giovedì 24 luglio 2008

Santa Precaria, romanzo di realtà sociale e ambientale



Mimmo e Caterina sono due precari nel campo dell’informazione. Attorno a loro colleghi cinici e arrivisti. Il confronto con questo mondo, però, li costringe a tirare fuori le unghie…
“Santa precaria”! Un titolo che già anticipa il tema del libro con singolare precisione nella sua sinteticità.
Perché essere precari vuol dire passare per angherie dei superiori, essere sottopagati, svolgere quei compiti che poco hanno a che vedere con il campo della formazione.
Precari, quindi, santi perché sottoposti al “martirio”. Ma per parlare di questo libro, bisogna inevitabilmente partire dall’autrice.
Raffaella R. Ferrè è ancora giovane con i suoi 25 anni, eppure la vita da precaria la conduce già da parecchio tempo. Le collaborazioni con diversi giornali, un po’ di pubblicazioni su qualche rivista, e nel mezzo gli studi universitari di “scienze della comunicazione”. Ed un blog (www.santaprecaria.com/blog/) in cui racconta le sue vicissitudini lavorative, oltre che sé stessa.
Una precaria dunque. E per chi avesse ancora dubbi se il libro abbia degli spunti autobiografici, la frase all’inizio del romanzo, tratta dal film “Le mani sulla città”, di F. Rosi, chiarisce ogni cosa: “I personaggi e i fatti qui narrati sono immaginari. È autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce”.È solidamente vero, infatti, il sud che l’autrice descrive come ambiente sociale, ed è altrettanto reale il mondo lavorativo in cui i personaggi si muovono, ma quest’ultimo potrebbe benissimo essere anche il nord Italia. I protagonisti del libro si chiamano Mimmo e Caterina, entrambi vivono ad Avellino.
Il primo, che da bambino ha assistito alla morte del padre, camorrista della zona, è collaboratore sottopagato di un piccolo quotidiano.
La seconda è stagista presso la tv locale, Telesud.
Un libretto universitario di “scienze delle comunicazione” con 9 esami, e la collaborazione con la tv tramite l’università racchiudono le attività della sua vita, mentre dal suo passato affiora qualche vicenda torbida di cui è stata vittima in famiglia.In comune hanno due cose: il lavoro sottopagato, nella speranza di trovare un giorno una stabilità lavorativa, e le case popolari in cui vivono, costruite dopo il terremoto degli anni ’80.
Attorno a loro, un ambiente di lavoro dove tutti sembrano essere pronti a far fuori il prossimo pur di guadagnare una posizione migliore. È questo il caso dei giornalisti di punta della tv di Caterina: Paolo, alla soglia del matrimonio, ma che non perde mai l’occasione per avere qualche avventura, mette gli occhi anche su Caterina. E poi Tiziana, il vero capo della protagonista. Quest’ultima è entrata giovane nell’emittente grazie alla sua presenza fisica e con strumenti che verosimilmente non hanno a che vedere con le competenze giornalistiche.
Così si trova continuamente a fare i conti, oltre che con l’età che avanza, con le possibili pretendenti alla sua poltrona che si affacciano nell’emittente, tra cui la stessa Caterina che deve subire tutte le sue angherie.I due protagonisti sono però diversi dagli altri personaggi: non sono arrivisti a tutti i costi e non sono cinici.
Il confronto con questo mondo li costringe a tirare fuori le unghie, ma soltanto uno dei due riuscirà a sopravvivere.
Un libro piacevole, dunque, scritto bene, e che strappa anche qualche risatina ironica al lettore. Inoltre tratta il tema della precarietà senza retorica, ma anzi in maniera realistica e dal punto di vista (verrebbe da dire privilegiato, ma stonerebbe accanto alla parola precario) di chi la precarietà la vive già da tempo.

Titolo: Santa Precaria
Autore: Raffaella R. Ferré
Edizioni: Stampa Alternativa
Collana: EreticaPrezzo: 12,00 euro

mercoledì 23 luglio 2008

Tiramisù alle fragole, un desset per l'estate!



Un'idea per un dessert goloso, fresco e leggero?

Il tiramisù allo yoghourt!!

Ecco come procedere:
Preparazione: 40 min

Cottura: 0

Ingredienti (per 4 persone)

400 g di fragole

200 g di yogurt al latte intero

100 g di savoiardi


50 g di zucchero di canna

1 busta di zucchero vanigliato1,

5 cucchiai di rum

2 cucchiai di sciroppo di zucchero di canna

Preparazione

Lava e togli il picciolo delle fragole e tagliale in due per il lungo.

Aggiungi 1/2 sacchetto di zucchero vanigliato e lo sciroppo di zucchero di canna, mescola delicatamente e lascia macerare in frigo per almeno 10 minuti.

Separa gli albumi dai tuorli.

Sbatti i tuorli con lo zucchero di canna e il resto dello zucchero vanigliato, finché il composto non diventa più chiaro.

Aggiungi lo yogurt e mescola bene.

Monta gli albumi a neve ferma e incorpora delicatamente ai tuorli e allo yogurt.

Filtra il succo della macerazione delle fragole e aggiungici il rum.

Passa velocemente i savoiardi nello sciroppo al rum (allungato eventualmente con un po' di acqua zuccherata) e copri con essi il fondo di 4 bicchieri.

Copri con la metà delle fragole, poi uno strato di mousse allo yogurt.

