lunedì 21 settembre 2009

Le gagnant est..


Le Japonais Kazuki Yamada, chef d'orchestre de 30 ans, a remporté samedi soir le 51ème Concours international des jeunes chefs d'orchestre, dans le cadre du festival de musique de Besançon, a constaté l'Afp.

Il a devancé en finale le Japonais Tomohiro Seyama et le Bulgare Rossen Gergov.

"Je suis très heureux de gagner ce prix comme l'avaient fait mes maîtres Seiji Ozawa et Yôko Matsuo", a déclaré le lauréat qui se présentait au Concours international de jeunes chefs d'orchestre de Besançon pour la seconde fois.

Les finalistes devaient interpréter trois morceaux devant le jury présidé par le chef d'orchestre tchèque Jiri Belohlavek, dont une création d'Edith Canat de Chizy, commandée spécialement pour le festival, intitulée "Times" en référence à Besançon, la "ville du temps".

Les deux autres morceaux étaient le Concerto pour violon n°2 de Felix Mendelssohn et la Symphonie Fantastique de Hector Berlioz.

Le concours de chefs d'orchestre a accueilli vingt candidats de 14 nationalités différentes pour l'une des compétitions les plus difficiles au monde.

Le lauréat a remporté une bourse de 12.000 euros, ainsi que l'invitation à diriger 15 orchestres européens, asiatiques et américains.

Dès dimanche, il partira à Montreux pour diriger le BBC Symphony orchestra de Londres pour un concert dans le cadre du festival de Montreux, ont indiqués les organisateurs.

venerdì 11 settembre 2009

Do it in Paris...


Très Paris tout ça non?!

Oui forcément puisque le site est destinée aux Parisiennes et à toutes celles qui veulent le devenir que ce soit pour un week-end end ou une vie.

Rubriques mode, cuisine, art de vivre, un concentré de vraies bonnes adresses, le tout gratuit…j' adore!!


Mention spéciale aux superbes illustrations.


Nouveau né du net français “Do It In Paris” est sans doute le site qui va devenir l‘incontournable de notre quotidien au même titre que la lecture de notre numéro de Elle transporté, plié et écrasé dans notre Billy, que le café du matin, que le brunch du dimanche et que la pause en terrasse les jours de soleil…



.. un po' di New York a Parigi






merci Schwartz’s Deli !





Une nouvelle adresse parisienne qui fait le plus grand bonheur des amateurs de " delikatessen" façon newyorkaise.. et qui pourrait être votre diner de ce soir ou le déjeuner fun en famille du week end!

Un restaurant façon deli new-yorkais (on adooooooore!).

Une ambiance ultra décontractée dans le quartier du Marais (qui aurait cru que ça puisse exister).

La clientèle regroupe la jeune communauté juive du quartier, des familles venues offrir un délicieux hamburger frites à leurs marmailles, des amis venus boire un verre autour du bar en croquant un énorme cornichon, et quelques couples se remémorant les vacances à New York autour d’un bon pastrami.

Et même si New York n’a pas le monopole du sandwich pastrami, le lieu rappelle étrangement Katz’s Delicatessen (célèbre deli new-yorkais), la carte propose d’ailleurs un cheesecake (fameux dessert U.S) cependant le prix est un peu élevé : 7 euros…quand on sait qu’une rue plus loin on peut déguster une des meilleurs glaces de Paris (Amorino hum!) pour 3 euros, on réfléchit à deux fois avant de commander le cheesecake, d’autant que les plats étant très copieux, on a tendance à zapper la gourmandise.En guise de starters, rien de mieux que d’excellents onion rings (5 euros pour une assiette copieuse, idéale pour un apéro à deux).

Pour le main course : un choix de burgers, de viandes…tous accompagnés de coleslaw et de frites (ou salade au choix). Enfin encadré en rouge sur la carte, l’incontournable et l’objet de la sortie in the Marais, le Sandwich Pastrami d’une hauteur vertigineuse servi avec de très bonnes frites à tremper sans modération dans la véritable moutarde américaine. Prix moyen du plat 15 euros.

L’endroit vaut le détour, idéal pour passer une soirée détendue en se remplissant le ventre (à éviter impérativement si vous êtes au régime…beaucoup trop de tentations au menu).

