sabato 11 aprile 2015
Galileo Galilei, un grande italiano !
Galileo Galilei è una delle figure fondamentali della rivoluzione scientifica del 17° secolo.
I suoi contributi in matematica, fisica e astronomia, la sua opera in filosofia della natura e sulla metodologia scientifica e il suo ruolo nell’ambito della storia filosofica e civile, con il suo contrasto con la Chiesa e la difesa dell’autonomia della scienza, segnano l’inizio dell’era moderna.
Padre della scienza moderna, Galileo Galilei è il grande pensatore grazie al quale si diffuse un nuovo modo di fare scienza, fondato su un metodo solido non più basato sull'osservazione diretta della natura, bensì sull'utilizzazione degli strumenti scientifici.
Bilancetta, Telescopio, Pendolo, Inquisizione, « Eppur si muove »..
Nato a Pisa il 15 febbraio 1564 da genitori appartenenti a quella che oggi chiameremmo media borghesia (il padre è il musicista Vincenzo Galilei, la madre Giulia degli Ammannati), Galileo compie i primi studi di letteratura e logica a Firenze dove si trasferisce con la famiglia nel 1574.
Nel 1581 per volere del padre si iscrive alla facoltà di medicina dell'Università di Pisa, ma per questa disciplina non mostrerà interesse.
Lasciata dunque l'università pisana fa armi e bagagli e ritorna a Firenze.
Qui sviluppa una passione per la meccanica cominciando a costruire macchine sempre più sofisticate, approfondendo la matematica e compiendo osservazioni di fisica con la guida di Ostilio Ricci.
Col passare del tempo formula alcuni teoremi di geometria e meccanica. Dallo studio di Archimede nel 1586 scopre la "bilancetta" per determinare il peso specifico dei corpi (la celebre bilancia idrostatica).
Nel 1589 ottiene la cattedra di matematica all'Università di Pisa che manterrà fino al 1592; nel 1591 il padre Vincenzo muore lasciandolo alla guida della famiglia; in questo periodo si interessa al movimento dei corpi in caduta e scrive il "De Motu".
Nel 1593 Galileo viene chiamato a Padova dove la locale Università gli offre una prestigiosa cattedra di matematica, geometria e astronomia. Galileo accetta con entusiasmo. Vi rimarrà fino al 1610.
Nel 1599 conosce Marina Gamba, che gli darà tre figli: Maria Celeste, Arcangela e Vincenzio.
In questo periodo comincia ad orientarsi verso la teoria di Copernico del moto planetario, avvalorata dalle osservazioni effettuate con un nuovo strumento costruito in Olanda: il telescopio. Galileo apporterà poi significativi miglioramenti allo strumento.
Nel 1609 pubblicava la sua "Nuova astronomia", che contiene le prime due leggi del moto planetario.
A Padova con il nuovo strumento Galileo compie una serie di osservazioni della luna nel dicembre 1609; è il 7 gennaio 1610 quando osserva delle "piccole stelle" luminose vicine a Giove. Nel marzo 1610 rivela nel "Sidereus Nuncius" che si tratta di quattro satelliti di Giove che battezzerà "Astri Medicei" in onore di Cosimo II de' Medici, Gran Duca di Toscana.
In seguito, su suggerimento di Keplero, i satelliti prenderanno i nomi con i quali sono conosciuti oggi: Europa, Io, Ganimede e Callisto.
Le teorie astronomiche di Galileo Galilei vengono ritenute incompatibili con le verità rivelate dalla Bibbia.
Una prima conseguenza è un'ammonizione formale del Cardinale Bellarmino.
Galileo conferma soltanto la teoria di Copernico. L'Inquisizione ecclesiastica considera come eresia questa teoria e proibisce a Galileo di appoggiarla.
Nell'aprile del 1630 Galileo, non abbastanza intimidito per interrompere la sua straordinaria esplorazione scientifica, termina di scrivere il "Dialogo sui due Massimi Sistemi del Mondo", nel quale le teorie copernicana e tolemaica vengono messe a confronto, per poi dimostrare la superiorità delle nuove scoperte scientifiche.
Concorda anche con il Vaticano alcune modifiche per poter far stampare l'opera, ma decide poi di farla stampare a Firenze, nel 1632.
Arrivata nelle mani di Papa Urbano VIII, costui ne proibisce la distribuzione e fa istituire dall'Inquisizione un processo contro Galileo.
Lo scienziato, ormai anziano e malato, viene chiamato a Roma e processato nel 1633.
Imprigionato e minacciato di tortura, Galileo viene costretto ad abiurare pubblicamente (umiliato indossava un rozzo sacco) e condannato alla prigione a vita.
Si dice che nell'occasione Galileo mormorasse fra i denti "Eppur si muove".
La pena venne poi commutata a quelli che oggi chiameremmo "arresti domiciliari": gli viene concesso di scontare la pena nella sua villa di Arcetri, vicino a Firenze, carcere ed esilio fino alla morte.
Questo colossale scienziato e pensatore a cui si deve la base del progresso scientifico come lo conosciamo oggi, morì a Firenze il giorno 8 gennaio 1642, circondato da pochi allievi e nella quasi totale cecità.
A Galileo Galilei si deve la legge del pendolo (il tempo delle oscillazioni è costantemente uguale, qualunque sia la loro ampiezza): chi si reca nella Cattedrale di Pisa può ancora oggi ammirare, sospesa alla volta altissima del tempio, la lampada che con le sue oscillazioni ispirò al giovane Galilei proprio l'invenzione del pendolo come regolatore di un movimento meccanico.
Galileo Galilei è sepolto a Firenze, in Santa Croce, nel mausoleo dei sommi italiani. 350 anni dopo la sua morte nel 1992 la Chiesa ha riconosciuto formalmente la grandezza di Galileo Galilei, "riabilitandolo" e assolvendolo dall'accusa di eresia.
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