Rimetti uno strato di savoiardi.

Mescola delicatamente il resto della crema con le fragole e cospargi i savoiardi con il composto. Copri e metti in frigo per almeno 6 ore, anche se l'ideale è preparare il tiramisù 24 ore prima di mangiarlo.

martedì 22 luglio 2008

Watch Couture!

Nasce un nuovo modo di intendere l'orologio al polso femminile!
Dall’incontro tra due sensibilità femminili molto concrete, quelle di Alberta Ferretti e Caroline Gruosi-Scheufele , una nuova espressione del glamour diventa "La Watch Couture".
Un gioiello molto prezioso che come un accento si fissa al polso con un nodo di chiffon morbido e delicato, nel puro significato femminile di inconfondibile segno di consapevolezza del tempo che scorre inesorabile ma che, con la volontà, si può anche fermare. “L’idea che abbiamo avuto con Caroline è quello di unire il design, la tecnica, la precisione, l’eleganza e la preziosità degli orologi Chopard a una pratica di glamour che deriva dalla storia della Couture che, con caratteristiche assolutamente diverse, riflette gli stessi canoni di design, tecnica, precisione, eleganza e preziosità con, in più, l’idea dell’unico.
Un orologio prezioso che fosse legato al polso da un fiocco, simbolo sintetico della couture, mi è sembrato il modo più pertinente di realizzare l’idea”, dice Alberta Ferretti.

"Dopo il nostro primo incontro al Festival di Venezia nel 2007, Alberta ed io abbiamo subito avuto voglia di collaborare con grande entusiasmo. Ciò che abbiamo fatto durante l'ultimo Festival di Cannes disegnando insieme un abito gioiello, ha riscontrato un grande successo sul tappeto rosso del Palais des Festival.

Oggi sono molto felice di poter continuare questa bella avventura con Alberta proprio dove ci siamo incontrate, al festival del Cinema di Venezia.
Questa volta si tratta di un orologio che abbiamo immaginato insieme e sarà realizzato nei laboratori di Chopard a Ginevra. La orologio-couture... abbiamo voluto realizzare un oggetto esclusivo, tra eleganza e glamour e con lo sguardo proiettato all'incontro dei nostri due universi. Io sono felice per questa nuova collaborazione, è sempre un grande piacere lavorare con Alberta: noi abbiamo in comune l’ entusiasmo, l’ energia e l' amore per il nostro lavoro. " dice Caroline Gruosi-Scheufele. L’orologio verrà presentato a Venezia durante la serata di apertura del Festival del Cinema il 27 Agosto e indossato da una celebrity internazionale.

Descrizione dell’orologio: Orologio unico interamente realizzato in oro bianco e diamanti, impreziosito da delicati diamanti a goccia, annodato al polso da un nastro in satin.

" La Casta" per Ralh Lauren


Laetitia Casta diventa testimonial del nuovo profumo Ralph Lauren
Ralph Lauren Fragrances ha annunciato che la modella e attrice francese Laetitia Casta sarà la testimonial di Notorious, il nuovo e audace profumo femminile di Ralph Lauren, distribuito in Italia dalla fine di ottobre.
Notorious sarà presentato al pubblico con una campagna pubblicitaria interpretata da Laetitia, protagonista dello scatto del celebre fotografo Michael Thompson.

La Casta è stata personalmente scelta da Mr. Lauren perché incarna la donna Notorious – sexy, determinata, seducente.
“La femminilità audace e potente, il fascino irresistibile, ammaliante, rendono Laetitia il viso perfetto per questo profumo seducente” - ha dichiarato Guillaume de Lesquen, Presidente Mondiale di Ralph Lauren Fragrances.
La sua bellezza è classica, ma il suo stile di vita è assolutamente moderno.
Laetitia, nome che in latino significa 'gioia', è di origine còrsa, ha padre italiano e ha trascorso l’infanzia in campagna, nell’Alta Normandia.
All’età di 15 anni, dopo esser stata scoperta da un talent scout su una spiaggia della Corsica, Laetitia convince i propri genitori a trasferirsi a Parigi, dove il suo successo è pressoché istantaneo.
In soli dieci mesi le pagine delle riviste celebrano la nascita di una nuova stella.
Laetitia ha lavorato con fotografi famosi come Patrick Demarchelier, Peter Lindbergh, Ellen von Unwerth, Gilles Bensimon, Herb Ritts. La sua immagine ha portato un tocco di grazia alle copertine di oltre 100 riviste di moda

venerdì 18 luglio 2008

Palermo : l'arte spagnola dal 1957 el 2007 in mostra


Picasso, Miro', Dali' e tanti altri in mostra a Palermo
Cinquant'anni di arte spagnola sono condensati al Palazzo Sant'Elia di Palermo per l'esposizione España 1957-2007.


Non a caso la mostra muove dal 1957, anno di costituzione del gruppo El Paso che rappresenta il momento di passaggio dalla modernita' alla contemporaneita', ma l'allestimento non segue un rigido percorso cronologico, mentre e' suddiviso in sezioni secondo un'impostazione tematica e narrativa.

Le sezioni sono:

Quijotismo trágico, Misticismo pagano, Existencialismo barrocco, Tenebrismo hispánico, Astrazione simbolico-formale.Quijotismo trágico.

