venerdì 29 gennaio 2010

La mitica Terrazza Martini




La Terrazza Martini é situata in piazza Diaz 7 , zona Duomo,.
Dal 15° piano del grattacielo omonimo si può godere il più bel panorama su Milano.

Peccato però che per accedere a questo luogo privilegiato occorra essere invitati ad un evento mondano oppure più modestamente a una cena aziendale ).

Infatti il locale é raramente aperto al pubblico.
Vetro laccato rigorosamente rosso-Martini, parquet in Cabreuva Incenso, verniciato a mano e posato a spina di pesce, acciaio lucente, legno di Bambo, resina e pelle : un mix di materiali e forme dal design firmato Poltrona Frau che crea un ambiente accogliente e soprattutto esclusivo.

Progettata alla fine degli anni ‘50, la terrazza è stata rinnovata nel 2007 dallo Studio Puresang di Anversa, con l'intenzione di avvicinare Milano al cinema e ai suoi protagonisti attraverso un desing moderno e lussuoso.

giovedì 28 gennaio 2010

L'erede di Kate Moss




La somiglianza tra Toni e Kate è innegabile
Il fascino, i lati oscuri e le sue eccentricità,fanno di Kate Moss una protagonista della moda mondiale, ma non solo.

Schiere di giornalisti e fotografi ne seguono eccessi e passioni, cadute e resurrezioni, e i magazine di tutto il mondo si contendono l’ultima apparizione della super modella londinese, che continua a scrollarsi di dosso la polvere dell’ultimo scandalo con il suo elegantissimo incedere e il suo sguardo distante.

Come è accaduto a tutte le dive, anche per Kate Moss si è aperta la caccia alla sua erede tra le schiere di giovanissime modelle che si affacciano al mondo luccicante delle passerelle con il mito di Kate ben impresso in mente.
Il numero di gennaio di Vogue Germania dedica un ampio servizio fotografico proprio a una di queste possibili emule, la diciassettenne Toni Garrn.

E in effetti la somiglianza di questa giovane modella tedesca, classificatasi all’undicesimo posto nella speciale classifica Top 50 Models Women List, con la Moss è davvero impressionante. Stessa bellezza eterea, stessa eleganza altezzosa, stessi colori, pallidi e tenui. Nel servizio di Vogue Germania firmato dalla fotografa Camilla Akrans e intitolato “Holiday”, Toni Garrn gioca con l’immagine di un’altra immortale icona di stile, Brigitte Bardot, in una serie di scatti dal sapore rétro, con acconciature hollywoodiane e uno sguardo languido e seducente.

Le somiglianze tra la Garrn e Kate Moss, tuttavia, si fermano per il momento solo in superficie: al contrario della supermodella inglese, Toni Garrn pare avere un temperamento riservato e tranquillo, che la tiene alla larga dagli eccessi che hanno contribuito, in maniera controversa, a creare il mito di Kate Moss non solo come modella, ma come vera e propria icona.
Niente fidanzati violenti per Toni, né festini in perfetto stile “sesso, droga & rock’n’roll”.

La presenza a tutti gli eventi mondani più glamour e fotografati, assieme a una certa predilezione per il trench, invece, accomunano le due bellissime modelle.

Toni Garrn ha esordito con alcune campagne esclusive per Calvin Klein nel 2008, seguite da una lunga serie di impegni con altri importanti brand della moda, da Hugo Boss a Shiseido, da Versace a Dior, da Prada a Donna Karan.

Sembrerebbe dunque che, a prescindere da ogni possibile parallelismo, più o meno ricercato, Toni abbia davanti a sé una carriera di tutto rispetto, con o senza l’ombra dell’intramontabile Kate a fare da sfondo.

lunedì 18 gennaio 2010

Kate Moss per Longchamp


Kate Moss é sempre all'affiche.
Longchamp, il noto marchio di pelletteria
francese ha infatti deciso di collaborare con la sua più celebre testimonial nella realizzazione di due capsule collection di borse e accessori.
Stilista di una collaudata linea di abbigliamento per il brand inglese Topshop, Kate ha confidato di essere eccitata da questa nuova sfida fashion d’alta gamma.