SCHWARTZ’S DELI 16 Rue des Ecouffes 75004 Paris Métro St Paul

martedì 1 settembre 2009

Trieste





















Trieste (Italiano: Trieste; Sloveno e Croato: Trst; Tedesco: Triest) e' una citta' e un porto dell'Italia nordorientale, a pochi chilometri dal confine con la Slovenia.

Trieste si trova nella zona piu' settentrionale del golfo di Trieste nel mare Adriatico. Con una popolazione di 207,069 persone (2001) e' il capoluogo della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trieste.

Trieste fiori' sotto l'impero austroungarico fra gli anni 1867–1918, perdiodo durante il quale era considerata una delle citta' portuali piu' prosperose dell'Europa centrale nonche' una delle capitali europee della letteratura e della musica. Nonstante cio', il collasso dell'impero austroungarico e l'annessione di Trieste all'Italia dopo la prima guerra mondiale la portarono a un declino sia economico sia culturale.
Oggi Trieste e' una citta' di confine. La popolazione e' una mescolanza di etnie presenti nelle regioni circostanti. Il dialetto veneto locale dominante e' il triestino ("triestin"). Il dialetto e l'italiano prevalgono soprattuto nel centro cittadino mentre negli immediati sobborghi si parla anche lo sloveno.

Il veneto e lo sloveno sono considerate lingue autoctone della regione.

E' presente anche una esigua comunita' germanofona.
L'economia dipende soprattutto dal porto e dal commercio con le regioni circostanti. Nel corso della guerra fredda Trieste ebbe un ruolo marginale, ma ora sta ricostruendo parte della sua antica influenza.

Turismo :
I luoghi di interesse turistico a Trieste includono numerosi esempi di art nouveau e architettura neoclassica, eredita' del passato asburgico, il Centro Internazionale di Fisica Teorica (ICTP), la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) e l'Universita' di Trieste.

Trieste, da secoli, è un salotto internazionale e, passeggiando per le sue strade pulite, ammirando i palazzi carichi di storia, le piazze eleganti ed ariose, lo si capisce facilmente.

Una delle immagini che caratterizza la città è il bianchissimo "Faro della Vittoria" che illumina il Golfo di Trieste ed al contempo funge da monumento commemorativo per caduti in mare durante la prima Guerra Mondiale.

Finito nel 1927, il Faro di Trieste, costruito in pietra locale e costruito sopra i resti di un forte austriaco, ha finito per essere il simbolo della città.Trieste, da secoli, è un salotto internazionale e, passeggiando per le sue strade pulite, ammirando i palazzi carichi di storia, le piazze eleganti ed ariose, lo si capisce facilmente.

martedì 25 agosto 2009

A Torino : le foto di 50 anni di Festival ( di Cannes)



Sophia Loren e Johnny Depp, Monica Vitti e Sharon Stone, Elisabeth Taylor e Isabelle Adjani. Ovvero, alcune delle celeb immortalate in 50 anni dagli obiettivi esclusivi della famiglia di fotografi più famosi sulla Croisette: i Traverso.

Originaria di Tenda, la famiglia Traverso si trasferì a Cannes nel 1850, e, dopo la prima guerra mondiale, Auguste Traverso decise di trasformare la sua passione per la fotografia in un lavoro vero e proprio.

E' dal 1946 che i Traverso, oltre a documentare la vita della città e i suoi eventi più importanti, sono i principali testimoni del Festival di Cannes.

Sono ormai quattro le generazioni di fotografi che si sono succedute e hanno saputo immortalare divi e divine di ieri e di oggi, in istanti irripetibili sia pubblici che privati.

Dedicato a loro e ai loro scatti : l'appuntamento in programma a Torino dal 16 giugno (al 30 agosto) 2009. Nell'Aula del Tempio della mole Antonelliana viene ospitata infatti la mostra Cannes Cinéma. 50 anni di festival nella Collezione Traverso. Oltre 90 le foto di grande formato in esposizione.

Museo Nazionale del Cinema di Torino
Cannes Cinéma
50 anni di festival nella Ccollezione Traverso
Mole Antonelliana
Aula del tempio
16 giugno 30 agosto 2009






lunedì 17 agosto 2009

Kate Moss in vacanza : uno spinello con Lily Allen e ..la piccola Lila Grace, sua figlia!


Vacanze e trasgressione.
E' questa l’equazione meglio conosciuta da Kate Moss (35 annni) che ne ha combinata un’altra delle sue, tanto per dimostrare che il lupo perde il pelo ma non il vizio!