Nulla più del poema cavalleresco Don Chisciotte di Cervantes esprime la tensione della cultura spagnola verso mete così ambiziose da portare con sé il rischio del fallimento e l’arte del Novecento porta costantemente in sé il "quijotismo" ovvero l’ironia amara che sconfina nel comico e finisce per mostrare la tragedia della sconfitta, al di là delle diverse epoche e, di volta in volta, delle diverse soluzioni formali.

Misticismo pagano - L’anelito verso il divino si manifesta nella cultura spagnola in forma mistica.
Ma accanto alle manifestazioni individuali di fuga verso il divino, si pongono fenomeni sociali che trovano espressione in una ricca ritualità collettiva con tutta la sua carica sensuale.
Existencialismo barrocco -
Se nella sezione Quijotismo trágico l’attenzione è rivolta al rapporto che l’individuo ha con l’altro, qui si affronta il rapporto dell’individuo con se stesso.
L’esistenzialismo barocco trova espressione nell’horror vacui di cui l’individuo fa esperienza nel momento in cui si confronta con i propri limiti. Sul piano formale si manifesta come un’invasione dello spazio con una sovrabbondanza di elementi che mirano a riempire l’angoscia che il vuoto produce.
Tenebrismo hispánico -
Riprendendo il nome che è stato dato a uno stile pittorico proprio di un gruppo di artisti del Nord dell’Europa e della Spagna in particolare, questa sezione affronta il rapporto dell’arte spagnola con il nero e la predilezione per contrasti molto forti basati sul chiaroscuro.
Abstracción simbólico-formal -
Infine, nel contesto dell’arte astratta del Novecento, l’arte spagnola si muove su un doppio binario, da una parte affronta la relazione dell’individuo con il proprio inconscio, sconfinando sovente nel segno surrealista, dall’altra si serve concettualmente (e strumentalmente) delle forme geometriche esistenti in natura.

In entrambi i casi l’obiettivo è definire la grammatica di linguaggi autonomi capaci di affrontare in chiave originale il simbolo e la sua manifestazione più o meno controllabile da parte dello stesso autore.
Elenco degli artisti
Fermín Aguayo, Manu Arregui, Eduardo Arroyo, Txomin Badiola, José Manuel Ballester, Jorge Barbi, Miquel Barceló, Jordi Bernadó, Joan Brossa, Luis Buñuel, Carmen Calvo, Daniel Canogar, Rafael Canogar, Jacobo Castellano, Eduardo Chillida, Jordi Colomer, Salvador Dalí, Equipo Crónica, Equipo 57, Pepe Espaliú, Esther Ferrer, Dionisio Gonzalez, Luis Gordillo, Juan Hidalgo, Cristina Iglesias, Pello Irazu, Francisco Leiro, Eva Lootz, Antonio López, Enrique Marty, Ramón Masats, Mateo Maté, Manolo Millares, Antoni Miralda, Joan Miró, Juan Luis Moraza, MP & MP Rosado, Juan Muñoz, Antoni Muntadas, Miquel Navarro, Aitor Ortiz, Jorge Oteiza, Pablo Palazuelo, Carlos Pazos, Perejaume, Javier Pérez, Pablo Picasso, Joan Hernández Pijuan, Jaume Plensa, Sergio Prego, Manuel Rivera, Bernardí Roig, Fernando Sánchez Castillo, Antonio Saura, Adolfo Schlosser, Eusebio Sempere, José Maria Sicilia, Santiago Sierra, Susana Solano, José Suárez, Antoni Tàpies, Francesc Torres, Juan Uslé, Isidoro Valcárcel Medina, Eulàlia Valldosera, Daniel Verbis, Manuel Vilariño, Zush/Evru.
SCHEDA TECNICA España 1957-2007
L’arte spagnola da Picasso, Mirò, Dalì e Tápies ai nostri giorni18 maggio – 14 settembre 2008
Palermo, Palazzo Sant’EliaVia Maqueda 81, 90133 Palermo
Mostra a cura di Demetrio Paparoni
Promossa dalla Provincia Regionale di PalermoInstituto Cervantes con il patrocinio del Presidente del Parlamento Europeo Ministero della Cultura Spagnolo in collaborazione conDARC Sicilia
Produzione ARTHEMISIA
Progetto grafico : Angela Scatigna,
Arthemisia Catalogo Skira
Orari di aperturamartedì, mercoledì, giovedì, domenica ore 10-13 / 17-20
venerdi, sabato e prefestivi ore 10-13 / 17-23 lunedì chiuso
BigliettiIntero 7,00 euro Ridotto 5,00 euro gruppi di almeno 15 persone, minori da 6 a 18 anni, portatori di handicap, soci Touring Club con tessera, militari, forze dell’ordine non in servizio, insegnanti, famiglie numerose (almeno due adulti e due bambini di oltre 6 anni, altre categorie convenzionate.
Ridotto speciale 3,00 euro visitatori oltre i 65 anni, studenti fino a 26 anniRidotto speciale scuole 1,00 eurogruppi di studenti delle scolaresche di ogni ordine e grado, minori accompagnati, dipendenti della Provincia Regionale di Palermo.
Gratuito minori di 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, due accompagnatori per ogni gruppo scolastico, un accompagnatore per disabile che presenti necessità, giornalisti iscritti all’albo, tesserati ICOM, membri dell’Istituto Cervantes, consiglieri e cariche istituzionali della Provincia Regionale di Palermo, funzionari del DARC Regione Siciliana.
Informazioni e prenotazioniTel. 091 87630898Sito ufficialehttp://www.arthemisia.it/index.php?IDC=2&ID=45







domenica 13 luglio 2008

per lui, il look vacanze

Ispirato dal look dell'affascinante macho Mattew Conaughey, una silhouette maschile per una estate casual e sexy.
Tracolla regolabile con tasca a filo in nappa lavata, colore testa di moro, dalla collezione Emporio Armani .
E altri dettagli casual ma ricercati :sandali (Pollini), occhiali da sole, accessori "must have" che fanno subito stile travel-chic.

