domenica 14 agosto 2022

Il lato oscuro della storia di Bambi, il cerbiatto reso famoso da Walt Disney. Il nazismo. Bisogna leggere il libro Bambi di Felix Salten!






Il giornalista Nathan Greppi
ha redatto un post molto interessante sul sito Bet Magazine Mosaico 
sulle vere origni della storia di Bambi, metafora dell'antisemitismo

Conosciamo tutti il celebre film "Bambi" di Disney.



Ridendo e piangendo abbiamo seguito le vicissitudini del piccolo cerbiatto.

Ci siamo commossi alla morte crudele della sua mamma.




Ma la storia che sta alla base di Bambi, il celebre film animato del 1942, presenta lati molto più oscuri rispetto al suo adattamento Disney, perché era la metafora di un contesto reale: le persecuzioni antisemite nell’Austria degli anni ’20.

Come ha raccontato a dicembre il Guardian, il 18 gennaio uscirà per la casa editrice dell’Università di Princeton una nuova edizione in inglese del romanzo originale Bambi, vita di un capriolo, scritto nel 1923 da Felix Salten, autore austriaco di origini ebraiche, il cui intento non era tanto scrivere un libro per bambini, quanto al contrario mettere in guardia gli adulti facendo parallelismi tra la caccia agli animali e la persecuzione di ebrei e altre minoranze nell’Europa del tempo. 

Per questo nel 1935 i nazisti misero all’indice il libro e ne bruciarono diverse copie.


Il romanzo originale di Salten è “un libro sulla sopravvivenza nella propria casa,” ha spiegato al Guardian Jack Zipes, traduttore dal tedesco della nuova edizione e docente emerito di letteratura tedesca all’Università del Minnesota. 

Fa notare come dal momento in cui è nato, Bambi deve sfuggire ai cacciatori che invadono la foresta e uccidono qualunque animale si trovano davanti





Dopo che sua madre viene uccisa dai cacciatori, anche Bambi viene colpito, e pur venendo salvato alla fine rimane solo. “Alla fine, Bambi non sopravvive bene. È solo, completamente solo… è la tragica storia della solitudine degli ebrei e di altre minoranze,” ha affermato Zipes.


Nato a Budapest nel 1869 Felix Salten, il cui vero nome era Siegmund Salzmann (ma che aveva cambiato nome per nascondere le sue origini ebraiche dopo aver subito discriminazioni  all’epoca in cui viveva a Vienna).

Faceva il giornalista. 

Secondo Zipes, potrebbe aver previsto in anticipo la deriva che avrebbe portato alla Shoah, in quanto già negli anni ‘20 tedeschi e austriaci incolpavano gli ebrei per la sconfitta subita nella Prima Guerra Mondiale.



Negli anni, non sono mancate opere d’animazione che raccontano storie di animali come metafora delle persecuzioni antiebraiche: ad esempio, il film animato del 1986 Fievel sbarca in America racconta la storia di una famiglia di topolini ebrei nell’Impero Russo di fine ‘800, che a causa dei pogrom causati dai gatti emigrano negli Stati Uniti nella speranza di potervi vivere in pace. 

Nel celebre cartone in stop motion del 2000 Galline in fuga, il pollaio dove sono rinchiuse ricorda un campo di concentramento nazista; non a caso, il regista Nick Park disse di essersi ispirato al film del 1963 La grande fuga, dove un gruppo di internati mette in atto un’evasione.

Quando l’Austria venne annessa alla Germania nel 1938, Salten fuggì in Svizzera. 


Aveva già ceduto i diritti per adattare il libro a un regista americano per soli 1.000 dollari.

Questo regista li aveva, in seguito, ceduti alla Disney.

Felix Salten ebbe nessun guadagno  dal successo del film animato. 


Privato della cittadinanza austriaca dai nazisti, trascorse i suoi ultimi anni di vita a Zurigo, dove morì nel 1945, in completa solitudine. 

Esattamente come il piccolo Bambi del suo romanzo.



giovedì 11 agosto 2022

Francesca Bugamelli alias Bugalalla, la streamer del crimine, nuovo fenomeno su Twitch e You tube

 


Ho scoperto per caso Twitch Crime. 

E il canale  Bugalalla Crime su You Tube.

Twitch /Amazon è una piattaforma creata nel 2011, dunque abbastanza recente. 

You Tube lo conoscono in molti.

