Garlasco è un comune italiano di un po' meno di 10.000 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia (Nord Italia) a sud di Milano, vicino alle città di Pavia, Lodi, Vigevano.
Il paese, uno dei maggiori della Lomellina, è
noto anche per il Santuario della Madonna della Bozzola, situato a
2,5 km dal centro e meta di pellegrinaggi religiosi,
e nell'ambito della cronaca nera per il delitto di Garlasco avvenuto nel 2007.
Garlasco, purtroppo, oggi è famosa per la cronaca nera. Ma con i suoi 9.445 abitanti, Garlasco è conosciuta anche per essere una delle maggiori città della Lomellina, territorio esteso in parte nella provincia di Pavia. Garlàsch, come è chiamato in dialetto, è stato fin dall’antichità un centro importante grazie al Castello, fondamentale nella difesa della città di Pavia (oggi ne rimane solo il torrione). In epoca più recente, la cittadina è stata soprannominata la “Las Vegas della Lombardia”, per via delle molte attività ricreative che fin dagli anni ’60 l’hanno contraddistinta.
Il
territorio è quasi esclusivamente pianeggiante, solcato da canali artificiali realizzati già dal XIX secolo, nonché da rogge ad acqua
perenne che permettono la coltura del riso e coltivazioni intensive di cereali,
mais e foraggi.
Tali
caratteristiche geografiche sono la principale causa del clima continentale
umido che caratterizza la città: nel periodo invernale è sovente presente la
nebbia, mentre nel periodo estivo il territorio è soggetto ad afa con
sovrastanti foschie.

Negli anni Settanta il Comune di Garlasco acquistò alcuni terreni con lo scopo di preservare un’area particolarmente preziosa per il suo ecosistema umido. Quel primo nucleo dal 1998 è l’Oasi Bosco Vignolo, area tutelata dalla Lipu dove l’ente gestisce le attività di conservazione della natura e di educazione e sensibilizzazione ambientale. Sentieri nella natura dove scoprire le particolarità di questo angolo di Oltrpò, e avvistare la fauna e l’avifauna che lo popola.
Garlasco è anche la seconda tappa della via Francigena Lombardia, il lungo ed emblematico percorso che anticamente collegava Canterbury a Roma. È un itinerario da percorrere a piedi o in bicicletta che per circa 107 km passa attraverso le provincie di Pavia e Lodi, e permette di scoprire angoli caratteristici della Pianura Padana. Partendo da Garlasco si puo' anche tornare alla tappa numero 1 verso Mortara,oppure procedere “in avanti” verso Pavia, la tappa numero 3.
Di probabile origine preromana (almeno a giudicare dal
nome), Garlasco è citato fin dal X secolo. Nel 981 fu donato
dall'imperatore Ottone II al monastero di San Salvatore di Pavia, a
quell'epoca tra i massimi possidenti della zona.
Nel XII secolo,
o prima, entrò a far parte dei domini pavesi, sotto i quali fu sede di
podesteria, restando a lungo (come gli altri centri maggiori del
territorio pavese) libero da signorie feudali.
Nel 1356, durante la guerra
tra Pavia ed
i Visconti,
Garlasco fu assediata dalle forze dei signori di Milano e, dopo un duro
assedio, conquistata. Solo
nel 1436 il
conte palatino Guarnerio Castiglioni fu investito da Filippo Maria Visconti.
Il feudo rimase
poi ai suoi discendenti, divisi in più linee che ebbero la consignoria su
Garlasco. Solo Alessandro Castiglioni nel 1761 riunificò il
potere nelle sue mani.
Suo nipote Alfonso Gaetano nel 1774 ebbe il
titolo di Conte di Garlasco e fu anche l'ultimo feudatario, poiché il
feudalesimo fu abolito nel 1797.

