezie. Da lì questa bevanda si è diffusa in tutti i migliori caffè delle città italiane e poi all'estero; ancora oggi questo vino liquoroso è alla base di molti aperitivi e cocktails.
Quali sono i drink più in voga per l'aperitivo? 
Non passa mai di moda il Martini (che è il Vermouth stesso, con il nome del noto marchio che lo ha commercializzato in tutto il mondo), liscio o nella versione Dry, unito alla vodka. Chi ama i sapori più decisi preferirà l'Americano, preparato con Vermouth rosso, bitter Campari e soda, oppure il Negroni, nato a Firenze e simile all'Americano, con il gin al posto della soda. 
Altra variante sul tema: il Negroni Sbagliato, in cui lo spumante sostituisce il gin. 
Senza dimenticare un altro grande classico, soprattutto nel Nord Italia: lo Spritz, a base di vino bianco, o Prosecco, e Aperol.
 


Ovviamente, essendo così economico e vantaggioso, l'aperitivo è una moda che non conosce stagioni, ma è soprattutto in primavera ed estate che i locali fanno il tutto esaurito durante l'happy hour, soprattutto se dotati di una veranda o di un'area attrezzata all'aperto.

In ogni città d'Italia ci sono locali simpatici dove prendere l'aperitivo con stuzzichini e altre bontà 



 il Calice a Bologna

a Milano il Rita in zona Navigli e Da Claudio in zona Brera




a Torino La Drogheria



 Il Neri a Roma

a Bologna Il Calice e Il 051



 Il Bar Dei Osei a Padova

a Padova il bar Dei Osei
a Roma Il Necci e Freni e Frizioni

giovedì 7 novembre 2013

Luxe : le champagne Salon, très très cher!





La maison de Champagne Salon a été créée en 1911 par Eugène-Aimé Salon qui avait fait fortune dans le secteur de la fourrure
Son siège est à Mesnil-sur-Oger et la maison appartient aujourd'hui au Groupe Laurent-Perrier
La maison est dirigée par Didier Depond. Le Champagne Delamotte au Mesnil sur Oger, contigue à Salon, est la maison sœur.


 

Ce champagne était, à l'origine, destiné uniquement à la consommation personnelle de son propriétaire et à celle de ses amis, Eugène-Aimé Salon considérant la production de l'époque comme de mauvaise qualité. 

Le premier millésime connu date de 1911. 
Il s'agit d'un des premiers champagnes blanc de blancs de l'histoire et est élaboré avec le raisin issu des meilleures parcelles plantées en chardonnay du village de Le Mesnil-sur-Oger où la maison a toujours ses installations et ses caves.
En 1920, il est décidé de commercialiser le champagne produit et la marque est créée. Les vins sont élevés entre huit et dix années en cave, mais le millésime n'est produit que si la qualité est jugée parfaite. 

Depuis 1921, seulement 30 millésimes ont été commercialisés. Le 31ème millésime, fait avec le vin produit en 1996, est sorti en 2006, après celui produit en 1995 qui a été tiré à 60 000 bouteilles.
En effet, Champagne Salon était sûrement le premier champagne blanc de blancs millésimé
Il représente l'expression la plus noble de la Côte des Blancs, une référence pour le Champagne.
Les stocks « sur lattes » équivalent à douze années de production de l'unique cuvée millésimée.
 
Les derniers millésimes produits sont les suivants : 1999, 1997, 1996, 1995, 1990, 1988, 1985, 1983 et 1982.
Les prochains millésimes dont la sortie est certaine sont : 2002, 2004, 2006 et 2008.
 
Le champagne Salon est toujours très bien noté par la critique. 


Le millésime 1995 a reçu par exemple la note de 95/100 dans l'édition 2005 du guide Gault-Millau des vins. 
Cette note n'est égalée ou dépassée que par les meilleures cuvées des autres très grandes maisons à savoir Bollinger, Krug, Dom Pérignon, Gosset et Rœderer. 

Ce classement du champagne Salon dans les plus grands champagnes fait consensus auprès des critiques.

A propos du champagne Salon..
Un grand vin, tout simplement... avec des bulles.
Salon est un champagne unique. 