Ovidie,"porno femminista"....


Ovidie racconta in “Histoire de sexe(s)” le tante facce del piacere.
Foto ©La Presse Ovidie Becht

Pensato spesso come un prodotto a uso e consumo di un pubblico maschile, il genere porno è da decenni accusato dalle femministe di riprodurre stereotipi degradanti della donna vista solo come oggetto sessuale destinato unicamente a esaltare il desiderio maschile.

Esiste però un’altra faccia del porno, etichettata in maniera un po’ approssimativa come “porno femminista”, che esplora l’universo del piacere femminile, le sue fantasie, i suoi lati oscuri. Sebbene esista una “corrente” di questo tipo anche negli Stati Uniti, è la francese Ovidie la regina incontrastata di questo genere.

Ovidie nasce nel 1980 da una famiglia alto borghese, e già da adolescente inizia a interessarsi al mercato del porno, quando, militante femminista in erba, vuole approfondire con una ricerca gli stereotipi femminili degradanti nei film porno.
Ben presto quest’universo la assorbe al punto tale che, appena diciottenne, studentessa di filosofia, inizia a recitare lei stessa in alcune pellicole hard, diventando nel giro di pochissimo tempo una star del settore.
La sua ambizione è di cambiare dall’interno il mondo del porno, introducendovi produzioni destinate specificamente a un pubblico femminile.

Già a vent’anni passa dall’altra parte della macchina da presa.

Uno dei suoi film, “Lilith” (2001), riesce a entrare nel circuito del cinema mainstream, e Ovidie inizia a essere invitata ovunque in veste di “esperta”, di “femminista”, di “performer”.

Tutte etichette che le vanno strette, ma alle quali si adegua pur di poter diffondere il suo lavoro. Le donne, dichiara in un’intervista recente, “per secoli si sono vergognate di amare il sesso, così si è diffusa la convinzione che fosse importante solo per gli uomini”.
Al contrario, prosegue, “anche le donne hanno un loro ricco immaginario sessuale”.

Ovidie è oggi regista, produttrice, scrittrice e continua a battersi per il superamento degli stereotipi e dei silenzi che circondano il mondo del sesso al femminile.
Per l’emittente satellitare francese French Lover Tv cura un programma di educazione sessuale senza veli per donne, continua a scrivere libri e all’ultima edizione del Festival del cinema porno indipendente di Berlino ha presentato, “Histoire de sexe(s)”, un film che mette a confronto immaginari e fantasie maschili e femminili attraverso le storie di otto amici che si incrociano e si sovrappongono: le scene spinte ci sono, ma il film vuole essere qualcosa di più di una produzione porno.
E’ per questo che Ovidie si sta battendo affinché le venga data la possibilità di distribuirlo, nel 2010, nelle sale mainstream.

Il letto in un libro


Di/letto...di Ugo Riccarelli.
Una serie di racconti legati a un unico spazio, il letto...

Il letto, rifugio dalle fatiche del giorno o campo in cui si consumano battaglie notturne, un rettangolo morbido che accoglie ma che può anche intrappolare, in cui si susseguono le fasi della vita di ognuno di noi, dal letto-culla della nascita a quello che accoglie nell’ora dell’addio.

E’ attorno a questo oggetto, che è anche un luogo, che si dipanano i racconti di “Di/letto”.

Ugo Riccarelli, vincitore del premio Strega nel 2004 con il romanzo “Il dolore perfetto”, raccoglie in questo libro scritti brevi, racconti, monologhi interiori di uomini, donne e divinità e dei letti che li accolgono o li respingono, ai quali tendono pieni di desiderio o dai quali fuggono.

La sequenza di letti che racchiudono esistenze si apre con il talamo di Ulisse, costruito sul tronco di un ulivo secolare, con le radici ben piantate nel suolo di Itaca, simbolo del tenace e indistruttibile amore che legava l’eroe alla sua isola e alla sua donna.

