sabato 26 luglio 2008

happy birthday gelato!

60 anni e sempre più gradito!
Il gelato confezionato ha 60 anni, e incontra un costante successo!
Infatti, secondo i dati trasmessi dall'IGI, l'Istituto del Gelato Italiano, è acquistato da oltre 20 milioni di famiglie con un consumo pro capite annuo di 4 kg.
Negli anni '50 si consumavano 250 gr di gelati confezionati pro capite annui, oggi le porzioni sono 3,5 mld (circa 60 a testa), per un fatturato pari a 1.941,7 mln di euro!
Buona continuazione! E buon appetito a tutti i golosoni..

La Jamais Bag di Vuitton


Richiard Prince, uno dei maggiori esponenti dell’arte contemporanea, ha disegnato insieme a Marc Jacobs, il direttore artistico di Louis Vuitton, un'esclusiva borsa: la Jamais bag.

La borsa vuole rendere omaggio alla mostra dell’artista americano alla Serpentine Gallery di Londra (fino al 7 settembre 2008) ed è un vero oggetto da collezione realizzato in struzzo e canvas bianco "acquerellato" in diciassette colori.

Un’opera d’arte in edizione limitata, solo 50 esemplari, venduta esclusivamente in Inghilterra nello store Louis Vuitton di Sloane Street per tutta la durata della mostra.

La Jamais Bag costa poco più di 11.000 euro, e parte dei proventi delle vendite della borsa saranno devoluti allaSerpentine Gallery.

Thierry Mugler sceglie Naomi Watts per "Angel"


Profumo mitico, racchiuso nel celebre flacone-stella, Angel è il profumo "cult" di Thierry Mugler.
La fragranza glamour, particolare, sensuale, mi ha sedotta subita e non posso più farne a meno!
Lo confesso, io sono drogata all'Angel!
Ho scoperto che il nuovo angelo dell’artista Mugler è Naomi Watts, bionda fragile, dolce..
Sono sempre stata convinta che Angel andava meglio alle brunette piccanti, ma é forse un punto di vista troppo personale..
Rispetto la scelta di Thierry Mugler anche se avrei visto piuttosto Penelope Cruz o Eva Longoria al posto della biondina Naomi Watts.
Lo spot pubblicitario, su sceneggiatura di Thierry Mugler, è diretto dal famoso regista americano Bill Condon (Dreamgirls). E per le immagini Thierry Mugler ha collaborato con il fotografo iraniano Ali Mahdavi.
La spettacolare e fiabesca campagna pubblicitaria debutterà in tutto il mondo a partire da ottobre.

venerdì 25 luglio 2008

Estate "golden" per donne trend

Il gioiello beauty per un'estate tutta d'oro, chic e glamour e oggetto "cult": un ciondolo con una pietra ambrata, taglio cabochon, circondata da sei cristalli color champagne.
Perfetto come girocollo per i tramonti al mare o come charm da annodare alla pochette.
Ma il pendente ha un segreto: si apre come uno scrigno e dentro ha una crema. Luminosa, dal colore quasi trasparente, da applicare a piccoli tocchi su labbra, zigomi e palpebre per esaltare il colorito.
Il suo nome è Golden Dior, si trova in profumeria in edizione limitata e si candida a diventare il nuovo feticcio della vera beauty addict (58,47 euro).