Tout, dans ce vin d'exception, est placé sous le signe de l'un : à l'origine, champagne d'un homme, Aimé Salon, d'un seul terroir, la côte des Blancs, d'un seul cru, Le Mesnil-sur-Oger, d'un seul cépage, le Chardonnay, d'une seule année, sans aucun assemblage.
Né en 1911 avec un premier millésime 1905, le champagne Salon est la création d’un homme, amoureux du champagne et entièrement séduit par le terroir du Mesnil. 
Suivant une exigence inébranlable, Aimé Salon, personnalité singulière, sut inventer le champagne de ses désirs : un Blanc de Blancs sans précédent, au départ façonné pour son plaisir personnel, il partage sa création avec le monde qu’à partir des années 1920.
Ce champagne provient de la parcelle d'un hectare, "le Jardin de Salon", et de dix-neuf autres petites parcelles du Mesnil-sur-Oger, sélectionnées par Aimé Salon au début du XXe siècle. 
Les vins sont gardés en cave en moyenne dix ans avant de révéler leur complexité et leur finesse.
Si la Maison Salon conserve encore dans ses caves des bouteilles de presque tous les millésimes qui ont été commercialisés, c'est un signe, signe qu'ici la mémoire a un sens. 

Conduite par Aimé Salon jusqu'à la mort de celui-ci en 1943, la Maison Salon revient à son petit-neveu, avant d’être rachetée en 1978 par un groupe de spiritueux.
En 1988, le groupe familial Laurent-Perrier reprend en main la Maison Salon et aujourd'hui la Maison et sa très ancienne voisine et sœur, la Maison Delamotte, sont dirigées de concert par un même homme, Didier Depond, avec Michel Fauconnet, Chef de Caves et Directeur de la production du Groupe Laurent-Perrier, qui a succédé à Alain Terrier en 2004.



Un solo vitigno, un grande vitigno, lo  Chardonnay, un solo cru, un grand cru, Mesnil sur Oger, un solo millesimo, solo se è un grande millesimo. 

E tutto ciò per circa 3 annate ogni dieci a partire dagli anni folli che hanno contraddistinto un momento storico dove le esagerazioni, l’edonismo, il gusto capriccioso dei ricchi dell’epoca non ha saputo fare a meno di cercare la sublimazione del vino che più di ogni altro sottolinea i momenti di festa, di gioia, di trasgressione, di ricerca di felicità: lo Champagne.


Monsieur Le Fondateur, Aimé Salon
Lo spirito della piccola maison de Champagne Salon resta inalterato dall’epoca della sua creazione, avvenuta nel 1911 , grazie all’immaginazione di un ricco pellicciaio , Eugéne Aimé Salon.
All’epoca, questa micro produzione era destinata esclusivamente al consumo interno alla famiglia proprietaria ed a un ristretto giro di loro amici, ben felici di poter finalmente bere un grande Champagne, tenuto conto che la qualità media dell’epoca era considerata poco interessante.


Da qui la scelta delle migliori parcelle disponibili sui terreni di Mesnil sur Oger, il regno dei Blanc de Blancs, e l’inizio di una produzione di un grande Blanc de Blancs, uno dei primi in assoluto.
Dal 1920 si passò alla commercializzazione destinata al pubblico, e quindi fu creato anche il marchio, tra i più elitari di quell’epoca, ma tutto sommato anche oggi il prestigio, la classe, l’esclusività di Salon è rimasta intatta. 

Forse perché non è proprio di tutti i giorni concedersi il lusso di bersi un vino che dalla sua nascita ha avuto solo una trentina di millesimi messi in vendita, venduti ovviamente a caro prezzo, anche se in questo caso sarebbe meglio definirlo costoso e non caro, e quindi diventando uno di quei vini di cui si parla tanto ma se ne beve poco.



Anche per quel che mi riguarda, l’ultimo provato è stato un fenomenale 1990, che non ha nulla di meno del suo grande rivale nato molto più in la con gli anni in casa Krug. 

