martedì 7 aprile 2009

Guiness compie 250 anni!



Happy birthday Guinness!
La più famosa Irish stout compie 250 anni
La data per gli irlandesi è di quelle storiche: la Guinness compie 250 anni.
E allora via non solo ai festeggiamenti, ma anche ai dovuti tributi in onore di quello che non è più un semplice prodotto tipico, ma è diventato un simbolo dell’Irlanda intera, almeno quanto quel trifoglio che gli osti irlandesi disegnano su ogni pinta prima di servirla.


Creata da Athur Guinness nel 1759, la birra Guinness è divenuta ben presto famosa in tutto il mondo, tanto da meritare adesso una mostra che ne ripercorre la storia e che è stata allestita al settimo piano della antica fabbrica si St.James Gate, la Guinness SotreHouse, meta turistica di almeno un milione di persone all’anno.

History of stout” - questo il titolo della mostra - presenta cartelloni pubblicitari, filmati, documenti e antiche macchine per la produzione, la conservazione e il trasporto della Guinness.
L’ultimo piano della fabbrica - gioiello dell’architettura industriale - offre inoltre un meraviglioso panorama di Dublino, da osservare gustando quella che gli irlandesi stessi descrivono come la migliore pinta di Guinness del pianeta.

Il trench




Torna la primavera e tornano i trench, eleganti o ironici a seconda dei modelli e degli abbinamenti.




Immortalato in tanti film, il trench è legato, in una delle sue tante declinazioni, alla figura dell’investigatore, ma non è al tenente Colombo che dovete ispirarvi per questa primavera! Sono diverse ed interessanti le proposte che stanno comparendo nelle vetrine, e vanno dai colori tenui ai più accesi, spaziando anche fra diverse lunghezze, più o meno bottoni ed una lunga serie di altre varianti… ad ognuno il suo!
Il trench per antonomasia, in ogni caso, resta quello di Burberry, il primo brand a scommettere su questo capo ed a farlo uscire dal guardaroba maschile per diventare un evergreen (pur con mille rivisitazioni) anche nell’armadio femminile.
Burberry :
Burberry è una casa di moda di lusso britannica che realizza vestiti, accessori e cosmetici. Caratteristico è il motivo che è spesso presente sui suoi prodotti e che è divenuto il suo simbolo più riconosciuto e imitato.
L’azienda possiede negozi propri e in franchising in tutto il mondo, ma vende anche attraverso concessioni in negozi terzi.
Sia Elisabetta II che il Principe Carlo hanno concesso all’azienda la Royal Warrant.
Storia

Burberry clothing fu fondata nel 1856 dal ventunenne Thomas Burberry, che aprì un negozio a Basingstoke, Hampshire.
Consolidato il successo già dal 1870 e ottenuti alcuni brevetti, nel 1891 Thomas Burberry aprì un emporio in the Haymarket, Londra, che ospita ancora la sede dell’azienda. La compagnia fu successivamente incaricata di creare una nuova uniforme di servizio per gli ufficiali britannici e divenne fornitrice della spedizione antartica di Roald Amundsen nel 1911 e di Ernest Shackleton nel 1914. Divenuta popolare nel secondo dopoguerra, Burberry fu acquistata nel 1955 da Great Universal Stores (poi GUS plc), che possedeva i negozi londinesi di Argos (Negozi) e Homebase, scivolando in un lento declino. Solo nel 2000 l’azienda fu ristrutturata e promossa, rivitalizzando il suo successo e le sue vendite anche in nuovi settori di mercato.
I due tipi

Ci sono due tipi di Burberry, ovvero due collezioni diverse.
La prima è Burberry, conosciuta per il classico stile tartan.
La seconda collezione è “Burberry Prorsum”, creata dallo stilista Christopher Bailey, che ha un tocco meno classico, più glamourous: è la collezione che sfila sulla passerelle interpretata dalle più celebri supermodelle come Coco Rocha, Eva Riccobono, Lily Donaldson, Mariacarla Boscono solo per fare qualche nome e che cambia ogni anno, non continuativa come invece l’altra (anche se a volte il motivo tartan si ritrova anche nella collezione Prorsum).
Ad esempio il must del Trench Burberry è stato proposto anche nella collezione Prorsum ma rivisitato: da semplice è diventato borchiato.
Il logo