Senza dimenticare orologio, profumo e creme per il sole : pronti per l'estate?

Buone vacanze a tutti gli instancabili esploratori alla ricerca di relax, sole e …amore!

ditelo con una t-shirt..


La maglietta diventa sempre di più communicativa e entra in piena regola nella top five dei must estivi.
Soprattutto se arricchita da stampe e colori!

Comoda, fresca, femminile. la t-shirt torna a sbancare il guardaroba estivo ricca di stampe, paillette, e messaggi sociali, politici o semplicemente divertenti.
Spuntano, sulla comoda maglietta, super eroi ed eroine, fumetti, donnine ammiccanti, stampe pop art, insomma la creatività non ha confini per questo indumento amato da tutte, anche dalle star!
Infatti, sono molte le celebrities che optano per un look disinvolto fatto di t-shirt abbinata a jeans o minigonne e hot pant, per essere sportive ma anche sensuali soprattutto se la maglietta è aderente lasciando intravedere la forma del seno.
Triumph tributa un doveroso omaggio ad una delle star più importanti di Hollywood, una vera e propria icona senza tempo: Steve McQueen.
Il brand inglese ha rieditato la t-shirt indossata dall’attore nelle scorribande a cavallo della sua Triumph.Questa maglia è il primo prodotto ufficialmente autorizzato dal “Steve McQueen's Estate”.
La t-shirt, in cotone 100%, è ad effetto vintage ed è caratterizzata dall’autografo di Steve McQueen sulla manica destra.
La McQueen t-shirt, che è disponibile in bianco e nero sia nelle collezioni uomo che donna, è il preludio ad una nuova collezione per l’estate 2008 dove nuovi stili si affiancano ai grandi classici firmati Triumph.AB/Soul sceglie il verde militare e abbina alla t-shirt denim short, occhiali da sole e cappello over-size.
Sulla maglietta una stampa argentata a donargli un tocco di femminilità in più, la vita è scoperta ma senza esagerare.
Se oggi l'arte è così di moda, calzano a pennello le nuove T-shirt Oplà ispirate alla Pop Art americana di Andy Warhol. Colori accesi e grafiche universali stampate su T-shirt unisex in cotone. Per lui e per lei vale sempre la stessa regola: indossarle con stile.Sul sito web/negozio on line feeldude.com si possono acquistare T-Shirt che si distinguono per l’originalità e l’unicità delle stampa.
La filosofia di Feeldude ruota attorno alla sua folta community: giovani creativi, designer e appassionati di T-shirt originali popolano il sito rendendolo dinamico ed attuale attraverso i GAME, contest settimanali che decretano la grafica più bella, il forum e la ricca photogallery.
Proprio per rispondere alle esigenze di tutti, FEELDUDE introduce le Lady T-Shirt: taglio femminile, in cotone stretch, le T-shirt da donna sono studiate secondo le linee della moda contemporanea, ma sono rese veramente glamour dall’unicità delle grafiche, stampate in edizione limitata di 500 pezzi. T-shirt uniche, per ragazze che fanno dell’originalità il proprio must. La Lady T-Shirt di FEELDUDE è 100% cotone semipettinato, 150 grammi con un nastro di rinforzo sul collo, punto vita sfiancato, girocollo, manica corta, tagliata e cucita.
La grafica è stampata in serigrafia, così come l’etichetta sul coppino; il logo feeldude invece è un flock applicato al centro delle spalle.
Anche la serie Lady viene prodotta in edizione limitata di 500 pezzi.
Immancabili anche le t-shirt della stravagante Vivienne Westwood che le inserisce in ogni collezione per poter dire tutto ciò che vuole, per, in genere, sensibilizzare l’opinione pubblica su problematiche sociali.
Meeting Group con la sua t-shirt “Non stiamo ai vostri giochi” invita a riflettere sulla politica praticata dalla Cina nei confronti del Tibet alla vigilia dei Giochi Olimpici 2008.

Insomma… ditelo con una t-shirt!