Infatti Kate è stata sorpresa a fumare marijuana in presenza di sua figlia Lila Grace (vedere per credere) assieme alla sua amica Lily Allen (25 anni) sullo yacht superlusso a largo di Saint Tropez.

La vacanza delle due, tra birra, champagne & spinelli, sembra proprio essere un amarcord nostalgico di un vecchio stile di vita – fatto di eccessi e divertimento sfrenato – molto caro alla modella, che nel 2005 si guadagnò il nomignolo di “Cocaine Kate” per lo scandalo legato all’uso di stupefacenti, con tanto di video in flagranza di sniffata. Insomma, poco è cambiato da quattro anni fa!

Ma Kate non aveva detto di essersi completamente ripulita e di aver messo la testa a posto per il bene di sua figlia?

george clooney contro i paparazzi : la pazienza hai dei limiti!








Il bel George ha, infatti, deciso di denunciare un paparazzo che si è arrampicato sul muro della sua villa per rubare gli scatti privati della coppia dell’estate( Elisabetta Canalis, 30 anni) , immortalando con il suo (mega)teleobiettivo però anche una ragazzina di 13 anni, ospite dell’attore, che si stava cambiando. L’opinione pubblica si schiera dalla parte del cavaliere senza macchia, ma i fotografi sono già sul piede di guerra.

giovedì 13 agosto 2009







Vingt quatre photographies, grand format, souvent inédites pour raconter les moments heureux vécus par Jacques Henri Lartigue à Deauville, entre 1916 et 1980. Une exposition gratuite, visible tout l’été, pour découvrir, en noir et blanc, sur les lieux même où elles ont été réalisées, les lumineuses photographies, facétieuses et élégantes du Deauville de Jacques Henri Lartigue.



De 1906 à 1980 Jacques Henri Lartigue (1894 1986) séjourne régulièrement à Deauville et sur la Côte normande. Il a découvert Deauville, enfant, avant d’y revenir très fréquemment dès qu’il est en âge de conduire. Il rejoint alors, avec les automobiles qui le fascinent, à quelques heures de route de Paris, une destination fréquentée par ceux qu’il a plaisir à retrouver.
Dans les années 20 le peintre Jacques Lartigue, formé à l’Académie Jullian, gagne sa vie avec ses tableaux et conforte ses relations avec une clientèle de collectionneurs, qu’il rejoint sur leurs lieux de villégiature : Cannes, Megève, Aix les Bains, Royan, Biarritz, la côte normande, Le Touquet,…
Pour conserver la mémoire de ses moments heureux, il consigne cette chronique dans des albums-souvenirs qu’il illustre de ses photographies : En 1916, âgé de 22 ans, il retrouve à Deauville la cantatrice Marthe Chenal, avec qui il vit une folle passion.

En 1919, il photographie le tournage d’un film, et revient régulièrement à Deauville…, avant son ultime séjour, en 1980, comme spectateur fidèle du jeune Festival du cinéma américain.
Par la grâce de ses photographies, la mémoire de Jacques Henri Lartigue rejoint celle de Deauville : Au fil de ces années, Lartigue photographie ses amoureuses, ses proches, se déplace en voiture ou en aéroplane, il suit les événements des étés Deauvillais, des moments heureux partagés avec ses proches et ses amis artistes : Sem, Van Dongen, …
60 ans durant le regard de Jacques Henri Lartigue, immortalise, ses moments heureux, vécus sous les ciels et les lumières changeantes de Deauville.



martedì 21 luglio 2009

une nouvelle passion italienne : vivre à Barcelone


Matteo Fulvani parle du climat, "un printemps perpétuel".

Des taxes, "beaucoup moins élevées". De l'efficacité de la bureaucratie : "Une semaine a suffi pour obtenir mon inscription au registre du commerce."

En préparant un café serré, ristretto, comme là-bas, cet Italien de 32 ans n'en finit pas d'énumérer les raisons qui l'ont amené à ouvrir son restaurant à Barcelone, bien loin de son Frioul natal. Pour finir, il avoue : "En Italie, Barcelone est à la mode."