Il logo del cavaliere equestre compare nel 1901, con questo fa apparizione anche la parola latina Prorsum che accompagnerà il nome Burberry.
Il classico check Burberry, ovvero il motivo a linee orizzontali e verticali incrociate appare per la prima volta nei cappotti nel 1920, diverrà in seguito il motivo di riconoscimento dei capi Burberry.
Possiamo trovare due tipi di etichette: Burberry o Burberrys of London.
La prima denominazione appartiene ai capi prodotti a partire dal 1999, in quanto in quella data l’azienda ha deciso di cambiare la propria denominazione da Burberrys of London a Burberry.

Les secrets des serveurs de Google





On vient d'en apprendre un peu plus sur les serveurs de Google, un des secrets les mieux gardés de la société.
Google, comme on le savait déjà, stocke ses serveurs dans des containers, identiques à ceux utilisés pour le transport maritime (ou pour le logement des étudiants aux Pays-Bas).
Un seul container permet de stocker 1 160 serveurs et consomme près de 250 kW.
Une batterie par serveur.
Chaque serveur est composé d'une carte mère Gigabyte (GA-9IVDP), qui reçoit deux Xeon de type Nocona (architecture Netburst, comme les Pentium 4), de la DDR2-400 et deux disques durs SATA, des Hitachi Desktar 7K1000 (en RAID1).
Plus intéressant, en plus de l'alimentation de la machine, Google installe une batterie de 12 V (proche de celles utilisées dans les voitures) pour alimenter les serveurs en cas de problèmes. Selon la firme, sa solution est peut-être moins professionnelle que les onduleurs classiques, mais aussi plus efficace.
Notons tout de même qu'il ne s'agit ici que d'un des modèles que Google utilise, la société travaille aussi avec AMD pour une partie de ses serveurs.
Rappelons que Google est officieusement le plus gros fabricant de serveurs dans le monde, et que même si certains de ses choix semblent assez artisanaux, ils ont a priori été faits pour une question de coût.
Et rappelons que la société a aussi présenté il y a quelques semaines la configuration de ses premiers serveurs.

mercoledì 1 aprile 2009

Festa a Bologna per il restauro delle "Due Torri"


Torri di luce, la Garisenda e gli Asinelli!
Riflettori al tramonto per il restauro delle Due Torri..


La Sala del Podestà gremita per lo spettacolo di Lucio Dalla.


Fuori, la pioggia scrosciante, il traffico, il viavai; dentro, oltre il cancello e la scalinata, solo la poesia, per ritrovare Re Enzo prigioniero, Dante e Cavalacanti e intorno la Bologna medievale. Così ieri pomeriggio la città ha reso omaggio ai suoi simboli più celebri, con «La notte della torre», iniziativa della Fondazione del Monte in occasione del restauro della Garisenda e degli Asinelli che, al calar della sera, si sono rivestite di luce, mentre a causa del maltempo sono stati annullati gli spettacoli previsti in piazza e sotto le Due Torri.


A palazzo Re Enzo, poco prima del tramonto, c’è stato «Cantattorri», spettacolo con Lucio Dalla, Piera degli Esposti e Marco Alemanno.

La Sala del Podestà gremita con la gente fuori, nell’eventualità di qualche posto libero: i bolognesi non hanno voluto mancare alla festa delle loro Torri, in cui poesia e musica hanno raccontato la «bolognesità», come ha sottolineato lo stesso Dalla:
«È un capolavoro di Roberto Roversi, rappresentato un’unica volta in piazza Santo Stefano, diversi anni fa, Re Enzo, da ostaggio divenne parte integrante della città», mentre sull’ipotesi di un suo impegno nella politica cittadina : «Non ne avrei né il tempo né le capacità, preferisco occuparmi di cultura come già faccio con eventi come questo o la regia di opere al Comunale».
In sala il presidente della Fondazione del Monte, Marco Cammelli, il maestro Giorgio Zagnoni, direttore artistico dell’Auditorium Manzoni, il sovrintendente del Teatro Comunale Marco Tutino, ringraziato durante lo spettacolo da Dalla per aver «prestato» due musicisti, e l’ex ministro Franco Bassanini.
Poi, le luci si sono abbassate e nella sala, è apparso Re Enzo evocato dai versi dell’opera scritta da Roberto Roversi e musicata dallo stesso Dalla nel 1998: il figlio di Federico II, imprigionato nel palazzo, che prenderà il suo nome, si dispera, grida la sua voglia di vivere e guarda la città oltre le grate che come un polmone «si gonfia, risuona ed esprime audacia».

