domenica 17 agosto 2008

Lo strano signor William

2 anni fà William Miliken Vanderbildt Kingsland mori' nel suo modesto appartamento dell'East Side, a New York.
Era un tipo originale, conosciuto da artisti e galleristi come esperto di genealogia, conoscitore d'arte, di libri e di architettura.
Presidente dell'associazione Difensori dell'Upper East Side storico, sapeva tutto del suo quartiere: intrighi e pettegolezzi compresi.
Ma, subito dopo la morte, in mancanza di eredi e di testamenti, le pratiche relative alla scomparsa del bizzarro signor Kingsland sono state affidate ad un impiegato del Comune di New York.
E qui sono venuti fuori gli altarini: Kingsland era nato nel Bronx con un altro nome: Melvyn Kohn. Aveva cambiato identita' prima di trasferirsi nell'Upper East Side e specializzarsi in genealogia e niente di cio' che raccontava era vero: non si era laureato a Harvard, non era imparentato con la famiglia reale dei Borboni.
Nessuno dei tanti suoi amici era mai stato nel suo appartamento sulla 72° strada, ma diceva di abitare sulla Quinta Avenue.
In piu', quando il funzionario comunale ha chiesto a due case d'asta famosissime (Christie's e Star Galleries) di vendere le tele trovate accatastate, e' saltato fuori che si trattava di opere rubate negli anni '60 e '70: una Testa di donna di Picasso, una Natura morta di Morandi, la Testa di Diego di Giacometti, ritratti del più famoso ritrattista americano dell'800, John Singleton Copley, un'Alta marea di Eugene Boudin, un autoritratto di Balthus, un ritratto di bambina di Boldini. Ognuna di queste tele vale dalle migliaia ai milioni di dollari.
Da allora l'FBI sta tentando di rintracciare i legittimi proprietari attraverso un sito web. Ma non e' facile neache per loro visto che si tratta di furti avvenuti piu' di quaranta anni fa.

Al Cocorico' di Riccione il DJ più caro del mondo : 70.000 €


Per una serata pretende 47.000 euro. Più altri 20-25.000 che se ne vanno in note spese: dall’aereo privato ai dieci cartoni di champagne e ai dieci di acqua minerale.
Cosa fa di speciale?
Semplicemente mette su dischi. Lui è Danny Tenaglia, il deejay più costoso del mondo.
Il suo numero è memorizzato nei cellulari di gente tipo Madonna e Kate Moss, Jamiroquai, Lisa Stansfield, Janet Jackson.
E il 15 agosto si é esibito nella sua unica data italiana al Cocoricò di Riccione.
Sul locale stanno piovendo le prenotazioni per ballare con la musica di Tenaglia.
Non si può invece dire «per vederlo da vicino» perché Danny ha chiesto di montare un vetro di protezione davanti alla consolle che permette di intravederlo, ma non di riprenderlo con macchine fotografiche o con il telefonino.
A dispetto delle sue umili origini (cresciuto a Brooklyn) e del nome da fumetto, Danny ha capito benissimo come funziona lo show-biz.
Centellina le sue esibizioni: oggi a Tokio e la settimana prossima a Parigi, il mese prossimo a New York.
Pretende sfizi da star, tipo le dieci confezioni di un certo tipo di gomma da masticare alla menta. La console megagalattica che non distorce.
Ha fatto prenotare un’ala di un lussuoso albergo di Cattolica per quattro giorni.
Se ci passerà un’ora sarà già tanto perchè ripartirà subito per Ibiza dove il deejay americando sta fdacendo base quest’estate. Ma così intanto la sua leggenda aumenta.
Certo, poi, tutto da vedere se pagare un deejay, per quanto celebre, per una serata estiva sotto Ferragosto, settantamila euro sia un colpo grosso o - diciamo pure - una fregatura.
Ma al «Cocco» (come lo chiamano i fedelissimi), locale storico (non si è mai fermato da 19 anni ad oggi) unica discoteca italiana nelle bibbie internazionali del settore, tipo Dj Mag e nella top ten mondiale dei club, sono euforici.
Ma soprattutto sono sicuri di rientrare nelle spese. «L’anno scorso quando Tenaglia venne per la prima volta al Cocoricò, arrivarono 700 persone che spesero circa 50 euro a testa – sorride il trend setter Davide Nicolò, uno dei pr della serata - quest’anno speriamo di migliorare. In ogni caso per il locale è una questione di prestigio.
Ogni suo dj set è un concerto, un evento unico ed irripetibile». Unica nota stonata è la data. Il locale avrebbe preferito fare un investimento del genere magari in un giorno feriale.
Nel sabato di Ferragosto l’incasso è assicurato in ogni caso.