Depuis un an, six chefs de la Camorra, la mafia napolitaine, et plusieurs de leurs lieutenants, ont été arrêtés sur la côte méditerranéenne espagnole, de Barcelone à Marbella, surnommée "Costa Nostra" par les policiers en raison de la forte concentration de mafieux italiens.

Sur les 249 chefs classés "dangereux" par la justice italienne, 70 % auraient trouvé refuge en Catalogne et dans les riches stations balnéaires de la Costa del Sol, selon le procureur antimafia de Naples Luigi Cannavale, cité fin juin par le quotidien El Pais. Cette émigration aurait commencé dans les années 1980. Mais l'Espagne n'est pas seulement une retraite dorée pour les trois mafias italiennes. Selon le magistrat, les Napolitains, les Siciliens de Cosa Nostra et les Calabrais de la 'Ndrangheta géreraient ensemble, à partir du sol espagnol, le trafic de drogue à destination de l'Europe.

Quand il a ouvert le Cuore di Mamma, il y a dix-huit mois, dans le quartier de L'Eixample, Matteo avait encore à l'esprit cette émission culte de MTV, "Italo Spagnolo", diffusée depuis une terrasse de la capitale catalane, qui vantait aux jeunes Italiens "le miracle espagnol".

Certes, la première année fut "un enfer de travail", comme pour quiconque lance son affaire, mais Matteo Fulvani est resté sur son nuage : "Ici, l'attitude des gens est positive, il règne un esprit d'ouverture assez unique."

Quelles ont été les raisons des 22 685 autres Italiens établis à Barcelone et officiellement recensés par la mairie ? Ils forment, depuis cette année, la plus importante communauté étrangère de la ville, devant les Equatoriens, les Pakistanais et les Boliviens.

Comme Matteo, la plupart se sont installés récemment : leur nombre a plus que doublé depuis 2005. "Une véritable explosion", confirme M. De Martin, le consul général d'Italie à Barcelone. En Catalogne, les inscrits sont passés de 15 400 en l'an 2000 à plus de 52 000 aujourd'hui.

La moitié d'entre eux ne sont "que des passeports", ironise Maurizio Bandettini, vice-président de la Casa degli Italiani ("Maison des Italiens"), une institution créée en 1866 par les premiers immigrants venus de la Botte. Grâce à la loi Tremaglia, votée en 2005 pour permettre aux Italiens de l'étranger de voter nombreux aux législatives de 2006, les enfants et petits-enfants d'émigrés italiens de par le monde ont pu récupérer la nationalité italienne.

Un sésame pour l'Europe dont ont profité nombre d'Argentins, d'Uruguayens ou de Brésiliens. "Ils se sont arrêtés en Espagne par commodité linguistique, et aussi parce qu'il était plus facile d'y trouver du travail qu'en Italie", explique Pietro De Martin.

Les Italiens d'Amérique latine sont arrivés en famille, avec une expérience et un projet professionnels : "Il s'agit de représentants de la classe moyenne, entre 35 et 45 ans, bien décidés à rester, précise Ignasi Cardelus, responsable des relations internationales à la mairie de Barcelone. Ils n'ont généralement pas de relations avec la communauté des Italiens nés en Italie." Ces derniers forment le second flux d'immigration italienne.

Alors que leurs cousins d'outre-Atlantique se sont répartis dans toute l'Espagne, ils choisissent prioritairement la Catalogne, et plus spécialement Barcelone où ils représentent près de 60 % de la présence italienne.

"Le dynamisme économique et social de la dernière décennie a attiré beaucoup de jeunes Italiens, confie M. De Martin. La majorité a la volonté de retourner en Italie. C'est la génération Europe."


Ces Barcelonais d'adoption récente viennent de toute l'Italie. Du Mezzogiorno, gangréné par un chômage chronique, comme des riches régions du nord du pays. "Beaucoup sont des étudiants qui ont trouvé sur place leur premier emploi ou de jeunes diplômés revenus après quelques années d'expérience ou de galère en Italie", souligne M. Cardelus.

Au département marketing chargé de travailler en permanence la "marque Barcelone", on estime que le fait d'avoir été désignée comme siège de l'Union pour la Méditerranée (UPM) confortera son image de capitale de la Méditerranée : "C'est la ville méditerranéenne par excellence, où il fait bon vivre", ajoute Ignasi Cardelus. Le consul général s'enorgueillit d'une "intégration réussie" où dominent les professions libérales (architectes, photographes, médecins, etc.).

