mercoledì 30 settembre 2009

La festa ebraica Yom Kippur


Quest'anno 2009, Yom Kippur cade il 28 settembre 2009 (la festività comincia la vigilia: il 27 settembre).


Yom Kippur è la ricorrenza religiosa ebraica che celebra il giorno dell' espiazione.

Nella Torah viene chiamato Yom haKippurim (Ebraico, "Giorno degli espìanti").

È uno dei cosiddetti Yamim Noraim (Ebraico, letteralmente "Giorni terribili", più propriamente "Giorni di timore reverenziale").


Gli Yamim Noraim vanno da Rosh haShana a Yom Kippur, che sono rispettivamente i primi due giorni e l'ultimo giorno dei Dieci Giorni del Pentimento

.Nel calendario ebraico Yom Kippur incomincia al crepuscolo del decimo giorno del mese ebraico di Tishri (che cade tra Settembre e Ottobre del calendario gregoriano), e continua fino alle prime stelle della notte successiva.

Può quindi durare 25-26 ore.
Origine biblica

Il rito dello Yom Kippur viene descritto quattro volte nel sedicesimo capitolo del Levitico (vedi Esodo 30;10, Levitico 23;27-31 e 25;9, Numeri 29:7-11).

All'epoca del primo e del secondo Tempio di Gerusalemme venivano offerti i sacrifici descritti nella Torah e nella Mishnah.


Nel pensiero ebraicoYom Kippur è il giorno ebraico della penitenza, viene considerato come il giorno ebraico più santo e solenne dell'anno.

Il tema centrale è l'espiazione dei peccati e la riconciliazione.

È proibito mangiare, bere, lavarsi, truccarsi, indossare scarpe di pelle ed avere rapporti sessuali. Il digiuno - astinenza totale da cibo e bevande - inizia qualche attimo prima del tramonto (chiamata tosefet Yom Kippur - aggiunta a Yom Kippur - l'aggiunta di una piccola parte del giorno precedente al digiuno è prescritta dalla Halakha), e termina dopo il tramonto successivo, all'apparire delle prime stelle.

Le persone malate consultano in anticipo un'autorità rabbinica competente per verificare se il loro stato le esenti dal digiuno.

Il servizio ha inizio con la preghiera di Kol Nidre (testo, preghiera cantata) che deve essere recitata prima del tramonto.

Kol Nidre (parola aramaica che significa "tutte le promesse") rappresenta l'annullamento di tutti i voti pronunciati nel corso dell'anno.

Secondo The Jewish Encyclopedia, il testo della preghiera recita:

"Tutti i voti, gli impegni, i giuramenti e gli anatemi che siano chiamati 'konam', 'konas', o con qualsiasi altro nome, che potremmo aver pronunziato o per i quali potremmo esserci impegnati siano cancellati, da questo giorno di pentimento sino al prossimo (la cui venuta è attesa con gioia), noi ci pentiremo".

Yom Kippur completa il periodo di penitenza di dieci giorni iniziato con il capodanno di Rosh haShana. Sebbene le preghiere con le quali si chiede perdono siano consigliate durante l'intero anno, diventano particolarmente sentite in questo giorno.

La preghiera mattutina viene preceduta da alcune litanie e richieste di perdono chiamate selihot; nel giorno di Kippur queste vengono aggiunte in abbondanza nella liturgia.
In accordo con Mosè Maimonide "Tutto dipende da quanto un uomo meriti che vengano cancellati i demeriti che pesano su suo conto", quindi è auspicabile di moltiplicare le nostre buone azioni prima del conteggio finale fatto il Giorno del Pentimento (ib. iii. 4).

Coloro che Dio considera meritevoli entreranno nel Libro della Vita, la preghiera recita: "Entriamo nel Libro della Vita".

Recita anche l'auspicio "Possa tu essere iscritto (nel Libro della Vita) per un gioioso anno".

Nella corrispondenza scritta tra capodanno e il Giorno del Pentimento, colui che scrive conclude, abitualmente, augurando al mittente che Dio approvi il suo desiderio di felicità.

Nel tardo ebraismo alcune peculiarità proprie del giorno di capodanno furono trasferite al Giorno del Pentimento.
Il Giorno del Pentimento sopravisse all'abbandono delle pratiche sacrificali dell'anno 70 CE. "Nonostante nessun sacrificio verrà offerto, il giorno manterrà il suo proprio effetto di espiazione" (Midrash Sifra, Emor, xiv.).