venerdì 11 luglio 2008

il re dei tacchi a spillo

Cesare Paciotti é un uomo a cui piacciono i piedi delle donne…
La volontà di dare alle donne un elemento di distinzione lo spinge a sviluppare dettagli sensuali: tacchi altissimi, curve affascinanti, tagli provocatori, materie carnali… E a ricercare nuove tecniche per innovare e sublimare la femminilità.
Cesare Paciotti nasce a Civitanova Marche.
I suoi genitori, Cecilia e Giuseppe, possiedono un'azienda di produzione artigianale di scarpe. Appassionato di musica, il giovane Cesare suona la batteria in un gruppo di amici.
Mettendo da parte i Rolling Stones e Jimi Hendrix, si concentra poi sul suo amore per l’arte in genere iscrivendosi al DAMS di Bologna.
Dopo aver affinato il suo talento, inizia a viaggiare per il mondo.
A Londra, Parigi, New York, Los Angeles ma anche nei paesi dell’Estremo Oriente, sviluppa la propria sensibilità artistica e, forte delle nuove esperienze, torna in Italia, pieno di mille idee e progetti.
Di ritorno in Italia, Cesare Paciotti si sente pronto a mettere in pratica i suoi progetti.
Nel 1980 eredita l’impresa familiare, creata dai genitori nel 1948, che gli hanno trasmesso la passione per le belle calzature, di cui controllavano personalmente la produzione.
Cesare ci tiene a perpetuare il savoir-faire artigianale italiano. La sua prima collezione sarà dedicata agli uomini.
La linea, che porta il suo nome, esprime qualità ed eleganza, ma anche creatività. Una qualità legata ad uno stile provocatorio: sono queste le chiavi del successo del marchio Cesare Paciotti. Sempre fedele al rigore della produzione artigianale, il creatore vi aggiungerà la sua immaginazione frenetica.
Nel 1990 (con nostro grande piacere!) decide di sviluppare delle collezioni femminili, incoraggiato dal successo dei primi modelli di prova.
Nell’universo della scarpa femminile Paciotti può finalmente spiccare il volo, oltrepassando i limiti della sua creatività e lasciandosi trasportare dalle idee sempre più originali.
Le sue creazioni portano la Maison al successo, e saranno notate dai grandi nomi della moda, con i quali Cesare Paciotti inizierà a collaborare (Gianni Versace, Dolce & Gabbana, Roberto Cavalli e tanti altri).
L'impresa investe più che mai nella ricerca di nuovi materiali e sperimenta nuove tecniche e tipologie di prodotti. Nasce allora una linea unisex chiamata Paciotti 4US, dedicata allo sport e al tempo libero; ma anche una linea di gioielli in oro, argento e pietre preziose, così come una collezione di occhiali da sole e di borse.

Janna, zarina a Manhattan

Una Zarina a Manhattan
Janna Bullok é un' eroina moderna, self-made woman per antonomasia che, dalla povertà più nera, scala le vette dell’impero immobiliare newyorkese.
40 anni, capelli biondi, pelle di pesca, tailleur firmato “Prada” ed un passato tolstojano.
Dai mattoni delle facciate di un’antichissima San Pietroburgo, ai piloni ultramoderni dell’upper east side di Manhattan.
È qui che vive l’elite dell’alta finanza, della politica e dello spettacolo, personaggi come Michale Bloomberg e Woody Allen.
Una classe che non rischia di vedersi pignorare l’abitazione, per via della recessione che ha colpito l’America dall’agosto 2007.
Ed è qui che, nel breve arco di un ventennio, “Lady townhouse” ha fondato il suo olimpo manageriale.
La sua favola inizia 40 anni fa, nella Russia del post-realismo socialista, dove con sua madre, vive di buoni d’acquisto ed assiste entusiasta al risveglio di una cultura che rinasce sotto i colpi del pennello surrealista.
In questo scenario, la futura regina si appassiona all’arte e, dopo una laurea conseguita con una tesi su Dostoevskij, va ad insegnare in una scuola superiore di San Pietroburgo.
A 20 anni, già madre di una bambina, si allontana col suo sogno nel cassetto per raggiungere un luogo distante anni luce, non tanto per chilometri, quanto per sistema, politica e mentalità. Una scelta sofferta, affrontata con tenacia da leonessa.
Nella Grande Mela, trova mille lavori: da baby-sitter in una famiglia ebreo-ortodossa, ad impiegata in uno studio legale, da consulente d’arredamento, al master in economia alla Duke University.
Fino al giorno in cui, grazie a un prestito bancario, esordisce nel mercato delle town-house, dimostrando da subito notevole talento negli affari.
Da questo momento la vita di Janna procede a colpi d’acquisti, ristrutturazioni e vendite a prezzo moltiplicato.
Come il palazzo sulla 64esima, una volta sede dell’New York Observer, che compra a 10 milioni e rivende a 19. Diventa uno squalo in tacchi a spillo e la sua fama fa il giro del mondo.
Ma, nonostante i guadagni stellari, la lussuosa penthouse, la coppia di chihuahua, i 400 pezzi d’arte, ed una società milionaria battezzata “RIGroup”, non dimentica se stessa e la terra d’origine.
Alla sua Russia, infatti, dedica un progetto volto a resuscitare la splendida e depressa zona di Sergei Posad, alle porte di Mosca, dove gli antichi monasteri attirano milioni di pellegrini che non sanno trovare rifugio.
Qui, dopo un’aspra lotta con la burocrazia locale, vinta a suon di milioni, rende pubblico il suo desiderio di contribuire all’economia di sviluppo dell’ex-Unione Sovietica.
Intanto, nella patria adottiva, è riconosciuta mecenate d’artisti da ogni dove e si conquista la nomina di membro del comitato direttivo del Museo Guggenheim, entrando così nell’elite culturale newyorkese.
Sul fronte degli affari, dichiara intenti eco-solidali, inaugurati con l’acquisto delle rovine di un palazzo incendiato sulla 62esima strada.
Ristrutturato con i criteri dell’architettura sostenibile (eliminazione di materiali tossici e risparmio energetico) è il primogenito della nuova era Bullock, su cui Janna vuol porre l’illustre suggello della Leadership of Energy and Enviromental Design.

la nuova icona

Musa di Burberry e dei più grandi stilisti del globo, Laura Hollins - in arte Agyness Deyn - viene da Manchester ed è la nuova icona di stile londinese.
È proprio vero, il pantheon di donne marziane che impazzava nei ‘90 incassando cachet miliardari per pochi metri in passerella oggi appartiene al passato.
E se le Campbell, le Bruni e la Turlington continuano a far notizia, è grazie a virtù sopravvissute a una carriera che - un tempo breve - oggi è persino fulminea.

