martedì 28 giugno 2016

La stirpe Simčič e i vini sloveni






Marjan Simčič è il capofila del rilancio del Collio Sloveno o Goriŝka Brda.


Nato fra botti e vigne, produttore di quinta generazione, Marjan Simčič comincia  a conoscere la vigna in tenera età, lavorando al fianco del nonno, già leggenda locale.




Capisce presto che deve sovrapporre le nuove tecnologie alle conoscenze usate dalle generazioni precedenti, dando cosi' una nuova vita ai suoi vini .

Vini sloveni che raccontano la leggenda della sua stirpe nelle bottiglie che ricchiudono l’anima di un terreno difficile, aspro ma ricco d’identità e subito riconoscibile.




Il terreno è in zona adriatica, con il vento marino che spazza i colli e porta un velo di salsedine, ed è a un passo dalle Alpi Giulie, magnifiche alleate nel preservare il microclima da cui dipende buona parte del risultato finale.



In famiglia la volontà è di progredire sempre , ma il blocco del mercato estero da parte della Jugoslavia rallenta la crescita per una buona parte del periodo del regime di Tito obbligando i  Simčič a farsi un nome al di fuori dei confini nazionali.
Nel 1989 la Slovenia riparte e anche l'azienda, con Marjan che utilizza le nuove tecnologie  dando vita ai nuovi  vini
Simčič  che rispettano e migliorano la tradizione.


Col tempo la sua conoscenza della natura va crescendo, al punto che oggi, quando parla dell'Opoka, una terra a cui tiene particolarmente, perfetta sintesi di mineralità e strati permeabili, lascia esprimere la sua grande passione e il suo amore.




A Dobrovo la sua azienda familiare, di cui le origini risalgono addirittura al 1860, con il bis-bisnonno, si estende lungo 18 ettari, che coinvolgono anche la parte goriziana del Collio e il cui cospicuo patrimonio di vecchie vigne dona una sostanza non comune ai vini, frutto di una produzione senza compromessi nelle rese.


Simčič Marjan Family Estate  – Ceglo 3b  – 5212 Dobrovo
Tel: +386 5 39 59 200
email
info@simcic.si


I Vini :



La prima linea è costituita da vini Classici, prodotti dalle vigne più giovani che maturano nelle vasche inossidabili. Sono vini d’annata (Ribolla, Chardonnay, Pinot Grigio e Sauvignonasse) offerti sul mercato dopo un anno di invecchiamento.
L'altra linea, Selekcija (Selezione), è costituita da vini creati dai migliori grappoli delle vigne più antiche. 
I vini invecchiano in botti di legno di diverse misure. Tutti questi vini (Ribolla, Sauvignon Blanc, Chardonnay, Teodor Bianco, Teodor Rosso, Pinot Noir e Leonardo) non sono filtrati. 
Al mercato sono offerte solo le annate migliori, dopo un periodo di invecchiamento compreso tra due e quattro anni.
Opoka, la linea di vini più prestigiosa, firmata dallo stesso Marjan Simčič è la novità della cantina. 
Si potrebbe definire come “il meglio del meglio”. 
Questi vini vengono prodotti solo quando l’annata è ottima, in quantità estremamente piccole. 
Dopo una maturazione da 22 a 36 mesi in barili dei migliori legni, i vini vengono travasati e imbottigliati mediante la sola procedura di decantazione, senza alcuna filtrazione. 
Al mercato vengono offerti solamente dopo sei mesi di riposo in bottiglia. 


Tutti questi fattori portano i vini Ribolla, Sauvignon Blanc, Chardonnay e Merlot ad essere estremamente ricchi e complessi. 
Ci conquistano con un’estrema armonia tra il corpo ricco, l’eleganza fine e la mineralità.



martedì 21 giugno 2016

Comincio la lista dei luoghi da vedere almeno una volta nella vita




Viaggio spesso con amici. 
Un viaggio da solo è meno divertente ma più profondo e formativo.


