domenica 7 dicembre 2008

Changement à La Scala


La direction de la Scala de Milan a annoncé sans explications que le ténor américain

Stuart Neil interprétera le rôle titre du Don Carlo de Verdi lors de la première dimanche soir à la place de Giuseppe Filianoti.

Le bref communiqué de la Scala a annoncé ce remplacement moins de 24 heures avant la prestigieuse représentation artistico-mondaine dont la diffusion en direct est programmée par de multiples chaînes de télévision étrangères.

Giuseppe Filianoti, prévu pour ce rôle, avait assuré vendredi l'avant-première devant 1.700 jeunes enthousiastes invités au prix attractif de 10 euros. Cependant, malgré la règle de l'embargo imposée aux médias avant la première, des informations avaient fait état d'un Don Carlo en petite forme vocale.

Le ténor italien a laissé éclater son amertume dimanche dans le Corriere della Sera, affirmant ne pas comprendre la décision de la direction du théâtre.

"Ils m'ont dit qu'ils font cela pour me protéger, qu'ils diront que je suis souffrant et que je ne peux pas chanter ni à la première, ni à la seconde" représentation, a-t-il raconté au journal milanais.

Selon lui, le remplacement ne lui a été notifié que pour les deux premières représentations.

Têtes couronnées, membres de la jet-set, politiques, patrons de l'industrie et de la finance et artistes de renom se pressent chaque année à la Scala de Milan pour les premières programmées le 7 décembre, jour de la Saint Ambroise, patron de la ville.

Le début de la saison à la Scala avait été marqué par l'annulation de plusieurs représentations en raison de grèves du personnel mais un accord signé lundi entre la direction et les syndicats a levé toute menace de ce type pour dimanche soir.

sabato 6 dicembre 2008

El Che ha detto..



Siate sempre capaci di sentire nel più profondo

qualunque ingiustizia commessa contro chiunque,

in qualunque parte del mondo.

Ernesto Che Guevara

L'Italia é un paese di veline, le donne sono solo oggetti


L'accusa del Financial Times:
"Dimenticato il femminismo"

Per il giornale sono trattate peggio solo a Cipro, Egitto e Corea

Fin dal titolo, è un'accusa senza mezzi termini: "La terra che ha dimenticato il femminismo", sovraimpresso sul noto cartellone pubblicitario di Telecom Italia in cui Elisabetta Canalis, seduta a gambe incrociate con un telefonino in mano, piega il busto in avanti, in una posizione non proprio comodissima, rivelando una generosa scollatura.

E' la copertina dell'inserto patinato del Financial Times , che in un articolo di quattro pagine denuncia severamente il trattamento riservato alle donne nel nostro paese: l'uso di vallette seminude in ogni genere di programma televisivo, gli spot pubblicitari dominati da allusioni sessuali, il prevalere della donna come oggetto, destinata a stuzzicare "i genitali dell'uomo, anziché il cervello".

Non solo: secondo l'autore del servizio, Adrian Michaels, corrispondente da Milano dell'autorevole quotidiano finanziario, potrebbe esserci un legame fra l'onnipresenza di maggiorate in abiti discinti sui nostri mezzi di comunicazione e la scarsità di donne ai vertici della politica, del business, delle professioni in Italia.
Arrivato a Milano tre anni fa da New York insieme alla moglie, Michaels ammette di essere rimasto stupefatto dal modo in cui televisione e pubblicità dipingono le donne; e ancora più sorpreso dal fatto che apparentemente nessuno protesta o ci trova qualcosa di male. Come esempi del fenomeno, oltre al cartellone della Canalis per la Telecom, cita le vallette del gioco a quiz di Rai Uno L'eredità, la pubblicità dei videofonini della 3, le vallette di Striscia la notizia, l'abbigliamento della presentatrice sportiva Ilaria D'Amico di Sky Italia.

L'articolo considera quindi una serie di dati da cui risulta che le donne italiane sono fra le più sottorappresentate d'Europa nelle stanze dei bottoni: il numero delle parlamentari, 11 per cento, è lo stesso di trent'anni fa; nelle maggiori aziende italiane le donne rappresentano solo il 2 per cento dei consigli d'amministrazione (rispetto al 23 per cento nei paesi scandinavi e al 15 negli Stati Uniti); e un sondaggio internazionale rivela che la presenza di donne in politica, nella pubbica amministrazione e ai vertici del business è più bassa che in Italia soltanto a Cipro, in Egitto e in Corea del Sud.

"La mia sensazione è che il femminismo, dopo importanti battaglie per il divorzio e l'aborto, da noi non esista più", gli dice il ministro Emma Bonino, interpellata sul tema.

Altri fattori aumentano le difficoltà delle donne ad avere una diversa posizione sociale, osserva il quotidiano londinese: il lavoro part-time è raro in Italia (15 per cento della forza lavoro rispetto al 21 in Germania e al 36 in Olanda), cosicché le donne che cercano di giostrarsi tra famiglia e carriera sono spesso costrette a scegliere l'una o l'altra.