Bugalalla è Francesca Bugamelli.

Mi piace moltissimo il suo modo di raccontare, analizzare, commentare i fatti di cronaca, soprattutto italiani, conosciutissimi o meno, con uno stile personale e un'attenzione particolare ai dettagli, al profilo psicologico dei personaggi. 

Spesso è divertentissima nei suoi ragionamenti e ipotesi sempre intelligenti e logici.

Da Denise Pipitone al delitto di via Poma, dal caso Nada Cella al mistero Mario Biondo e tanti altri.

Ascolto i suoi post quasi ogni giorno e li trovo appassionanti.

Francesca Bugamelli è una bella ragazza spigliata, solare, con dei lunghi capelli rossi e un'energia da rivendere.

Attrice, doppiatrice, modella con tante passioni, tra l'altro i cavalli, e convinzioni. Studentessa in psicologia e aspirante criminologa.

Adoro la sua ironia, il suo accento romagnolo e la sua personalità.

Le auguro una lunga e bella carriera perchè ha tutte le qualità per diventare molto più!

In bocca al lupo Francesca! Pardon Bugalla !

Buga Lalla ,per ridere,si presenta così:

"Francesca Bugamelli, in arte Buga Lalla, è un’attrice e produttrice di scaldabagni alla vaniglia, ma questa è un’altra storia. Senza peli sulla lingua, ha deciso di raccontare la propria visione dell’universo digitale rigettando brutalmente video sul suo canale YouTube e diventando direttrice dell’unico InternetGiornale per dare un senso alla sua laurea in comunicazione. Descrivendola con 3 aggettivi: confusa, disordinata, birra da 66.Il suo sogno è avere un reggimento di granatieri prussiani del 700′, scrivere su LinkedIn “Startupper presso SedI.A.”, il suo primo progetto commerciale (una sedia con intelligenza artificiale), e poi, ovviamente, avere un drago tutto suo."


lunedì 1 agosto 2022

Scoprire il paradiso con i vini delle 5 Terre, e in particolare con il meraviglioso vino passito Sciacchetrà



I vini delle Cinque Terre, famosi e apprezzati, sono vini bianchi della Liguria.

Erano già bevuti da greci e romani, tanto che a Pompei esistono  anfore di vino di “Cornelia“. 

Molti secoli dopo, si legge della “Vernaccia di Cornelia” nelle novelle del Boccaccio.

I vini delle Cinque Terre, oggi, nascono dalla collaborazione fra giovani e meno giovani viticoltori contadini locali, con moderni enologi di chiara fama.

I vini più importanti nelle Cinque Terre sono il vino bianco DOC e lo Sciacchetrà.

vini doc provengono da vitigni di uve bianche Bosco (60%), Albarola (20%) e Vermentino (20%), vengono serviti freschi a temperatura intorno ai 13-14 gradi. 

Sono vini da tavola abbinabili ad antipasti (acciughe o stuzzichini di focaccia e farinata), primi e secondi piatti a base di pesce.

Lo Sciacchetrà è un vino dolce da meditazione passito di grande struttura e intensità, circa 17 gradi alcolici con invecchiamento di almeno un anno dalla vendemmia. 

Si accosta con pasticceria secca, pandolce genovese, dolci alla frutta, formaggi erborinati. 

Viene servito ad una temperatura di ca 10-14 gradi.


VINO BIANCO 5 TERRE DOC

vino bianco cinque terre docQuesto vino delle Cinque Terre DOC (Di Origine Controllata) è un bianco secco composto da vitigni di Bosco (60%), Albarola (25%) e Vermentino (15%).

Colore: Paglierino con riflessi oro-verde.
Profumo
: fiori di campo, ginestra, miele e note più lievi di agrumi
Gusto: secco, caratteristico, gradevole.
Gradazione: 12,5 - 13%
Conservazione: Non è un vino da invecchiamento, va bevuto pertanto entro 2-3 anni al massimo dall'acquisto. Le bottiglie vanno conservate coricate orizzontalmente in una cantina fresca, umida e buia.
Abbinamenti: Si accompagna alla cucina di mare dall'antipasto al secondo. Acciughe salate, acciughe ripiene impanate e fritte, torte salate, focacce liguri, pasta con crostacei, risotto alla marinara, pesce nobile di mare al forno (rombo, spigola, orata, san pietro).
Produzione: 150.000 bottiglie
Servire a 10-12 gradi centigradi.
Prezzo indicativo: 15 € / bottiglia

VINI COSTA (denominati così perchè prodotti da vigne di "costa")

COSTA DE POSA

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Questo vino delle Cinque Terre DOC (Di Origine Controllata) è un bianco secco composto da vitigni di Bosco (60%), Albarola (25%) e Vermentino (15%).