Viaggiare con amici è condividere ritmi, gusti, senso del tempo : fondamentale per andare d’accordo durante una vacanza.

Ecco qui dei luoghi da vedere assolutamente almeno una volta nella vita. Ovviamente con gli amici !



1 L’ Australia. Ci andai nel 2000, l’anno delle Olimpiadi.

Magica e splendida ! 


                                    Sidney

L’alba a Ayers Rock , l’incredibile città di Sidney, un bagno a White Heaven Beach, i laghi azzurri e le acque dolci a Cape Tribulation.



2 Il nord della Thailandia.

Tra Chang Rai e Chang Mai ci sono paesaggi verdi mozzafiato, villaggi dimenticati, gente ospitale, cibo ottimo e massaggi.



Con 5 euro i tailandesi ti rimettono in forma come nessun altro massaggiatore al mondo.




3 Cuba
Da quest’anno tutto cambia, la jet set ha invaso le spiagge, Chanel e i Rolling Stones hanno dato il via ad una nuova epoca. 

Non cambia la musica, l’atmosfera , le auto d’epoca, Trinidad, l’Havana, il mare azzurro di Cayo Largo.




4 New York
Arrivata nella Grande Mela a Natale, in pieno inverno ma il cielo era blu.

Tante luci e buoni indirizzi per conoscere la città.


Tanto freddo e tanti soldi spesi in pochi giorni ! 
Ma a New York non si puo’ essere tirchi ! 
Non si puo’ !

e la lista continua...

domenica 19 giugno 2016

De la mythique Mini Cooper à la nouvelle version néo-rétro SD 5 portes





Pour commencer il y a eu la classique Austin Mini Cooper
Impossible de ne pas la voir sur un parking. 
Depuis sa naissance, la Mini est la préférée des plus grandes célébrités, comme cette Austin Cooper S Mini psychédélique ayant appartenu au Beatle George Harrison
Initialement pensée en coloris noir métallique, la star a fait repeindre la voiture en ajoutant des scènes mystiques indiennes inspirées du célèbre livre « Tantrum Art ». 
L’artiste a également fait peindre la façade de sa maison dans le même style – pour le plus grand bonheur de ses voisins, c’est certain. 
Jetez un coup d’œil au modèle funky à quatre roues dans le film du groupe de 1967 « Magical Mystery Tour ».


Et maintenant il y a la nouvelle Austin Mini Cooper SD 5 portes



Tout d’abord, il y a le style, élément capital sur une Mini. 
Et en version 5 portes, les avis sont assez opposés : soit vous craquez complètement pour ces portes miniatures à l’arrière et l’empattement long qui donne un certain « sérieux » à la voiture, soit vous maudissez cette fichue Mini qui n’en finit pas de rallonger et qui porte de plus en plus mal son nom ! 
Avec environ 4 mètres de long, cette Mini 5 portes n’a plus grand-chose à voir avec la petite puce du siècle dernier… 

Mais dans les versions Cooper S et SD, il faut bien avouer que les gimmicks de style (double échappement, touches chromées, écopes d’air agrandies) lui donnent une allure assez craquante…

Les aspects pratiques

Avec cette version, Mini entend s’adresser aux familles.
Du côté des bagages, avec 278 litres disponibles banquette en place, cette Mini se situe convenablement face aux véhicules de même taille.
Pour les passagers arrière, l’histoire se corse un peu : si l’habitabilité est en progrès avec une belle garde au toit et un espace aux jambes acceptable, ne comptez surtout pas installer un cinquième larron.



La Mini à 5 portes reprend les motorisations de sa sœur à 3 portes. 
La boîte automatique à 6 rapports est une merveille de réactivité, ce qui participe aux performances de premier plan.

Accélérer est très agréable : réactivité et vigueur impressionnantes !
Voilà qui donne un esprit très « grande routière » à cette Mini ! Hélas, en dépit d’une double sortie d’échappement très prometteuse, les claquements du diesel n’ont rien de suggestif.
A ce titre, le 3 cylindres de la version Mini Cooper D paraît plus feutré.