venerdì 15 agosto 2008

La 500 di Elio Fiorucci

Arriva in Italia la Fiat 500 “agghindata” con loghi e disegni di Love Therapy, la linea disegnata dallo stilista Elio Fiorucci.
Vista in anteprima al Bread & Butter di Barcellona, in occasione della presentazione delle nuove collezioni, l’automobile Limited Edition by Elio Fiorucci, ha riscosso un buon successo. Fotografata e ammirata, nel tripudio di colori e allegria.
E dal 22 luglio scorso, la Fiat 500 è sbarcata in Sardegna a “Fiat Playa” , la spiaggia situata a Punta Marana nel Golfo di Marinella a pochi chilometri da Porto Rotondo.

Pedrita, un giovane marchio di Lisbona

Un tavolo da ping pong come punto d’incontro. Un luogo per fare riunioni e sgranchirsi un po’ tra un progetto e l’altro, ci spiegano Pedro Ferreira e Rita João, in arte Pedrita, giovanissimo studio di design di Lisbona.
Siamo nell’area portuale della capitale portoghese, in un edificio del demanio riconvertito a uffici.
E’ qui che i giovani designer (classe 1978) hanno fondato il loro quartier generale.
Un loft di circa 300 metri quadrati che Pedro e Rita condividono con altri creativi.
«Questa è la nostra postazione»: un corner delimitato da una libreria che accoglie una valanga di progetti e una serie di prototipi di installazioni e oggetti realizzati per Fabrica, il centro ricerche sulla comunicazione di Benetton a Treviso.
Tra un divano vintage e una valanga di disegni arrotolati spicca uno stravagante albero di plastica verde pisello.
Dopo averlo studiato con attenzione ne intuiamo la funzione.
«Si chiama Alberto ed è una struttura per stendere i panni sul terrazzo», racconta Rita. Un progetto che è parte di una collezione di arredi da giardino giocati sul rappporto tra funzionalità e divertimento.
Diplomati in Design alla Facoltà di Architettura di Lisbona, i Pedrita hanno lavorato a stretto contatto con Jaime Hayón, ed è forse dal fuoriclasse spagnolo che hanno assimilato la capacità di trasformare un oggetto di design in qualcosa che unisca praticità e fantasia. Le Liquid Lights, ad esempio, sono una serie di lampade in vetro soffiato che sembrano sculture con le quali giocare ogni volta che devi cambiare la lampadina.
«Questa è la storia di un esperimento andato a buon fine», ci spiegano. «Un gruppo di giovani designer provenienti da differenti background ha avuto la possibilità di lavorare con un maestro vetraio. Il progetto è diventato un pezzo prodotto dalla spagnola Metalarte».
Ma i Pedrita non fanno solo design: curano mostre, in programma in occasione di Torino World Design Capital 2008, pubblicano libri e organizzano workshop come Freespeech e Pecha Kucha Night Lisbon, piattaforme per promuovere il rapporto tra processo creativo e pensiero. Senza escludere il legame con la tradizione artigianale portoghese. Fortissimo, ma riveduto e corretto.
Basta pensare al progetto Grão, pensato per il Museo nazionale della piastrella di Lisbona. «Abbiamo riutilizzato vecchie piastrelle per rivestire facciate di edifici con immagini gigantesche. Utilizzando migliaia di tessere di ceramica come fossero pixel digitali», spiega Pedro, chinato sul pavimento per mostrarci il procedimento.
Così, quella che da vicino può sembrare una superficie di maiolica tradizionale, vista da lontano si trasforma in un’immagine d’arte contemporanea.
Un’idea semplicissima e spettacolare. Osserviamo sul video del computer gli ultimi progetti. La voglia di trasformare è una costante.
«In occasione del secondo anniversario della Casa da Mùsica di Oporto abbiamo disegnato una serie di specchi ispirati alla silhouette dell’edificio». Ed ecco che le geometrie del capolavoro di Rem Koolhaas diventano lo spunto per oggetti specchianti che sembrano macro cristalli. La fantasia dei Pedrita colpisce ancora.
2002 : si diplomano in Design alla Faculdade de Arquitectura da Universitade Técnica de Lisboa.
Rita João studia design alla Technische Universiteit di Delft (Olanda). Pedro Ferreira si specializza al Politecnico di Milano.
2004 : dopo aver lavorato con Jaime Hayón, coordinano il 3D Design Departement di Fabrica a Treviso elaborando progetti per Benetton group, Ittala, Magis, Bosa. 2005 Fondano a Lisbona lo studio Pedrita.
Partecipano a Experimentadesign, International Design Culture Biennal. Progettano, con HayonStudio, la collezione Bubbles per Coca-Cola Latin America Division. 2006 Partecipano alla collettiva Walkculture. Portuguese Contemporary Objects, a Berlino. 2007 Disegnano gli specchi-installazione Eikon ispirati alle Casa della Musica a Porto di Rem Koolhaas. Progettano per il National Tile Museum di Lisbona l’installazione Grão, con piastrelle effetto pixel.
Link correlati:
http://www.%20info-freespeech.blogspot.com/
http://www.%20pechakuchalisbon.blogspot.com/
http://www.pedrita.net/

Vietato!! no agli zoccoli a Capri ...