giovedì 24 luglio 2008

La Sicilia del Gattopardo

Visitando Villa Boscogrande, Palazzo Valguarnera e la Kalsa di Palermo, o Santa Margherita di Belice, Palma di Montechiaro e Cutò che sono stati gli scenari del Gattopardo, ci si sente protagonisti del libro e trasportati nella realtà di Tomasi di Lampedusa.
Quest’anno Palermo ha festeggiato il 50 esimo anniversario della morte del principe scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del celebre Gattopardo.
Anche se non è rimasto molto dell'atmosfera di sfarzo ed austerità data dai grandi palazzi nobiliari e dagli innumerevoli conventi, il capoluogo siciliano filtra ancora un po’di quegli ambienti grazie agli scenari del romanzo ed oggi, visitando quei luoghi, si può immaginare di essere al tempo di Giuseppe Tomasi o protagonisti del Gattopardo.
Della casa natale dello scrittore, Palazzo Lampedusa, è rimasto il muro perimetrale che ne fanno intuire la vastità e di come i grandiosi interni siano stati fonte di ispirazione per le case dei Salina che compaiono nel libro.
A far da “controfigura” a quella che doveva essere la Villa Salina ai Colli, in realtà Villa Lampedusa, è la vicina Villa Boscogrande, oggi luogo di ricevimenti di prestigio che offre splendidi saloni, una bella scalinata e la terrazza della sequenza iniziale del film di Visconti.
La famosa scena del ballo è stata girata invece a Palazzo Valguarnera, gioiello tutto da ammirare che, rispetto a quel periodo, è addirittura migliorato, diventando una delle dieci case private più belle al mondo.
L’austera facciata, i magnifici saloni, la sala da ballo e degli specchi, gli arazzi, i cristalli, i lampadari , i ritratti, il terrazzo sulla piazza e il cortile per le carrozze lasciano davvero senza fiato.
Il feudo dove i Salina si recavano per la villeggiatura, la Donnafugata del romanzo, è inventato ma ispirato a due luoghi cari allo scrittore: come palazzo è Santa Margherita di Belice, come paese è Palma di Montechiaro, dove si trova il monastero di Santo Spirito in cui il Principe di Salina si reca in visita e dove ancora oggi le monache preparano i dolci alla mandorla con la stessa ricetta descritta nel libro.
E’ il Palazzo Filangeri di Cutò, invece, ad ospitare un Museo del Gattopardo con il manoscritto originale, i vestiti d’epoca, i manifesti e le cere dei personaggi. Le scene di battaglia tra le camicie rosse garibaldine e l’esercito borbonico sono state girate nella Kalsa, il cuore della Palermo di un tempo, dove Tomasi visse mentre scriveva il romanzo e dove si trovano diversi luoghi citati, come la Chiesa della Catena alle Mura delle Cattive.
Visconti non ebbe bisogno di ricostruire nulla perché le case semidistrutte erano già una scenografia perfetta.
Oggi la Kalsa brilla di una nuova vita grazie agli interventi di restauro di case e palazzi che danno luogo a nuovi spazi per musei, gallerie, b&b e teatri, a rendere omaggio al grande Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Informazionihttp://www.siciliain.it/http://www.parcogattopardo.com/

Santa Precaria, romanzo di realtà sociale e ambientale



Mimmo e Caterina sono due precari nel campo dell’informazione. Attorno a loro colleghi cinici e arrivisti. Il confronto con questo mondo, però, li costringe a tirare fuori le unghie…
“Santa precaria”! Un titolo che già anticipa il tema del libro con singolare precisione nella sua sinteticità.
Perché essere precari vuol dire passare per angherie dei superiori, essere sottopagati, svolgere quei compiti che poco hanno a che vedere con il campo della formazione.
Precari, quindi, santi perché sottoposti al “martirio”. Ma per parlare di questo libro, bisogna inevitabilmente partire dall’autrice.
Raffaella R. Ferrè è ancora giovane con i suoi 25 anni, eppure la vita da precaria la conduce già da parecchio tempo. Le collaborazioni con diversi giornali, un po’ di pubblicazioni su qualche rivista, e nel mezzo gli studi universitari di “scienze della comunicazione”. Ed un blog (www.santaprecaria.com/blog/) in cui racconta le sue vicissitudini lavorative, oltre che sé stessa.
Una precaria dunque. E per chi avesse ancora dubbi se il libro abbia degli spunti autobiografici, la frase all’inizio del romanzo, tratta dal film “Le mani sulla città”, di F. Rosi, chiarisce ogni cosa: “I personaggi e i fatti qui narrati sono immaginari. È autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce”.È solidamente vero, infatti, il sud che l’autrice descrive come ambiente sociale, ed è altrettanto reale il mondo lavorativo in cui i personaggi si muovono, ma quest’ultimo potrebbe benissimo essere anche il nord Italia. I protagonisti del libro si chiamano Mimmo e Caterina, entrambi vivono ad Avellino.
Il primo, che da bambino ha assistito alla morte del padre, camorrista della zona, è collaboratore sottopagato di un piccolo quotidiano.
La seconda è stagista presso la tv locale, Telesud.
Un libretto universitario di “scienze delle comunicazione” con 9 esami, e la collaborazione con la tv tramite l’università racchiudono le attività della sua vita, mentre dal suo passato affiora qualche vicenda torbida di cui è stata vittima in famiglia.In comune hanno due cose: il lavoro sottopagato, nella speranza di trovare un giorno una stabilità lavorativa, e le case popolari in cui vivono, costruite dopo il terremoto degli anni ’80.
Attorno a loro, un ambiente di lavoro dove tutti sembrano essere pronti a far fuori il prossimo pur di guadagnare una posizione migliore. È questo il caso dei giornalisti di punta della tv di Caterina: Paolo, alla soglia del matrimonio, ma che non perde mai l’occasione per avere qualche avventura, mette gli occhi anche su Caterina. E poi Tiziana, il vero capo della protagonista. Quest’ultima è entrata giovane nell’emittente grazie alla sua presenza fisica e con strumenti che verosimilmente non hanno a che vedere con le competenze giornalistiche.
Così si trova continuamente a fare i conti, oltre che con l’età che avanza, con le possibili pretendenti alla sua poltrona che si affacciano nell’emittente, tra cui la stessa Caterina che deve subire tutte le sue angherie.I due protagonisti sono però diversi dagli altri personaggi: non sono arrivisti a tutti i costi e non sono cinici.
Il confronto con questo mondo li costringe a tirare fuori le unghie, ma soltanto uno dei due riuscirà a sopravvivere.
Un libro piacevole, dunque, scritto bene, e che strappa anche qualche risatina ironica al lettore. Inoltre tratta il tema della precarietà senza retorica, ma anzi in maniera realistica e dal punto di vista (verrebbe da dire privilegiato, ma stonerebbe accanto alla parola precario) di chi la precarietà la vive già da tempo.

