Fondata da Colbert nel 1666, l’Accademia di Francia a Roma svolge da sempre un ruolo decisivo nella vita culturale romana ed europea.
Creata nel 1666 da Jean-Baptiste Colbert e Gian
Lorenzo Bernini, l’Accademia accoglieva i vincitori del Prix de
Rome e i borsisti protetti dai grandi nobili francesi.
I giovani artisti nominati dal re, avevano la
possibilità di perfezionare la loro formazione grazie al contatto con Roma e
l’Italia.
I borsisti in residenza erano sottoposti a una
disciplina rigorosa e dovevano dedicare il loro soggiorno alla realizzazione di
copie di opere antiche e rinascimentali da portare in Francia.
Ai pittori e agli scultori si aggiungono nel 1720 gli architetti.
Prima di trovare la sua collocazione definitiva a
Villa Medici, l’Accademia di Francia a Roma ha avuto diverse sedi: dalla
modesta abitazione vicino a Sant’Onofrio sul Gianicolo, fu
trasferita a Palazzo Caffarelli (1673), poi a Palazzo
Capranica (1684) e, infine, a Palazzo Mancini (1725),
in via del Corso.
In questo periodo l’Accademia di Francia accoglie borsisti dai nomi illustri, quali Boucher, Subleyras, Fragonard, David,
Robert e Houdon.
Durante la Rivoluzione Francese la carica di direttore
è soppressa, Palazzo Mancini è saccheggiato dai contro-rivoluzionari romani
nel febbraio 1793.
Alcuni borsisti fuggono a Napoli e a Firenze.
In seguito a questi avvenimenti l’Accademia di Francia
a Roma è soppressa, per essere poi nuovamente istituita nel 1795 dal
Direttorio.
Occorreva assolutamente trovare una nuova sede e il
18 maggio 1803, la Francia e la Corte d’Etruria decidono di lasciare Palazzo
Mancini e di stabilirsi a Villa Medici.
Cambiando residenza, l’Accademia di Francia a Roma cambia
il suo statuto.
Essendo passata sotto la tutela dall’Institut de
France, il concorso d’ingresso, il “Prix de Rome”, è organizzato dall’Académie
des Beaux Arts.
Da quel momento i musicisti entrano all’Accademia di
Francia, con la creazione del “premio di composizione” nel 1803.
Gli incisori si aggiungono nel 1804, quando fu istituito il premio biennale per l’incisione a bulino, senza acquaforte, su lastra metallica, e quello quadriennale per l’incisione su medaglia e su pietra fine, nel 1807.
Entrambe le discipline furono introdotte per celebrare le
vittorie di Napoleone.
Dal 1835 al 1841, Jean-Auguste-Dominique Ingres ricoprì il ruolo di direttore della Villa.
Tradizionalmente i
direttori sono scelti tra gli ex borsisti, anche se questa regola ha conosciuto
delle eccezioni, come nel caso di Carolus-Duran.
Durante tutto il XIX secolo l’Accademia ha ospitato
borsisti celebri come Victor Baltard, l’architetto di Les Halles a
Parigi, Charles Garnier, dell’omonima Opéra Garnier, compositori
come Berlioz, Bizet, Gounod e Debussy,
scultori come Carpeaux e David d’Angers. Fu
all’inizio del XX secolo, con Lili Boulanger (“Grand Prix de
Rome” in composizione musicale nel 1913) e Odette Pauvert (“Grand
Prix de Rome” in pittura nel 1925), che le donne fecero il loro ingresso in
Accademia.
In seguito, durante la Seconda Guerra Mondiale, la
Villa è requisita da Mussolini e l’Accademia si trasferisce temporaneamente a
Nizza e poi a Fontainebleau.
Nel 1961 André Malraux nomina il
pittore Balthus direttore della Villa: la volontà congiunta di
queste due personalità permette una profonda riforma dell’Accademia. Balthus
intraprende un importante restauro dell’edificio e organizza delle
manifestazioni per aprire la Villa ai romani. Questo nuovo approccio è
ratificato con un decreto del 1971, che sancisce l’autonomia dell’Académie des
Beaux Arts.
La durata del soggiorno passa da quattro a due anni al
massimo, e gli scrittori, i cineasti, i fotografi, gli scenografi, i
restauratori di opere d’arte e gli storici dell’arte si aggiungono ai borsisti,
il cui numero passa da 12 a 25.
L’Accademia di Francia a Roma oggi, partecipa a scambi
culturali ed artistici, organizza mostre, concerti, convegni e seminari su temi
relativi alle arti, alle lettere e alla loro storia.
Concepita dal decreto del 1971 come luogo ideale di incontri italo-francesi, Villa Medici riveste un ruolo decisivo nella vita culturale romana ed europea.
Posizionata sulla collina del Pincio a Roma, a due passi da Piazza di Spagna, Villa Medici è facilmente raggiungibile dal centro di Roma.
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