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Sophie Marceau et Cyril Lignac s'aiment ! (Selon Voici)
L'actrice âgée de 49 ans,
et le cuisinier, âgé de 38 ans, seraient ensemble depuis une quinzaine
de jours.
Le cuisinier/patissier préféré des Français et l'actrice se sont
notamment croisés à Cannes, lors du festival.
Elle était membre du jury,
lui chargé de régaler les convives de ses plats succulents.
Mais
l'histoire se serait accélérée ces dernières semaines.
Le vendredi
22 janvier, Sophie Marceau a été vue arrivant chez Cyril Lignac, à
Paris, en fin de journée, n'en ressortant que le lendemain matin...
Le lendemain, dans la soirée, le scénario se répète.
Le
dimanche, Cyril Lignac se rend cette fois chez Sophie Marceau, muni
d'une galette des rois achetée dans une de ses boutiques, située dans
Paris.
Sauf que, selon Voici, surprise, le goûter ne se déroule pas
uniquement entre les deux amoureux, mais également avec l'ex de Sophie
Marceau, le réalisateur Jim Lemley, avec qui l'actrice a une petite
fille âgée de 13 ans.
Juliette n'est pas le seul enfant de Sophie Marceau.
L'actrice est
également maman d'un garçon, Vincent, aujourd'hui âgé de 20 ans. Il est
issu de sa liaison avec le réalisateur polonais Andrzej Zulawski,
rencontré en 1981 au Festival de Cannes.
L'actrice et le réalisateur, de
26 ans son aîné, commenceront leur liaison en 1984 et resteront
ensemble durant 17 ans, avant de se séparer en 2001.
Au cœur de cette
séparation, le tournage de James Bond, Le monde ne suffit pas.
Alors
qu'elle tourne le film, en 1999, Sophie Marceau a une liaison avec le
producteur Jim Lemley, avec qui elle a une fille. L'actrice et le
réalisateur se séparent en 2007.
Cyril Lignac s'est fait connaître du grand public grâce à M6, où il a
participé à Oui chef ! en 2005.
Face à ce succès, il participe à
plusieurs émission de la chaine, comme Top chef, ou encore Le meilleur
pâtissier.
La pâtisserie, c'est justement sa spécialité.
En 2002, il a
rejoint la pâtisserie de Pierre Hermé, avant de devenir sous-chef en
pâtisserie auprès d'Alain Ducasse. Depuis son succès à la télévision,
Cyril Lignac a pu ouvrir plusieurs restaurants.
L'un, Le Quinzième, a
une étoile Michelin.
Il est également propriétaire de deux bistrots et
de plusieurs pâtisseries, situées dans Paris.
Il Palazzo Parigi Hotel & Grand Spa è la destinazione da scegliere per vivere la Milano più sofisticata ed elegante.
Charme, lusso, alta cucina, suite spaziose nel centro della città più chic d'Italia.
Questo iconografico hotel si trova infatti nel cuore bohemien e cosmopolita della città – in Brera a due passi dal Quadrilatero della moda - e soprattutto, più che un albergo, si tratta di una vera galleria d’arte.
Aperto nel 2013 dopo cinque anni di lavori, è il frutto del gusto e della felice intuizione dell’architetto Paola Giambelli – anche proprietaria dell’immobile - che ha rivalorizzato un’antica dimora nobiliare adibita ad austero complesso di edifici, chiamando a raccolta maestri del settore.
Cominciando da Pierre-Yves Rochon: deus ex machina dell’interior design di alcuni dei più raffinati alberghi al mondo.
LO CHARME
Insieme hanno dato vita a un mix unico: un hotel in cui la maestosità dei palace francesi incontra la maestria della più rinomata tradizione artigianale italiana.
Il risultato sono ampie e luminose sale arricchite da elementi
decorativi che non passano inosservati anche all’occhio meno attento: i meravigliosi lampadari di Murano
che accolgono nella lobby, lo scalone d’onore della hall e il colonnato
che rievoca quello del Teatro alla Scala, o gli affreschi riportati
alla grandeur di un tempo anche nella grande sala da ballo, un luogo d’altri tempi affacciato su un giardino secolare con statue del Seicento, tra i più belli della città.
LE CAMERE E LA SUITE DA SOGNO
Una raffinata cura del dettaglio si nota negli spazi comuni così come nelle camere.
Ce ne sono 65 e 33 le suite: una diversa dall’altra, pensate su misura
perché ogni volta si possa scegliere tra quelle ispirate al più
contemporaneo stile milanese o alla garbata allure parigina.