I testi ebraici insegnano che in questo giorno non è permesso che venga compiuta altra attività che non sia il pentimento. Il pentimento è l'indispensabile condizione per tutti i vari significati dell'espiazione. La confessione del penitente è una condizione richiesta per l'espiazione.

"Il Giorno del Pentimento assolve dalle colpe di fronte a Dio, ma non di fronte alla persona offesa fin quando non si ottiene il perdono esplicito dalla stessa" (Talmud Yoma viii. 9).

È usanza di terminare ogni disputa o litigio alla veglia del giorno di digiuno.

Anche le anime dei morti sono incluse nella comunità dei perdonabili del Giorno del Pentimento. È un costume per i bambini che abbiano perso i genitori di ricevere una menzione pubblica in sinagoga, e di offrire doni caritatevoli alle loro anime.
Contrariamente al credo popolare, Yom Kippur non è un giorno triste.

Gli ebrei Sefarditi, ovvero gli ebrei di origine spagnola, portoghese o nordafricana chiamano questa festività il "Digiuno Bianco".

Di conseguenza, molti ebrei hanno l'usanza di indossare solo vestiti bianchi, per simbolizzare il candore delle loro anime.

La liturgia

Per le preghiere della sera viene indossato un Talled (uno scialle di preghiera rettangolare), e questo è l'unico servizio serale dell'anno in cui questo succede.

Ne'ilah è un servizio speciale che si tiene solo a Yom Kippur, e lo chiude. Yom Kippur termina con il suono dello shofar, che conclude la celebrazione. Viene sempre osservato un giorno di vacanza, sia dentro che fuori i confini della terra di Israele.
Il servizio nella sinagoga comincia alla sera della vigilia con il Kol Nidre. Le devozioni durante il giorno sono continue dalla mattina alla sera. Molta importanza è data al brano liturgico in cui si narra il cerimoniale del tempio.

Secondo il Talmud, Dio apre tre libri il primo giorno dell'anno, Rosh Hashana; uno per i cattivi assoluti, un altro per i buoni assoluti, e il terzo per la grande classe intermedia.

Il fato dei buoni e cattivi assoluti viene determinato in quel momento; il destino della classe intermedia resta sospeso fino al giorno di Yom Kippur, quando il fato di ognuno si decide. Il brano liturgico Unetanneh Tokef afferma:

"D-o Re, che siedi su un trono di misericordia per giudicare il mondo, allo stesso momento Giudice, Difensore, Esperto e Testimone, apri il Libro delle Firme. Si legge che dovrebbero esserci le firme di ogni uomo.

La grande tromba viene suonata; si sente una voce piccola e decisa; gli angeli fremono, dicendo "Questo è il giorno del Giudizio": perché gli stessi ministri di Dio non sono puri dinnanzi a Lui. Come un pastore dirige il suo gregge, facendolo passare sotto il proprio bastone, così Dio fa passare ogni vivente di fronte a Lui, per stabilire i limiti della vita di ogni creatura e per definirne il destino. Nel giorno di capodanno il decreto è stilato; nel giorno del pentimento è sigillato; chi vivrà e chi morirà... Ma il pentimento, la preghiera e la carità possono evitare il crudele decreto."

La "Corona di Maestà" di Ibn Gvirol è aggiunta alla liturgia Sefardita nel servizio serale, ed è anche letta in alcune sinagoghe Askenazite ed Italiane. Al centro della liturgia antica è la confessione dei peccati. "Perché non siamo tanto presuntuosi da dirTi che siamo giusti e non abbiamo peccato; ma, nella realtà, abbiamo peccato... sia la Tua volontà che io non pecchi ulteriormente; Ti piaccia lavare i miei peccati trascorsi, secondo la Tua bontà, ma non con punizioni severe".

Le melodie tradizionali con i loro toni di lamento (della tradizione Askenazita) danno espressione sia all'angoscia individuale a fronte dell'incertezza del destino e al lamento di un popolo per le glorie perdute. Nel giorno di espiazione l'ebreo osservante dimentica la mondanità e le sue necessità e, escludendo l'odio, l'antipatia e tutti i pensieri ignobili, cerca di occuparsi unicamente di cose spirituali. I libri ebraici di preghiera fanno notare che, se gli atti di pubblica contrizione sono obbligatori, il correttivo più efficace è quello stabilito dai Profeti biblici, che insegnano che il vero digiuno di cui D-o gioisce è lo spirito di devozione, gentilezza e penitenza.
Il carattere austero impresso alla cerimonia dal tempo della sua istituzione è stato conservato fino ad oggi.