Colore: Paglierino con riflessi dorati.
Profumo
: Fiori ed erbe di campo.
Gusto: armonico ed equilibrato in sapidità e morbidezza.
Gradazione: 12,6%
Conservazione: Non è un vino da invecchiamento, va bevuto pertanto entro 2-3 anni al massimo dall'acquisto. Le bottiglie vanno conservate coricate orizzontalmente in una cantina fresca, umida e buia.
Abbinamenti: Ottimo con i piatti di pesce, in particolare quelli tipici della cucina ligure, si abbina bene anche con i primi piatti a base di pasta.
Produzione: 24.000 bottiglie
Servire a 10-12 gradi centigradi.
Prezzo indicativo: 16 € / bottiglia

 

COSTA DE SERA

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Il vino delle Cinque Terre COSTA DE SERA DOC (Di Origine Controllata) è un bianco secco composto da vitigni di Bosco (65%), Albarola (20%) e Vermentino (15%).

Colore: paglierino carico con lievi riflessi dorati
Profumo
:erba di campo appena tagliata
Gusto: armonico, sapido e morbido
Gradazione: 12,8%
Conservazione: Non è un vino da invecchiamento, va bevuto pertanto entro 2-3 anni al massimo dall'acquisto. Le bottiglie vanno conservate coricate orizzontalmente in una cantina fresca, umida e buia.
Abbinamenti: Ottimo con i piatti di pesce, in particolare quelli tipici della cucina ligure, si abbina bene anche con i primi piatti a base di pasta.
Produzione: 4200 bottiglie
Servire a 10-12 gradi centigradi.
Prezzo indicativo: 14 €/ bottiglia

 

COSTA DE CAMPO

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Il vino delle Cinque Terre COSTA DE CAMPO DOC (Di Origine Controllata) è un bianco secco composto da vitigni di Bosco (60%), Vermentino (25%) e Albarola(15%).

Colorepaglierino carico con lievi riflessi dorati
Profumo
Profumo ampio e persistente. Fiori ed erbe di campo
GustoSapore dolce ma non stucchevole. Sapido e morbido
Gradazione: 12,5%
Conservazione: Non è un vino da invecchiamento, va bevuto pertanto entro 2-3 anni al massimo dall'acquisto. Le bottiglie vanno conservate coricate orizzontalmente in una cantina fresca, umida e buia.
Abbinamenti: Ottimo con i piatti di pesce, in particolare quelli tipici della cucina ligure, si abbina bene anche con i primi piatti a base di pasta.
Produzione: 7200 bottiglie
Servire a 10-12 gradi centigradi.
Prezzo indicativo: 15 €  bottiglia

 

VINO SCIACCHETRA

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Il vino Schiachetrà (erroneamente chiamato Schiacchetrà) è un vino pregiato passito DOC (Di Origine Controllata), dolce e liquoroso prodotto nelle Cinque Terre. Lo sciachetrà viene prodotto con le qualità d'uva Bosco (60%), Albarola e Vermentino (40%). Si tende comunque a preferire l'uva Bosco in quanto la buccia degli acini è più resistente e quindi si presta meglio all'appassimento senza rompersi.

Colore: da giallo dorato a giallo ambrato.

Profumo: gradevolmente profumato.

Gusto: da dolce a quasi secco, gradevole.

Abbinamenti: Da giovane accompagna molto bene i formaggi piccanti e dolci di buona consistenza, quale il classico pandolce genovese, mentre dopo un adeguato affinamento diventa vino da meditazione.

Prezzo variabile


Una nota particolare per il vino emblematico delle 5 Terre, il più famoso e il più caro. Lo Sciacchetrà!

Il vino totem delle Cinque Terre è lo Sciacchetrà, un dolce nettare, termine abusato ma in questo caso dovuto. Si tratta di un passito singolare, un portento, unico per genesi e risultato, prodotto in primis con uve bosco, più albarola e vermentino, lasciate ad appassire lontano dal sole, in zone areate, per oltre 70 giorni. 