Sono numerosi i divieti imposti dai sindaci per mantenere l'ordine pubblico nelle città
MILANO - L'estate 2008 sarà ricordata come "quella dei divieti": tanti e anche bizzarri, ma sicuramente da rispettare per evitare multe salate.
Qualche esempio? A Forte dei Marmi, cuore della Versilia chic, è vietato tagliare l'erba nel weekend o nelle ore pomeridiane. Forse per non disturbare i villeggiante che fanno il sonnellino, ma come fa una persona che lavora tutta la settimana?
I SUPERPOTERI DEI SINDACI - Il decreto legge n. 92, effettivo dal 5 agosto, ha allargato i poteri dei sindaci, attraverso la modifica dell'articolo 54 dell'ordinamento degli Enti Locali. In passato il primo cittadino poteva emanare «atti che gli sono attribuiti dalle leggi e dai regolamenti in maniera di ordine e sicurezza pubblica». Ora è incaricato della vigilanza «su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l'ordine pubblico, informandone preventivamente il prefetto». La voce «sicurezza e ordine pubblico» prende così svariate sfaccettature.
GUERRA ALLA MASSAGGIATRICI - In estate i divieti sembrano lievitare. Oltre ai classici topless (in diverse località) e giochi in spiaggia (persino i castelli di sabbia a Eraclea, nel veneziano), sono proibiti i massaggi in spiaggia.
Da qualche anno, tra i Vu Cumprà e i Coccobello, sono comparse sui litorali italiani diverse cinesine che offrono massaggi e tatuaggi all'henné. Ma il sottosegretario al Welfare, Francesca Martini, ha dichiarato guerra ai massaggi in spiaggia, tanto amati anche dai vip.
Dopo anni di nudismo, al Lido di Dante a Ravenna è ora vietato il look total nude.
NO AI RELITTI - Nella lista dei divieti più buffi, c'è anche quello che proibisce la raccolta di relitti trovati in mare o in spiaggia. Pena una multa fino a 1.032 euro.
A Positano e Capri è vietato camminare con gli zoccoli. Troppo rumorosi. In alcune spiagge non si può abbandonare il telo mare per prenotare il posto. Si rischiano fino a mille euro di multa. A Bologna invece c'è chi detta legge sui piercing, vietati «su parti anatomiche le cui funzionalità potrebbero essere compromesse». La multa è ancora in fase di elaborazione.
PANCHINE SOTTO ACCUSA - Sono diversi i divieti che riguardano le panchine, o più in generale le soste. A Viareggio è proibito appoggiare i piedi sulle panchine sulla passeggiata del lungomare a qualsiasi ora del giorno. A Voghera invece non ci si può sedere dopo le 23.
Nei giorni scorsi ha fatto discutere anche l'ordinanza del comune di Novara che proibisce a più di due persone la sosta nei giardini pubblici. Sempre nell'esclusiva Capri è vietato sedersi sugli scalini della famosa piazzetta. E infine c'è il divieto dei divieti: è proibito danneggiare o rubare i cartelli dei divieti, ovviamente. La multa può raggiungere i 428 euro.
Ecco l'elenco di alcuni divieti:
VENDITORI AMBULANTI: vietata la vendita abusiva di qualsiasi merce sulle spiagge.
Multa da 250 euro a 1.500 euro. In diverse località, come Roma, Venezia, Firenze ed Alassio (Sv) è vietato trasportare merce in borsoni, sacchetti di plastica e simili. Multa da 25 euro a 250
ANIMALI - A Sirolo, in provincia di Ancona, è proibito l'ingresso di gatti e cani, anche con guinzaglio e museruola. Multa fino a 155 euro
MASSAGGI - Niente massaggi da personale ambulante sui litorali toscani e romagnoli. Multa da 2 mila euro a 10 mila
NUDISTI - A Ravenna no al nudismo, altrimenti si paga una sanzione fino a 102 euro
FUOCHI D'ARTIFICIO - A Positano non si possono sparare i fuochi d'artificio durante le feste private, ad esclusione del sabato. Multa da 50 euro a 500
PICCIONI - In diverse città italiane è vietato dare da mangiare ai piccioni. Multe da 50 euro a 500.
FONTANE - Vietato rinfrescarsi nelle fontane pubbliche. Multa da 50 euro a 500
CABINA - Non si può cucinare all'interno delle cabine da spiaggia. Il pranzo fai-da-te può costare fino a mille euro di multa
ASCIUGAMANI - È proibito prenotare il proprio posto in spiaggia lasciando l'asciugamano in terra. Multa fino a 1.000 euro
ZOCCOLI - Camminare con gli zoccoli è troppo rumoroso, per questo è stato vietato a Positano e Capri. Multa 50 euro