Chi voglia
vivere un sogno in grande stile, può concedersi la Suite Presidenziale:
250 metri quadri all’ottavo piano, arredati con opere d’arte nei
saloni e nelle camere, boiserie in rovere, bagni in marmo e un terrazzo a
tutto campo dal quale si gode un panorama memorabile sul Duomo, la
cupola della Galleria Vittorio Emanuele e il Castello Sforzesco.
Un rifugio dotato di ogni comfort, pensato per chi soggiorna in città per lunghi periodi, ma anche per chi qui voglia trascorrere solo una notte davvero speciale.
Ci si può rilassare in totale privacy nell’hammam privato rivestito in
mosaico di marmo, ma anche approfittare della cucina perfettamente
attrezzata dove lo chef può preparare all’occorrenza cene molto
romantiche o privatissime colazioni di lavoro; la camera congiunta si
trasforma in una palestra personale oppure in una sala per riunioni
dotata delle tecnologie più innovative.
L’ALTA CUCINA
A Palazzo Parigi anche i luoghi del gusto sono sorprendenti. Il bistrot Caffè Parigi
è ideale lungo l’arco dell’intera giornata: per eleganti prime
colazioni o pranzi di lavoro, all’ora del tè per assaggiare le miscele
più pregiate.
Letteralmente spettacolare il ristorante gastronomico affacciato sul giardino privato.
QUANDO PROVARE
Subito, sempre, ogni volta che a Milano avete voglia di coccolarvi o vivere un’occasione speciale.
Per informazioni o prenotazioni:reservations@palazzoparigi.com
Tel +39. 02. 625. 622. 22
www.palazzoparigi.com
Bruna, slanciata e sensuale, ballerina, mondana, cantante e perfino attrice La "Bella Otero" é l'ultimo mito della Belle Epoque.
Il suo vero nome é Augustina Iglesias (Valga, 4 novembre 1868 – Nizza, 10 aprile 1965)
Nata nella miseria in Galizia, figlia illegittima, stuprata da un giovane calzolaio all'età di 11 anni, fuggi' a Lisbona, in Portogallo, all'età di 14 anni con un ragazzo di nome Paco che lavorava in un circo e che l'inizio' alla danza e alla prostituzione.
Dopo Lisbona andarono a Barcellona, in Spagna.
Debuttò nel cabaret nel 1888 a Barcellona, trasferendosi subito dopo in Francia, dapprima a Marsiglia, e poi a Parigi dove divenne una stella delle Folies Bergère.
In pochi anni diventò una delle donne più celebri dell'intero continente, amante di molti uomini potenti e in vista dell'epoca, come il principe Alberto I di Monaco, il re grandEdoardo VII del Regno Unito, i reali di Serbia e di Spagna, i Granduchi di Russia, Pietro e Nicola Nikolaevič, o il celebre scrittore Gabriele D'Annunzio.
Nel 1890 fu protagonista di una trionfale tournée negli Stati Uniti
e, di ritorno a Parigi due anni dopo era ormai la star indiscussa dei
palcoscenici; si presentava in scena con abiti sontuosi e gioielli che
ne esaltavano le forme a sostegno della sua fama di donna conturbante e
fatale.
Uno dei suoi più celebri costumi di scena prevedeva che le
fossero incollate delle gemme preziose sul seno, e si disse anche che le
cupole dell'Hotel Carlton di Cannes, costruito nel 1912, fossero state modellate sulla forma dei suoi seni
Nell'agosto 1898, a San Pietroburgo, l'operatore cinematografico francese Félix Mesguich (che lavorava per la compagnia dei Fratelli Lumière)
filmò uno spezzone di un minuto che mostrava un numero di danza della
Otero (sulle note del "Valse Brillante"), facendo di lei probabilmente
«la prima stella della storia del cinema».
Nel filmato compariva anche
un ufficiale dell'esercito zarista, e quando venne proiettato al
music-hall Aquarium, lo scandalo fu tale che Mesguich venne espulso dalla Russia.
Divenne molto amica della scrittrice Colette e della celebre ballerina della Belle Époque, Liane de Pougy, con la quale entrò in rivalità.
Terminata la prima guerra mondiale,
la Otero si ritirò dalle scene, acquistò una proprietà con una sontuosa
abitazione per un cifra equivalente a circa 15 milioni di dollari.
L'attrice aveva accumulato negli anni, infatti, una cospicua fortuna
che ammontava a circa 25 milioni di dollari, ma che consumò negli anni
per sostenere uno stile di vista sofisticato e costoso e per soddisfare il suo gran vizio : il gioco nei Casino'.
Morì in uno
stato di estrema povertà in Francia, nel 1965 all'età di 97 anni.