La sinossi ufficiale del romanzo di Ermanno Rea:
Felice Lasco torna a Napoli, nel rione Sanità, dopo
quarantacinque anni trascorsi fra Medio Oriente e Africa.
La madre sta morendo e lui la accudisce fino all’ultimo con
tardiva ma amorosa pazienza.
Poi, invece di tornare al Cairo dove lo aspetta l’amata
compagna, Felice sembra obbedire al richiamo delle radici e di un destino, e
resta.
Resta perché in attesa dell’incontro fatale con Oreste, noto ormai come delinquente incallito. Felice racconta a un medico dell’ospedale San Gennaro dei Poveri e a don Luigi Rega, prete combattivo e maieuta, la sua storia.
"Ha diciassette anni, fiero della sua Gilera e della sua amicizia con Oreste Spasiano, detto Malommo, compagno di sortite per i vicoli e di piccoli scippi. Poi, imprevedibile, il delitto di un usuraio. Oreste gli sfonda la testa. Felice è agghiacciato, non tradisce l’amico ma si chiude in un silenzio pieno di angoscia finché uno zio non lo porta con sé a Beirut, dove comincia una nuova vita".
Ora, dopo tanto tempo, Felice
si espone alla sofferta bellezza della sua città, alla disperazione e anche al
formicolare di speranze che agitano il Rione Sanità, illuminato dal testardo
operare di don Rega. Come da copione, però, Oreste attende Felice perché in
realtà alla Sanità il Male lavora anche contro la Storia. E non c’è riscatto veramente possibile.
Felice Lasco torna a Napoli dopo aver vissuto molti anni in Egitto per rivedere l’anziana madre che aveva lasciato all’improvviso quando era ancora un ragazzo.
Nella sua città si perde tra le pietre delle case e delle chiese del rione Sanità, nelle parole di una lingua che sente estranea, ma che in realtà è la sua.
L’uomo sembra rapito da una strana malìa e irrompono in lui i ricordi di una vita lontana trascorsa con Oreste, il migliore amico d’infanzia con il quale condivide un segreto.
Quando è evidente che Napoli rappresenta per lui una vita ormai perduta e che dovrebbe tornare al più presto da dove è venuto, viene inchiodato dalla forza invincibile della nostalgia.
Il film è diretto da Mario Martone
che con “Nostalgia” segna il suo quarto film presentato al Festival di Cannes
dopo L’amore molesto (1995) presentato in Concorso, Teatro di guerra (1998) nella sezione Un
Certain Regard e L’odore del sangue (2004)
nella sezione Quinzaine des Realisateurs.
La sceneggiatura del film, basata
sul romanzo “Nostalgia” di Ermanno Rea, è di Mario Martone Ippolita Di Majo che
con Martone ha scritto anche Il giovane favoloso, Capri-Revolution, Il sindaco del rione sanità e Qui rido io.
Fotografia di Paola Carnera (Favolacce) Costumi di Ursula Patzak.
La colonna sonora del film è composta principalmente da brani del gruppo tedesco dei Tangerine Dream, considerati pionieri della musica elettronica e nell’utilizzo dei primio avveniristici sintetizzatori e sequencer. Una produzione Picomedia e Mad Entertainment in associazione con Medusa Film e in coproduzione con Rosebud Entetainment Pitures realizzata da Mad Entertainment.
Una coproduzione italo francese con Arte Confinova in collaborazione con Prime Video. Regione Campania Regione Lazio Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo Avviso pubblico Cofinanziato dall’Unione Europea.
Prodotto da Luciano Stella, Roberto Sessa, Maria Carolina Terzi, Carlo Stella Coprodotto da Angelo Laudisa una distribuzione Medusa Film. Mario Martone è regista in teatro, al cinema, all’opera.
Ha creato negli anni 80 il gruppo Falso Movimento e poi, con Toni Servillo, la compagnia Teatri Uniti, con cui ha realizzato i suoi primi film da indipendente.
Successivamente è stato direttore dei teatri di Roma e di Torino.
Ha realizzato 2 film ambientati nell’Ottocento che hanno attratto milioni di spettatori, messo in scena opere liriche nei maggiori teatri del mondo e continuato a incrociare i linguaggi e sperimentare senza sosta.
Ha creato nel 1999 il Teatro India a Roma.
Nel 2018 il museo Madre di Napoli gli ha dedicato una grande mostra personale.
In piena pandemia ha realizzato un Barbiere di Siviglia e una Traviata sotto forma di film per la televisione.
La messa in scena del Filo di mezzogiorno di Goliarda Sapienza lo ha riportato recentemente davanti a un pubblico dal vivo.
FILMOGRAFIA :
2021 | Qui rido io
2019 | Il Sindaco del rione Sanità
2018 | Capri-Revolution
2014 | Il giovane favoloso
2010 | Noi credevamo
2004 | L’odore del sangue
1998 | Teatro di guerra
1997 | La salita (episodio de I Vesuviani)
1995 | L’amore molesto
1992 | Morte di un matematico napoletano