BANCHETTARE - Vietati i picnic in spiaggia o in strada a Positano, Ravello, Venezia, Capri, Firenze. Multa da 25 euro a 500DECORO - In diverse località non si può camminare per strada senza maglietta o solo in bikini. Multa da 50 euro a 1.000
GIOCHI IN SPIAGGIA - No al calcio, bocce, racchettoni e altri giochi in spiaggia. Ad Eraclea, Venezia, è vietato anche costruire castelli di sabbia, perché ostruiscono il passaggio ai bagnanti e non si possono scavare buche. Multa da 25 euro a 250. In molte spiagge è vietato tuffarsi. Multa da 100 euro a 1.000. A Torino sono banditi dalle piscine pubbliche vandali, bulli e disturbatori
SPIAGGIA - È vietato occupare la fascia di 5 metri della battigia destinata al transito dei bagnanti e anche accendere fuochi. Multa da 100 euro a 1.000. Ad Eraclea, nel veneziano, non si possono raccogliere conchiglie e portare via la sabbia. Multa da 25 euro a 250. È proibito appropriarsi di relitti trovati in fondo al mare o sulla spiaggia. Multa fino a 1.032 euro
TAGLIARE L'ERBA - A Forte dei Marmi è vietato usare il tagliaerba nelle ore pomeridiane e nei weekend. Multa fino a 500 euro
SKATEBOARD - No agli skateboard nel centro storico di Viareggio. Multa da 25 euro a 500
ACCATTONAGGIO - Vietato chiedere l'elemosina, importunare i turisti, chiedere spiccioli ai passanti, in tutte le città d'Italia. Multa da 100 euro a 1.000
SOSTA NEI PARCHI - A Novara, vietato sostare in più di due persone nei parchi pubblici dopo le 23.30. Multa da 25 euro a 500
FUMO - Non si può fumare nei parchi giochi pubblici attrezzati per i bambini a Verona. Multa 50 euro. Divieto assoluto a Napoli e Bolzano. Multa da 25 euro a 500. Sigaretta bandita in in spiaggia a Is Aruttas (Oristano). Multa fino a 360 euro
EFFUSIONI AMOROSE - Anche un bacio è vietato nelle automobili a Eboli (Sa). Multa fino a 500 euro
PIERCING - A Bologna è vietato farsi un piercing «su parti anatomiche le cui funzionalità potrebbero essere compromesse». La multa non è ancora stata decisa
RISCIO' - A Mintumo, Latina, non si possono usare i risciò a pedali sul lungomare nei fine settimana di luglio e in tutto il mese di agosto. Multa 500 euro
PROSTITUZIONE - Divieto di praticare l'attività su tutti il territorio comunale. Multe salate anche per i clienti
BIBITE E ALCOLICI - In alcune località sono vietate le bibite di vetro. Multa fino a 500 euro. Nel centro storico di Genova il divieto riguarda gli alcolici sia in bottiglia che in lattina . Multa fino a 360 euro.
SOSTA - A Capri è vietato sedersi sulle scalette della famosa piazzetta. Multa 50 euro. A Genova non si può bivaccare nei vicoli del centro storico dalle 22 alle 6. Multa fino a 250 euro.
A Voghera, nel pavese, non si può sostare sulle panchine e nei parchi pubblici, dopo le 23.
A Viareggio, invece, è vietato appoggiare i piedi sulle panchine pubbliche in qualsiasi ora del giorno. Multa da 25 euro a 500 euro
FUNGHI E FRUTTI DI BOSCO - Vietato calpestare e danneggiare i funghi sui terreni pubblici dell'Alto Adige. SI rischia di pagare fino a 113 euro. Sul Monte Gran Paradiso è vietato raccogliere fragole, lamponi e mirtilli. Multa da 25 euro a 1.000
MUSICA - Sulla spiaggia, dalle 13 alle 16, bisogna tenere il volume basso della radio. La multa arriva fino a 1.000 euro
CARTELLI DIVIETI - Divieto di danneggiare o rubare i cartelli che recano messaggi di divieto. Multa da 77 euro a 428
AUTO E MOTO - Divieto di sosta sia per la auto che le moto nei pressi della spiaggia demaniale. Multa fino a 1.032 euro. In Emilia Romagna è vietato accedere con mezzi a motore nelle aree boschive. Multa salata: da 2.000 euro a 10.000
VOLANTINAGGIO - È vietato fare volantinaggio in spiaggia. Multa fino a 250 euro-
A Azzano Decimo (Pn), vietato alle donne musulmane girare per le vie del paese con indosso il tradizionale burqa
REDDITO MINIMO - Per richiedere la residenza a Cittadella (Padova), bisogna avere un reddito minimo di sopravvivenza di 5000 euro
LAVAVETRI - Divieto di intralciare in qualsiasi modo il traffico. Una misura per impedire che i lavavetri sulle strade. Multa 206 euro
ALIMENTI - Vietato vendere cibi crudi, nel periodo compreso tra il primo giugno e il 30 settembre, in Emilia Romagna. Multa fino a 206 euro