Anche se altre cose sono divenute desuete, la presa sulla coscienza di ogni ebreo è così forte che pochi, a meno che non abbiano reciso ogni legame con l'ebraismo, evitano di osservare il giorno di espiazione.

Une librairie très parisienne dédiée à la mode



Librairie de la mode !


Il n'y avait qu'une Parisienne pour inventer une idée pareille...

Une librairie qui réconcilie talons aiguilles et littérature, désir et spiritualité.

Filez donc faire le plein de cadeaux dans cette merveilleuse "Librairie de la mode", entièrement dédiée à l'univers de la couture et du design.

D'un côté, on retrouve tous les ouvrages de références : des livres d'art aux dessins de mode en passant par une sélection très exhaustive des fashion magazines internationaux (pour homme et femme ) ainsi que les beaux livres sur le luxe.


Moins érudits, mais tout aussi séduisant, les plus modeuses devraient céder à la tentation des ravissants cahiers de tendances de toutes les formes, couleurs et matières que les journalistes de mode parisiennes arborent comme « the » accessoire pendant les défilés...
Histoire de noter critiques et impressions sur les prochaines collections.
Librairie de la mode
52, rue Croix-des-Petits-Champs 75001 Paris
01 40 13 81 50

lunedì 28 settembre 2009

Brigitte Bardot, l'expo !











Brigitte Bardot : 75 ans et une expo




À la fois sex-symbol intemporel et icône d'une époque, BB souffle sa soixante-quinzième bougie et inaugure "sa" toute première exposition. C'est à Boulogne-Billancourt, du 29 septembre au 31 janvier 2010.

Le mythe BB est exposé à Boulogne-Billancourt ©Douglas Kirkland
"Ce qui comptait pour elle, ce n'était pas d'avoir du succès ou de devenir une grande actrice, mais que tout le monde soit toujours follement amoureux d'elle.

" Ainsi fut-il pour toute une génération. Et pour Roger Vadim, à qui l'on doit cette analyse.

Il la découvre à 16 ans, l'épouse à 18, lui fait jouer Et Dieu créa la femme à 22. Bardot devenait BB.
La suite ?
Chacun la connaît, plus ou moins, mais forcément un peu.

L'exposition organisée par la ville de Boulogne-Billancourt, dans les Hauts-de-Seine, est l'occasion de (re-)découvrir la naissance de ce mythe.
BB, c'est une carrière riche de 48 films et de plus de 80 chansons qui riment avec Nouvelle Vague et yéyés, pour devenir le fantasme des années 1950 et 1960.
On pense à Godard, Louis Malle, Delville, on entend Delon, Jean-Louis Trintignant, on revoit à ses côtés Jeanne Moreau et Gérard Philipe.
BB, c'est encore la Gainsbourg-mania avec Je t'aime moi non plus , Harley Davidson ou Bonnie and Clyde. C'est aussi le souvenir d'un Saint-Tropez qui n'existe plus, ce petit village de Provence aux plages abandonnées qui fleuraient bon les coquillages et crustacés...
D'aucuns y mouillaient l'ancre de leurs yachts plaqué or, BB y nichait sa Fondation .

Après s'être détournée des hommes et du septième art, Bardot s'en est allée à son unique amour : les animaux. Lutte pour la sauvegarde des bébés phoques, anti-chasse, anti-abattoirs, on ne compte plus les coups de gueule de l'ex-égérie devenue femme du troisième âge, sans fards ni botox mais à béquilles et pestant, hélas, contre les homos, les musulmans et tout ce qui dépasse d'un plafond décidément bien bas.

Il n'empêche. Bardot appartient désormais au rêve. Sérigraphiée par Andy Warhol, sculptée en Marianne pour orner le bureau de monsieur le maire, des documentaires, photos, publicités, s'organisent le long d'un parcours chronologique où des "alcôves thématiques" reconstituent les atmosphères des épisodes les plus fameux de son existence.

L'espace Landowski se pare de BB, tous azimuts et jusqu'à fin janvier. Exposition Brigitte Bardot, les années "insouciance" , du 29 septembre 2009 au 31 janvier 2010, au MA30-Espace Landowski à Boulogne-Billancourt. Horaires : Du mardi au dimanche de 11 h 00 à 18 h 00. Tarifs : de 8 à 11 euros.

artiste al femminile..




