Gli Italiani, cioè gli abitanti dell'Italia, non sopportano assolutamente gli stereotipi sul loro conto : la pizza, gli spaghetti al pomodoro, la Mafia, la nonna, la mamma, la Madonna ...
E ancor peggio se ad
alimentarli sono i loro simili.
E dunque i giovanissimi italoamericani con l' hastag#GrowingUpItalian, cominciano a rompere e a far reagire i veri giovani cittadini italiani.
I miti delle polpette fatte da una nonna mitica, in grembiule e sempre ai fornelli, la mafia e le parole storpiate - l'hashtag #GrowingUpItalian, quel 'crescere
italiani' all'estero creato da qualche tempo, si
sta rivelando un fenomenale boomerang.
I giovanissimi, nipoti di terza o quarta generazione di quei migranti ormai lontani dall'Italia da una vita si sono costruiti un immaginario alimentato dai racconti di qualche bisnonno, nel quale l'Italia si è immobilizzata ad usi e costumi di decenni fa.
Ma la rete, si sa, non perdona.
Ed è così che gli italiani si sono letteralmente impadroniti dell'hashtag per reagire ad ogni post dei cugini d'oltreatlantico.
Ed è così che gli italiani si sono letteralmente impadroniti dell'hashtag per reagire ad ogni post dei cugini d'oltreatlantico.
Con risultati divertentissimi!
"La metà degli italoamericani che scrivono
#growingupitalian mette il ketchup nella pasta al posto del pomodoro"
E ancora..."Ogni volta che un americano mette l'ananas sulla pizza, in Italia un pomodoro si suicida",
scrive Serena @RickyGol22. E ancora sono a decine:"Chiariamo una volta per tutte sta storia che gli italiani suonano il mandolino"
sostiene @Itsbradshow, che allega un'eloquente gif animata di Tina
Cipollari di 'Uomini e Donne' nell'atto di esclamare 'E' una cazzata',
per chiarire meglio il concetto. A rafforzare la tesi, anche
@HyperPixie: "Non mi fido della gente che si autodefinisce italiana
senza sapere nemmeno chi è Maria De Filippi".
“L’Italia avrà i suoi problemi, ma la cultura, il cibo, le persone, il
clima, l’arte, m dispiace, ma non li batte nessuno”.
Altro che luoghi comuni. Il nostro Paese è un’altra cosa.
Altro che luoghi comuni. Il nostro Paese è un’altra cosa.
E chi ha origini italiane,
prima di parlarne, dovrebbe conoscerlo davvero.
Migliaia di teenager
hanno risposto così all’hashtag #growingupitalian, lanciato dai loro
coetanei italoamericani per raccontare in 140 caratteri cosa, secondo
loro, significhi essere italiani.
Di fronte alle rappresentazioni
caricaturali i
giovani italiani hanno riscoperto il loro orgoglio nazionale, con tanta simpatica ironia.
“Città come Roma, Firenze, Venezia, Torino all’estero se le sognano”
scrive @Harriss94, . “QUESTA è l’Italia. Non solo la pizza e la pasta”
scrive @eudaimouis. San Pietro e il golfo di Napoli: “Ecco cosa
significa crescere in Italia” cinguetta @escapewithotan. E con parole di adolescenti, patrimoni dell’umanità tornano a vestirsi di tricolore. Anche
l’orgoglio nazionale di Paolo è forte: “Tutti citano il cibo, le auto
ma questa è l’Italia di persone che sono da esempio per l’umanità”. E
pubblica le immagini di Borsellino, Leonardo da Vinci, Dante e
Garibaldi.
Sulla stessa linea, ma con più ironia e meno precisione
storica, @AngelicaVona: “L’Inghilterra fu scoperta dai romani, l’America
da Colombo, Doncaster fu fondata da Giulio Cesare. Fate meno i fighi
siete tutti made in Italy”.
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