Un letto che “ha il nome di Penelope e i suoi occhi profondi d’azzurro, dove neanche il marinaio più coraggioso oserebbe inoltrarsi”, e che l’attenderà per decenni, solido e indistruttibile.
Un avvio avvolto nel mito, seguito da una catena di altri letti, quello in ferro battuto in cui una donna consuma la sua prima notte d’amore con un uomo che la tradisce e che accoglie il corpo morto di un’altra donna, una saggia vecchietta che le aveva aperto gli occhi; quello più dozzinale, un letto dell’Ikea, che segna con la sua riluttanza a lasciarsi montare la difficoltà di un rapporto che fatica a incastrarsi e che alla fine va in frantumi tra viti e assi di legno sparse sul pavimento; un ricovero d’ospedale che lega la vita e la morte di una donna e del suo amorevole marito, aggrovigliati dal destino allo stesso letto, il numero 50; il letto-culla che accoglie un bimbo caduto dal cielo, arrivato a donare sollievo a una donna piagata dalle cinghiate; un altro, infine, che accoglie le membra spossate di un Padre Eterno stanco di contemplare il suo creato e che, osservando il piacere provato da uno dei miliardi di esserini da lui creati nel distendersi nel suo lettuccio impara qualcosa dalle sue creature e trova finalmente riposo.

I brevi racconti di Riccarelli sono piccoli spazi che si aprono davanti al lettore, disegnati con uno sguardo che resta delicato anche quando penetra nell’intimità delle lenzuola e ne svela la vita segreta, tra amori e disillusioni, mantenendo un’atmosfera sospesa e incantata che continua ad aleggiare su questi letti e sugli esseri che vi cercano rifugio.
Autore: Ugo Riccarelli
Titolo: Di/letto
Editore: Voland
Pagine: 112
Prezzo: € 13,00

lunedì 11 gennaio 2010

L'Applique de Martina Grasselli...




Dans un cadre deux visages tentent de percer une membrane opaque...
C'est une lampe murale du designer italien Martina Grasselli.

L'objet est une sculpture par sa forme design et un luminaire par sa fonction..

Le contraste entre la forme et le matériel moderne est intéressant et genère une ambiguité unique.
Son nom est "Lapplique".... un peu viellot mais tellement charmant !..

Matériel:
Polycarbonate, châssis en bois
Couleurs:blanc
Ampoules:2 x E 27, max. 60 W

Gioielli da favola...











Per ritrovare il magico fascino delle favole dell'infanzia in versione deluxe, la mela di Biancaneve e altre immagini da sogno..
Ecco gioielli e bijoux dal design unico per viaggiare in una sfavillante dimensione fiabesca.

Flora e fauna si alternano in un gioco ultraprezioso di materiali e colori: civette, mele, orsacchiotti per grandi bambini..
Nelle foto:
- Teddy bear tempestati di cristalli coloratissimi per i ciondoli
- La mela di Biancaneve si veste di gemme ultrapreziose per il ciondolo di Pasquale Bruni (4.500 euro).
- Un Sex on the Beach formato deluxe con l'anello in oro bianco, diamanti, tormalina e quarzo citrino, Piaget.
- D'acciaio e cristalli il ciondolo "portafortuna" con civetta di Morellato (84 euro).

Mario Testino, il talento della foto fashion


Mario Testino, 56 anni, nato a Lima da padre italiano e madre irlandese, è uno dei più importanti ritrattisti e fotografi fashion del mondo.

Hanno posato per lui modelle, attrici, rock star…

Gli stilisti più famosi come Dolce & Gabbana, Gucci, Burberry, Valentino lo vogliono a tutti i costi.

In una società in cui l’arte è solo collage di un lavoro precedente, Testino crede ancora nel lavoro “artigianale” dove nulla può sostituire le esperienze personali e la creatività.


Mario Testino ha ricevuto un’educazione molto cattolica. Il sesso era un tabù.

Probabilmente questa frustazione é all'origine dell'utilizzazione della sessualità nelle sue creazione fotografiche.