Marco Alemanno e Piera degli Esposti, ripercorrono le tappe della prigionia di Enzo, accompagnati da una piccola ensemble e da Lucio Dalla al clarinetto, mentre sullo sfondo vengono proiettate immagini di cavalieri e battaglie, poi la morte e arabeschi variopinti quando i versi si addolcivano, ricordando l’amore, gli affetti e la patria lontana di Enzo.

Al termine di questa prima parte gli applausi scroscianti, quasi sovrastavano la voce del cantautore, che ha voluto dedicare la parte successiva a quanti sono arrivati a Bologna e vi sono rimasti a vivere.

E allora i versi sono stati quelli di Federico II, di Cavalcanti, fautore del Dolce Stil Novo e amico di Dante, e di Guinizelli.

Il Sommo Poeta fu per un periodo a Bologna, proprio per far visita al suo amico, e Lucio Dalla, ne ha letto un breve sonetto in onore dello ‘stupor garisendi’, che Dante scrisse dopo aver visto le due torri «tributo alle giuste proporzioni, come la bassezza, come per gli uomini bassi», ha ironizzato Dalla concludendo la serata , con un suo tributo a Bologna: «Piazza Grande»; intanto le torri erano già illuminate.

martedì 31 marzo 2009

Puzzle alarm clock


Suona la sveglia!

Questa volta non basta un semplice dito per spegnerla, ci vuole una complicata combinazione di formine!

Riprendendo il classico gioco per bambini il designer Robert Kushner propone un wake up ironico, di immediato effetto.

Puzzle Alarm clock è realizzata in plastica, si acquista su http://www.latestbuy.com.au/


Si inizia la giornata in chiave ludica
Quanto costa?

€ 20,77

Poltrona Bouquet


Sembra un’esplosione di coriandoli e petali la poltroncina Bouquet di Tokujiin Yoshioka prodotta da Moroso.

È composta da una base in metallo cromato e una seduta fatta da moduli di tessuto quadrati in Alcantara, piegati manualmente e cuciti ad uno a uno.

Un’opera creata da un sarto magico che ricrea un paesaggio fatto di fiori, coriandoli, nuvole, stelle filanti e zucchero a velo!

Si può acquistare nello showroom di Moroso in via Pontaccio a Milano,

02 72016336


Delicatissimo e sognante, un pezzo d’artista.
Quanto costa?

€ 3982 !!!

La libreria Carlton



Un pezzo celebre uscito dalla mano del designer Ettore Sottsass.

Seguendo i paradigmi del post moderno firma l’insolita libreria Carlton nel 1981.

Realizzata in legno e laminato plastico la libreria dai richiami antropomorfi perde il suo significato pratico e diventa un elemento scenografico.

Si acquista nello showroom Memphis (Galleria Post Design, via della Moscova 27, Milano, 02-6554731).


Divertente e ideale per aggiungere colore, spirito e perché non stona in uno scenario monotematico.

The mask chair


Ispirazione "carnevale veneziano" per il designer Rick Lee autore e produttore del divanetto Mask.

Realizzato in alluminio si può acquistare nell’Atelier Design lush del designer a NYhttp://www.designlush.com/.

L’alone enigmatico e intrigante ne fanno un pezzo davvero desiderabile.

Ps. è un’edizione limitata di 21 pezzi.

Quanto costa?

€ 19370 !

Marilyn Monroe a Lodi






























Dal 4 aprile al 14 giugno a Lodi, gli scatti di Sam Shaw rivelano un'inedita Marilyn Monroe.

