giovedì 28 ottobre 2010
Jennifer Lopez e bambini per Gucci
La nuova campagna pubblicitaria per il lancio dell’ultima novità di casa Gucci – la sua patinatissima collezione bambino – vede in campo una testimonial d’eccezione: Jennifer Lopez.
Immortalata con i figli Emme e Max sulle spiagge di Malibu dall’inossidabile duo di fotografi Mert & Marcus, la bella cantante e attrice è ora icona della nuova linea Gucci Kids, suddivisa nelle fasce di età 0-2 e 2-8 anni, che proporrà alle madri più cool una selezione di abbigliamento, calzature, piccola pelletteria e una selezione di accessori quali gioielleria, occhiali da sole, sciarpette e coperte.
Ma non solo: Gucci ha scelto di lanciare la sua linea baby proprio il 20 novembre, in concomitanza con lo Universal Children’s Day (La Giornata Mondiale del Bambino), e di impegnarsi così a versare 1 milione di dollari al programma UNICEF Schools for Africa, con particolare attenzione al Malawi e al Mozambico; paesi che il Direttore Creativo Frida Giannini ha visitato nel novembre 2009, per osservare personalmente lo sviluppo dell’utilizzo dei fondi della maison fiorentina.
Red carpet del Festival ..per cominciare
Il red carpet del Festival Internazionale del Film di Roma è stato finalmente srotolato, e a calcarlo per prime c'erano due vere e proprie stelle di Hollywood: Eva Mendes e Keira Knightley. E non saranno le uniche...
Il cast di Last Night, film di apertura del Festival di Roma.
Da sinistra: Guillaume Canet, Eva Mendes, la regista Massy Tadjedin e Keira Knightley.
mercoledì 20 ottobre 2010
Alla ricerca del panino milanese
Milano , un tempo, era la capitale dei panini.
Sicuramente legato a ragioni sociologiche il panino risponde all'esigenza di nutrirsi in maniera gradevole e rapida.
Poi, qualcosa è cambiato, senza che ce ne accorgessimo.
Le paninoteche sono gradualmente scomparse soppiantate dai baretti armati di microonde.
Di sera, hanno subito l’invasione barbarica dei buffet da happy hour.
Vero é che, nelle teche vetrate dei bar, i panini sonnecchiano in pile da cento.
I panini sono prefabbricati, già pronti da ore, ossidati e imbolsiti.
Mentre un panino degno di questo nome dev’essere “espresso” come un piatto di spaghetti e tagliato su misura come l’abito di una sartoria.
Che peccato ! Andiamo allora a fare un giro per Milano alla ricerca del panino perduto.
Indirizzi fidati sopravvissuti al basso impero del cibo precotto.
1 Bar della Crocetta
Corso Di Porta Romana, 67 - Milano (MI)
Lo gestiscono Giuseppe e Mario dal 1982 Ed è il contraltare del Bar Quadronno che gli sta quasi di fronte. I panini (francesini) traboccano di salse, formaggi e salumi. La lista prevede circa duecento titoli. Salette su due piani per un totale di 60 posti ...
Via Quadronno, 34 - Milano (MI)
Francesini croccantissimi e materia prima di qualità. Questo il manifesto programmatico dello storico Quadronno, faro gastronomico dal 1964. Il panino più famoso è il “Praga completo”: prosciutto di Praga, brie e paté. Ma non c’è il rischio di sbagliare ...
Corso Magenta, 9 - Milano (MI)
Un’altra creatura del signor Galiano, che ha lavorato qui per quasi trent’anni, prima di aprire un locale col prorpio cognome sull’insegna a pochi metri di distanza. Lo stile gastronomico è rimasto inalterato: i panini sono stracarichi di imbottitura. ...
Via Maroncelli, 2 - Milano (MI)
Non è esattamente un ristorante, ma un suo parente prossimo che qui chiamano "hosteria de l’hamburger". Sta tutto in una stanzetta colorata, in allegro disordine, con un bancone dietro il quale si intravvede la cucina e qualche impervio sgabello, attorno ...
Via Meravigli, 16 - Milano (MI)
Malgrado non abbia ancora toccato i cinquanta, Roberto Galiano si è ritirato a vita privata da un annetto (beato lui). Ma il negozio non tradisce il suo buon nome, anche perché a fare i panini è rimasto un suo storico braccio destro, Mauro. Sono panini ...
Piazzale Di Porta Lodovica, 2 - Milano (MI)
I Gattullo non sono noti soltanto per pasticcini, torte e panettoni. Sono famosi anche per i panini imbottiti (una quindicina di varianti), con i quali si sono nutrite generazioni di bocconiani e di un popolo che sta a metà strada tra il mondo dello spettacolo ...
Piazza Santo Stefano, 4 - Milano (MI)
Quando scoccava l'ora del formidabiole Sessantotto nella vicinissima università Statale, quando McDonald alle nostre latitudini era soltanto un cognome scozzese, Mario e Luigi (dai quali deriva il nome del locale) preparavano hamburger all’americana. ...