Testino stesso si definisce “un peccatore dietro l’obiettivo”.
Il suo stile è stato definito "realismo di lusso", le sue foto denotano eleganza, ma anche un po’ di decadenza.
Testino non ama il fotoritocco e ciò lo differenzia dagli altri fotografi.

Le pietre miliari della sua carriera: la serie con Diana e la campagna Versace con Madonna.
E' stato lui a chiudere l’epoca delle super modelle e sempre alla ricerca di freschezza ha lanciato nuovi volti.
Nel ‘76 si trasferisce a Londra dove risiede attualmente e là inizia la sua carriera.
Alcuni suoi lavori sono esposti al Victoria e Albert Museum a Londra e al Carpenter Center For the Visual Arts di New York.

La mostra Mario Testino’s Portraits è attualmente alla Wolfson Gallery di Londra, in esposizione le immagini delle icone femminili del nostro tempo, colte nella loro quotidianità.
Dietro un’apparente nonchalance si cela una meticolosa preparazione, una scelta dettagliata di luci e colori, un lavoro di equipe diretto con estrema cura.
Grazie a questa scrupolosità unita alla grande passione per l’immagine che Mario Testino è oggi uno dei fotografi più carismatici.
Dopo aver fotografato personaggi come Naomi Campbell, Gwyneth Paltrow, Lady Diana, Julia Roberts, Kate Moss, Beyoncé, solo per citare alcune celebrità, il fotografo peruviano ha dichiarato di voler immortalare Camilla Parker Bowls per la sua grande simpatia.
Mario Testino attraverso l’obiettivo sa cogliere in qualsiasi donna la vera personalità.
Fotografa volentieri le donne bellissime ma in verità preferisce fotografare le donne dotate di umorismo e d'intelligenza.
Ammira Madonna, Kate Moss, Gwyneth Paltrow per la sua semplicità, Lady Diana
Per il calendario Campari 2009 Testino in collaborazione con Jean Paul Goude fotografa la giovane e bellissima attrice Jessica Alba.
Per quanto riguarda il futuro, Testino prevede di tornare nella sua adorata Lima senza rinunciare alla fotografia.

domenica 10 gennaio 2010

Sedie e gioco ottico

Divertenti e design !
Le sedie sembrano, a un primo sguardo, delle normali sedie che sfidano la gravità rimanendo in piedi solo con due gambe.

In realtà sono sedie che, come dice il nome, Shadow Chair, inglobano nella loro struttura la loro ombra fatta in acciaio e ancorata al legno.


La sedia Shadow chair è disponibile in legno di noce o betulla, si acquista da Duffy a Londra, ma è ordinabile anche online.

Costa 106 euro e ci vogliono circa 4 settimane per la spedizione.


Tendenza : Il social network

L'ultima tendenza?
Registrarsi su siti specialistici per creare contatti, condividere progetti, entrare in relazione con clienti, istituzioni, societa', università, e anche per cambiare lavoro.


Sermo e Dottnet
Barack Obama se ne è servito durante la campagna per le presidenziali nel 2008.
Migliaia di medici iscritti al social network Sermo hanno partecipato a un sondaggio sui programmi di politica sanitaria del candidato democratico e del suo avversario, pubblicando poi online una lettera aperta sulle criticità del sistema sanitario del paese.
Il social Network Sermo è rigorosamente aperto soltanto ai medici e raccoglie oltre 110mila professionisti. Nessuna pubblicità e iscrizione gratuita.
E’ invece italianissimo Dottnet, sito scientifico per medici nato nel giugno scorso.
Si tratta di un social network per condividere esperienze, informazioni e conoscenze tecniche aperto anche a infermieri e farmacisti.

Architizer
Architizer è nato a novembre scorso grazie all’idea di Marc Kushner, titolare di un’agenzia creativa di New York.
Al centro del sito campeggia una mappa Google dove si possono consultare e votare i progetti grazie alle bandierine poste sulle diverse città.
Ci si può imbattere nei rendering delle ex Fonderie Riunite di Modena caricati da un importante studio di Roma, seguire la costruzione dell’Aquatower di Chicago o più semplicemente un progetto di bio-architettura di un giovane studente koreano.