Forse, volendo tentare di far la punta alla matita si può tentare di definire meglio i tratti relativi alla finezza di Clos de Mesnil, mentre Salon forse potrebbe apparire più ricco ed intenso, ma qui stiamo veramente andando a cercare il classico pelo nell’uovo, perché stiamo parlando del livello più alto possibile di un purissimo Blanc de Blancs sui terreni vocatissimi (grand cru ovviamente) di Le Mesnil sur Oger, il grand cru più prestigioso della Cote de Blancs




Tenuto conto della rarità e della selezione scrupolosa delle annate da millesimare resta curioso il filotto di annate favorevoli ultime, 95-96-97 , che dopo il lungo periodo di affinamento di cantina ( una decina di anni ) sono reperibili sul mercato a prezzi che oscilleranno tra i 300 e i 600 euro.

Dal 1988 la maison , che produce la piccola quantità di 60.000 bottiglie, è controllata nel rispetto della tradizione e della qualità dal gruppo Laurent Perrier. 
Ultima informazione relativa alle uscite dei prossimi millesimi : 1999, 2002, 2004 e 2006 , mentre quelli antecedenti sono stati questi :
1997, 1996, 1995, 1990, 1988, 1985, 1983 e 1982 .





lunedì 4 novembre 2013

A Milano una pazzesca degustazione di Prosecco!










Un evento unico per degustare oltre 100 etichette di Prosecco Superiore Docg, ovvero bottiglie che provengono dalla zona di produzione storica, circoscritta ai 15 comuni collinari tra le due capitali di Conegliano e Valdobbiadene,  a cinquanta chilometri da Venezia

Un territorio dal nome difficile da pronunciare per un vino mondialmente apprezzato e prodotto in un territorio così affascinante da sperare il riconoscimento a Patrimonio Unesco.



Ad accompagnare la degustazione dei vini, due eccellenze alimentari italiane: il Prosciutto di San Daniele, offerto dal Consorzio del Prosciutto San Daniele, e il formaggio Asiago, messo a disposizione dal Consorzio di Tutela del Formaggio Asiago.




Oltre a degustazioni, brindisi e assaggi, alle ore 16.00 (riservato ai professionisti su prenotazione) e alle ore 18.30 (aperto al pubblico su prenotazione) si terranno due seminari di approfondimento, condotti dai giornalisti Andrea Grignaffini e Pierluigi Gorgoni, per raccontare e illustrare la storia di una piccola realtà diventata celebre in tutto il mondo.


Prosecco Superiore Docg
Degustazione di oltre 100 etichette
Westin Palace Hotel - 
Piazza della Repubblica – Milano
Dalle 15 alle 17, 
ingresso riservato a stampa, operatori del settore e professionisti
Dalle 17 alle 21, ingresso aperto al pubblico (10 euro)
Lunedì 4 novembre 2013

Il grappolo di Glera ( uva un tempo chiamata Prosecco ) allungato e spargolo, con peduncolo lungo e sottile, gli acini appena dorati dal sole, si presenta delicato ed elegante proprio come il vino cui darà origine. 




Nelle storiche vigne di Valdobbiadene tipica è la presenza di piccole quantità di vitigni autoctoni quali Bianchetta, Perera e Verdiso, importanti per la tipicità e la complessità del prodotto finale. 



Con la nascita dei nuovi disciplinari di produzione l’uva Prosecco prende il nome di Glera, mentre il termine Prosecco diventa nome dell’ampio territorio della nuova denominazione che si estende dal Friuli a gran parte del Veneto, comprendendo ben nove province: Trieste, Gorizia, Udine Pordenone, Treviso, Belluno, Venezia, Padova, Vicenza. 
All’interno di questo vasto territorio vi sono 20.000 ettari destinati alla produzione di Prosecco Doc.  

All’interno del vasto territorio della denominazione di base Prosecco DOC, si distingue per la sua eccellenza qualitativa la ristretta area storica di Valdobbiadene che diventa Denominazione di Origine Controllata e Garantita, ed il cui vino prende il nome di VALDOBBIADENE PROSECCO SUPERIORE.
Il Valdobbiadene si coltiva nella parte settentrionale della Marca Trevigiana, da Colle Umberto sino a Valdobbiadene, l’antica Valduplavensis “...ove eternamente fiorisce la vite...” (S.Venanzio Fortunato 535-603 d.C.). 