L'articolo ricorda un discorso del governatore della Banca d'Italia Draghi secondo cui il nostro è uno dei paesi europei in cui meno donne tornano all'occupazione dopo la maternità. Un altro motivo è che gli orari dei negozi ("impossibile fare la spesa il lunedì mattina, il giovedì pomeriggio, la sera e la domenica") complicano la vita della donna che lavora, su cui continua comunque a pesare la responsabilità di casa.

La lettera di Veronica Berlusconi pubblicata da Repubblica, in cui chiedeva le pubbliche scuse di Silvio per il suo comportamento con le donne, potrebbe segnalare l'inizio di un cambiamento, ipotizza Michaels.

Ma uno dei pubblicitari da lui intervistati avverte: "L'Italia è indietro nel modo in cui sono trattate le donne rispetto ad altri paesi, ma abbiamo un metro per giudicare cos'è accettabile diverso dal vostro. Gli uomini e le donne italiani non saranno mai come gli uomini e le donne britannici".

Donne italiane all'estero :premio "Femmes d'Europe 2008"

Nei giorni scorsi a Maria Rita Saulle è stato consegnato per l'Italia il premio ’’Femmes d’Europe 2008", per la sua lunga e prestigiosa attività internazionale in favore dei diritti umani e per la sua militanza in favore dell’uguaglianza uomo-donna.
Mentre il presidente Pöttering, in presenza delle dodici vincitrici nazionali, ha premiato l’ex ministro rumeno Monica Macovei.
Alla vincitrice italiana, la Professoressa Saulle, prima e unica donna giudice della Corte Costituzionale, è stata offerta anche la presidenza onoraria dell’associazione europea. Nel presentare le dodici candidate al premio europeo, vincitrici a livello nazionale, Rodi KRATSA, Vicepresidente del Parlamento europeo e Presidente dell’Associazione Internazionale per la promozione delle donne europee (AIPFE), ha ricordato che il riconoscimento è stato creato nel 1987 per rendere omaggio alle europee che contribuiscono, tramite la loro azione, alla realizzazione dell’Europa unita.
«Più che una competizione tra candidate - ha spiegato - il Premio permette una migliore visibilità dell’opera delle vincitrici a livello nazionale e può servire da modello d’impegno per l’impresa europea».
Ha poi spiegato che la procedura d’elezione ha posto in evidenza «donne esemplari» provenienti da orizzonti molto diversi, con esperienze professionali e sociali multiple, che condividono l’ideale di un’Europa «umana, democratica, efficace per i cittadini e solidale con tutti i popoli del mondo». Delle donne straordinarie, ha sottolineato, «che hanno reso il compito della giuria estremamente difficile».
Maria Rita Saulle, Professore ordinario di diritto internazionale nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Roma "La Sapienza" (la prima in Italia), dal 2005 è l'unica donna giudice della Corte Costituzionale.
In precedenza, oltre ad aver insegnato in diverse Università, istituendo anche nuovi corsi e dottorati di ricerca, è stata docente stabile di "Diritto delle Comunità europee" presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Ha svolto e svolge attività di conferenziere e relatore in congressi e convegni scientifici presso Università italiane e straniere e presso enti internazionali, ed è componente di diverse commissioni e comitati governativi, compresa la commissione nazionale per la Parità uomo-donna presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 1984 al 1992.
Esperta del Ministro per le Politiche Comunitarie dal 1991 al 1993, ha ricoperto vari incarichi internazionali, come ad esempio negoziatore per l’Italia della Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti del bambino (1986-1989), membro della delegazione italiana alla Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle donne (Nairobi 1985), delegata dell’Italia alla Convenzione mondiale sulle pari opportunità dei disabili, membro della delegazione italiana all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite negli anni 1987, 1989, 1990,1991, 1999, capo delegazione al Colloquio del Consiglio d’Europa sulla violenza in famiglia del 1987, nonché vicepresidente della Conferenza mondiale dell’UNESCO su “Le donne dall’istruzione al lavoro" del 1987. Componente della delegazione italiana alle Conferenze dell’UNESCO dal 1981 al 2005, ha negoziato per l’Italia le “norme standard" approvate dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 1992.
Nel 1996 il Presidente della Corte europea dei diritti umani l’ha nominata Presidente della Commissione per la restituzione dei beni immobili ai profughi ed ai rifugiati prevista dagli accordi di Dayton.
Nel 2004 ha formulato una definizione di “terrorismo internazionale”, proposta alle Nazioni Unite.
Ha pubblicato, in Italia e all’estero, 35 volumi, inclusi testi universitari adottati per l’insegnamento in varie Università italiane vertenti su temi di diritto internazionale, diritto internazionale privato, diritto dell’Unione europea, organizzazione internazionale e diritti umani. Dirige la collana "Scienze del Diritto e dell’Economia" edita dalle Edizioni Scientifiche Italiane.
Sul piano della divulgazione collabora a varie testate, per le quali ha scritto più di 800 articoli raccolti nel libro “Relazioni internazionali e diritti fondamentali, 1981-2005 - Cronache e opinioni”.

Chez Angelina à Paris






Dégustation de macarons d'exception, pour les fêtes, signés Swarovki chez ANGELINA, le salon de thé de la Rue de Rivoli à Paris.