Myartspace
Myartspace raccoglie oltre 50 mila artisti da tutto il mondo.
E’ una rete sociale per pittori, collezionisti, studenti, insegnanti, curatori e critici d’arte. Il sito è un luogo per mostrare le proprie opere anche in formato video, e offre la possibilità di partecipare a concorsi.
Il Social Network riunisce artisti che hanno collaborato con il Moma di San Francisco, il Tate Modern Museum, la National Portrait Gallery, il Whitney Museum.
Soundcloud
Se vi imbattete in un utente di Soundcloud che si chiama thelittleidiot avete a che fare con Moby. Il Social Network per musicisti professionisti è decisamente democratico.
Anche un big della scena internazionale carica le sue tracce e si apre ai commenti, tutti rigorosamente temporizzati per una precisione maggiore. E la musica la si può organizzare sulla propria web radio con playlist pubbliche o riservate.
Online da un anno, il Social Network si è piazzato al secondo posto nella prestigiosa Tech Media Invest Top 100 list stilata dal Guardian, la classifica delle imprese più innovative.

LawLink
Dalle banali liti tra vicini a importanti questioni di diritto del lavoro.
Giovani avvocati in cerca di clienti non si lascino sfuggire LawLink: rispondere a dei semplici quesiti su problemi legali può portare a nuovi clienti.
Il Social Network legale nasce dall’idea di Steven Choi, giovane avvocato californiano: l’iscrizione è gratuita e sta raccogliendo nuovi utenti da tutto il mondo.
Un motore di ricerca interno permette di recuperare e consultare in modo rapido documenti e codici dei diversi ordinamenti.

Labyring
Ultimo nato in Italia è Labyring, network finanziario sviluppato da un gruppo di operatori legati a Captha, società di consulenza nei settori Banking e Finance.
Ogni iscritto ottiene un rating, una sorta di credibilità che cresce sulla base dei documenti che pubblica.
In questo modo, l'autore di contenuti particolarmente interessanti ha la possibilità di farsi notare accrescendo le opportunità di relazione professionale. Punti di forza del sito: una importante partnership in tema di domanda e offerta di lavoro con Financial Career, società con sede a Londra e diversi tools per la pubblicazione dei contenuti e per la creazione di una biblioteca liberamente consultabile.

6 consigli sullo shopping

Da leggere e meditare prima di partire per i saldi ....
1
Non comprare insaziabilmente di tutto. «Lo shopping - spiega Guerreschi - rappresenta per la maggior parte delle persone un modo per coccolarsi, regalarsi un momento di gratificazione, alleviare le tensioni e placare le frustrazioni. Ci sono dei criteri che permettono di distinguere quando assume caratteristiche patologiche».
2
Scopri se sei una shop-a-holics. Ti riconosci in queste caratteristiche: hai la frequente preoccupazione o impulso a comprare; compri frequentemente al di sopra delle tue possibilità, spesso oggetti inutili (o di cui non ne hai bisogno), per un periodo di tempo più lungo di quello stabilito; la preoccupazione, l'impulso o l'atto del comprare ti causano stress, interferiscono significativamente con il lavoro, determinano problemi finanziari.
3
Sei una donna tra i 20 e i 40 anni. «Il 90% delle persone affette da shopping compulsivo è di sesso femminile, ma il fenomeno è in netta crescita anche tra gli uomini. Tutti gli studi riferiscono che lo shopping compulsivo si manifesta soprattutto nelle donne di giovane età, tra i 30 e i 40 anni, ma si stima che l'inizio del disordine avvenga intorno ai 20. Se tale disturbo viene trascurato o sottovalutato a quest'età, si trasforma in disturbo cronico» riflette lo psicologo.
4
Attenta alla molla che fa scattare la frenesia all'acquisto. «La compulsione spinge il soggetto a protrarre il comportamento d'acquisto incontrollato e lo porta a sperimentare sentimenti di colpa, vergogna, umiliazione, causando spesso problemi lavorativi, familiari, legali o finanziari, a volte anche di salute» dice Guerreschi.
5
Sei una maniaca dell'affare? «Esiste - spiega lo psicologo - una categoria di shopper cosiddetta maniaci dell'affare, ossia persone che amano comperare di tutto purché a un prezzo vantaggioso. Se la persona è consapevole di avere una difficoltà può decidere di farsi accompagnare durante i saldi da qualcuno che conosce il problema oppure di farsi tutorare economicamente, in modo da essere monitorata».
6
Fatti curare! «Bisogna diventare consapevoli - conclude l'esperto - di essere portatori di una patologia grave, trovare un centro dove poter fare un programma riabilitativo .