L'hanno amata tutti, fotografi inclusi. Norma Jeane Mortenson, in arte Marilyn Monroe, una delle dive più naturalmente belle davanti all'obiettivo, affidava ciecamente le mille incustodite lei a chiunque dimostrasse di voler prendersi cura della sua esuberanza, della sua malinconia, della sua dolcezza, della sua sensualità palpabile.

La mostra, aperta a Lodi, la ritrae attraverso 40 scatti dell'Archivio Alinari di Firenze, firmati dal fotografo americano Sam Shaw (1912 - 1999).
Shaw conosce Marilyn tra il 1950 e il 1951, quando la fama non l'ha ancora raggiunta (tanto che si dice che lei gli abbia fatto da autista per pagarsi l'affitto!).

Dal 1950 al 1960 realizza le cover di Life e Look.È proprio lui a suggerire nel 1954 la sequenza storica della gonna sollevata dall'aria calda della subway sulla Lexington Avenue a New York per il film Quando la moglie è in vacanza.Per lungo tempo inediti, gli scatti di Shaw riescono, a quasi cinquant'anni dalla sua scomparsa, a far resuscitare la diva di Hollywood e a mostrarla sotto una luce che non è quella accecante dei pettegolezzi e delle dicerie tra cui è vissuta.
Tutt'altro: ci svela il privato di una donna vitale e sorridente, sicura di sé.
Il percorso espositivo pone l'accento sul contrasto fra vita pubblica e privata della star anche attraverso i décollages di Mimmo Rotella, artista che ha dichiarato Marilyn musa ispiratrice per la sua produzione.Il libro d'arte Bellezza eterna (2005), composto di dieci décollages e dieci poesie di Alda Merini, ne sottolinea infatti la fragile complessità.
Il messaggio della mostra, invece, è semplice ed universale: bye-bye, baby.


Marilyn Monroe.
Diva del Novecento
Fotografie di Sam Shaw
4 aprile - 14 giugno 2009 Spazio espositivo Bipielle arte, c/o Banca Popolare di Lodi
Via Polenghi Lombardo 13, Lodi

Des peintures d'Hitler aux enchères


Des peintures d'Hitler bientôt aux enchères au Royaume-Uni

Des toiles d'Adolf Hitler, retrouvées par leur propriétaire dans son garage par hasard il y a environ un mois, seront mises en vente en avril par une maison d'enchères de l'ouest de l'Angleterre.

Une maison d'enchères de l'ouest de l'Angleterre a annoncé mercredi qu'elle allait proposer à la vente des toiles d'Adolf Hitler en avril.Les 13 toiles sont pour la plupart des aquarelles et incluent un auto-portrait pour lequel Adolf Hitler s'est représenté assis sur un pont.

Plusieurs des toiles peintes par Hitler dans sa jeunesse, quand il s'efforçait sans beaucoup de succès de faire carrière comme peintre, sont signées de ses initiales.

Elles ont été retrouvées dans un garage il y a environ un mois, a indiqué Richard Westwood-Brookes de la maison d'enchères Mullock's, dans le Shropshire (ouest de l'Angleterre).

"Le vendeur est un important collectionneur d'objets de la Seconde guerre mondiale; il les a achetées à celui qui les a saisies en 1945", un soldat britannique qui se trouvait alors à Essen (est de l'Allemagne), a-t-il déclaré."Il en a vendu certaines il y a des années et elles avaient alors été évaluées par un expert" (...) mais "incroyable mais vrai, il a laissé le reste dans un garage.

Il a oublié qu'elles existaient et il les a retrouvé dans son garage il y a un mois ou six semaines", a expliqué M. Westwood-Brookes.

La vente doit se tenir le 23 avril à Ludlow, dans l'ouest de l'Angleterre. Des toiles de Hitler ont précédemment atteint de fortes sommes.

En 2006, 21 toiles du leader nazi avaient été vendues en Grande-Bretagne pour 118.000 livres (126.000 euros).

La tour Eiffel a 120 ans!