Dopo il primo di novembre (per tradizione, ma al momento anche da disciplinare), si diraspano i grappoli con cura, talvolta selezionando a mano gli acini che vengono pigiati e vinificati in vasche d’acciaio, a contatto con le bucce; il vino è spesso affinato in piccole botti, talvolta in acciaio o in anfora, commercializzato in specifiche bottiglie affusolate da 375 ml. 

La resa di produzione si attesta sul 25%: oggettivamente ne vale la pena, culturalmente pure, per gli appassionati non vi è alcun dubbio ma sotto il profilo commerciale è una sfida difficile quant’è difficile questa terra.

Le caratteristiche dello Sciacchetrà

Dorato, ambrato con riflessi cangianti, intenso al naso con sentori di miele, armonico e persistente in bocca, di struttura decisa e finissima trama tannica, ha ingresso ammaliante e finale sapido di mare, retrogusto di mandorla e fichi secchi, animo evocativo e poetico; “quel fiero Sciacchetrà che si pigia nelle cinque pampinose terre”, come scriveva D’Annunzio, sembra aver preso il suo strano nome dal nome Shekar, termine ebraico che identifica una bevanda da offrire a Dio, ma in dialetto ligure rievoca  la parola Sciac, cioè schiaccia, pressa l’uva, e Tra, ovvero tira, tirala via, mettila nella botte e dimenticala lì, che il tempo non può farle che bene. Per alcuni deriverebbe dal greco “shekar”, termine con cui si indicavano le bevande fermentate, mentre altri sostengono derivi dal dialetto ”sciacàa”, schiacciare. 

I Vini Cinque Terre sono vini DOC (Di Origine Controllata) la cui produzione è consentita esclusivamente nell'omonimo territorio della provincia della Spezia. Si producono con i vitigni Bosco, Albarola e Vermentino.

Fare una scappata nella capitale della Grecia, Atene




Atene è una capitale piena di vita e di fascino che regala sensazioni uniche e particolari. Tante le cose da scoprire ad ogni angolo , questa città è la meta ideale per tutti coloro che  amano l’archeologia e la storia. 
Atene però sa rapire e sorprendere anche chi ama divertirsi.  



Atene, capitale della Grecia dal 1834 dopo Nafplio ed Egina, è situata presso il bacino dell’Attica. 


Il golfo di Saronico circonda le coste est di Atene e Attica.
Atene si trova quasi al centro del continente greco tra le regioni Grecia centrale a nord e Peloponneso a sud. 

A ovest della penisola Attica è l’isola di Eubea e più a est il profondo blu del Mar Egeo con le sue belle isole greche.






Il centro storico di Atene è la zona più importante della città per le migliaia di turisti che visitano la capitale greca per ammirare il Santuario della democrazia, l’Acropoli, il Partenone, i musei, monumenti e teatri dal passato glorioso di Atene. 

L’isola pedonale del centro storico, che è circondato dal triangolo tra Plaka, Dionysiou Areopagitou street e Keramikos, include quasi tutte le splendide attrazioni di Atene.

A Dionyssiou Areopagitou si può andare a piedi da Piazza Syntagma, o con la metro alla stazione dell’Acropoli, a pochi metri si trova il nuovo Museo dell’Acropoli e di fronte c’è l’antico teatro di Dioniso, poco piu’ avanti dell’Odeon di Erode Attico, e piu’ avanti la via per l’Acropoli.


Il clima di Atene è di tipo mediterraneo arido, caratterizzato da estati calde, secche e soleggiate, inverni miti e scarse precipitazioni previste in questa stagione. Il clima in inverno si mantiene in media sui 9 gradi, mentre in estate si toccano i 27-28 gradi circa.

Il periodo migliore per visitare Atene è di sicuro quello primaverile, dove le temperature miti e non troppo afose permettono un’agevole e piacevole visita alla città greca.



Dominata da un grande patrimonio storico, Atene è una delle mete turistiche preferite da quei viaggiatori che vogliono conoscere le radici della cultura non solo europea, ma mondiale. 

Infatti, è proprio da qui che tutto ha avuto inizio.

Al pari di Roma, anche la capitale greca può essere definita come un vero museo vivente, ricca di storie vissute che prendono vita pian piano che ci addentriamo all’interno della città.



Curiosità: quanti abitanti ha la Grecia?