En ce mois de décembre plutôt frileux on apprécie le mythique salon de thé Angelina pour son chocolat chaud et ses douceurs.
On l'aime d'autant plus cette année puisque l'on peut y déguster un macaron unique signé Swarovski.
Avec une coque argentée parsemée de violette cristallisée, ce macaron illumine nos papilles et nous donne une parfaite excuse pour faire une pause chez Angelina au milieu de notre journée parcours du combattant cadeaux de Noël.

Angelina 226 rue de Rivoli 75001 Paris ou 2 place Maillot 75017 Paris
La fiche du salon de thé : Voir







venerdì 5 dicembre 2008

Best of blogs


BEST OF BLOGS CONTRO LA CENSURA

Sono i blog di denuncia, soprattutto quelli postati dai paesi in cui non c'e' liberta' di espressione, i siti che piu' di tutti continuano a dimostrare quotidianamente la potenza dirompente del web.

E' quanto si riscontra analizzando la lista dei premiati dal Best of the Blogs, l'iniziativa promossa annulamente dalla tv tedesca Deutsche Welle.

Il vincitore di quest'anno è Generaciòn Y, realizzato dalla cubana Yoani Sánchez, la quale per il suo weblog, che racconta la vita quotidiana vissuta sotto il regime di Castro, ha già ricevuto riconoscimenti internazionali (che però non ha potuto ritirare) e ha suscitato l'ira del dittatore comunista.

Il titolo di ''Miglior Videoblog'' è stato assegnato, invece, a Voices of Africa.

Si tratta di un sito redatto in inglese da giornalisti muniti di smartphones che postano da diverse parti dell'Africa notizie sulla cronaca locale.

Il sito russo Radio Grinch ha vinto come ''Miglior Podcast'', mentre i premiati nella categoria ''Reporter senza frontiere'' sono 4equality (redatto da dissidenti iraniani)

e il blog di Zeng Jinyan, moglie del celebre difensore dei diritti umani in Cina Hu Jia, che descrive la sua vita sotto il costante controllo del regime.

I weblog valutati sono scritti in undici lingue: arabo, cinese, francese, indonesiano, inglese, olandese, persiano, portoghese, russo, spagnolo e tedesco.

I blogger di lingua italiana, dunque, non avevano alcuna speranza di essere menzionati.

sabato 29 novembre 2008

sexe et art à NY




Si un modèle, pointant ses longues jambes vers le ciel, commence à susciter des commentaires qui sortent du domaine artistique et bifurquent vers la concupiscence, s'agit-il encore d'un cours de dessin ordinaire?

Pour une trentaine de New-yorkais réunis pour une séance de Dr Sketchy (Dr Crobard), une "anti-école d'art" autoproclamée, qui a propagé à travers la planète son désir de retourner aux origines bohèmes de l'art, la réponse est clairement oui.
"Parfois, cela fait du bien d'être attiré par ce que l'on dessine, et ici c'est clairement le cas", clame ainsi Maria Hooper, 28 ans, en croquant son modèle, une fétichiste connue sous le nom de Mosh.

Les cours de dessin classiques font appel à des modèles nus, mais dans une atmosphère généralement neutre et silencieuse. Chez Dr Sketchy, c'est tout le contraire: lors d'une séance organisée le week-end dernier à New York, les artistes buvaient des cocktails et laissaient glisser leur plume au son du rock 'n' roll. La scène se déroulait dans un bar néo-burlesque, mouvement artistique inspiré des cabarets, baptisé Slipper Room.

Le fait que Mosh ne soit pas nue, mais plutôt vêtue d'une robe ultra moulante et très courte, d'une petite culotte noire minuscule et de talons vertigineux, ne semblait qu'ajouter à l'excitation.

"Je suis impatiente de voir les autres tenues qu'elle va porter", glissait Maria Hooper, costumière de théâtre.
L'idée de ces ateliers du Dr Sketchy est née dans le cerveau de Molly Crabapple, illustratrice à succès de 25 ans, qui voulait insuffler de la vie dans ce que les artistes décrivent souvent comme des scènes statiques.

Il existe désormais une douzaine de Dr Sketchy au-delà des Etats-Unis, de Glasgow à Singapour, en passant par Tokyo.
Tous utilisent la même formule: boissons corsées, atmosphère branchée, et modèles de style néo-burlesque; un cocktail détonant qui semble faire mouche à tous les coups.
"C'est très dynamique parce que les costumes et les modèles sont souvent des danseurs ou des artistes qui font des performances et donc ils ont des corps très dynamiques", a-t-elle ajouté.

La jeune femme, vêtue d'une robe courte qui révèle le haut de ses bas colorés, n'a rien contre les cours de dessin classiques, mais elle juge cette "anti-école d'art" plus pimentée.
"Il y a un contexte en plus. Cela stimule l'imagination", dit-elle.

Molly Crabapple affirme que son idéal artistique est le romantisme et le côté bohème incarné par le peintre français du XIXe Toulouse-Lautrec.
Avec cela en tête, elle encourage le "dessin-enivré", les blagues graveleuses et les comportements excentriques. Et elle veut des modèles qui soient des "bêtes de foire, des rockeuses, des amazones, ou des fétichistes".