Pour ses 120 ans, la tour Eiffel se refait une beauté
Inaugurée le 31 mars 1889, la tour Eiffel fête, mardi 31 mars 2009, ses 120 ans.


Pour l’occasion, la "vénérable dame" se refait une beauté.
À grands coups de pinceau.

Quelque 25 peintres, plus de 60 tonnes de peinture, 50 km de cordes de sécurité, 2 hectares de filet de sécurité, 1 500 brosses, 5 000 disques abrasifs, 1 500 tenues de travail.
C’est avec cet arsenal que la tour Eiffel sera repeinte pour la 18e fois depuis son inauguration, il y a 120 ans.

Un vaste chantier de 250 000 mètres carrés attend les peintres de la société grecque Stelma, qui a remporté l’appel d’offres international.
Les travaux, effectués en moyenne tous les sept ans, devraient durer plus d’un an et coûteront la bagatelle de 170 millions d’euros.

Cité par le quotidien "Le Figaro", le conducteur de travaux Aderito Dos Santos Baptista décrit l'exercice de haut vol qui attend son équipe : "Une fois là-haut, on oublie le sol, les soucis, le danger. Tout reste derrière."Les peintres commencent par le sommet et redescendent au fur et à mesure vers la base du monument. Malgré quelques accidents, les travaux n’ont jamais fait de morts.

Photo Gustave Eiffel, industriel et ingénieur français qui a imaginé et réalisé la tour Eiffel.
Haute de 324 mètres (avec l’antenne), la tour Eiffel, en fer puddlé, pèse environ 7 000 tonnes.
Construite par Gustave Eiffel à l’occasion de l’exposition universelle de Paris en 1900, la "vénérable dame", telle qu’on la surnomme, était l’édifice le plus haut du monde jusqu’en 1930.

La tour Eiffel a battu son record de fréquentation en 2008 en accueillant près de 7 millions de visiteurs.

La mort de Maurice Jarre


Le musicien français Maurice Jarre s’est éteint dans la nuit du samedi à dimanche, à Los Angeles, à l’âge de 84 ans, des suites d’un cancer.

Le compositeur laisse derrière lui un héritage artistique riche de 150 musiques de film. Et de trois Oscars (pour "Lawrence d'Arabie" en 1962, "Docteur Jivago" en 1965 et "La Route des Indes" en 1984).
La vocation du musicien était née, de son propre aveu, quand il était enfant. Fasciné par la "Rhapsodie hongroise n°2" de Liszt, le jeune homme, né en 1924 à Lyon, décide d’embrasser la carrière de compositeur. Maurice Jarre écrit ses premières partitions dans les années 1950. A la demande du cinéaste Georges Franju, il compose la musique du court-métrage "Hôtel des Invalides" (1952).
Hitchcock, Huston, Visconti...
Mais c’est le succès de la bande originale de "Lawrence d'Arabie", en 1962, qui le hisse sur les podiums hollywoodiens. Et scelle sa collaboration avec le réalisateur britannique David Lean, avec qui il travaillera à plusieurs reprises, notamment sur "Docteur Jivago" (1965) et "La Route des Indes" (1984). Le Français collabore également avec les plus grands cinéastes de l’époque : John Frankenheimer, Alfred Hitchcock, John Huston et Luchino Visconti.
En 2006, le compositeur avait fêté ses cinquante ans de carrière en donnant à l'Auditorium de Lyon, sa ville natale, un concert retraçant ses plus grandes œuvres.

Parmi le public se trouvait son fils, le musicien Jean-Michel Jarre, l'un des précurseurs de la musique électronique, dont les titres ont également connu un succès international ("Oxigène", 1976).
Le compositeur avait trois enfants
Jean-Michel Jarre,
la décoratrice Stéphanie Jarre (née de son union avec Dany Saval)
et le scénariste Kevin Jarre (adopté).
En février dernier, lors de sa dernière apparition publique en Europe, il avait reçu un Ours d'or au Festival de Berlin pour l'ensemble de sa carrière.

lunedì 30 marzo 2009

I segni dello Zodiaco






Se il vostro capo è ARIETE, non aspettatevi un grande supporto, perché come leader è molto focalizzato sull’autorealizzazione. Appartenete a questo segno? I vostri punti di forza sono dinamismo, velocità d’azione, tenacia, ottima gestione del tempo. L’incrollabile determinazione vi porta ad affrontare con ottimi risultati anche le sfide stile mission impossible. Tallone d’Achille: una scarsa propensione a condividere con gli altri successi e meriti. Testimonial di riferimento: Will Kellogg, il re dei corn flakes.