La nazione greca ha quasi 11 milioni di abitanti (10,75 milioni), dei quali quasi la metà sono residenti nell’area metropolitana di Atene, che quindi diventa la città più popolosa della Grecia e una delle più grandi in Europa. Molti di questi poi si sono trasferiti ad Atene da ogni parte della Grecia e dall’estero: infatti è una delle città più cosmopolite del vecchio continente.

Moneta Grecia

La moneta ufficiale greca è l’Euro, che ha sostituito la Dracma greca. Quindi se vi recate ad Atene non avete bisogno di effettuare il cambio.

Come muoversi ad Atene

Muoversi ad Atene è piuttosto facile e veloce, grazie ad un sistema di trasporti pubblici composto da bus, metro e tram. Altri mezzi di trasporto utilizzati per spostarsi in città sono rappresentati dai numerosi taxi presenti. Inoltre il centro di Atene può essere facilmente visitato a piedi.

I bus servono i cittadini e i turisti di giorno e di notte, grazie alle numerose corse notturne.

Le linee di bus ateniesi sono tre:

  • blu, che collega Atene con la periferia;
  • verde, destinazione Pireo;
  • arancione, che collega Atene alle altre città;

La metro di Atene è composta da tre linee, rossa, verde e blu che collegano dalle 5:30 alle 24:00 i diversi punti nevralgici della città e la periferia ad un prezzo davvero accessibile (il biglietto costa 1 euro), con possibilità di abbonamenti giornalieri e particolari sconti per determinate fasce d’età.

Infine i tram di Atene, riconoscibili dal loro colore giallo, collegano al prezzo di 1 solo euro per singola corsa la città dalle ore 5:00 fino alle 24:00.

Nello specifico sono tre gli itinerari riconoscibili:

  • Atene-Glyfada;
  • Atene-Peace and Friendship Stadium;
  • Glyfada-Neo Faliro;

Cominciamo il nostro viaggio per le strade di Atene, da una delle bellezze principali e simbolo della città: stiamo parlando dell’Acropoli. 


Dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco nel 1987, l’Acropoli Atene è il complesso architettonico più grande lasciatoci in eredità dalla civiltà greca, che con il calar della sera regala uno degli sfondi più spettacolari per i turisti. È proprio qui che sono nati i più grandi pensieri filosofici e i concetti su cui si basa la politica moderna.

Ai piedi dell’Acropoli, sorge l’Agorà di Atene, che fu il centro dell’attività politica, del commercio e della cultura cittadina, ma anche centro della giustizia. Infatti, proprio tra le sue mura fu eseguita una delle più grandi ingiustizie della storia antica, cioè la condanna a morte di Socrate.

Tra l’Acropoli e la Piazza Syntagma, sorge il Tempio di Zeus, luogo di culto della Grecia Antica e grande patrimonio archeologico. Qui possiamo ancora vedere 15 esemplari di colonne corinzie ancora in piedi.

Il Partenone è stato costruito dagli architetti Ictino, Callicrate e Mnesicle, sotto la supervisione di Fidia, dirigente sommo dei lavori. 

Rispetto ai templi classici costituiti da sei colonne sulla facciata e 13 sul lato lungo, il Partenone è invece ottastilo, cioè ha 8 colonne sul lato corto e 17 su quello lungo.

Misurate allo stilobate, le dimensioni della base del Partenone sono di circa 69,5 per 30,9 metri. Il pronao era lungo 29,8 metri e largo 19,2, con colonnati dorico-ionici interni in due anelli, strutturalmente necessari per sorreggere il tetto.

All’esterno, le colonne doriche misurano 1,9 metri di diametro e sono alte 10,4 metri. Le colonne d’angolo sono leggermente più grandi di diametro.

Lo stilobate ha una curvatura verso l’alto, in direzione del proprio centro, di 60 millimetri sulle estremità orientali e occidentali e di 110 millimetri sui lati. 

Sicuramente è uno dei principali monumenti greci e della storia antica ancora oggi in buono stato, che deve assolutamente essere visitato una volta giunti ad Atene.

Un altro dei luoghi da visitare ad Atene è Piazza Syntagma,il cuore della città di Atene. Sullo sfondo della piazza troviamo il parlamento ellenico, dove è possibile visitare la biblioteca del palazzo. 

Oltre a questo, la piazza è famosa per la presenza della tomba del Milite Ignoto, sorvegliata dagli “Evzones”, le guardie con il caratteristico costume greco, che si danno il cambio per sorvegliare questo monumento di Atene.