Vanessa Paradis coloratissima per Miu Miu



Dopo Lindasy Lohan, Laetitia Casta e Kirsten Dunst,
Miu Miu presenta ora una coloratissima Vanessa Paradis
come testimonial della campagna pubblicitaria autunno-inverno 08/09. Leitmotiv di queste foto - scattate dal collaudato duo di fotografi Mert Alas e Marcus Piggott - è il contrasto originale fra il mood sportivo della nuova collezione, l’appariscente make-up ispirazione Seventies e la staticità delle pose (ispirata alle donne ritratte dal fotografo Guy Bourdin, icona della pubblicità di moda negli Anni ’70 e ’80).
La sintesi visiva: un connubio molto moderno di intelletto e immaginazione.

Relook design by Versace New York

La maison della Medusa ha creato una partnership con il Gruppo AFI (leader internazionale nel Real Estate deluxe) per la realizzazione del progetto di interior design della Clock Tower di Madison Avenue, uno degli edifici più prestigiosi della Big Apple, costruito da Metlife nel 1909.
Il restyling prevede la progettazione di 50 eleganti residenze, delle parti comuni e della Spa privata, realizzate seguendo il mood stilistico di Versace Design, una sezione-lusso sempre più importante nella corporate della griffe Versace.


Giorgio Armani a scuola


Il Politecnico di Milano, YOOX Group e Giorgio Armani:
un tris di moda e tecnologia per il sostegno del Master in E-Fashion presso la Business School del MIP.
La maison milanese sarà, infatti, la prima casa di moda a essere presente in un programma scolastico che punta alla realizzazione di progetti fashion.

A partire dal prossimo anno accademico (2008-2009) gli studenti del Politecnico avranno la possibilità di collaborare all'interno del team di progettazione del negozio on-line Emporio Armani, un e-commerce gestito da YOOX Service (società di YOOX Group, il partner globale di Internet retail per i più importanti brand di moda).
"Sono orgoglioso di essere il primo stilista a sostenere un master.
E mi auguro che questo impegno scolastico aiuterà gli studenti ad esprimere tutto il loro potenziale", ha dichiarato Giorgio Armani.

un sito per nuovi stilisti

Un’innovativa piattaforma creativa, dove potresti scoprire le rivelazioni delle prossime stagioni: così NOT JUST A LABEL® - sito londinese dedicato a tutti i nuovi stilisti pronti a lanciare le loro collezioni - presenta designer inediti, brand inesplorati e realtà fashion di nicchia.
Il suo scopo è quello di diventare una vera business directory, per mettere in contatto giovani talenti con quell’universo difficile e affascinante che è il mondo della moda.

Dice il fondatore del sito, Stefan Siegel: «Non crediamo nei diktat, vogliamo solo creare un modello per l’innovazione.

Non ci sono ruoli e non ci sono limitazioni: noi diamo solo una tela, voi dovete colorarla».

mercoledì 13 agosto 2008

Tecnostressati?

