lunedì 29 dicembre 2014

Nomi tedeschi per grandi champagne francesi






Krug, Deutz, Roederer, Bollinger, Mumm, Heidsieck, Taittinger.. tanti nomi tedeschi per delle Maison di Champagne che rappresentano il lusso alla francese.
Strano, no? 



Leggendo la nuova edizione della Christie’s world Encyclopedia of Champagne & Sparkling Wine, si puo' trovare non una sola, bensì più spiegazioni di questa apparente stranezza. 
Per capire come sia andate le cose dobbiamo tornare allo zeitgeist, allo spirito del tempo, dominante nell’Ottocento in Champagne.


La prima spiegazione è di carattere linguistico, legata alla scarsa disponibilità dei francesi dell’epoca ad imparare le lingue. 



E' ovvio che nel commercio per vendere all’estero è fondamentale farsi capire e saper dialogare.

E visto che già all’epoca, i tedeschi erano noti non solo per il loro spirito commerciale, il rigore, l’applicazione nel lavoro, e soprattutto la capacità di apprendere le lingue straniere  molte Maison de Champagne hanno impiegato tedeschi intraprendenti e capaci . 
Per questi nuovi arrivati fare carriera fu facile perché per i grandi  proprietari delle Maison di Champagne l’attività commerciale veniva mal considerata e si preferiva lasciarla ai dipendenti di origine tedesca così affidabili.



Tanto bravi che spesso questi dipendenti arrivarono ad avere il dominio del mercato delle preziose “bollicine” di Reims ed Epernay e riuscirono a diventare soci e proprietari, grazie anche a giudiziosi matrimoni. 
E per altri l’expertise ed il savoir faire, a questo punto non solo commerciale, ma produttivo, diventò tale che consentì a quegli ex dipendenti di non essere più tali, ma di poter aprire attività, in Champagne, con il proprio nome.


Bollinger era nativo del Würtemberg, William Deutz e Pierre Geldermann provenivano da Aachen, Florenz-Ludwig Heidsieck dalla Westfalia, Johann-Josef Krug nativo di Mainz lavorò da Jacquesson et Fils prima di sposare la cognata inglese di Adolphe Jacquesson e in seguito fondare la propria azienda nel 1843.

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