Il TORO si distingue per la stabilità degli obiettivi e l’autocontrollo. Ma anche per lealtà, discrezione e buone maniere. I suoi atout? Un talento molto “focalizzato”, sorretto dalla capacità di lavorare senza sosta. Oltre a risultare autorevole, è di solito molto amato dai colleghi. Per contro, può rivelarsi ostinato e lento nel reagire ai mutamenti del mercato. Testimonial: William Randolph Hearst.


La flessibilità è una dote tipicamente GEMELLI, assieme all’agilità mentale, a un fiuto fulmineo e a un’ottima adattabilità. La sua scarsa presenza nei ruoli tradizionali della leadership aziendale si deve al fatto che al sacrificio costante preferisce di norma la gratificazione immediata. Pregi: curiosità intelligente, energia, dialettica, fascino. Difetti: ambiguità, difficoltà nel gestire la routine, bisogno costante di divertimento e stimoli (caratteristica che ne fa il Peter Pan dello zodiaco). Testimonial: Donald Trump.


L’obiettivo di un CANCRO è sicuramente la sicurezza, sia economica sia a livello di rapporti interpersonali (il che si riconduce a un legame solitamente molto forte con le radici e la famiglia). Il suo pilastro è la lealtà. Le fragilità sono racchiuse negli sbalzi d’umore (dovuti al fatto che il segno è dominato dalla Luna), nell’ostinazione, nella frequente paura di attacchi esterni e nella propensione a serbare rancore. Testimonial: Estée Lauder. Il mantra di un vero LEONE coincide con il pronome personale “io”. Grande lavoratore, si aspetta un "ritorno edonistico" a fronte del suo impegno. Si distingue per l’imprenditorialità creativa, che a volte degenera in un vero e proprio culto della personalità. I suoi assi nella manica sono entusiasmo, tenacia, focalizzazione sul presente e una predisposizione naturale alla solarità. Può risultare presuntuoso ed egocentrico. Di sicuro fa fatica a condividere il successo con gli eventuali colleghi. Testimonial: Malcolm Forbes.


La VERGINE tende a preoccuparsi all’infinito dei minimi dettagli (perché teme l’errore come la peste!) ed è imbattibile quando si parla di esecuzione meticolosa e coscienziosa. Ultraefficiente e disponibile, di solito è un ottimo “assistente esecutivo” più che un leader assoluto. Adora i sistemi efficienti e ben funzionanti, controllabili, replicabili e profittevoli. Non a caso, il testimonial doc del segno è l’inventore della catena d’alberghi J. Willard Marriott.


La BILANCIA ha un grande fiuto per i trend, supportato da un notevole fascino personale, intelligenza brillante e inconfutabile senso estetico. Perfettamente sintonizzata su ciò che vogliono le masse, ama costruire il suo business intorno alla soddisfazione dei desideri collettivi. Un esempio concreto del suo approccio alla leadership è dato da Jean Nidetch, fondatrice dell'impero Weight Watchers: incapace di perdere peso da sola, questa ex massaia di Brooklyn ha puntato su una soluzione di tipo sociale. A livello personale la Bilancia cerca sempre l’equilibrio ed è una fan della diplomazia e del compromesso. A volte trova faticoso “passare all’azione”.


Lo SCORPIONE affronta la vita professionale sicuramente in termini più competitivi e aggressivi. Intrepido, concentrato e deciso, non cerca tanto la pace o la gratificazione personale quanto un successo sapientemente gestito. Basta citare il bestseller del guru della leadership Jack Welch – Vincere! (Etas, Milano 2006) – e abbiamo detto tutto... Sospettoso per natura, lo Scorpione ama la comunicazione mirata e la sua tattica è la segretezza. Molto sensibile ai tradimenti, non ha nessun problema a vendicarsi!