Non chiamateli tecnostressati. I dipendenti da trilli, sms ed email rivendicano il «bisogno culturale» di essere sempre in rete (anche in spiaggia) per lavoro o per piacere.
Sono l’esercito sempre più numeroso dei «felici e connessi».
Si presentano al mare non con i socializzanti racchettoni, ma armati di BlackBerry, iPhone e computer palmari.
E sotto l’ombrellone non divorano Ken Follett o Paulo Coelho ma Tutti pazzi per iPhone, libro ricco di dritte per amoreggiare con la nuova creatura Apple.
Autore: Lucio Bragagnolo, un mito per i tecnomaniaci, ammaliati dalla sua sapienza e dalla sua dotazione tecnologica: tre Mac, un palmare (preistorico) Newton Message Pad, due iPhone, tre iPod e due «shuffle», i miniplayer di musica digitale.
Non c’è lido che si salvi dalla deriva tecnologica. Allo stabilimento vip Ultima spiaggia di Capalbio il campione è Chicco Testa, managing director di Rothschild Italia.
In riva al mare attaccato a cellulari e palmari, a fine giornata si connette grazie al computer fisso di cui ha dotato anche la casa capalbiese dov’è incorniciata una delle foto che lo intenerisce di più: «Io e i miei due figli adolescenti seduti su una panchina intenti, sorridendo, a mandare sms». Un altro che lavora dalla spiaggia di Capalbio e non riesce a stare scollegato dal web nemmeno un minuto è Roberto D’Agostino, che in riva al mare aggiorna il suo cliccatissimo sito di gossip e news con il portatile collegato in rete senza fili.
Ma non si tratta di avvistamenti sporadici. Sulle spiagge italiane intenti a inviare email con cellulari d’ultima generazione e BlackBerry ci sono manager come Corrado Passera e Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, il produttore cinematografico americano Harvey Weinstein, il presidente della Banca nazionale del Lavoro, Luigi Abete, l’attore hollywoodiano Richard Gere e l’italianissima Manuela Arcuri.
Ci provano a disintossicare i vacanzieri tecnostressati con raduni in agriturismi isolati, danze tribali, minimaratone e addirittura coccoloterapia.
Per esempio la campagna «Estate senza tecnostress» appena varata dal social network Runfortecnostress di Enzo di Frenna con Assodigitale, l’associazione degli operatori dei media digitali.
Su runfortecnostress.ning.com ci sono gli appuntamenti, scaglionati in 100 giorni.
Il tentativo è nobile, ma arduo: appena 123 iscritti e l’annullamento per mancanza di partecipanti della «sana camminata nei boschi per allontanarsi dalle tensioni della vita quotidiana» organizzata a fine luglio in Valle Vigezzo. Un po’ per paura della pioggia, molto per l’incubo che, in montagna, i cellulari non prendessero.
Il fatto è che di abbandonare tensioni, trilli e avvisi di sms quotidiani ne hanno voglia davvero in pochi. E che l’esercito di chi si nutre di adrenalina tecnologica semmai è in aumento, un po’ in tutte le categorie.
Cantanti come Mariah Carey, che quando è a cena scrive mail agli amici con il BlackBerry nascosto sotto il tavolo.
Star della moda come Frida Giannini, direttore creativo di Gucci, che si dichiara «dipendente» dal suo palmare.
Politici come Daniela Santanchè, «collegata 24 ore su 24» anche a Porto Cervo e Cortina: «Non riesco a staccarmi dall’iPhone che ho preso in autunno quando ero a New York per la maratona» dice Santanchè «ma non mi stressa, mi diverte. E poi la politica è full time».
Qualche tecnostressato in via di redenzione c’è: l’avvocato Geronimo La Russa, 28 anni, figlio del ministro della Difesa, in partenza per gli Usa con cinque amici maschi, tutti single, sarà costretto a portarsi cellulari, BlackBerry e computer: «Il mio lavoro non mi permette di staccare». Quando uscirà a cena con una ragazza però si limiterà «al BlackBerry» dice «ed eviterò di controllare forsennatamente le email».
Tentativo raro di autodisintossicazione. Al richiamo del «push mail», il bip che su iPhone e BlackBerry segnala l’arrivo della posta, resistono in pochi. E quell’80 per cento di italiani che secondo una recente ricerca soffre di tecnostress (ansia, insonnia, gastriti, tendiniti) deve essere composto soprattutto di masochisti che dalla tecnologia traggono piacere e che non hanno intenzione di staccare la spina.
Tantomeno al mare forse perché, come segnala il sociologo Domenico De Masi, teorico dell’ozio creativo «oggi, con la quasi scomparsa dei lavori fisicamente usuranti, i concetti di professione e tempo libero sono sempre più vicini: in ufficio ci si ritaglia spazi per le email private e in vacanza si dedica tempo al lavoro». A rimetterci però sono partner e amici che aspirerebbero a intrattenere qualche sana chiacchierata con i maniaci della tecnologia. Michela Rocco di Torrepadula si è rassegnata allo stile di vita vacanziero del marito Enrico Mentana, teorico della non necessità di staccare e «capace di portarsi il computer anche nei trekking».
Daria Bignardi, invece, nella sua rubrica sul settimanale Vanity Fair ha lanciato il suo grido d’allarme, lamentandosi dell’iPhone, nuovo oggetto del desiderio «che i maschi non lasciano mai, neanche di notte.
L’importante è essere connessi ogni minuto. Finché morte non li separi». E giù con la derisione di quanti lo compulsano all’uscita del cinema per cercare notizie del regista su Wikipedia o addirittura si divertono a cercare su Google Maps il porticciolo dove sono appena sbarcati.
Destinatario del messaggio, neanche tanto occulto, suo marito Luca Sofri, che qualche giorno prima sul suo blog Wittgenstein aveva trionfalmente annunciato di essere riuscito a vedere sul suo iPhone i momenti salienti del campionato di baseball Usa.
Lui, che è sempre davanti a un computer, eternamente dotato di telefonino e iPhone, non si è scollegato neanche a Gressoney dove, con gente come il cantante Morgan e il conduttore Giovanni Floris, ha appena organizzato Kinder, raduno dei fan di Condor, la sua trasmissione di Radiodue. «Al ritorno dai picnic in vetta ci precipitavamo tutti» racconta Sofri «ad aggiornare i nostri blog».
Liquida così gli antitecnologici pronti a giudicarli: «Ci guardano male solo per disabitudine culturale: non vedo perché chi legge sulla spiaggia deve essere apprezzato e chi compulsa sul palmare no.
È cultura anche la nostra, tra qualche anno non daremo più nell’occhio».
Per quanto riguarda la connotazione culturale ci sarebbe da ricordare che l’ex parlamentare Franco Grillini, fondatore dell’Associazione deputati amici delle nuove tecnologie, definisce «i miei giocattoli» i vari tvfonino, palmare, minicomputer che con una valigia a parte si porta in vacanza. Ammette di essere affetto da «regressione infantile» tanto da aspettare con ansia un viaggio in auto verso San Martino di Castrozza con un amico tecnomaniaco come lui «perché parleremo per ore di cellulari e affini». Mentre il gallerista Niccolò Cardi, che ha ribattezzato il suo palmare «Crackberry» (come chiamano in America i drogati di BlackBerry), confessa di chattare via messenger «anche 170 volte al giorno».
Racconta di una sera che in un ristorante di New York con 11 amici, «quattro parlavano e otto scrivevano mail». Lui era tra gli scriventi. «È solo un giochino molto divertente» commenta. La psicologa Giorgia Notari, esperta di gestione dello stress, è di diverso avviso: «Non sono strumenti innocui.
All’inizio soprattutto iPhone è divertimento puro, ma poi queste tecnologie rischiano di favorire la fuga dalla realtà. Come in qualunque altra dipendenza».
È quello che è successo a Emanuela Bazzoni, 34 anni, project manager di Fastweb: ha cominciato con l’aggiornare il suo profilo su Facebook ogni mattina, «prima ancora di preparare il caffè» dice.
Poi è finita col diventare schiava del push mail, del messenger, «e pronta a rispondere agli sms anche in piena notte». Adesso si è imposta l’astinenza, con una vacanza a Jericoacoara, nel nord del Brasile «dove non c’è connessione». Resisterà? Per sicurezza ha già individuato gli internet point locali.