Così l’esercito di ragazzine con gli anni che si contano sulle dita di tre mani, omologate da capelli biondi, lisci e lunghi, stessa falcata e sguardo fisso, è falcidiato da un turnover inesorabile.
Ma, ogni tanto, l’’eccezione’ rinverdisce la memoria dei mostri sacri dell’alta moda.
È il caso di Milla Jovovich, di Kate Moss ed oggi della sua sostituta in casa Burberry, Laura Hollins, in arte Agyness Deyn. Inglese di Manchester, “Agy”, come si fa chiamare dai più intimi, non può certo confondersi tra e altre, pur bellissime, modelle.
È una margherita gialla, in mezzo a un mazzo di rose bianche.
Sbarazzina e sorridente, incede tra i fotografi con passo spezzato, sfoggiando lo stile capriccioso che a Londra è già ossessione.
Fitta chioma di platino tagliata cortissima, t-shirt rockettara, calze fluo e arditi abbinamenti tra vintage, funky e punk.
Così agghindata si muove tra le strade di Londra e New York, dove vive da un anno, sulla sua bicicletta Pashley, modello “Princess”.
Nata a Rochdale nel 1983, Laura cresce con la mamma infermiera, Lorraine, il fratello maggiore Greg e la minore Emily.
A scuola si appassiona a musica e teatro e, dai 13 anni, serve fish & chips in un negozio locale. Compiuta la maggiore età si trasferisce a Londra dove, tra un impiego in un fast food ed uno al night club, riprende le arti drammatiche e musicali.
Un giorno, mentre fa shopping a Kentish town, viene notata da un agente della “Models 1” che la inizia alla carriera.
Parte subito dall’alto, dalla copertina di “Vogue Italia”, dove posa per Steven Maisel, suo padre professionale.
Il fotografo le indica come sentirsi una “vera” modella e la segue in una delle campagne più importanti della vita, quella per Mulberry che le intitola la “Angyness Bag”.
Lavora con i più importanti professionisti del settore, ed ognuno la arricchisce non solo professionalmente.
Mert Alas e Marcuss Piggott, con cui posa per Armani Jeans, le insegnano a sfruttare l’ironia. Julien Dy's, per John Galliano, la immerge in scenografie teatrali stimolandone il lato drammatico.
Finché, con Mario Testino, la musa di Burberry, si gode i vantaggi di quel mondo di platino, imparando a sfruttare la sua parte migliore.
Personalissima e sfaccettata, si muove tra le capitali della moda come se ognuna fosse casa. Di New York ama il ritrovarsi ad inizio ‘stagione’, di Londra la vicinanza con la famiglia e i vecchi amici.
A Milano si abbuffa al “Big Pizza” e va a ballare al “London Loves”, mentre a Parigi si lascia coccolare dalla nouvelle cuisine proprio quando inizia la nostalgia delle mura domestiche.
Ma né il suo spirito nomade e viveur, né l’adorazione degli stilisti che se la contendono - tra cui naturalmente l’alter ego Vivienne Westwood – le strappano quell’aura semplice da ragazza qualunque.
E sebbene la moda le abbia riservato glorie ed allori (per chi non lo sapesse Agy è stata eletta ‘modella dell’anno’ ai British Fashion Awards 2007) il suo sogno è di sfondare nello spettacolo.
La modella più copiata del globo, infatti, ha già fondato una band, le Lucky Knitwear, ed ora vorrebbe proiettare il suo faccino stralunato dalla cellulosa patinata a quella di nitrato della settima arte.

Siracusa

Vale la pena trascorrere qualche giorno a Siracusa, culla dell’arte siciliana e della mitologia greca con il centro storico dell’isola di Ortigia e il sito archeologico di Pantalica.
Insignita da appena un anno del prestigioso riconoscimento da parte dell’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità, la città di Siracusa si presenta ancora più bella agli occhi dei visitatori con un cartellone di eventi che sembra ricordare i fasti della Siracusa dei primi anni del Novecento.
All’epoca era la potente famiglia dei Florio a dettare le sorti culturali della Sicilia, e oggi, proprio nell’anno dedicato alla “Epopea” dei Florio, Siracusa risplende come allora.
Con il centro storico dell’isola di Ortigia e Pantalica, sede di un poliedrico e straordinario insediamento archeologico, Siracusa è da sempre luogo di incontro e assimilazione di popoli diversi.
L’insediamento di Pantalica, il Teatro Greco, i castelli medievali e la cultura federiciana che ha anticipato il Rinascimento, le fortificazioni spagnole, i sistemi arabi di irrigazione, le tradizioni etnoantropologiche, ma anche l’andamento delle stradine di Ortigia, o la fattura dei pupi siciliani e le tradizioni enogastronomiche, rappresentano la sintesi di influssi, culture, artigianato, colori e sapori molteplici, perfettamente assimilati ed evoluti per costituire la poliedrica realtà siracusana odierna.
Per il secondo anno consecutivo prende il via a Siracusa una carrellata di eventi a tutto tondo – dal teatro allo sport, dalle mostre alle regate di vele storiche – che puntano i riflettori sulla città, culla dell’arte siciliana. Giunge alla seconda edizione il premio “Città di Archimede” mentre è la quinta volta per l’evento estivo di richiamo, l’Ortigia Festival, il più grande palcoscenico schiuso sul mondo del linguaggio artistico contemporaneo.
La parte più antica della città di Siracusa sorge proprio qui, su questo isolotto della Sicilia Sud-orientale proteso sul Mar Jonio.
Tre ponti lo uniscono alla terraferma e, su tutto, spicca il massiccio Castello Maniace, eretto da Federico II di Svevia.
Isola della mitologia, dove si rifugiò la dea Aretusa prima di trasformarsi in fonte d’acqua, Ortigia è il cuore antico di Siracusa, suggestione vivente da carpire a piedi, la sera, tra le viuzze illuminate con lampioni in ferro battuto. Di giorno, invece, conviene non perdersi nemmeno uno di questi posti: Piazza Pancali, Ponte Nuovo, il Tempio di Apollo o di Artemide, la Piazza Archimede e Piazza Duomo, la Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, il Castello Maniace e la Fonte Aretusa.
APT SIRACUSA Azienda Provinciale TurismoVia S. Sebastiano, 4396100 Siracusa
Tel: (0)931 481200info@apt-siracusa.it