Quand il est arrivé à Barcelone, en 1966, pour implanter la petite entreprise familiale de céramique, Maurizio Bandettini avait intégré une communauté italienne "moins nombreuse, mais beaucoup plus influente". A l'époque, se souvient-il, "la grande industrie en Catalogne était italienne, avec Fiat, Olivetti, Pirelli...". Les dirigeants de ces grands groupes ont donné toute son ampleur à la Casa degli Italiani, ses oeuvres sociales, son école. Cette dernière accueille aujourd'hui un demi-millier d'élèves, majoritairement... espagnols.

Les jeunes Italiens qui poussent la porte du beau bâtiment de l'association "sont généralement à la recherche d'un job", assure-t-on au secrétariat. Pour M. Bandettini, "la presse italienne trompe la jeunesse en continuant à présenter Barcelone comme un Eldorado. Comment leur faire comprendre que la vie n'est pas moins chère qu'en Italie et qu'il n'y a plus de travail" ?

Au consulat, on admet que la crise pourra "ralentir le rythme" de l'immigration.

Pourtant, malgré les mauvaises nouvelles économiques, 1 841 nouveaux arrivants ont été enregistrés en 2008, soit une augmentation de 8,8 %. Et les déçus du voyage sont rares : quitte à empiler les petits boulots, autant le faire ici, pensent-ils, comme Catia, la serveuse du Cuore di Mamma. Architecte de formation, la jeune Turinoise n'a pas trouvé d'emploi après l'éclatement de la bulle immobilière espagnole, mais elle "profite de Barcelone" et fait la promotion du tiramisu maison.

lunedì 20 luglio 2009

Bruce Springsteen in libreria





In un’estate musicale che lo vede conquistare i maggiori palchi d’Europa e degli States – dove ha aggiunto 25 nuove date al suo calendario già fittissimo – con il Working on a Dream Tour, The Boss sarà protagonista indiscusso anche nelle librerie.



La casa editrice Baldini Castoldi Dalai, infatti, pubblica un volume tutto dedicato a Bruce Springsteen.

E non stiamo parlando di un libro qualsiasi, ma di una vera e propria biografia del cantante del New Jersey, scritta rivisitando le parole delle sue canzoni.

Dai primi passi nel mondo della musica con Greetings From Asbury Park, N.J (1973), alla consacrazione con Born In The U.S.A. (1984) fino agli ultimi successi, la vita del cantautore newyorkese attraversa la storia degli Stati Uniti. Il sogno americano si incarna nei testi di Bruce, e lui stesso ne diventa il simbolo facendo della propria musica la colonna sonora di una società in continua trasformazione, come dimostra il suo impegno pro Obama.

Il libro si intitola Magic in the night ed è scritto da Rob Kirkpatrick, giornalista e saggista, tradotto in Italia da Ermanno Labianca, il maggior esperto di Springsteen di casa nostra.

mercoledì 8 luglio 2009

Magic Igor Tchetuev!




Ce soir, au Théatre Musical de Besançon j'ai assisté à un récital "magique" : au piano un jeune virtuose russe, beau et génial!



Voici sa bio:


Igor Tchetuev est né à Sébastopol (Ukraine) en 1980 et obtient en 1994, le Premier Prix du Concours International des Jeunes Pianistes Vladimir Krainev, puis remporte en 1998 le Premier Prix du 9ème Concours International de Piano Arthur Rubinstein, à tel Aviv, où il est également élu « Favori du Public ».



En 2006/07, Igor Tchetuev est au Théâtre des Champs Elysées dans le 3ème concerto de Rachmaninov (Orchestre Lamoureux/M° Yutaka Sado).

Il est en récital au Festival de Laon, est réinvité par le Stavanger Symphony Orchestra suite à son 1er concerto de Tchaïkovski, est en octobre le soliste du Saint Petersburg Academic Symphony Orchestra (M°Dimitriev) pour une tournée en Grande Bretagne et en décembre en récital à Berlin, Kammermusiksaal der Philharmonie. En France, il donne en juin un récital dans le cadre du Festival International des Jeunes Etoiles, en août au Festival Piano à la Cours et au Festival de Pontlevoy et sera présent pour un récital du soir au Festival Chopin à Paris. Il donne son troisième récital solo à Londres, Wigmore Hall en mars 2007.