Dans le pedigree de Mini, on retrouve une victoire au Monte Carlo en… 1967 !

Reste à voir si la nouvelle venue, en dépit de son empattement long, La nouvelle SD est toujours une adepte de la marche très rapide sur petites routes sinueuses.

Un plaisir facile et accessible, seulement tempéré par un freinage plutôt médiocre.
Même si ce gros diesel plombe un peu le train avant, la vivacité reste à l’ordre du jour.


Le prix : pour 16 centimètres et deux portes, comptez 1.000 euros de plus.
Ce qui ne paraît pas le bout du monde, sauf si l’on jette un œil sur le tarif final : près de 30.000 € pour une Mini Cooper SD à boîte auto sport !
Et ce, sans compter les d’options habituelles qui donnent un exemplaire d’essai à environ… 40.000 € !

Et à ce prix-là, il n'y a ni l’affichage tête haute, ni le toit ouvrant !
A la pompe, cette Mini réclame une moyenne de 6,5 l/100 km.
Ce qui est très correct pour les performances.
Sans plus

Conclusion
Cette nouvelle Mini est plus pratique, plus habitable et aussi très agréable.
Heureusement, la flamme est toujours présente, avec un comportement réjouissant et, dans cette version Austin Mini Cooper SD, une mécanique pleine de punch !
Dommage que la tradition Mini signifie également un tarif élitiste…

Les qualités
Plus pratique
Plus confortable
Performances
Excellente boîte auto
Comportement routier sympa
 
Les moins
Tarif élitiste/Options chères
Équipement de série
Accès aux places arrière
Sonorité moteur
Freinage moyen


 

sabato 18 giugno 2016

Buoni consigli per mettersi al running con piacere.




Chi ben comincia è a metà dell’opera . 
Ecco un proverbio veramente appropriato per definire i primi momenti fondamentali da attraversare, per diventare un corridore esperto.

Sascha Wingenfeld, runner e coach appartenente al Runtastic Team lo conferma: “Il primo scalino, quando si passa dalla camminata alla corsa, è sempre il più difficile. 
È un nuovo inizio e si deve dare al corpo il tempo necessario per abituarsi. 
Per raggiungere gli obiettivi, evitando di cadere nei tipici errori del principiante, ci sono delle linee guida da rispettare”. Anche se, linee guida permettendo, correre, si sa, fa parte del nostro DNA.


1. Alternare corsa e camminata. Il modo migliore per allenarsi a correre lunghi percorsi, minimizzando il rischio di traumi e lesioni ortopediche, è farlo con gradualità e con intensità crescente. “Si può, per esempio, la prima volta fare jogging per tre minuti e camminare per due per un totale di 20/25 minuti. La seconda, jogging per 4 minuti e camminata per due (totale di 30 minuti). E così via fino a raggiungere, all’ottavo allenamento, 10 minuti di corsa e due di camminata per 45 minuti. 
Leggi qui il piano completo.
2. Piccole distanze per grandi obiettivi. Chi va piano va sano e va, soprattutto, lontano. È il secondo proverbio utile a chi vuole diventare un bravo corridore. Cominciare a correre seguendo un ritmo di allenamento graduale, senza farsi prendere dall’entusiasmo degli inizi, senza sovraccarichi e fatica, incrementando lentamente la velocità e allungando poco alla volta il percorso, è ciò che permette al corpo di abituarsi e a ogni muscolo di risvegliarsi, aumentando le sue capacità. E a noi permette di apprendere le tecniche di corsa migliori.
3. La varietà è ricchezza. Non credere che, per essere degli abili runner, bisogni correre, correre, correre e basta. 
Per non annoiarsi, ripetendo sempre la solita attività sportiva, incrementare il sistema cardiovascolare e tonificare quei muscoli che ci consentiranno di perseguire prestazioni sempre migliori occorre alternare la corsa ad altri tipi di sport. 
Il nuoto, per esempio, è un valido alleato della corsa: aumenta coordinazione, flessibilità e resistenza. 
Per intensificare il consumo di calorie ci si può dedicare, invece, al Tabata Training: un’attività ad alta intensità, nata in Giappone, che consiste in squat, piegamenti ed esercizi vari.