"Chez Dr Sketchy, tout le monde est un artiste sérieux, mais c'est une façon d'entrer dans un monde fantastique, une version passée de ce qu'être artiste pouvait vouloir dire", explique Molly Crabapple.

Au Slipper Room, les croqueurs amateurs devaient débourser 10 à 12 dollars pour pouvoir dessiner Mosh, sur une estrade minuscule entourée d'un cadre dorée et de lourds rideaux.

Après plus de trois heures de pose, le modèle prenait des poses de plus en plus extravagantes, faisant la moue au public ou accentuant son regard mélancolique à travers sa longue frange blond platine.
"Dr Sketchy a un côté théâtral. C'est toute une histoire", explique Monica Hunken, 27 ans, une actrice qui utilise de l'aquarelle pour peindre une délicate version de la poseuse fétichiste.

Giorgio De Chirico in mostra


De Chirico in mostra a Roma con il ‘suo’ museo"
L’arte enigmatica di Giorgio De Chirico ospitata, dal
20 novembre 2008 al 25 gennaio 2009, alla Galleria Nazionale D'Arte Moderna a Roma.
A trent’anni dalla scomparsa del pittore la Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea e la Fondazione Giorgio e
Isa De Chirico hanno riunito 100 opere dell’Artista per vagliare
il suo rapporto con l’arte del passato. In una sorta di museo immaginario, l’esposizione, che ha come titolo “De Chirico e il museo” presenta dipinti ispirati al passato che il pittore realizzò e tenne nel suo studio romano.
Con una sola grande scultura l’itinerario si articola in sei sezioni tematiche.
Mitologia e Archeologia mostra il rapporto dell’artista con il mondo classico, soprattutto la Grecia, sua terra natale, fatto di imitazione nel senso di comprensione dell’intima essenza del “mito” per crearne nuovi.
Con la Neometafisica assistiamo ad una ricapitolazione dei temi passati che tornano originali grazie per gli accostamenti inediti dei soggetti.

La sezione Copie da Antichi Maestri vuole essere un’ulteriore prova che il nuovo può essere espresso con un’icona antica; mentre La Grande Pittura mostra l’evoluzione della tecnica pittorica del Maestro verso la pittura ad olio, “la maniera di Renoir’, nell’esaltazione dei rossi e dei gialli.

Notevole la sezione Rubens: dopo gli anni trenta, infatti, la produzione di de Chirico è mutuata da quella di Rubens, il maestro prediletto.

L’ultima sezione, Opere su carta, infine, raccoglie i disegni in tema con la mostra, un’occasione per comprendre meglio il procedimento di lavoro attuato dall’Artista.

De Chirico e il museo Galleria Nazionale d'Arte Moderna

Viale delle Belle Arti 131, RomaFino al 25/01/2009

Le italiane padrone del proprio stile

Moda: secondo il sondaggio della rivista “Grazia”, le donne italiane scelgono il proprio look, senza farsi trascinare dal “fashion system”
Le donne italiane non si lasciano influenzare dalla moda del momento, ma decidono il proprio stile: lo rivela un sondaggio del settimanale “Grazia”, che mostra come le donne non sono vittime del “fashion system”, ma vere e proprie stiliste di se stesse.

La rivista, infatti, ha indagato sul rapporto delle italiane con la moda ed ha scoperto che le donne prediligono lo shopping, non possono fare a meno dei tacchi ed adorano le borse, ma non si fanno condizionare dalle tendenze.

Grazia, dunque, sottoponendo a 13277 lettrici un questionario (realizzato in collaborazione con la Facoltà di Design della Moda, Politecnico di Milano), ha dimostrato che ben un 65% delle donne italiane decide il proprio look, abbinando a scelta i capi, secondo il gusto personale.

Marcello!




Marcello de Cartier :una nuova borsa per una storia d’amore lunga una vita..
Marcello: l’ultima borsa nata dal savoir faire artigiano della maison francese, spontanea e sofisticata, declinata in varie versioni, è adatta a tutti i momenti della giornata e in qualsiasi situazione, ma sempre con l’inconfondibile eleganza firmata Cartier.
Per l’autunno-inverno 2008/2009 tre nuovi versioni che si aggiungono ai modelli classici.
Per la donna sofisticata Marcello si veste di coccodrillo in un chiaro-scuro sfumato nei toni del beige e del rosso; nubuck rosso, beige e bruno con bordi di karung per le giornate in...libertà; e infine la versione king size, per vivere un’intera giornata con Marcello, che impone le sue nuove misure concepite per un travelling cui non manchi nulla.
Per chi in questa molteplicità non fosse riuscito a trovare la borsa ad hoc, Cartier dà l’opportunità di personalizzare ogni dettaglio, e offre alle proprie clienti il servizio su misura, con la possibilità di realizzare una borsa che sia specchio di chi la indossa, unica e insostituibile come ogni donna sa essere.
Così Marcello si moltiplica e si adatta alla personalità di chi la sceglie: argento per l’elegante Chiara Muti o semplicemente nera, come l’ha voluta Monica Bellucci.

E per l’inverno Cartier ha in serbo una borsa da sera di coccodrillo nero, impreziosita da uno scintillante logo Maison di diamanti, espressione del talento orafo Cartier applicato alla pelle più pregiata. Un pezzo unico, solo su ordinazione, per un sogno che la maison parigina trasforma in realtà.
Il sogno di un compagno ideale, che finalmente ha un nome: Marcello!