Si può senz’altro affermare che Valdobbiadene costituisce il distretto più interessante dal punto di vista qualitativo. Infatti i vigneti che la circondano da sempre forniscono il Prosecco più fine e profumato.

Ad elevare la qualità dei vigneti di Valdobbiadene contribuisce la presenza di numerose viti vecchie e, talvolta, vecchissime. 

La vite vecchia di Prosecco, che può essere definita come “la memoria del territorio”, grazie al suo importante apparato radicale riesce a ben bilanciare i più diversi andamenti climatici tipici delle colline di Valdobbiadene, assicurando in questo modo una elevata costanza qualitativa nelle più diverse condizioni pedoclimatiche.






domenica 3 novembre 2013

Week-end a Parigi per lui, week-end a Parigi per lei





Weekend a Parigi con le amiche per tuffarsi fra mostre e shopping in rosa? 

Viaggio di lavoro fra colleghi - solo uomini - con l'opportunità di restare qualche giorno nella Ville Lumière senza mogli e fidanzate? 

Che sia l'una o l'altra ipotesi, un minimo comune denominatore c'è: a Parigi non ci si annoia mai e c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire. 


Mostre originali e tendenze, shopping di lusso o passeggiate, cene gourmand o attività sportive. Da scoprire ironicamente, insieme ai compagni - o compagne - di viaggio. 


Ecco alcuni suggerimenti:



Parigi per lei
 
Per cominciare si puo' andare al Musée d’Orsay, perché fino al 2 gennaio 2014 il museo ospita la mostra Masculin/Masculin. L’uomo nudo nell’arte dal 1800 ai nostri giorni
Oltre dieci secoli di rappresentazioni senza veli nella storia delle arti, da scoprire attraverso 200 opere di pittura, scultura, arti grafiche e fotografia. Cultura e ironia si intervallano in quella che viene definita l’esposizione più osé dell'autunno che ospita grandi nomi, da David a Picasso, da Schiele a Mapplethorpe
Il biglietto d’ingresso al museo (comprensivo della mostra) costa 12 euro ma è gratis ogni prima domenica del mese (prenotazioni sul sito). 



Una volta uscite, via libera allo shopping tutto al femminile:  una passeggiata fino al 22 Rue du Vieux Colombier per ricercare l’intimo più chic in un negozio glamour come Aubade Paris, famoso per la lingerie da donna (ma anche da uomo),in cui ci si puo' sbizzarrire tra divertenti e sensuali accessori.


Per concludere seguite i consigli di Isa Grassano, autrice del libro In viaggio con le amiche (Newton Compton Editori), e rifatevi il look in modo facile, veloce e divertente: nell’animato quartiere latino, al Bar à Chignon di Marianne Gray (rue Saint André des Arts 52), date una nuova forma ai capelli, magari con lo chignon che per le parigine non passa mai di moda. 
Bastano solo 10 minuti (e circa 10 euro) durante i quali si pensa solamente a se stesse gustandosi un flute di champagne e brindando alle vostre amicizie.
 

Parigi per lui
 

Un programma tranquillo per gli  uomini? 
Il Bassin de la Villette, nel 19° arrondissement è ideale per una passeggiata a piedi e uno dei luoghi più amati dai signori parigini. 
Ci si ritrova per fare due chiacchiere, ci si rilassa al sole e  si puo' fare una partita di bocce sul filo dell’acqua. 

Se il weekend è sereno  il Bar de l’humour é l'ideale per ordinare una birra e prendere in prestito l’occorrente per giocare (metro Stalingrad). 

Per un budget senza limite direzione i Champs Elysées, il viale dello shopping per eccellenza, tra grandi firme e designer.



Per approfittate degli spettacoli di cabaret e godersi una flute di champagne di fronte alle più belle ballerine della capitale il Lido é il luogo sugli Champs Elysées famoso per le suggestive scenografie e i provocanti costumi.
Uno spettacolo che rende gioiosi: non a caso si intitola Bonheur, ovvero Felicità (biglietti da 90 €).