En 2007/08, Igor Tchetuev accompagne la grande basse Ferruccio Furlanetto lors d’un récital à la Scala de Milan. Il est l’invité du WDR Sinfonieorchester Köln sous la direction de M° Bychkov lors de plusieurs concerts à Cologne et San Sébastien et est l’invité de l’Israel Camerata lors de quatre concerts et du Festival d’Israël à Jerusalem.



Il donne trois concerts du 5ème concerto de Beethoven avec l’Orchestre de Picardie ainsi que deux concerts du 3ème concerto de Rachmaninov avec l’Orchestre Symphonique d’Orléans (M° Jean-Marc Cochereau).



Il est également en récital en France (Festival de Colmar, festival Les Solistes aux Serres d’Auteuil, Villennes-sur-Seine, Concerts de Poche…). En 2008/09, il est le soliste de l’Orchestre National de Montpellier, puis l’invité du Festival Piano Passion à Saint Etienne pour un concert et un récital. Il est également au Festival de Maison-Laffitte, aux Concerts de Poche, ainsi qu’à l’Auditorium du Petit Palais dans la série d’Arièle Butaux D’une rive à l’autre.



Entre autres orchestres, il est le soliste du WDR Sinfonieorchester Köln, Mariinsky Theatre Orchestra (Kirov), Santa Cecilia Orchestra, Orchestre de Bretagne, Dortmund Orchester, New Japan Philharmonic, Miami New World Symphony, Orchestre National de Lille, Orchestre Symphonique de Tours, Stavanger Symphony Orchestra etc. sous la direction de chefs tels que Valery Gergiev, Semyon Bychkov, Frubeck de Burgos, Elder, Dmitriev, M. Shostakovtich, Svetlanov, Spivakov, Casadesus, Sirenko, Ossonce etc.


Il est l’invité des festivals du Schleswig-Holstein Festival, Klavier Festival Ruhr, Braunschweig Festival, du Festival de la Roque d’Anthéron (2004, 2005), le Festival d’Hardelot, de Sintra, le Festival Menuhin, Zino Francescatti, à Divonne, Gstaad, à l’Accademia Filarmonica Romana, etc.


Il joue en musique de chambre avec les violonistes Andrei Bielov et Graf Mourja et avec le Hautboïste Alexei Ogrintchouk. Il joue aussi avec le Quatuor Szymanowski (Hanovre) et le Miami string Quartet. Igor Tchetuev a enregistré un disque « Romantic Etudes » avec des œuvres de Schumann, Chopin, Liszt et Scriabine pour le label Tri-M Classics (au Japon), et récemment les Sonates de Chopin acclamées par la critique pour Ofeo/Harmonia Mundi.


Récemment il a également enregistré l’intégrale des sonates de Schnittke (Caro Mitis, Russie) pour lequel il a reçu le « Preis der Deutschen Schallplattenkritik » en Allemagne et un R10 dans le magasine Classica-Répertoire en France.


Vient de sortir le deuxième volume de son intégrale des Sonates de Beethoven (Caro Mitis) : Sonates n°8, 15 et 24.

martedì 7 luglio 2009

In Toscana una villa di stile californiano















Dalle vetrate ci si aspetterebbe di vedere l’Oceano, le grandi onde del Pacifico.




Quello che brilla in lontananza invece è il Tirreno.



Il progetto guarda all’America, alle case che splendono sulle coste californiane, ma siamo in Toscana, ad Antignano, pochi kilometri a sud di Livorno.

Qui, su un ampio terreno di forma rettangolare, caratterizzato solo dalla presenza di un orto coltivato e di uno stagno, l’architetto Giuseppe Raboni ha progettato una casa per un giovane armatore, situata non lontano dal mare ma in seconda linea rispetto alla costa.

Estremamente semplice la pianta: tre volumi di forma cubica e di altezza differente, posizionati in modo da ricavare un patio centrale per la vita all’aperto, secondo una disposizione che, oltre a costituire un’estensione degli spazi abitativi, permette di allargare apparentemente le dimensioni della costruzione che, per via delle normative locali, non poteva superare i 300 mq.

“Alzarsi la mattina, fare un tuffo in piscina e vedere il mare”: questo il desiderio espresso dal committente, a cui Raboni ha risposto con la scelta di posizionare la piscina sulla terrazza, ottenendo così un punto di vista privilegiato sul mare. Per accedervi, è stata costruita una rampa in legno e acciaio che sale verso l’alto abbracciando parte dell’abitazione: dal sapore navale come le passerelle che corrono tra un blocco e l’altro e ispirata alle architetture di Miralles.