Temoignage d'une française à Milan


Céline vit depuis 3 ans et demi à Milan.

Partie en Erasmus, elle travaille aujourd'hui dans la branche marketing d'un grand laboratoire. Elle nous livre son point de vue et ses adresses sur une capitale de la mode.
Céline est assistante marketing à Milan

Comment décririez-vous le style des femmes en Italie et à Milan : classique où à la pointe des tendances ?

Il faut distinguer les Milanaises des Italiennes.

Ces dernières s'habillent souvent comme bon leur semble, sans se soucier de la mode qui les entoure. Ce qui est presque impossible à Milan, tant la ville bat au rythme de la mode.!

A l'image de certaines Françaises, beaucoup d'Italiennes adoptent un style pratique, sobre, classique et recherchent avant tout simplicité, confort et qualité.

Rien d'extravagant donc. Mais une part non négligente d'entre elles, principalement les adolescentes, affichent un style "osé" voire "vulgaire" allant du look sportif (jean taille basse, converses, baskets, tee-shirts imprimés, vestes en cuir...) aux dimensions réduites des mini-jupes, t-shirts moulants, chaussures à hauts talons...

Les Milanaises suivent de près les évolutions de la mode, du moins autant qu'elles peuvent se le permettre. Elles sont donc souvent fières de briller avec des vêtements de marques célèbres et identifiables.

C'est par exemple le cas avec des accessoires comme des sacs à main Prada, Gucci, Dolce & Gabbana... Et que dire des lunettes de soleil qui doivent impérativement être de marque si l'on ne veut pas détonner !

A votre avis comment se démarque la mode à Milan par rapport à la mode française ?
"Chaque collection témoigne d'une recherche et d'un goût toujours renaissants"
Difficile d'imaginer ces deux capitales de la mode aux antipodes l'une de l'autre, tant elles se suivent dans les grandes lignes.

Chaque année, elles s'alignent au niveau des tendances et portent un même regard sur la mode, globalisation oblige...

Les différences se rencontrent davantage dans le style, l'originalité et la personnalité de chaque grand créateur.

Les Italiens, vrais maîtres en la matière, ne manquent pas d'inspiration et chaque collection propose des défilés hauts en couleurs, témoignant d'une recherche et d'un goût toujours renaissants. Mais si je devais parler de la couche moyenne des Italiennes, je dirais qu'on ressent moins cette recherche du style, d'une certaine féminité et du raffinement qu'à Paris.

Quels sont les grands créateurs présents ?
Est-ce vraiment nécessaire de mentionner les noms des plus grands créateurs comme Versace, Gucci, Dolce & Gabbana, Prada, Armani, Ferré, Loro piana, Max Mara, Valentino...?

Il semble donc difficile d'évoluer dans une telle ville sans être rapidement touchée par le souffle créatif qui sort des grandes maisons de couture italiennes.

Quels sont les vêtements tendance du moment ?
Le trench a le vent en poupe et le jean détient toujours le monopole.

Il séduit toutes les couches de la société qui adoptent en chœur la coupe slim, très en vogue à Milan.

Les Milanaises le portent en optant pour un style "casual" de jour, qui peut devenir très classique et élégant le soir.

Pour les chaussures, on retrouve les fameuses bottines, les bottes en tous genres, les escarpins...

Les bouts pointus ont presque complètement cédé la place aux bouts ronds ! Une nouveauté : voici venu le temps des richelieus.

Quelle "shoppeuse" êtes-vous ?
Bien que je puisse y prendre plaisir, le shopping n'est pas spécialement un loisir mais plus un besoin. J

e fais rarement les boutiques sans but précis. J'ai tendance à fuir les grands centres commerciaux.

Je préfère errer dans les rues de Milan à la rencontre de petites boutiques typiques. Là, j'espère à chaque fois trouver quelque chose d'original, qui puisse me correspondre, mais aussi d'abordable, ce qui n'est pas toujours facile. Pour le coup, rien en cela ne diffère de mes habitudes en France.

J'ai toujours privilégié la qualité et l'originalité à la banalité.

La solution à Milan se trouve dans les magasins de dégriffe, les Outlets, ou bien il y a le vintage... Je dirais donc que je fais partie de la catégorie des "shoppeuses" plutôt discrètes.

Quel a été votre dernier achat mode et pourquoi avez-vous craqué ?
Je me suis offert un trench noir chez Penny Black, ce beau magasin Corso Vittorio Emanuele !

J'ai craqué pour sa coupe super originale et le rapport qualité-prix relativement honnête.


Le carnet d'adresse de Céline à Milan ?
Si vous allez à la Rinascente place du Dôme, vous trouverez toutes les grandes marques réunies dans un seul et même magasin à plusieurs étages, équivalent aux Galeries Lafayette ou au Printemps en France : un incontournable pour qui veut se faire une culture mode.
Notez au passage que le Zara près du Dôme a une entrée magnifique unique en son genre, type Arts déco : à voir absolument.
Les rues Montenapoleone, della Spiga ou Sant Andrea rassemblent toutes les plus grandes marques. Nous sommes ici au cœur de la haute couture et de la mode milanaise. On ne peut pas venir dans cette ville sans se promener au moins une fois par là.