martedì 12 agosto 2008

Peck, il tempio dei gourmet a Milano

A Milano Peck é l'equivalente di Fauchon a Parigi, in meglio!
Dal 1883, l’anno della sua apertura, Peck é un vero e proprio tempio del gusto, conosciuto e frequentato dai milanesi buongustai.
E' una caverna di Ali Babà della gastronomia, dal salato al dolce! Il salame ungherese é una meraviglia..
Il cibo di alta qualità è al centro anche della ristrutturazione, tremila e trecento metri quadrati distribuiti su tre piani. «E’ stato un lavoro molto complesso», spiega l’architetto Roberto Beretta dello Studio Architettura Beretta Associati, «perché la superficie è ricavata all’interno di quattro palazzi diversi e questo ha richiesto opere strutturali molto importanti.
Il progetto è stato guidato da criteri soprattutto funzionali. «Era necessario garantire le migliori condizioni di conservazione dei cibi e anche l’illuminazione doveva essere calibrata secondo le diverse caratteristiche degli alimenti».
Vista la necessità di utilizzare quotidianamente carrelli carichi di merci, per i pavimenti sono state scelte lastre di porfido spesse cinque centimetri, mentre le pareti, in marmo rosa del Portogallo, hanno richiesto la progettazione di una struttura retrostante in ferro, «in grado di reggere le mensole su cui andavano appoggiati prosciutti e altri cibi molto pesanti».
Il restauro delle facciate in stile Liberty è richiamato all’interno dalla salvaguardia di tutti gli elementi decorativi originari, mantenuti ove possibile a vista.
I nuovi arredi sono stati commissionati a Poliform, che ha eseguito su misura quasi ogni centimetro del negozio: controsoffitti, banconi, sedie e tavolini, i rivestimenti e gli scaffali in legno di pero dell’incredibile enoteca che accoglie oltre cinque mila etichette di vini.
Link correlati: http://www.peck.it/ http://www.poliform.it/ http://www.sabassociati.it/