Relax in rosa

Una villa che sembra uscita dal set del film di Bertolucci, le colline del Chianti e la voglia di ritagliarsi un po’ di tempo per se stessa.
Quando il relax si colora di rosa.
Una villa sulle colline del Chianti, un’idea insolita per una sosta da vivere con se stessa, un’oasi che invita al puro relax e a qualche piccola innocente follia, proprio come l’affascinante Liv Tyler che ballava da sola nell’omonimo film di Bertolucci, girato tra le soffuse atmosfere di questa zona incantata del senese.
Una pausa di piacere dove ogni dettaglio è declinato al singolare femminile, con la proposta “relax in rosa”.
L’indirizzo è l’Hotel Le Fontanelle di Castelnuovo Berardenga, tra la natura del senese dove lasciare correre lo sguardo lungo i pendii, sdraiate su una morbida chaise longue a bordo piscina.
In questa elegante location della Toscana di lusso, le stelle della qualità sono cinque, milioni invece quelle che si possono guardare alla sera in cielo dalla Terrazza Belvedere mentre si sorseggiano i sapori del Chianti e si ritrovano, puntuali, accanto alle prelibatezze toscane dell’altro ristorante della Villa, La Colonna.
Con l’arte a portata di mano - Firenze, Siena, San Gimignano e Monteriggioni – nessuna ispirazione viene lasciata indietro. Del resto, come potrebbe non amare l’arte un luogo che ha pur inciso nel nome una fonte artistica, nonché uno dei simboli del senese?
Il toponimo della Villa, infatti, trova riscontro in preesistenti fonti di pietra utilizzate per la raccolta dell’acqua di sorgente.
E Siena, si sa, è la città delle fontane.L’acqua che scorre è l’elemento primario per rinfrancarsi in un soggiorno di benessere.
Gli ambienti ingordi e rigogliosi della Villa non ne possono fare a meno.
Le ospiti potranno dunque sguazzare tra piscine interne ed esterne, panoramiche e riservate, con acqua fredda o riscaldata, con idromassaggio o senza, sempre che non preferiscano sauna o bagno turco.
Per una passeggiata distensiva, si può scegliere la visita al Giardino Botanico, mentre per un tuffo nel cuore pulsante di Siena si può utilizzare la navetta gratuita per il centro storico.
La quota per il pacchetto Relax in Rosa è di 825 euro per 2 notti.
E se il leit motiv della solitudine non fa al caso vostro, altri spunti di vacanza non mancano: i sapori di Toscana per chi ha in mente il gusto di una delle terre più generose d’Italia, shopping made in Italy per chi vuole concedersi 4 giorni per spese folli, oppure, se siete in vena di romanticherie, la proposta Romance e Relax per sperimentare l’intraducibile atmosfera del Chianti che gli inglesi amano definire “Chiantishire”.
Indirizzi utili Hotel Le Fontanelle Strada Provinciale 408Località Fontanelle 53019 Pianella – Castelnuovo Berardenga (SI)Tel: 0577/35751http://www.hotelfontanelle.com/

