Nei giorni scorsi a
Maria Rita Saulle è stato consegnato per l'Italia il premio ’
’Femmes d’Europe 2008", per la sua lunga e prestigiosa attività internazionale in favore dei diritti umani e per la sua militanza in favore dell’uguaglianza uomo-donna.
Mentre il presidente Pöttering, in presenza delle dodici vincitrici nazionali, ha premiato l’ex ministro rumeno Monica Macovei.
Alla vincitrice italiana, la Professoressa Saulle, prima e unica donna giudice della Corte Costituzionale, è stata offerta anche
la presidenza onoraria dell’associazione europea. Nel presentare le dodici candidate al premio europeo, vincitrici a livello nazionale, Rodi KRATSA, Vicepresidente del Parlamento europeo e Presidente dell’Associazione Internazionale per la promozione delle donne europee (AIPFE), ha ricordato che il riconoscimento è stato creato nel 1987 per rendere omaggio alle europee che contribuiscono, tramite la loro azione, alla realizzazione dell’Europa unita.
«Più che una competizione tra candidate - ha spiegato - il Premio permette una migliore visibilità dell’opera delle vincitrici a livello nazionale e può servire da modello d’impegno per l’impresa europea».
Ha poi spiegato che la procedura d’elezione ha posto in evidenza «donne esemplari» provenienti da orizzonti molto diversi, con esperienze professionali e sociali multiple, che condividono l’ideale di un’Europa «umana, democratica, efficace per i cittadini e solidale con tutti i popoli del mondo». Delle donne straordinarie, ha sottolineato, «che hanno reso il compito della giuria estremamente difficile».
Maria Rita Saulle, Professore ordinario di diritto internazionale nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Roma "La Sapienza" (la prima in Italia), dal 2005 è l'unica donna giudice della Corte Costituzionale.
In precedenza, oltre ad aver insegnato in diverse Università, istituendo anche nuovi corsi e dottorati di ricerca, è stata docente stabile di "Diritto delle Comunità europee" presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Ha svolto e svolge attività di conferenziere e relatore in congressi e convegni scientifici presso Università italiane e straniere e presso enti internazionali, ed è componente di diverse commissioni e comitati governativi, compresa la commissione nazionale per la Parità uomo-donna presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 1984 al 1992.
Esperta del Ministro per le Politiche Comunitarie dal 1991 al 1993, ha ricoperto vari incarichi internazionali, come ad esempio negoziatore per l’Italia della Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti del bambino (1986-1989), membro della delegazione italiana alla Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle donne (Nairobi 1985), delegata dell’Italia alla Convenzione mondiale sulle pari opportunità dei disabili, membro della delegazione italiana all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite negli anni 1987, 1989, 1990,1991, 1999, capo delegazione al Colloquio del Consiglio d’Europa sulla violenza in famiglia del 1987, nonché vicepresidente della Conferenza mondiale dell’UNESCO su “Le donne dall’istruzione al lavoro" del 1987. Componente della delegazione italiana alle Conferenze dell’UNESCO dal 1981 al 2005, ha negoziato per l’Italia le “norme standard" approvate dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 1992.
Nel 1996 il Presidente della Corte europea dei diritti umani l’ha nominata Presidente della Commissione per la restituzione dei beni immobili ai profughi ed ai rifugiati prevista dagli accordi di Dayton.
Nel 2004 ha formulato una definizione di “terrorismo internazionale”, proposta alle Nazioni Unite.
Ha pubblicato, in Italia e all’estero, 35 volumi, inclusi testi universitari adottati per l’insegnamento in varie Università italiane vertenti su temi di diritto internazionale, diritto internazionale privato, diritto dell’Unione europea, organizzazione internazionale e diritti umani. Dirige la collana "Scienze del Diritto e dell’Economia" edita dalle Edizioni Scientifiche Italiane.
Sul piano della divulgazione collabora a varie testate, per le quali ha scritto più di 800 articoli raccolti nel libro “Relazioni internazionali e diritti fondamentali, 1981-2005 - Cronache e opinioni”.