Anche nelle scuole sarebbe molto utile insegnare che l'acquisto dev'essere mirato, che possa giovare alla persona stessa e che non venga utilizzato come metodo per alleviare le frustrazioni».

martedì 5 gennaio 2010

Il mondo magico della stilista coreana Jong Hee Lee











D'all’Asia fino a Parigi.
Passando per Milano e Londra.

Nella valigia, i ricordi dell’infanzia: i fiori del giardino nella sua casa in Corea del Sud e i grandi mercati di stoffe orientali.

Colori e stampe che si mischiano e rivivono nel segno del design contemporaneo europeo.
È la storia di Jong Hee Lee, giovane talento del textile design scoperto da AT CASA.

In anteprima ecco la sua collezione di tessuti, in vendita con il marchio “Mossi” in negozi come Designers Guild a Londra (http://www.designersguild.com/) e ABC Home Furnishings a New York (http://www.abchome.com/), oltre che in una serie di piccole boutique sparse in giro per il mondo.
Di passaggio a Milano una breve intervista a Jong Hee Lee é di rigore..

Come è nata la tua passione per i tessuti? Come hai iniziato a lavorare nel textile design?
Dopo aver studiato Moda all'università in Corea, ho scelto l’Italia per approfondire gli studi e integrare le conoscenze acquisite con l'approccio europeo.
A Milano, ho studiato prima all'Istituto Marangoni e poi alla Domus Academy, dove ho conosciuto Nancy Martin, che mi ha insegnato quanto ci si può divertire lavorando con i tessuti. Dopo il conseguimento del diploma, ho fatto diverse esperienze di lavoro. Continuavo a concentrarmi sui tessuti, cercando di coglierne le potenzialità creative secondo la mia sensibilità. Nel dicembre 1998 a Milano ho fatto la mia prima mostra dove ho proposto dei lavori che univano tessuti coreani e design contemporaneo e in seguito ho iniziato a dare forma alla mia collezione personale, che da settembre 2000 presento con il marchio “Mossi” a Parigi, alla fiera Maison &
Dove trovi l’ispirazione?
I ricordi della mia infanzia e le esperienze dei miei viaggi sono le mie fonti di ispirazione.
Fino all’età di 10 anni ho vissuto in una piccola isola della Corea, in una casa circondata da un bellissimo giardino pieno di fiori colorati.
Era splendido, soprattutto nelle giornate di sole, quando il colore dei fiori risultava quasi magico e si creava un'atmosfera mistica.
Nell'isola poi c'era un tempio buddista molto particolare e con tanti colori, dove andavo a passeggiare con mia madre.
Queste immagini e sensazioni colorate sono sempre rimaste dentro di me.
Quando ho lasciato l’isola, la dolce nostalgia che accompagnava i miei ricordi è stata arricchita dalla mia lunga permanenza in Italia.
Ora nelle mie creazioni cerco di trasmettere quei colori limpidi, i petali dei fiori meravigliosi, l'aria fresca, il vento e il sole.
Così, nei miei lavori con i tessuti rivivono le sensazioni della mia infanzia unite alle esperienze fatte nei miei viaggi.
Che tipo di materiali usi?
"Mossi" in coreano significa il tessuto di “ramie”: una fibra vegetale simile al lino, dai colori sobri e naturali.
Nel mio lavoro utilizzo, da una parte, i tessuti tradizionali coreani: seta pura, raso, jacquard e ramie.
Sono tessuti dai colori sgargianti, ricamati e dipinti a mano, che riflettono la tradizione policromatica del decoro coreano e sono arricchiti da segni di buon auspicio.
In Corea vengono ormai usati in occasioni importanti, come il matrimonio o il teatro classico. Dall’altra, uso stoffe delicate, fragili, eteree che si sposano meglio con la mia sensibilità e preferisco materiali come la lana morbida e la seta pura. Inoltre, mi ha arricchito molto lo studio dei tessuti italiani.
Il lungo soggiorno a Milano è stato per me l'occasione di apprezzare i tessuti della tradizione coreana, trasformandoli nelle forme del design contemporaneo, e di imparare a creare un'unione armonica tra materiali e stili diversi.
Così cerco uno stile, unico e intenso. Il mio stile.