il festival del cous cous in Sicilia



Ho scoperto, vagando su internet, che a San Vito lo Capo, in Sicilia, ogni anno si festeggia il festival del cous cous.
Secondo la leggenda, anche se le versioni sono molto contrastanti, il cous cous sarebbe nato per consolare il re Salomone che aveva il cuore distrutto a causa dell’amore non corrisposto della regina di Saba.
Più probabile la sua origine tra le popolazioni berbere del Nord Africa, che hanno cominciato a cuocere al vapore delle pappe di cereali.
Se il passato del cous cous resta un mistero, il presente di questo piatto prelibato e versatile è glorioso.
Granata, assessore al Turismo di San Vito lo Capo, dice “il festival è un grande impegno per noi, perché non si limita certo ai giorni della manifestazione, ma ci tiene impegnati per tutto l’anno. Anche solo per tenere i contatti con i giornalisti e le delegazioni”.
“Il festival ha dato visibilità alla cittadina di San Vito”, spiega l’assessore, “e la mia città, una volta che viene scoperta, si pubblicizza da sola.
Il mare è pulito, il posto bellissimo. Chi ha conosciuto San Vito grazie al Festival non ha smesso di tornarci, durante tutto l’anno. Ogni giorno si parla di crisi del turismo in Sicilia, ma noi non abbiamo nulla di cui lamentarci”.
Il festival è nato nel 1998, da un’iniziativa privata subito sposata dalle istituzioni di San Vito.
Nel piccolo paese in provincia di Trapani s’incontrano delegazioni provenienti da tutti i paesi nei quali la cultura del cous cous è radicata: Algeria, Marocco, Tunisia, Palestina, Israele, Costa d’Avorio, Senegal e Italia.
Già l’Italia, perché negli anni la condivisione dello spazio mediterraneo ha creato uno scambio culturale e quindi anche gastronomico infinito.
Così anche nel nostro Paese si è diffuso l’amore per questo piatto gustoso.
Un rapporto intenso. Questo rapporto trova in San Vito lo Capo la sua capitale.
Ma come vive un piccolo paese come San Vito tutta questa visibilità? Come si rapporta la popolazione locale con le delegazioni che arrivano da ogni parte del Mediterraneo e non solo? “Ogni anno l’entusiasmo è alle stelle”, racconta Granata, “soprattutto le donne di San Vito si fanno coinvolgere e si mescolano alle delegazioni per dare una mano.
Il clima è disteso e qui i cuochi israeliani e quelli palestinesi vivono fianco a fianco durante la manifestazione in allegria”. Questi rapporti sopravvivono alla durata della manifestazione? “Certamente, qui ormai siamo amici e così pensiamo alle delegazioni che vengono a prendere parte al concorso.
Le faccio un esempio: se vada in vacanza in Tunisia, mi viene assolutamente naturale chiamare i membri della delegazione di quel Paese che per me sono amici. Mi creda: quando il festival finisce, più di un membro delle delegazioni ha le lacrime agli occhi quando saluta tutti prima di partire”.
La manifestazione consiste in una serie di degustazioni che alla fine, a insindacabile giudizio della giuria qualificata, premiano il miglior cous cous. “Ma le iniziative non si esauriscono con la gara”, racconta l’assessore, “visto che sono previste una serie d’iniziative collaterali. Per esempio, in collaborazione con Arezzo Wave, abbiamo tutta una sezione dedicata alla world music. Perché qui, più che il cous cous, si celebra la multiculturalità”.
Il festival ha avuto un grande successo negli anni e qualcuno ha provato a esportare l’idea. “Molti ci hanno contattato, come il comune di Vercelli per una sorta di festival del gusto. Vedremo, ma le confesso che San Vito è molto geloso del suo festival!”, sorride l’assessore, e visti i risultati ha ragione lui.

Fiorucci, un mito del made in Italy

Elio Fiorucci e' il fulcro attorno al quale ruota l'evento espositivo che si sta realizzando a Gradara ed a Cattolica.
Il percorso tratteggia il variegato universo di Elio Fiorucci ponendo in evidenza le sinergie ed i collegamenti con alcuni protagonisti della moda, dell’arte, del cinema, della musica, del design e della fotografia.
Il progetto espositivo, estremamente vario, ripercorre le tappe rivoluzionarie che hanno portato alla creazione dell'"universo" Fiorucci, attraverso la presentazione di personaggi, scenografie, eventi, spettacoli, mostre, luoghi, artisti, opere, video.
Un percorso nel mondo della moda che si lega alle altre dimensioni della creatività ed ad alcuni dei più celebrati esponenti del panorama artistico internazionale degli ultimi quaranta anni.

La mostra, intitolata Love makes life magic, è curata da Laura Villani, ideatrice del progetto, e organizzata da Andrea De Crescentini che ne ha ideato la collocazione in un percorso dislocato su più sedi.
GRADARA, Palazzo Rubini Vesin 28 giugno-2 novembre
Orario estivo: 16,30-19,30 e 20-23
Orario autunnale: 10-13 e 15-18
CATTOLICA Galleria ex cinema Ariston, Viale Bovio 5 luglio-30 settembre 2008
Orario: 18-24
Info:Gradara Innova srl Tel. 0541-964673
Promocattolica srl Tel. 0541 9666870541 966697

I-Phone 3G in vendita da domani in Italia

L'attesa é finita : domani i negozi autorizzati cominceranno a vendere in Italia il rivoluzionario dispositivo della Apple, l'iPhone, il telefonino che e' in realta' un mini computer.
Prima ancora di iniziare ad essere venduto, e' gia' molto imitato, tanto da non apparire piu' cosi' diverso da tutti gli altri dispositivi esistenti o in arrivo.
Tuttavia l'iPhone mantiene ancora la sua carica innovativa, rappresentata soprattutto dal fatto di non avere la classica tastierina di un cellulare.
Tutto si svolge grazie ad un'interfaccia multitouch e le varie funzioni sono poste sullo stesso piano.
L'iPhone va ben oltre il telefono cellulare. Qualche critica e' venuta dopo la diffusione delle tariffe stabilite da Tim e Vodafone, considerate da molti troppo care, ma cio' non impedira' il successo di vendite che tutti si aspettano per il gioiellino Apple. Ed e' altrettanto certo che le aziende concorrenti non staranno a guardare...