Tutti conoscono Caravaggio, Van Dyck, Manet, ma quanti saprebbero dire chi furono Sofonisba Auguissola, Elisabetta Sirani, Frida Khalo ?
Pochi.

Peccato : queste donne straordinarie, che hanno lottato per l'affermazione del loro status di artiste, rappresentano un'enorme risorsa fin ora celata al grande pubblico.

Comincerei con "Autoritratto al cavalletto" (1556) di Sofonisba Anguissola.

E' un'opera che mi ha colpito moltissimo: Sofonisba Anguissola non si ritrae con i vestiti pomposi e ricchissimi delle nobildonne dell'epoca, non si ritrae intenta in graziose attività femminili, ma tra colori e spatole vestita da artigiana dell'arte in un'epoca in cui questo era totalmente inaccettabile.

Concludo questo fulmineo excursus con l'opera simbolo, l'"Autoritratto"(1926) di Frida Kahlo: l'artista messicana, con il suo stile naïf, bidimensionale ed empirico, si presenta a noi così com'è, non ricorrendo ad una sorta di "chirugia estetica pittorica", ma quasi esaltando le sue folte sopracciglia e difetti del suo volto comunque bellissimo.

domenica 27 settembre 2009

Expo "Bijoux d'artistes" à Besançon







A voir absolument!!
Exposition "Bijoux d'Artistes"
du 11 juin au 8 novembre 2009
Musée du Temps
Palais Granvelle
Besançon
L'exposition du Musée du Temps réunit durant tout l'été une collection exceptionnelle qui constitue une sorte de musée idéal et intime de l'art du XXème siècle.

Ces 150 bijoux issus d'une collection privée sont signés des plus grands noms de l'art moderne et contemporain : des origines avec
Gonzalez, Gargallo ou Picasso à Anish Kapoor, de dada au surréalisme avec Man Ray, Wifredo Lam, Victor Brauner, Max Ernst à Miquel Barcelo, de Giacometti à Louise Bourgeois, de Calder à l'art cinétique de Pol Bury et François Morellet, de Dubuffet aux nouveaux réalistes et pop'artistes Arman, César et Lichtenstein.

92 artistes provenant des quatre coins du monde ont créé par amusement ou prouesse technique des bijoux en or, argent, acier, plastique ou même avec de simples pierres de rivières. Conçus pour une personne proche ou pour le plaisir, ces bijoux sont souvent uniques ou édités en séries très limitées.

Ils sont souvent méconnus du public, et même des admirateurs de ces artistes.
Informations pratiques
Musée du Temps(Grand Comble, 3ème étage)Palais Granvelle96 Grande Rue 25000 BesançonTél : 03 81 87 81 50Fax : 03 81 87 81 60
Horaires d'ouverture
Du mardi au samedi de 9 h 15 à 12 h et de 14 h à 18 h ;dimanche 10 h à 18 h
Photographies E. Chatelain, Ville de Besançon

Affiche de l'exposition Bijoux d'Artistes 2009 Meret Oppenheim, Bracelet, 1935 ©

Besançon en Sonorama







Sonorama est une manifestation proposée par la Ville de Besançon, le Grand Besançon et le Casino Barrière Besançon.
"Comment faire résonner la ville, comment l’arraisonner, comment la sonner et lui rendre ses vibrations contemporaines...?
Sonorama est cette tentative de déstabilisation sonore des espaces communs, une sorte de palette chromatique du sensible.
Quatre directeurs artistiques et une ville, quatre univers singuliers qui se frottent, s’entrechoquent et se croisent : arts de la rue, arts sonores et numériques, musiques électroniques et arts contemporains se mixent dans la cité pour proposer une autre cartographie.
Compagnies de rue, artistes sonores et numériques, DJs/VJs, artistes et musiciens des scènes électroniques, rock ou hip-hop et autres créateurs « indisciplinaires » investiront nuit et jour l’espace de la cité.
Ils nous convient à explorer d’autres dimensions, celles de leurs imaginaires libérés et stimulés par les architectures, les rues, les passages, les jardins et les habitants qui les accueillent l’espace de quatre jours d’assauts poétiques, de flux énergétiques, d’expériences « sonsorielles ».
Comme ces artistes d’horizons multiples qui se sont impliqués dans cette nouvelle aventure, nous avons rencontré et questionné Besançon.Territoire d’opérations inventives, Sonorama 09 tente de redessiner la ville en un grand « paysage sonore » polyphonique et polymorphe, ample et subtil, généreux et intime, populaire et prospectif, actuel et intemporel…
L’espace et le temps de Besançon sont ainsi réinventés selon des rythmes et des modes divers à découvrir à travers ces contrastes, ces étincelles, ces contrepoints, ces partis pris et ces rencontres improbables.
Vincent Carry, Jérôme Delormas, Philippe Franck ,Jean-Marie Songy
Directeurs artistiques
• la direction artistique du festival
• l'équipe du festival
Contacts : contact@sonorama-besancon.com / © Troisième Pôle"
communiqué presse ... en style ampoulé