Nella centrale piazza della Repubblica si trova la chiesa parrocchiale di
Garlasco, di proprietà del Comune, intitolata alla Beata Vergine Assunta e
a san Francesco Saverio. La chiesa attuale è di stile
corinzio. L'altare maggiore, rinnovato nel 1979, è realizzato in
pregiati marmi policromi, tra cui macchia vecchia, giallo di Siena e verde
di Seravezza;
la pala raffigura l'Assunzione di Maria e san Francesco Saverio. Di notevole
interesse è lo splendido pulpito marmoreo, donato nel 1818 dal
prevosto, monsignor Amedeo Cecconi: è ornato di bassorilievi che rappresentano
il Primato di Pietro, la Disputa di Gesù al tempio e la predicazione di
Giovanni Battista. A sinistra e a destra si possono ammirare i grandiosi altari
laterali, rispettivamente della Madonna del Rosario (ornato con dipinti dei
Misteri realizzati da Achille
Savoia) e del Suffragio, con un grande bassorilievo in stucco raffigurante
la Vergine e le anime purganti. Vi è pure un affresco di Biagio Canevari raffigurante
l'apparizione di Maria a Lourdes, ed un grande crocifisso ligneo risalente al 1300. In controfacciata si trova l'organo, costruito nel 1896 dai fratelli
Lingiardi, rinomati organari pavesi; di fattura eccellente, esso conta 1737
canne ed è dotato di due tastiere, per il grand'organo e per l'organo eco, o
cassa armonica. La trasmissione è interamente meccanica. Sul parapetto della
cantoria si possono leggere alcune iscrizioni "storiche", come quella
del parroco, monsignor Giuseppe Sanpietro, a proposito dell'eccentrico
organista Bormioli: "Hanno dato dell'asino al maestro Bormioli, ora
professore al Conservatorio di Milano: a perenne memoria di tanto disparato
giudizio - 1907".

La Chiesa di San Rocco del XVI secolo, è dietro alla chiesa di santa Maria Assunta. All'interno ci sono affreschi e decorazioni di artisti locali :Canevari, Panzarasa, Sampietro, Pedrinelli. Il campanile più basso di quello della parrocchiale, 41 metri, possiede un concerto di 3 campane in La3 minore, fuse da Barigozzi nel 1883.
Non lontano dal centro, l'abitato ed il Santuario della Madonna della Bozzola si trovano sul percorso storico della Via Francigena in Lombardia, proveniente da Tromello e successivamente dirigentesi verso Gropello Cairoli.Il territorio del comune è incluso nel parco naturale lombardo della Valle del Ticino, mentre in frazione Bozzola è presente l'area protetta del Bosco del Vignolo, una ex discarica e poi pista da motocross, oggi trasformata in un bosco con risorgive e una vasta quantità di alberi e fiori.
L'origine del famoso Santuario della Madonna della Bozzola è da ricondurre a un miracolo avvenuto, secondo la tradizione, nel 1465:
una bambina tredicenne di Garlasco di nome Maria Benedetta, sordomuta, si trovava al
pascolo con gli animali del padre.
Il luogo era allora circondato da cespugli
di biancospino (in
dialetto locale buslà, da cui deriva il nome Bozzola).
All'improvviso si scatenò un temporale
e Maria Benedetta cercò riparo sotto una piccola cappella, dove si trovava un affresco
della Beata Vergine Maria dipinto da Agostino da Pavia,.Si racconta che a un certo momento la ragazzina vide la Beata
Vergine Maria apparire in un globo di luce, affidandole una missione: "Maria
Benedetta, vai a dire alla gente di Garlasco, che voglio qui un santuario a
protezione di tutta la Lomellina. Saranno tante le grazie che io farò in questo
luogo, che i miei figli esperimenteranno i tesori delle mie misericordie. Come
segno che ti sono apparsa tu hai già udito il mio messaggio, ora lo porterai
alla gente di Garlasco".
Di ritorno a Garlasco, Maria Benedetta, non più sordomuta, narrò
l'accaduto alla popolazione, che vedendola guarita le credette. Più tardi, si ritirò nel monastero tenuto dalle suore di clausura, al confine del territorio di Garlasco.
Si comincio' a costruire dapprima una chiesetta attaccata alla piccola cappella, seguita da un primo ampliamento della struttura risalente al
Seicento. Nel 1662 venne
costruita la torre campanaria e nel 1720 la cupola
ottagonale, che verrà terminata negli anni successivi. Nel 1860 venne
prolungata la navata e furono aperti il braccio destro e il sinistro. Nel 1890 fu costruita
la facciata su disegno di Marietti; ma pochi anni dopo fu
abbattuta perché insoddisfacente, e venne rifatta
nel 1897 su
disegno dell'ingegner Nava di Milano.
La nuova
struttura fu decorata con statue in cotto di Provini di Milano e di
Repellini di Cremona, mentre su due basamenti di granito vennero poste due
statue in cemento, raffiguranti la Fede e la Speranza, realizzate della ditta
Rossi Speluzzi di Milano. Nel 1927 il santuario è stato insignito del titolo di basilica
minore. Meta di numerosi pellegrinaggi è legata con molti altri siti
mariani, come il vicino Santuario
arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta.
Le Rotonde è una discoteca storica di Garlasco, da anni meta di un pubblico esigente e giovane e di personaggi del mondo dello spettacolo. Ogni weekend si balla grazie alla musica di DJ di fama internazionale.
Le Rotonde di Garlasco è anche un eccellente ristorante di 500 posti. Le piscine, i giardini, le cascate e i giochi d'acqua contribuiscono a creare delle serate indimenticabili.