Il Partenone




Uno dei simboli più universalmente riconosciuti della Grecia antica e uno dei monumenti più importanti al mondo è il Partenone

Frutto dell’architettura greca classica, con decorazioni legate all’arte greca, il Partenone è un tempio dorico che venne costruito in onore della dea Atena.

Il termine Partenone deriva dall’epiteto parthenos che riferito alla stessa Atena, indica il suo stato di nubile e vergine.

Il Partenone è stato costruito dagli architetti Ictino, Callicrate e Mnesicle, sotto la supervisione di Fidia, dirigente sommo dei lavori. Rispetto ai templi classici costituiti da sei colonne sulla facciata e 13 sul lato lungo, il Partenone è invece ottastilo, cioè ha 8 colonne sul lato corto e 17 su quello lungo.

Misurate allo stilobate, le dimensioni della base del Partenone sono di circa 69,5 per 30,9 metri. 

Il pronao era lungo 29,8 metri e largo 19,2, con colonnati dorico-ionici interni in due anelli, strutturalmente necessari per sorreggere il tetto.

All’esterno, le colonne doriche misurano 1,9 metri di diametro e sono alte 10,4 metri. Le colonne d’angolo sono leggermente più grandi di diametro.

Lo stilobate ha una curvatura verso l’alto, in direzione del proprio centro, di 60 millimetri sulle estremità orientali e occidentali e di 110 millimetri sui lati.

Davvero uno dei principali monumenti greci e della storia antica ancora oggi in buono stato, che non può non essere visitato una volta giunti ad Atene.



Atene non offre soltanto siti archeologici da poter visitare perché sono molti i musei a disposizione del turista interessato all’arte ellenica.

Il primo da visitare è il Museo dell’Acropoli, che oltre ad essere uno dei principali musei, è anche il più moderno. Dista circa 1 Km di distanza dal Partenone e racchiude nella sue mura l’intera storia dell’Acropoli.

Altro museo da non perdere è il museo Bizantino e Cristiano. Situato nella Villa Ilissia, ove sono esposti oltre 25.000 reperti, tra affreschi, manoscritti, dipinti e mosaici, che vanno a costituire una delle collezioni bizantine più importanti al mondo.

Non di meno importanza è il Museo Archeologico Nazionale di Atene. Esso è tra i 10 musei più importanti al mondo per la ricchezza storica che racchiude al suo interno e costituisce una tappa obbligatoria se si vuole dire di essere stati ad Atene.

Il museo si divide in tre settori e la sua caratteristica è quella di ripercorre l’intera storia di Atene, partendo dal periodo Miceneo per finire al periodo Romano. All’interno del museo, abbiamo tre importanti reperti importanti, che sono: la maschera funebre di Agamennone, il bronzo di Poseidone e la testa di Zeus.

Cosa mangiare ad Atene

Dopo tanto cammino per visitare per i diversi musei e monumenti, è arrivato il momento di sedersi a tavola e assaggiare alcuni piatti tipici della città. Se vi state chiedendo cosa mangiare ad Atene, vi diamo alcuni suggerimenti sui piatti tipici greci da dover provare assolutamente.

Tra questi abbiamo:

  • Gyros, un piatto greco molto simile al döner turco o al shawarma arabo ma la cui realizzazione tipica è quasi sempre a base di carne di maiale. Solitamente è il condimento della pita greca, piatto economico ma buonissimo!
  • Kefedes, polpettine fritte preparate in maniera diversa a seconda della zona di Atene nella quale vi trovate;
  • Moussakà, molto simile all’italica parmigiana di melanzane;
  • Pastitsio, una lasagna composta da diversi strati di pasta;
  • Stifado, uno stufato di cipolle, pomodori e carne di agnello, oppure a base di polpo.

Per concludere il vostro viaggio ad Atene, non possono mancare la visita ai quartieri di Atene

Tra questi, da visitare ve ne suggeriamo due: il primo di questi è la Plaka, uno dei quartieri più antichi dove si concentra la movida ateniese. 

All’interno di questo quartiere sono infatti concentrati bar, ristoranti e negozi di souvenir, che consentono ai turisti di fare shopping, ascoltare musica dal vivo e sedersi a mangiare qualcosa.

Un altro quartiere da visitare è Monastiraki, famoso per il suo mercato delle pulci, dove è possibile trovare merci di ogni tipo proveniente da ogni parte del globo.