Le festival de Besançon 2009, aurevoir l'Italie..


"Le Festival de musique de Besançon rêve d'Italie"

La 62e édition (11-26 septembre 2009) a pour thématique "le voyage en Italie" et accueille un concours de chefs d'orchestre.
Le festival patronne en outre le 51e Concours international de jeunes chefs d'orchestre.

Vingt participants, de 14 pays différents, ont été sélectionnés parmi 247 candidats.S'il restait mercredi six demi-finalistes, seuls trois doivent participer à la finale samedi 19 septembre, à l'issue d'une nouvelle sélection.
Le prestigieux BBC Symphony Orchestra de Londres a assuré, dès les quarts de finale, les épreuves du concours organisé tous les deux ans depuis 1951. La venue d'un orchestre étranger pour cette compétition s'avère exceptionnelle. Cette année, selon les organisateurs, "le niveau est globalement plutôt élevé par rapport aux années précédentes, notamment en Chine" dont sont originaires trois candidats.Pour la finale le 19 septembre, une oeuvre pour grand orchestre, "Times", clin d'oeil à Besançon, la "ville du temps", a été programmée en création mondiale.

Elle a été composée par Edith Canat de Chizy lors d'une résidence d'un an dans la ville.

Parmi les anciens lauréats du Concours de chefs d'orchestre, figurent Seiji Ozawa, Michel Plasson, Alexander Gibson ou Zdenék Macal.

Quant au festival de Besançon à proprement parler, il programme jusqu'au 26 septembre quelque 60 concerts incluant des oeuvres de référence ou des pièces plus rares jouées par l'Orchestre philharmonique de Monte-Carlo, Elisabeth Chojnacka, Lorin Maazel, Jiri Belholavek ou l'Orchestre national de Lyon.

En ouverture le 11 septembre, l'Orchestre philharmonique de Monte-Carlo devait jouer l'"Italienne" de Felix Mendelssohn sous la direction de Luke Dollman (qui remplaçait Zdenék Macal, souffrant).

En association avec le label Zig-Zag Territoires, en collaboration avec l'Ensemble 415 et la compagnie Nine Spirit, 17 musiciens devaient se réunir et confronter leurs univers respectifs: baroque, contemporain et jazz.Toujours dans une perspective d'ouverture, sous le "Magic Mirror", un chapiteau de bois érigé pour l'occasion à Besançon, divers genres musicaux -swing manouche, folk, blues, jazz, chanson française et musique arabo-andalouse- doivent se croiser et se côtoyer...>>


Lorin Maazel, eccezionale "chef d'orchestre" !


Nasce una nuova orchestra.

La Symphonica d’Italia, o meglio rinasce l’ex Symphonica Toscanini costituitasi dalla scissione della Filarmonica Toscanini nel maggio 2006. La compagine orchestrale sarà presentata a Roma il 9 settembre, presente la nipote d’Arturo Toscanini a spazzar via tutte le questioni che avevano funestato la precedente formazione.

Finalmente si chiarirà il lascito artistico del Maestro.
La collaborazione con il Maestro Maazel – direttore a vita dell’orchestra dal 2006 -, all’indomani della conclusione della sua esperienza alla New York Philharmonc Orchestra ed al Palau de las Arts di Valenzia, recentemente riconfermata però, continua.

Il Maestro ha accettato volentieri l’offerta di guidare la giovane orchestra formata da musicisti costituitisi in associazione autonoma e da strumentisti ospiti che vengono dalle più prestigiose orchestre europee ed americane, anche perché conosceva molti dei giovani professori. Intesa artistica, piacere di far musica, passione, sono la cifra dell’orchestra: fanno sì che la presa sul pubblico sia immediata.
S’inaugura l’attività della Symphonica d’Italia a Roma all’Auditorium del Parco della Musica l’11 settembre, nella giornata musicale internazionale “September Concert” in memoria della strage delle Twin Towers di New York.