Via Paolo Sarpi, 62 - Milano (MI)
Un ristorantino conteso da vocazioni diverse, armonizzate con felice calcolo. Eloquente la sintesi del suo papà, Raffaele Barchi, sosia perfetto del regista Coppola: “Il modello ispiratore era la latteria della sciura Gina, ma poi gli ho messo un abito ...
Via Cherubini, 8 - Milano (MI)
L'anello numero quattro (in termnini cronologici) della catena Panino Giusto, nata sul finire degli anni Settanta in corso Garibaldi. Gli affettati sono di ottima qualità. Il pane è prodotto in casa (si fa per dire).
Galleria Buenos Aires, 16 - Milano (MI)
Un locale talmente fermo nel riconoscere la propria vocazione da chiamarsi semplicemente Paninoteca. È una vera macchina da guerra per panini.
Ne sfornano una quantità spaventosa a tempo di record. Si mangia in piedi o appena
fuori dal locale.
venerdì 15 ottobre 2010
Le projet caritatif de la Maison Montblanc
Montblanc et Yoko Ono ont collaboré ensemble pour créer une ligne d’instrument d’écriture à l’effigie du célèbre chanteur des Beatles et d’Imagine.
Une partie des bénéfices iront soutenir la fondation créée par Yoko Ono, « The John Lennon Educational Tour »
Cette édition est limitée à 70 pièces pour commémorer le 70e anniversaire du musicien de légende, le 9 octobre 2010.
sabato 9 ottobre 2010
piccola bio del gianduiotto
Il celeberrimo cioccolatino deve il suo nome a Gianduja, Gian d’la duja o Giovanni del Boccale, la caratteristica maschera piemontese, simbolo della lotta per l’indipendenza che si combattè in Piemonte nel 1799.
L’invenzione del cioccolato gianduia è merito dei mastri cioccolatieri piemontesi, i quali hanno messo a punto un nuovo tipo di cioccolato ottenuto impastando il cacao e lo zucchero con le nocciole “tonde e gentili” delle Langhe, rinomate per la loro qualità particolarmente fine e gustosa.
L’idea di questo mix sembra dover essere imputata alla casualità.
Nel 1806, a causa del blocco napoleonico infatti, i cioccolatieri piemontesi non riuscendo a rifornirsi del cacao necessario, ebbero l’idea di mescolare il cacao con le nocciole locali, finemente polverizzate, e soprattutto molto economiche poiché permettevano di abbattere gli ingenti costi di trasporto.
Fu nel 1865 che il cioccolatiere Caffarel creò e lanciò sul mercato un prodotto nuovo e rivoluzionario, sia per la composizione che per l’originale forma a spicchio, nonché per il rivestimento: era il primo cioccolatino incartato.
Alla sua nascita a questo nuovo cioccolatino venne attribuito il nome “givù”, termine tratto dal dialetto piemontese, che in italiano significa “bocconcino”.
altra versione :
Riguardo l’origine dell’attuale nome la versione più accreditata narra che nel 1866, durante una parata in onore del Carnevale, un attore vestito da Gianduia ebbe l’idea di regalare alla folla i nuovi cioccolatini, gesto che venne interpretato come una sorta di battesimo da parte della tipica maschera piemontese, che attraverso questo gesto plateale, autorizzava il produttore a chiamare i nuovi cioccolatini con il proprio nome.
I Giandujotti furono immessi per la prima volta sul mercato, dalla Caffarel-Prochet-Gay nel 1865 in occasione del Carnevale.
Per questo l’ormai celebre cioccolatino, uno dei simboli torinesi, porta il nome della mitica maschera torinese.
Da quel tempo l’arte dei più noti mastri cioccolatai cittadini è restata a testimonianza del gradimento di un prodotto oggi esportato anche all’estero.
Grandi aziende hanno segnato il loro successo grazie alla lavorazione del Giandujotto: Peyrano, Baratti & Milano, Streglio, Feletti, Caffarel, Stratta e Giordano che oggi è restata la sola a produrre ancora il famoso cioccolatino “tagliato a mano” con le famose “coltelle”.
Peyrano è oggi conosciuto per la produzione assolutamente artigianale del prodotto tramandata dagli avi, autentici cioccolatieri d’élite di Torino.
L’antica azienda, che sorge in corso Moncalieri, produce oggi, con i celebri Giandujotti, anche una sessantina di prelibatissimi cioccolatini.
Accanto a questi tradizionali produttori esistono in città altri estimatori del cioccolatino torinese: Stroppiana, che incarta ancora il Giandujotto a mano; la G. Pfatisch, fondata nel 1929 ed altre minori ma non certo inferiori come qualità.
domenica 3 ottobre 2010
Fauchon et les 4 saisons..
Vive la gourmandise à chaque saison !
Le traiteur parisien célèbre les fruits de saison avec de nouvelles créations éphémères.
Fruits rouges en été ou agrumes en automne : Fauchon fait la part belle aux fruits et les décline durant toute l’année avec six pâtisseries à déguster au fil des mois. De l’éclair fraises des bois à la tarte aux figues rôties, en passant par le baba crémeux au melon … on succombe au fil des mois devant ces créations signées Christophe Adam.
Manger cinq fruits par jour n’aura jamais été aussi facile !
A partir de 5,50€
Fauchon
Place de la Madeleine, Paris
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