Molto forte è il legame con il paesaggio, incorniciato dalle finestre profilate in marmo grigio. Da un lato le grosse vetrate si aprono verso il mare, dall’altro guardano allo stagno o ancora al patio, dove la continuità tra interno ed esterno è accentuata dalla scelta di utilizzare lo stesso materiale per il pavimento, il legno. Un certo gusto californiano si ritrova anche nell’arredo: tende leggere, cuscini bianchi e camino in pietra chiara per il soggiorno, mentre il letto di forma rotonda di Ivano Redaelli domina nella stanza da letto, anch’essa rivolta verso il mare.Link correlati:
http://www.giusepperaboni.it/

lunedì 6 luglio 2009

Funerali Jackson: i biglietti fino a 8000 dollari



domani il funerale a Los Angeles


I vincitori devono presentarsi al botteghino: lì ricevono i bracciali che non possono essere sfilati e ceduti ad altri

Verso le 21 in California (le 6 di lunedì in Italia) gli organizzatori del Memorial che martedì a Los Angeles renderà omaggio a Michael Jackson hanno cominciato a spedire via e-mail ai vincitori della lotteria le istruzioni su come ritirare i loro biglietti (due a testa). E subito dopo, decine di quei biglietti sono finiti all’asta su eBay - i prezzi per chiudere con "acquista subito" vanno dai 5 agli 8mila dollari, da 3.500 a 5.600 euro. Ottomilacinquecento fortunati tra il milione e seicentomila che si erano iscritti all’estrazione nei giorni scorsi possono così vedere dal vivo lo show che avrà luogo allo Staples Center, lo stadio di basket a Downtown Los Angeles, martedì alle 10 ora della costa occidentale degli Usa, le 19 in Italia (andrà in diretta tv in mondovisione e via Internet).

PENA L'ESCLUSIONE - Ma se gli organizzatori - il promoter di Jackson, la multinazionale AEG Live - avevano promesso di rendere la vita difficile ai bagarini, il loro metodo, forse per la fretta, forse per distrazione, o per semplice indifferenza, è fatto invece su misura per chi, in barba al buon gusto, ha deciso di guadagnare sulla cerimonia funebre del Re del Pop. Perché i vincitori devono presentarsi lunedì a un botteghino di Los Angeles dove riceveranno due lasciapassare e due braccialetti di identificazione che, una volta allacciati, possono soltanto essere rotti, non sfilati e indossati da qualcun altro. Ma anche se ogni vincitore si è aggiudicato due ingressi, soltanto una persona deve obbligatoriamente presentarsi a ritirare i due ticket, e a quella persona verrà allacciato al polso il braccialetto con sigillo che non potrà togliere fino a martedì, pena l’esclusione dall’ingresso.

TRATTATIVA SU INTERNET - Ma il secondo braccialetto (insieme con il secondo biglietto) possono essere venduti. E così è successo. Dando vita a una clamorosa trattativa monitorata su Twitter e Facebook dal popolo di Michael. Per l’irritazione del distretto di polizia di Los Angeles e dell’aministrazione cittadina: Los Angeles è sull’orlo della bancarotta e le misure di sicurezza straordinarie (la zona dello Staples Center è quasi militarizzata) per contenere l’atteso milione di fans in lutto saranno costosissime. E né la famiglia Jackson né la AEG contribuiranno un solo dollaro.

venerdì 3 luglio 2009

Exposition : Madeleine Vionnet


Exposition : « Madeleine Vionnet, puriste de la mode »

Exposition Madeleine Vionnet, à partir du 24 juin
2009


Elle a été la première à faire défiler les mannequins pieds nus et à délivrer les femmes des corsets. Elle était la reine du drapé et de la coupe en biais. Madeleine Vionnet, star de la haute couture de l'Entre-deux-guerres, est toujours aussi bluffante. Les 130 modèles présentés au musée des Arts décoratifs confirment qu'avant Dior et Yves Saint Laurent, la « boss », c'était elle...

« Madeleine Vionnet, puriste de la mode », www.lesartsdecoratifs.fr.

giovedì 2 luglio 2009