Subito dopo, si esibirà al Festival International de Musique de Besançon (13 settembre).

L’agenzia musicale cinese Amethyst Performing Arts Management ha invitato nel 2010 l’orchestra ed il Maestro Maazel a Pechino per eseguire Turandot e Die Fledermaus e sei concerti beethoveniani (tre a Pechino e tre a Guangzhou). Già si profilano impegni più lontani all’orizzonte (per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, per esempio: collaborazione con la Società Italiana di Musicologia – partner culturale – che ha in grembo altre sorprese).

Main sponsor dell’orchestra è Confcommercio.

mercoledì 23 settembre 2009

Buon compleanno Twiggy !



Due occhi perennemente sbarrati, affogati nel mascara.

Taglio corto/leccatissimo, da bambino in assetto da primo giorno di scuola.

E un fisico androgino – ovvero la risposta pelle & ossa alla pin-up in voga fino a qualche minuto prima –, perfetto per intepretare gli orli arrampicati della Swinging London.

Come i Beatles, la Mini Cooper e Mary Quant, Twiggy era l’(anti)icona dei favolosi Sixties: “anti” perché era piatta come una tavola da surf, si rosicchiava famelicamente le unghie e aveva sacrificato la criniera d’ordinanza (vedi alla voce Jean Shrimpton) sotto le forbici del parrucchiere delle star, Leonard Lewis of Mayfair.

Nella sua acerba magrezza, Miss Ramoscello è stata la Kate Moss del periodo Mod, la ragazzina che ingigantiva le sopracciglia inferiori a colpi di make up (megatrend del prossimo inverno) con un fotogenico e copiatissimo effetto Bambi.

Il che spiega come mai Londra si prepari a festeggiare con rispetto reverenziale il suo 60° compleanno (19 settembre) attraverso un’importante mostra fotografica alla National Portrait Gallery e un libro già must-have. Un successo intenso ma volutamente breve, il suo. Dopo aver inaugurato – a 16 anni e 41 chilogrammi – l’Era delle top model (ma solo sui set fotografici: , ha spiegato in seguito), essere stata eletta dal Daily Express “il viso del 1966” e aver ispirato una Barbie a sua immagine e somiglianza, la modella “grissino” Leslie Hornby si ritirò con stoica lungimiranza dopo quattro anni di trionfi, . Certo, avrebbe potuto permettersi di dormire sugli allori del suo robusto (quello sì!) conto in banca, autopensionandosi su un atollo della Polinesia. Ma – buon Segno non mente –, da instancabile Vergine si è reinventata non una bensì cinque carriere.

Come attrice, innanzitutto (dal suo debutto, avvenuto nel 1971 e consacrato da due Golden Globes, ha intepretato una ventina di film). E poi nelle vesti di cantante (nell’ultimo cd, uscito proprio oggi, si misura impavidamente con i grandi della musica, da Richard Rodgers a Cole Porter), autrice di libri in cui ci svela i segreti della sua straordinaria manutenzione personale, convincente testimonial, nonché stilista di abiti e lenzuola. Eppure, a differenza di Kate Moss, Twiggy ha avuto una vita tutt’altro che spericolata. Zero droghe () e molta fedeltà (dal 1988 è sposata felicemente con l’attore Leigh Lawson, conosciuto sul set del film Madame Sousatzka). Di fronte a certe attualissime carriere, messe letteralmente a nudo dal documentario di Lorella Zanardo Il corpo delle donne, non viene forse da rimpiangere la limpida ingenuità di quello sguardo sbalordito?

