domenica 13 gennaio 2019

A Carate Brianza, Lombardia, c'è la dimora più cara del mondo?

 

E' favolosa, immersa nel verde. La vende Santandrea Luxury Homes per circa 155 milioni di dollari, 135 milioni di euro.

Sarebbe la villa più cara del mondo e si trova nel comune di Carate Brianza, provincia di Monza, Lombardia, a qualche chilometro dalla mia cara Seregno

Ma è vero? 

 

Una cifra a otto zeri per Villa Beldosso che aveva fatto girare la testa a mezzo mondo, facendo di Carate Brianza  la capolista della località con immobili di lusso disponibili sul mercato mondiale. 

Purtroppo la notizia pubblicata dal “Daily mail” e poi girata su numerosi siti online è frutto di un banale errore.

Uno zero in più, così da ottenere la  cifra di 135 milioni di euro al posto della reale cifra :13.500.000 euro con cui la “Santandrea Luxury Houses” avrebbe valutato l’antica dimora Cinquecentesca.
 

L’agenzia immobiliare legata alla Gabetti, dopo aver firmato un contratto di riservatezza con la proprietà, si limita a smentire la cifra segnalando quella corretta.


L’immobile di via Beldosso (località Simonte) ha una superficie di 3.500 metri quadrati , ha 20 stanze, 18 camere da letto e 7 bagni.
Lungo il percorso che risale la Valle del Lambro da Agliate verso Briosco, si raggiunge la lussuosa dimora dopo aver attraversato un viale alberato a doppio filare. 



La villa padronale, dotata di una monumentale facciata e sviluppata su 3 piani, è anche dotata di una cappella privata ed è passata nel corso dei secoli nelle mani di nobili e marchesi.

Negli ultimi decenni è stata acquistata da Luigi Galli, antiquario di fama europea, e oggi è proprietà della famiglia Lamperti, attualmente è sede della Luigi Galli Sas di Guido Lamperti e C. Antiquario Sas. 
La proprietà è circondata da un favoloso parco di 103mila metri quadri.


 

mercoledì 9 gennaio 2019

La carismatica Apolline e il grande champagne Henriot






Uno champagne perfetto e una giovane vedova dal temperamento e dalle qualità eccezionali sono all’origine della Maison Henriot.

Sfogliando Elle Italia ho trovato un interessantissimo articolo di E. Galimberti sulla storia della fondatrice dello Champagne Henriot.



E subito mi è venuta voglia di parlarne…

Nella storia dello Champagne le grandi donne non mancano.

Sono giovani, spesso vedove, con delle qualità eccezionali.

Colte, intelligenti, carismatiche, imprenditrici di talento, hanno fatto prosperare delle Maison stellate. 

La Veuve Cliquot Ponsardin è forse la più grande ma Apolline Henriot non ha niente da invidiarle.

La famiglia Henriot, di origine lorena, fondò le sue tradizioni nella regione Champagne già dalla metà del 600, dove si stabili’ attratta dal commercio di tessuti.



Immediatamente si dedicò anche al vino, con l’acquisto di vigneti e cominciando la produzione.

Iniziò così una lunga ricerca di qualità, che vide la fondazione ufficiale della Maison nel 1808. 

Apolline Henriot, da poco vedova, prese le redini dell’impresa e la portò ai vertici del successo.

Ancora una volta, l’iniziativa di una donna - che dopo la perdita del marito decise di portare avanti il lavoro sulle vigne di famiglia a Reims - portò alla fondazione di una maison, destinata negli anni a grandi trionfi.



La vera spinta verso la Champagne arrivò già nel 1800, e precisamente con l’unione fra Nicolas Simon Henriot, proveniente da una famiglia borghese champenoise, attiva nel commercio della lana, e Apolline Ginot, nipote di un uomo di grande cultura i cui lavori hanno contribuito al progresso della viticoltura. 
I due si sposarono, e condivisero una forte passione per il vino che li spinse a iniziare una secolare storia di produzione di vino, fatta di ricerca qualità e innovazione, che diede vita allo champagne Henriot.

Rimasta vedova, Apolline decise di mettere in commercio il – fino ad allora – privatissimo champagne Henriot, prodotto sul vigneto del padre a Bouzy
È appunto lei che, grazie alla sua erudizione, contribuì a migliorare la conduzione della vigna e la composizione dei vini della Champagne. 


Imprenditrice e donna dalla forte personalità, Apolline fece conoscere e apprezzare con notevole successo lo Champagne presso le teste coronate, affermandosi prima alla Corte d’Olanda e di seguito a quelle d’Ungheria e d’Austria presso gli Asburgo, fino a farlo diventare lo champagne ufficiale della corte imperiale.


La famiglia Henriot ha sempre portato avanti uno stile molto particolare, in modo molto esigente, distinto da perfezionismo e qualità delle Cuvées. 
Il tempo rimane il loro miglior alleato e la pazienza il loro segreto. 

La Maison richiede ai propri cantinieri un lavoro estremamente curato, che, abbinato alla perfetta conoscenza dei singoli terreni e il savoir faire di famiglia nell’assemblaggio, rendono gli champagne Henriot dei vini del tutto riconoscibili, e in grado di far vivere un’emozione unica attraverso la loro degustazione, di incomparabile eleganza e finezza.



Selezionare i migliori crus, magnificare la purezza dello chardonnay, e offrire a ciascuna Cuvée il tempo di svilupparsi: questi i principali impegni assunti da ciascuna delle sette generazioni che si sono succedute alla testa della maison, che ancora oggi, a conduzione familiare e indipendente, persegue il suo lavoro d’eccellenza.




Grazie a Apolline, gli Champagne Henriot si distinguono per la loro eccezionale eleganza, uno stile cesellato, la loro bella complessità.



Lo stile della maison si perpetua così nelle scelte d’assemblaggio, che privilegiano il vitigno chardonnay. Mentre il pinot noir fornisce la struttura indispensabile, lo chardonnay apporta grazia, classe, leggerezza, freschezza.


Fin dall'anno della sua fondazione, la maison fondata da Apolline Henriot si contraddistingue per la sua storia familiare nella quale persone talentuose seppero sviluppare e esprimere la tipicità del terroir, sublimarla mediante un sapiente lavoro e che infine riuscirono a trasmettere l’eredità di questo savoir-faire alla lunga dinastia di discendenti.