Le Corso Vercelli a aussi sa raison d'être.

Moins typiques mais stratégiques, le corso Buenos Aires ou bien la rue Torino sont deux grandes avenues bordées de magasins étrangement familiers (Zara, H&M, Camaïeu, Pimky, Promod, Benetton, Sisley, Mango...).
J'avoue avoir eu récemment un coup de cœur pour le magasin Blunauta (l'ex-Balloon) de la rue Dante, près du Castello Sforzesco, autre rue de prédilection pour toute shoppeuse confirmée. Là, vous ne trouverez que des tissus naturels, coton, lin, laine, cachemire et soie, pour des prix vraiment honnêtes.
Pour les chaussures, j'aime beaucoup le magasin Spelta de la rue Solferino à Brera, vraie référence en matière de ballerines (mais aussi escarpins, bottes,...), réalisées ici artisanalement.
Il y a aussi Mauro Leone, qui se trouve Corso di Porta ticinese, Penny Black, Liu Jo, Max Mara... Ils ont souvent de beaux articles mais ça c'est pour le régal des yeux, lorsque je décide de faire un peu de lèche-vitrine !

martedì 25 novembre 2008

Le MAF : Le mec à fuir!

Vous visez le long terme sentimental ?
Avant de vous jeter à corps perdu sur une target (une cible) potentielle apprenez à démasquer l'imposteur (le MAF : Mec A Fuir), en déchiffrant son look, ses manies, son appart', sa voiture, son entourage...
Pour nous aider, Hélène Prost dresse une liste (non exhaustive) de 25 spécimens à bannir de sa wish list.
Parmi eux, j'ai sélectionné quelques portraits assez familiers et pour cause, je les ai déjà fui !

L'Arriviste :
Son but ultime : arriver au statut social qui lui conférera son droit d'exister.
"Tout être inanimé ou vivant, représente un moyen d'ascension. "
Quelques indices pour le reconnaître : Il passe sa vie au portable (au cas où il aurait mieux à faire ailleurs et sans vous). Il analyse votre pouvoir d'achat en demandant les marques que vous portez, votre job, voir votre salaire. Il est griffé de pied en cap.
Le Grippe-Sou :
A ne pas confondre avec l'économe.
Le Grippe-Sou est bien pire et se répand comme la peste. Vous avez beau vous dire qu'avec l'inflation et la baisse du pouvoir d'achat, les temps sont durs mais là il y a des limites.
D'autant que paradoxalement, Le Grippe-Sou ne se prive pas pour se faire plaisir. Mais quand il s'agit de partager, l'addition par exemple, il n'hésite pas à faire le décompte si l'un de ses amis a pris un dessert. Pathétique.
Quelques indices pour le reconnaître : Pour votre premier dîner en tête-à-tête, il fait moite-moite, s'il vous invite, il paie en ticket resto et demande la monnaie ou il demande la facture (pour faire passer le diner dans les frais professionnels).
Le Jaloux :
Ça peut avoir son charme, surtout si c'est le sosie de George Clooney, jusqu'au jour où il vous offre un GPS pour vous localiser 24h/24 , il vous appelle à n'importe quelle heure, il vous suit.
Quelques indices pour le reconnaître : il vous demande rapidement en mariage, il vous encourage à démissionner, il fouille dans votre sac.
Le Nabab :
L'été à Saint Trop', l'hiver à Gstaad. Il connaît tous les lieux branchés de la capitale. Vous imaginiez avoir décroché ZE ONE : ne vous leurrez pas ! Il attendra la période Viagra pour se poser et se reproduire.
Quelques indices pour le reconnaître : il roule en Coupé sport, il sort sa Platinium plus vite que les autres pour régaler sa bande, il a tous les gadgets très chers à la mode .
Le Queutard :
"L'homme descend du porc"..
Rien ne sert de lutter : il n'y a aucun remède à cette réalité physiologique. Arrêtez de vous remettre en question, vous avez beau avoir le corps d' Eva Longoria et le QI de Sharon Stone, rien n'empêchera Le Queutard d'aller voir ailleurs.
Faites attention quand même, Le Queutard est sournois et peut vous attendrir en vous lançant qu'il rêve de fonder un foyer, que vous êtes spéciale, que vous êtes unique..
Quelques indices pour le reconnaître : il soigne son look au détail près. Il parle de lui, de ses qualités, il dit qu'il est sincère.

galeries d'art en ligne


Galeries d'art
en ligne :
Aujourd’hui en
matière d’art, inutile
d'arpenter les salles
de vente ou les galeries
pour acheter un tableau,
un dessin, une photographie
ou une sculpture.
Les galeries virtuelles,groupements d'artistes
et autres sites spécialisés se multiplient en effet sur la toile.
Ce nouveau mode de diffusion, encore méconnu, ouvre un peu plus le champ de l'art contemporain à tous les publics, et non plus seulement à quelques privilégiés.