Buon compleanno, Twiggy!

lunedì 21 settembre 2009

La carie


Carie

En plus d'être un livre, puis un film d'épouvante, ainsi qu'une province d'Asie mineure, la carie flingue vos dents.
Une carie dentaire est une maladie chronique qui détruit la dent. C'est une maladie multifactorielle, avec 3 éléments : les bactéries (qui sont présentent chez tous les individus, sans forcément causer de caries), le terrain (nous, nos dents avec nos caractéristiques propres) et le substrat (la nourriture qui se dépose sur les dents). De plus à ces 3 facteurs s'ajoute une dimension supplementaire : la maladie évolue au fil du temps.
Quand on s'alimente, il y a un dépot de substances nutritives à la surface des dents, dans les sillons et entre les dents. Ces aliments servent de base à la formation de plaque dentaire, qui est envahi de bactéries. Lors du brossage régulier, cette plaque est éliminé et les bactéries sont sous controle de l'hygiène. Il y a donc équilibre entre nous et les bactéries.
Mais lorsque le brossage est absent, insuffisant ou mal fait, il reste de la plaque dentaire sur certaines zones. Les bactéries ne sont plus éliminées, elles se multiplient, s'organisent, se défendent de plus en plus contre l'organisme. Par ailleurs, une consommation importante en sucre, un grignotage fréquent peuvent augmenter ce phénomène.
Les bactéries produisent des acides à partir des sucres contenus dans la plaque dentaire non éliminée. Ces acides attaquent les tissus dentaires, c'est la carie.
L'atteinte est de plus en plus profonde : elle touche l'email puis la dentine et enfin atteind la pulpe.
Le traitement concervateur d'une carie consiste à enlever les tissus envahis de bactéries, de nettoyer la cavité ainsi réalisée et de la sceller pour la protéger, au moyen d'un ou plusieurs matériaux d'obturation.
Certaines caries qui touchent la pulpe necessitent un traitement endodontique (ou devitalisation).
Certaines caries touchent de manière trop importante la dent, et des soins non concervateurs permettent de remplacer la dent : protèse, implants etc...
La carie a connu une progression très importante apres la seconde guerre mondiale, avec le changement alimentaire avec un apport en sucre beaucoup plus important. Mais depuis quelques années, la prévention permet de réduire cet effet.
La prévention joue un rôle très important, c'est pourquoi il est important de consulter son dentiste annuellement. Car plus la carie est diagnostiqué tot, moins elle est importante, et plus le traitement sera aisé.

daniela wurdack: Le gagnant est..

daniela wurdack: Le gagnant est..

Le gagnant est..


Le Japonais Kazuki Yamada, chef d'orchestre de 30 ans, a remporté samedi soir le 51ème Concours international des jeunes chefs d'orchestre, dans le cadre du festival de musique de Besançon, a constaté l'Afp.

Il a devancé en finale le Japonais Tomohiro Seyama et le Bulgare Rossen Gergov.

"Je suis très heureux de gagner ce prix comme l'avaient fait mes maîtres Seiji Ozawa et Yôko Matsuo", a déclaré le lauréat qui se présentait au Concours international de jeunes chefs d'orchestre de Besançon pour la seconde fois.

Les finalistes devaient interpréter trois morceaux devant le jury présidé par le chef d'orchestre tchèque Jiri Belohlavek, dont une création d'Edith Canat de Chizy, commandée spécialement pour le festival, intitulée "Times" en référence à Besançon, la "ville du temps".

Les deux autres morceaux étaient le Concerto pour violon n°2 de Felix Mendelssohn et la Symphonie Fantastique de Hector Berlioz.

Le concours de chefs d'orchestre a accueilli vingt candidats de 14 nationalités différentes pour l'une des compétitions les plus difficiles au monde.

Le lauréat a remporté une bourse de 12.000 euros, ainsi que l'invitation à diriger 15 orchestres européens, asiatiques et américains.

Dès dimanche, il partira à Montreux pour diriger le BBC Symphony orchestra de Londres pour un concert dans le cadre du festival de Montreux, ont indiqués les organisateurs.

venerdì 11 settembre 2009

Do it in Paris...


Très Paris tout ça non?!

Oui forcément puisque le site est destinée aux Parisiennes et à toutes celles qui veulent le devenir que ce soit pour un week-end end ou une vie.

Rubriques mode, cuisine, art de vivre, un concentré de vraies bonnes adresses, le tout gratuit…j' adore!!


Mention spéciale aux superbes illustrations.


Nouveau né du net français “Do It In Paris” est sans doute le site qui va devenir l‘incontournable de notre quotidien au même titre que la lecture de notre numéro de Elle transporté, plié et écrasé dans notre Billy, que le café du matin, que le brunch du dimanche et que la pause en terrasse les jours de soleil…



.. un po' di New York a Parigi






merci Schwartz’s Deli !





Une nouvelle adresse parisienne qui fait le plus grand bonheur des amateurs de " delikatessen" façon newyorkaise.. et qui pourrait être votre diner de ce soir ou le déjeuner fun en famille du week end!