Grande apertura mentale e atteggiamento filosofico nei confronti della vita sono i segni particolari del SAGITTARIO, che si lascia guidare dal brillante intuito per centrare con la sua freccia il bersaglio. Coraggioso e ottimista, coltiva i grandi sogni e concepisce la vita (anche professionale) in modo molto dinamico: ecco perché è molto più portato per le trasferte che per la routine in ufficio. A volte questo essere molto centrato su se stesso lo rende indifferente (o addirittura spietato) nei rapporti interpersonali. Testimonial: Walt Disney.


Conservatore per definizione, il CAPRICORNO ha come obiettivo lo status, perseguito con stoica perseveranza. Cauto e solitamente pessimista, dimostra una dedizione al dovere che lo rende vittima ideale dello stress. Portare a termine un’impresa è il suo imperativo assoluto, al punto che è quasi impossibile vincere in resistenza un Capricorno motivato. La condizione fondamentale è che azione & risultati siano tangibili. Testimonial: Elizabeth Arden.


Grazie a un mix unico di apertura mentale, inclinazione umanistica e approccio flessibile, i grandi leader dell’ACQUARIO si distinguono soprattutto nell’interpretazione dei bisogni collettivi. Incredibilmente creativi, danno il meglio di sé nelle situazioni che premiano l’istinto e sono capaci di mescolare abilmente idealismo e pragmatismo. A volte in azienda può infastidire il loro scarso rispetto per il modus operandi tradizionale. Testimonial: Christian Dior.


Innovativi, brillanti, empatici ai massimi livelli, i PESCI amano "colorare fuori dalle righe", ovvero rompere le convenzioni per esprimere liberamente la loro creatività. Sono ispirati più dal cuore che dalla mente e tendono ad avere un approccio universale al business. Il loro punto di forza è la visione; la debolezza coincide invece con la vulnerabilità emotiva. Testimonial: David Geffen.

Dalla Spagna, due autori..


Appuntamenti da non perdere quelli che vedranno protagonisti, dal 28 marzo al 3 aprile tra Torino e Milano, due scrittori spagnoli già osannati in patria e pronti a conquistare con le loro parole il pubblico italiano.

Cristina Grande, autrice del romanzo rivelazione Natura Infedele (2008), e di Ricardo Menédez Salmón, in uscita con Gridare questo 26 marzo e già pronto a bissare l’unanime consenso de L’offesa, caso letterario del 2007.
A fare gli onori di casa saranno gli editori milanesi della Marcos y Marcos, sempre attenti ai venti letterari che spirano dall’estero.

I due autori, rispettivamente di Saragozza e delle Asturie, sono considerati i nuovi rappresentanti della narrativa iberica e si inseriscono perfettamente all’interno della tradizione che, attraverso un linguaggio scarno ma efficace, colpisce il lettore con un notevole impatto emozionale.


Per tutti coloro che desiderano tuffarsi in questa settimana spagnola l’invito è online sul sito http://www.marcosymarcos.com/.

Tom Cruise e Cameron Diaz presto insieme











Ritorno di fiamma – cinematografico s’intende! – per Tom Cruise e Cameron Diaz a otto anni di distanza da Vanilla Sky (2001).

A rimettere insieme il tenebroso Maveric di Top Gun (1986) e la Mary di cui tutti andavano pazzi (Tutti pazzi per Mery, 1998) ci ha pensato il regista James Mangold, che li ha scelti come protagonisti del suo nuovissimo film intitolato Wichita and Trouble Man.

In questa commedia romantica le due star di Hollywood, si incontrano in un appuntamento al buio: lei, sfortunata in amore, lui bellissimo e misterioso quanto basta per stravolgerle la vita.

Già impegnata in altre pellicole – Cruise ha ben 10 progetti in ballo, mentre Cameron si “accontenta” del ruolo di Norma Lewis nel thriller The Box (2009) – la movie-coppia non ha però ancora firmato nessun contratto per il lungometraggio di Mangold.