En parallèle à la FIAC (Foire Internationale d'Art Contemporain, à Paris du 23 au 26 octobre) et parce qu’il y en a pour tous les goûts, MarieClaire.fr vous propose donc sa sélection de galeries d’art online, du style graffiti à la photographie en passant par les sculptures…

Style contemporain : www.emoluxe.com
Amateurs d'art à la recherche d'une œuvre originale et unique, Emoluxe répondra à vos attentes : le site propose actuellement des collections de vases, de tableaux et de pièces de forme en émaux, entièrement exécutée à la main, comprises entre 140 et plus de 2.000 euros. L'unicité de chaque œuvre est garantie par un certificat d'authenticité.
Emoluxe souhaite également promouvoir une sélection d'œuvres d'artistes renommés, telle l'émailleuse Mauricette Pinoteau, mais aussi de jeunes artistes particulièrement talentueux, à des prix abordables !

Pour faire connaître des artistes : www.galerie-art-virtuelle.com
Vous souhaitez acheter l'œuvre d'un peintre encore méconnu, ou vous faire connaître en tant qu'artiste, Gaviart (galerie d'art virtuelle en ligne) est alors fait pour vous.
Le site propose à chaque artiste, confirmé ou débutant, un espace d'exposition indépendant, et l'aide à se faire connaître. En tant qu'acheteur, vous en aurez également pour tous les goûts : peinture, sculpture, dessin, photographie, poésie, musique, et également pour toutes les bourses, les prix variant en fonction de l'artiste...

http://www.galerie-art-virtuelle.com/
http://www.emoluxe.com/

Photographies : www.cassegrain.org
Si vous êtes amateurs des grands espaces sauvages, le site du photographe Christophe Cassegrain propose une collection « vintage » et 52 paysages de Zion, Bryce, Arches, Gunnison, Paria plateau, Yosemite, Grand Canyon, Antelope Canyon, Mono lake, Colorado plateau ...
Tous les tirages sont ilfochromes (excellente qualité d'archivage, résistance aux attaques du soleil et pureté des blancs), signés et numérotés par l'auteur, pour des prix variant entre 200 et plus de 1.000 euros.

Des prix très abordables : www.carredartistes.com
Carré d'artistes propose une sélection de 30 artistes régulièrement renouvelés (un artiste par semaine) dont les œuvres sont comprises entre 54 et 276 euros.
Sur un marché souvent inaccessible, le site se veut être, pour les amateurs d'art, un moyen et adapté pour accéder à l'art contemporain.
Située à Lyon, la galerie Carré d´artistes organise également des ateliers d´art abstrait ou figuratif. Après une initiation aux formes, couleurs et perspectives, les enfants âgés de 7 à 11 ans, produisent leur chef-d´oeuvre en s´inspirant des modèles de la galerie. De quoi éveiller votre sens créatif !
http://www.carredartistes.com/

Style graffiti : www.blkmarket.net
Pour les aficionados de graffiti, Black Market est Le site incontournable !
Créé par Richard « SEEN » Mirando, figure emblématique du mouvement graffiti, et certainement celui qui l'a le plus influencé, le site regroupe des œuvres réalisées par les artistes qui ont créé les plus belles années du graffiti new-yorkais : Comet tc5, l'homme aux 25 000 trains, ou encore Cap Mpc, le «Graffiti artist» le plus controversé de tous les temps.
Aujourd'hui, alors que s'offrir une «pièce» d'un maître new-yorkais relève de l'inaccessible, SEEN souhaite proposer des œuvres à des prix accessibles pour tous : les œuvres son en effet comprises entre 150 et 6.000 euros. Grâce à internet, le chemin entre l'artiste et le passionné n'a jamais été aussi direct.
Le leitmotiv de Black Market : no agent ! no gallery !
http://www.blkmarket.net/

Des œuvres faciles d’accès : www.enviedart.com
C'est le site qu'on ne présente plus. Pour mettre l'art à la portée de tous, le site fait tout pour faciliter la tâche du néophyte.
Les pièces sont répertoriées par thèmes, par techniques, mais également par genres, par budgets et par couleurs.
Il y en a pour tous les goûts, mais pas forcément pour toutes les bourses : les œuvres sont en effet comprises entre 1.000 et 5.000 euros.
Le client peut même, à la demande, acheter une œuvre personnalisée, pour se sentir un peu artiste dans l'âme... Et pour les internautes qui veulent voir l'œuvre « en vrai », le site loue également des salles où il les expose

I 200 anni di Brera


Duecento anni per diventare grande.
Questa la parola d'ordine con la
quale stamani il sindaco di Milano
Letizia Moratti
e i ministri per i Beni Culturali e della Difesa,
Sandro Bondi e Ignazio La Russa,
hanno firmato il Protocollo
d'intesa per la conservazione
e valorizzazione del patrimonio
culturale di Milano.

In occasione del bicentenario, che cade nel 2009,
la Pinacoteca di Brera raddoppierà dimensioni nella sede storica - e il restauro, con ampliamento
e ammodernamento delle strutture, promettono,
sarà terminato per l'Expo 2015 - mentre l'Accademia traslocherà nella caserma Magenta di via Mascheroni.

