Ha scelto il teatro Smeraldo di Milano per la quinta data del suo tour Filippo Neviani, per amici & fan NEK.
Il fascinoso emiliano dagli occhi di ghiaccio ha offerto al variegato pubblico milanese e non, una serata caleidoscopica – e non solo per la scenografia – spaziando da pezzi classici di delicato pop melodico a suoni elettronici più in linea con la nuova maturità artistica acquisita.
Il concerto si è aperto in modo soft con pezzi acustici intensi, giusto il primo assaggio per le giovanissime e innamoratissime teenager, arrivate a branchi vistosamente truccate, in mise provocanti con l’intento di attirare l’attenzione del loro idolo, esaltate e chiassosissime fin sotto il palco, sfidando l’ira funesta della security.
“Filippo il Bello” ha la capacità di trasformare lo Smeraldo in una pista da ballo sotto le stelle, sfondando le pareti di broccato con la potenza ritmica e travolgente di Se non avessi te, e di straziare mente e cuore con pezzi forti di vita vissuta come Per non morire mai e Nella stanza 26.
“Filippo il Bello” ha la capacità di trasformare lo Smeraldo in una pista da ballo sotto le stelle, sfondando le pareti di broccato con la potenza ritmica e travolgente di Se non avessi te, e di straziare mente e cuore con pezzi forti di vita vissuta come Per non morire mai e Nella stanza 26.
Il tutto con l’accompagnamento di una band di tutto rispetto e una scenografia da big fatta di luci psichedeliche, videoclip e immagini tridimensionali di cieli, mari, universi e metropoli, ambienti fisici ma forse anche mentali nei quali prendono vita i pezzi del frontman.
Linee guida e filo di Arianna dei labirintici virtuosismi vocali di NEK sono sempre i temi sociali e d’amore che ritroviamo nei suoi pezzi.
Forse è proprio questo il segreto del duraturo successo del nostro beniamino, ovvero saper raccontare in musica ciò che tutti noi non sappiamo esprimere a parole, o forse non abbiamo il coraggio di dichiarare perché facciamo parte della schiera di chi “non rischia mai, chi per non avere guai pensa ai fatti suoi”.
Conquista tutti il pezzo La voglia che non vorrei, malinconica litania rock, e la storica Lascia che io sia, e su quest’onda di emozione quasi non ci si accorge di essere già ai bis che fortunatamente diventano tris con L'inquietudine, poi con un classico intramontabile come Laura non c’è e, infine il saluto con Almeno stavolta che fa alzare tutti – ma davvero tutti – dalle comode poltroncine imbottite per dare libero sfogo a scrosci di mani e battiti di piedi a ritmo di rock.
Conquista tutti il pezzo La voglia che non vorrei, malinconica litania rock, e la storica Lascia che io sia, e su quest’onda di emozione quasi non ci si accorge di essere già ai bis che fortunatamente diventano tris con L'inquietudine, poi con un classico intramontabile come Laura non c’è e, infine il saluto con Almeno stavolta che fa alzare tutti – ma davvero tutti – dalle comode poltroncine imbottite per dare libero sfogo a scrosci di mani e battiti di piedi a ritmo di rock.
Grande Nek, hai deliziato occhi (davvero “fisicato” questo splendido 37enne!) e udito di un’insaziabile pubblico. Per chi non fosse ancora soddisfatto domani c'è un'altra imperdibile serata al teatro Augusteo di Napoli. Buon divertimento e buon viaggio al centro dell’anima!
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