Una "coniglietta" nuda per PETA

Una coniglietta nuda per PETA (People for the Ethical Treatment of Animals).
La coniglietta di PlayBoy Holly Madison ha deciso di sposare la causa della nota associazione ambientalista.
L’obiettivo?Un ritorno alla battaglia contro le pellicce, e soprattutto, contro l’utilizzo che ne viene fatto dall’industria della moda.
La soluzione sarebbe quella di utilizzare pellicce sintetiche.
E allora perché continua questo crudele massacro verso piccoli animali indifesi?
Holly Madison ha scelto di farsi portavoce attraverso il proprio corpo di un’associazione no-profit che da tempo conduce battaglie radicali per la salvaguardia degli animali, dalla vivisezione, al maltrattamento da parte dei più grandi fast food (ricordiamo le battaglie contro McDonald’s e KFC) e ovviamente contro l’uso degli animali quali cavie per pregiate pellicce.
Un argomento che non conosce soluzione, perché entra nell’eterna lotta tra le alternative e la loro validità, e soprattutto, la crudeltà con la quale questi animali vengono privati dell’ambito manto peloso.
Finché il lusso conoscerà e riconoscerà nelle pellicce pregiate un elemento di stile, la fashion industry, attenta alla moda quanto alle sue possibilità economiche, non si fermerà.
Le star che hanno sposato la causa animalista sono state molte: dalla nostrana Marina Ripa di Meana alle cantanti Sophie Ellis Bextor e Jamelia, per finire tra i seni nudi di Jenna Jameson. Difficile credere che aver tolto i vestiti a Holly Madison possa rappresentare una protesta profondamente radicale… Qualcuno ha mai pensato di farle una foto vestita?

Chanel N° 5 , profumo per Audrey Tautou

Nelle intenzioni della Maison francese, il passaggio tra Nicole Kidman e Audrey Tautou come testimonial del profumo Chanel N° 5 sarebbe avvenuto l’anno prossimo, quando la protagonista de Il Favoloso Mondo di Amélie apparirà sugli schermi di tutto il mondo come Gabrielle Chanel, nell’attesissimo film/biografia su Mademoiselle Coco.
Ma la gravidanza a lungo cercata di Nicole ha sicuramente accelerato i tempi.

Così, Audrey avrà anche il ruolo principale nel prossimo film pubblicitario del mitico N° 5, sotto la regia di Jean-Pierre Jeunet, che l’aveva scoperta e diretta proprio come Amélie.

Nell’attesa, al Galà tenutosi lunedì sera al Metropolitan Museum di New York, per l'inaugurazione della mostra Superheroes: Fashion and Fantasy, la Tautou era in uno splendido total look Chanel.

domenica 10 agosto 2008

Hotel e tacchi a spillo



L'Alexander Museum Palace Hotel è un hotel, un installazione originale, tra soggiorno turistico ed evento artistico, ci fa sapere Sonia Grispo, del blog Trend &The City.

Allora, se state organizzando il vostro itinerario di vacanze in Italia, tappa obbligatoria stavolta è Pesaro all'Alexander Museum Palace Hotel!
In particolare, fra le 63 stanze dell’albergo (realizzate da 75 artisti), suggerisce di scegliere di alloggiare nell’ANIMA & CORPO ROOM dell’eclettico artista milanese Miky Degni che, realizzata ad acrilico, è ispirata alla passione e alla sensualità, e riproduce su mobili, letti, comodini e porte, ammiccanti ritratti di donne su vertiginosi tacchi a spillo.

Non solo hotel, dunque, ma opera “vivente”, una grande scultura bianca di ben nove piani sul lungomare di Pesaro e al tempo stesso una complessa “installazione”, frutto di quattro anni di lavoro in cui sono stati coinvolti ingegneri, architetti e soprattutto artisti famosi ed emergenti. Nomi come Arnaldo Pomodoro, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino, tanto per citarne solo alcuni…

venerdì 8 agosto 2008

Le donne di De Biasi in mostra







La Galleria 70 di via Moscova a Milano presenta 25 ritratti femminili realizzati dal fotografo bellunese De Biasi dagli inizi della sua carriera, tutti in edizione vintage print e selezionati fra migliaia di cliché in bianco e nero, realizzati dal 1949 al 1970.

Da vedere assolutamente!

Esposizione dal primo ottobre al 24 dicembre 2008.