Un restaurant façon deli new-yorkais (on adooooooore!).

Une ambiance ultra décontractée dans le quartier du Marais (qui aurait cru que ça puisse exister).

La clientèle regroupe la jeune communauté juive du quartier, des familles venues offrir un délicieux hamburger frites à leurs marmailles, des amis venus boire un verre autour du bar en croquant un énorme cornichon, et quelques couples se remémorant les vacances à New York autour d’un bon pastrami.

Et même si New York n’a pas le monopole du sandwich pastrami, le lieu rappelle étrangement Katz’s Delicatessen (célèbre deli new-yorkais), la carte propose d’ailleurs un cheesecake (fameux dessert U.S) cependant le prix est un peu élevé : 7 euros…quand on sait qu’une rue plus loin on peut déguster une des meilleurs glaces de Paris (Amorino hum!) pour 3 euros, on réfléchit à deux fois avant de commander le cheesecake, d’autant que les plats étant très copieux, on a tendance à zapper la gourmandise.En guise de starters, rien de mieux que d’excellents onion rings (5 euros pour une assiette copieuse, idéale pour un apéro à deux).

Pour le main course : un choix de burgers, de viandes…tous accompagnés de coleslaw et de frites (ou salade au choix). Enfin encadré en rouge sur la carte, l’incontournable et l’objet de la sortie in the Marais, le Sandwich Pastrami d’une hauteur vertigineuse servi avec de très bonnes frites à tremper sans modération dans la véritable moutarde américaine. Prix moyen du plat 15 euros.

L’endroit vaut le détour, idéal pour passer une soirée détendue en se remplissant le ventre (à éviter impérativement si vous êtes au régime…beaucoup trop de tentations au menu).

SCHWARTZ’S DELI 16 Rue des Ecouffes 75004 Paris Métro St Paul

martedì 1 settembre 2009

Trieste





















Trieste (Italiano: Trieste; Sloveno e Croato: Trst; Tedesco: Triest) e' una citta' e un porto dell'Italia nordorientale, a pochi chilometri dal confine con la Slovenia.

Trieste si trova nella zona piu' settentrionale del golfo di Trieste nel mare Adriatico. Con una popolazione di 207,069 persone (2001) e' il capoluogo della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trieste.

Trieste fiori' sotto l'impero austroungarico fra gli anni 1867–1918, perdiodo durante il quale era considerata una delle citta' portuali piu' prosperose dell'Europa centrale nonche' una delle capitali europee della letteratura e della musica. Nonstante cio', il collasso dell'impero austroungarico e l'annessione di Trieste all'Italia dopo la prima guerra mondiale la portarono a un declino sia economico sia culturale.
Oggi Trieste e' una citta' di confine. La popolazione e' una mescolanza di etnie presenti nelle regioni circostanti. Il dialetto veneto locale dominante e' il triestino ("triestin"). Il dialetto e l'italiano prevalgono soprattuto nel centro cittadino mentre negli immediati sobborghi si parla anche lo sloveno.

Il veneto e lo sloveno sono considerate lingue autoctone della regione.

E' presente anche una esigua comunita' germanofona.
L'economia dipende soprattutto dal porto e dal commercio con le regioni circostanti. Nel corso della guerra fredda Trieste ebbe un ruolo marginale, ma ora sta ricostruendo parte della sua antica influenza.

Turismo :
I luoghi di interesse turistico a Trieste includono numerosi esempi di art nouveau e architettura neoclassica, eredita' del passato asburgico, il Centro Internazionale di Fisica Teorica (ICTP), la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) e l'Universita' di Trieste.

Trieste, da secoli, è un salotto internazionale e, passeggiando per le sue strade pulite, ammirando i palazzi carichi di storia, le piazze eleganti ed ariose, lo si capisce facilmente.

Una delle immagini che caratterizza la città è il bianchissimo "Faro della Vittoria" che illumina il Golfo di Trieste ed al contempo funge da monumento commemorativo per caduti in mare durante la prima Guerra Mondiale.

Finito nel 1927, il Faro di Trieste, costruito in pietra locale e costruito sopra i resti di un forte austriaco, ha finito per essere il simbolo della città.Trieste, da secoli, è un salotto internazionale e, passeggiando per le sue strade pulite, ammirando i palazzi carichi di storia, le piazze eleganti ed ariose, lo si capisce facilmente.