Parlare correndo è il modo migliore di bruciare più calorie.
Chiaccherare è la condizione ideale che indica la giusta intensità di allenamento da tenere.
Processo metabolico che dura fino a tre ore dopo il termine della corsa. Per perdere più grammi possibili ci si può affidare anche a un trucco alimentare: ingerire, in quell’intervallo di tempo post allenamento, solo liquidi e una piccola porzione di proteine. 

Stesso obiettivo lo si raggiunge correndo al massimo per 40 minuti, la mattina, a stomaco vuoto oppure dopo una tazza di tè verde o un caffè, bevande che stimolano il metabolismo. 
Per stimolare i muscoli del corpo si può associare, una volta alla settimana, un allenamento ad alta intensità. 
La qualità del sonno e della dieta sono altri fattori importanti.

Nonostante l’entusiasmo, nonostante la costanza di allenamento e gli obiettivi raggiunti, dopo qualche settimana la motivazione comincia a calare. 
È in quel preciso momento che la mente, e il suo innegabile potere, deve entrare in gioco. 
Più la mente immagina che qualcosa si realizzi, più cresce la probabilità che quel qualcosa possa accadere davvero. 
Così, concentrandosi sugli obiettivi (che siano prestazioni sportive o perdita di chili) e immaginando il loro raggiungimento, sarà più facile non perdere la motivazione. 



Sono di fondamentale aiuto alla mente anche questi quattro trucchi
1) allenarsi con un amico
2) cambiare, di volta in volta, percorso e luogo dell’allenamento; 
3) scegliere la musica giusta, quella che stimola di più; 
4) ripetere incoraggianti frasi fatte (leggi qui quali sono le migliori dieci consigliate da Runtastic, da quella pronunciata da Nelson Mandela a quella di Walt Disney).
Se un giorno non si ha il tempo per allenare il corpo conviene far lavorare la mente
I ricercatori hanno scoperto, infatti, che soltanto al pensiero di flettere i propri muscoli il cervello manda loro dei segnali. 
Impulsi che contribuiscono, in piccola parte, alla loro crescita. 

Ci sono sempre più donne che per varie ragioni si sono messe al running.
Le incontriamo lungo i percorsi, nei parchi, a volte in piena città..
Qui sotto una piccola lista delle tipologie più frequenti :



La fashionista
Perfetta dalla pettinatura alle scarpe (tecnicissime e di gran marca). Fra l'altro tutto è di marca, dalla maglietta al calzoncino, dal calzino agli accessori. Trucco leggero, smalto nature, playliste perfetta..insomma impeccabile.



La iper-tecnologica
Sempre connessa: smartphone su un braccio, per registrare percorso attraverso qualche app. Cardiofrequenzimetro con GPS, altimetro, barometro e capacità di fare anche il caffé, se opportunamente settato. Ovviamente tiene un diario dei propri allenamenti. Che condivide attraverso i social e di cui discute con il proprio coach (virtuale).



La green runner 
Abbigliamento in cotone biologico, ecoresponsabile. 
Naomi Klein é la sua musa, il barefoot il suo sogno. Corre nella natura, la mattina all'alba. Mangia solo cibi a chilometro zero e dopo la corsa beve frullati e bevande detox, bio, ovviamente.






La runner per caso
Si mette alla corsa prima dell'estate perché ha letto i consigli del suo magazine preferito che afferma che la corsa è il metodo ideale per sfoggiare i nuovi costumi della stagione sulla spiaggia e passare delle vacanze senza complessi. Non sa cosa sia una scarpa tecnica, e pensa che sudare molto fa bene. Quindi corre come una matta e il giorno dopo non puo' più muovere una gamba.