Oltre all'attuale sede dove sono esposte le opere, Palazzo Citterio accoglierà dunque il patrimonio novecentesco, le collezioni Jesi e Zavattini, le donazioni dei privati (come la Fondazione Terruzzi), insieme alla biglietteria e al nuovo bookshop.

Ma non è tutto.

Tra gli altri beni culturali meneghini di cui si annuncia il restauro o l'apertura c'è la Sala delle Asse di Leonardo da Vinci nel Castello Sforzesco, la Beic, ossia la grande Biblioteca Europea di cui si parla da anni, un parco archeologico che sorgerà sulle rovine della città romana - che fu capitale dell'impero dal 286 al 402 d.C. -, mentre il Museo della Scienza sarà riorganizzato mettendo al centro la sua eredità leonardesca. Per quanto riguarda il programma del bicentenario, invero senza il “botto”, sono stati annunciati dalla soprintendente Sandrina Bandera una serie di mostre, concerti, conferenze e convegni.

Si parte a gennaio con Brera ospita: Caravaggio, tre dipinti del genio lombardo (Il ragazzo con canestro di frutta della Galleria Borghese, i Musici del Metropolitan Museum di New York e la versione della Cena in Emmaus oggi alla National Gallery di Londra, a confronto con quella posseduta dalla Pinacoteca) e col restauro del gesso della statua di Napoleone realizzato dal Canova.

Si prosegue ad aprile con Brera com'era: Paesaggi di Lombardia. 1817-1822, excursus sul paesaggio della Lombardia dedicato a Marco Gozzi e ai dipinti a lui commissionati dal viceré Eugenio di Beauharnais e poi dal presidente dell'Accademia, seguito dalla presentazione del restauro del celeberrimo Sposalizio della Vergine di Raffaello.

A giugno sarà la volta di Brera com'era: Il “Gabinetto dei ritratti dei pittori” di Giuseppe Bossi, omaggio a uno dei primi segretari dell'Accademia di Belle Arti. A ottobre si annuncia poi una mostra del Crivelli che ricostruirà due dei complessi più importanti realizzati dall'artista nell'ultimo decennio del Quattrocento: il restaurato Trittico di San Domenico e l'ancona del Duomo, entrambi provenienti da Camerino.

Chiude il programma una mostra, a novembre, dedicata ai documenti fotografici che testimoniano le vicissitudini subìte da Brera durante le due guerre.

Tutte le manifestazioni saranno realizzate dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Lombardia Occidentale, con la collaborazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia e con il contributo di Civita e di Electa (che pubblicherà i cataloghi delle mostre).

Tutte iniziative interessanti, certo.

Ma sembra proprio di poter dire che manca il grande evento caratterizzante, la mostra-clou, in grado di (ri)lanciare veramente Brera in un'orbita internazionale degna della sua plurisecolare tradizione. Sono tutti eventi di “dimensioni contenute”, che non disturbano e non danno nell'occhio. Il che fa temere, per la Pinacoteca, che il 2009 sarà un'occasione sprecata. (elena percivaldi) link correlati

Une rencontre..

Il était une fois…
… deux femmes qui ne se connaissaient pas.

L’une revenait de Dubai, l’autre quittait Londres et bien plus.
Quelque part à Paris, elles se sont rencontrées.
Entourées de leurs bagages, elles ont partagé le même bout de table, l’une avec son thé au lait, l’autre avec son café serré.
D’abord, elles se sont souries.
Puis, elles ont parlé de tout, de rien, de leur peur de l’avion surtout.
L’une lisait Yasmina Khadra, l’autre Vogue.
Alors, elles ont discuté bouquins, mode, chaussures.
L’une portait de vieilles ballerines rose un peu trop serrées.
L’autre râlait car le talon de son escarpin était décollé. Puis elles ont partagé un croissant. Trop beurré pour l’une, pas assez croustillant pour l’autre mais bien trop cher assurément. Inévitablement, elles ont parlé de nourriture, de leur amour pour la bonne bouffe, la vie… et l’écriture.
- Vous écrivez ? demanda la première en voyant dépasser d’un sac un Moleskine tout écorné.
- Oui, répondit l’autre. Sur du papier ligné.
- Et bien moi, je préfère le papier quadrillé.
- Pensez-vous que nous nous reverrons ?
- Non, je ne crois pas.
- Alors, nous nous écrirons ?
- Assurément.
A la hâte, elles ont échangé leurs adresses, l’une sur un ticket de métro, l’autre sur un marque-page, puis elles sont reparties comme elles étaient venues, l’une dans ses vieilles ballerines rose, l’autre dans ses escarpins bariolés.

Seule la terrasse du café à conserver un petit bout du talon abandonné comme une preuve de cette rencontre irréaliste.
Les deux femmes ne se sont jamais revues mais n’ont jamais cessé d’écrire et de s’écrire. Quelques années plus tard, elles ont eu l’idée un tantinet saugrenue de correspondre sur un blog.

Aujourd’hui, elles vous proposent de les rejoindre pour un café ou une tasse de thé sur Le Théorème de l’Escarpin, une drôle d’aventure à 4 mains et 2 claviers qu’elles espèrent bien partager avec d’autres plumes comme celle de la très talentueuse Dalyna qui vous fera découvrir ses chroniques chaque mercredi matin.