Simpaticissima e ultra design la nuova cuccia per il cane !


Magis Dog House di Michael Young.


La cuccia completa di scaletta va riempita di acqua o di sabbia, è realizzata in due varianti colore, bianco o arancio, ed è disponibile con una targa in ottone e una scritta standard in latino “Amicus fidelis protectio fortis” oppure con una targa personalizzata con scritto “ If you want to speak with me my name is…” segue il nome cane.


Il progetto Mendini e Pesce per Lovere


Il Centro Civico Culturale di Lovere (Bergamo) ha una superficie di circa 1.000 metri quadrati. L’organismo è su due piani e ha due ingressi.


Il principale si apre sulla piazza del porto turistico, l’altro sulla strada posteriore, più alta. Dalla lunga vetrata al piano terreno si accede alla vasta piazza e al lago.

Dalla balconata del primo piano si vedono il lago e gli alberi delle barche a vela, stando seduti sui cinque enormi, coloratissimi divani di Gaetano Pesce.

Uno ha la forma dell’acciaieria che da più di 150 anni è simbolo della Lovere industriale; uno ricorda l’Accademia Tadini, dai primi dell’800 simbolo della Lovere culturale; gli altri tre rappresentano la natura del luogo, le onde, le montagne che si specchiano nelle acque, e l’aurora, simbolo di speranza.

Il pavimento è altrettanto colorato e inaspettato: una sequenza di stilemi e forme dritte, tonde, sinuose, spigolose che si combinano gli uni nelle altre, formando figure ogni volta diverse.

La sala dedicata ai bambini ha le librerie senza foto di spigoli, e i piani d’appoggio di vari colori; tavoloni e tavolini di legno massiccio giocano con seggioline, piccole Panton di Vitra; vi è anche una zona morbida per i salti e le capriole.

Lungo i due scaloni che salgono al primo piano sono collocate le vetrine in legno di pero che custodiscono il Fondo Marinoni, preziosa collezione di libri antichi, finora chiusa in angusti scaffali, che può ora essere vista in tutta la sua qualità ed essere consultata facilmente.


Un’altra zona di divani colorati è a piano terra, accanto al bancone circolare della reception con piedoni di gomma, così come i totem delle postazioni Internet e le sedie per gli adulti.

I tavoli per leggere e studiare (con i collegamenti multimediali predisposti) hanno come piano di lavoro la riproduzione ingrandita di una rara serie di documenti della storia di Lovere, che viene dal monastero delle Clarisse (sono gli esercizi di calligrafia delle ragazze che, nell’800, frequentavano l’educandato interno al monastero).

La sala-studio, intitolata alla memoria del sindaco Vasco Vasconi, è insonorizzata, così come protetto è il laboratorio attrezzato per ospitare corsi, conferenze, concerti, proiezioni.

E poi ci sono varie migliaia di libri, divisi per sezioni, descritte per titoloni a grandi lettere sul fianco di ciascuno scaffale.

Il lavoro di progettazione ha coniugato continuamente forme e colori tipici della contemporaneità, con riferimenti e segnali importanti della storia locale.
Link correlati:http://www.ateliermendini.it/

venerdì 1 gennaio 2010