Titolo: Santa Precaria
Autore: Raffaella R. Ferré
Edizioni: Stampa Alternativa
Collana: EreticaPrezzo: 12,00 euro

mercoledì 23 luglio 2008

Tiramisù alle fragole, un desset per l'estate!



Un'idea per un dessert goloso, fresco e leggero?

Il tiramisù allo yoghourt!!

Ecco come procedere:
Preparazione: 40 min

Cottura: 0

Ingredienti (per 4 persone)

400 g di fragole

200 g di yogurt al latte intero

100 g di savoiardi


50 g di zucchero di canna

1 busta di zucchero vanigliato1,

5 cucchiai di rum

2 cucchiai di sciroppo di zucchero di canna

Preparazione

Lava e togli il picciolo delle fragole e tagliale in due per il lungo.

Aggiungi 1/2 sacchetto di zucchero vanigliato e lo sciroppo di zucchero di canna, mescola delicatamente e lascia macerare in frigo per almeno 10 minuti.

Separa gli albumi dai tuorli.

Sbatti i tuorli con lo zucchero di canna e il resto dello zucchero vanigliato, finché il composto non diventa più chiaro.

Aggiungi lo yogurt e mescola bene.

Monta gli albumi a neve ferma e incorpora delicatamente ai tuorli e allo yogurt.

Filtra il succo della macerazione delle fragole e aggiungici il rum.

Passa velocemente i savoiardi nello sciroppo al rum (allungato eventualmente con un po' di acqua zuccherata) e copri con essi il fondo di 4 bicchieri.

Copri con la metà delle fragole, poi uno strato di mousse allo yogurt.

Rimetti uno strato di savoiardi.

Mescola delicatamente il resto della crema con le fragole e cospargi i savoiardi con il composto. Copri e metti in frigo per almeno 6 ore, anche se l'ideale è preparare il tiramisù 24 ore prima di mangiarlo.

martedì 22 luglio 2008

Watch Couture!

Nasce un nuovo modo di intendere l'orologio al polso femminile!
Dall’incontro tra due sensibilità femminili molto concrete, quelle di Alberta Ferretti e Caroline Gruosi-Scheufele , una nuova espressione del glamour diventa "La Watch Couture".
Un gioiello molto prezioso che come un accento si fissa al polso con un nodo di chiffon morbido e delicato, nel puro significato femminile di inconfondibile segno di consapevolezza del tempo che scorre inesorabile ma che, con la volontà, si può anche fermare. “L’idea che abbiamo avuto con Caroline è quello di unire il design, la tecnica, la precisione, l’eleganza e la preziosità degli orologi Chopard a una pratica di glamour che deriva dalla storia della Couture che, con caratteristiche assolutamente diverse, riflette gli stessi canoni di design, tecnica, precisione, eleganza e preziosità con, in più, l’idea dell’unico.
Un orologio prezioso che fosse legato al polso da un fiocco, simbolo sintetico della couture, mi è sembrato il modo più pertinente di realizzare l’idea”, dice Alberta Ferretti.

"Dopo il nostro primo incontro al Festival di Venezia nel 2007, Alberta ed io abbiamo subito avuto voglia di collaborare con grande entusiasmo. Ciò che abbiamo fatto durante l'ultimo Festival di Cannes disegnando insieme un abito gioiello, ha riscontrato un grande successo sul tappeto rosso del Palais des Festival.

Oggi sono molto felice di poter continuare questa bella avventura con Alberta proprio dove ci siamo incontrate, al festival del Cinema di Venezia.
Questa volta si tratta di un orologio che abbiamo immaginato insieme e sarà realizzato nei laboratori di Chopard a Ginevra. La orologio-couture... abbiamo voluto realizzare un oggetto esclusivo, tra eleganza e glamour e con lo sguardo proiettato all'incontro dei nostri due universi. Io sono felice per questa nuova collaborazione, è sempre un grande piacere lavorare con Alberta: noi abbiamo in comune l’ entusiasmo, l’ energia e l' amore per il nostro lavoro. " dice Caroline Gruosi-Scheufele. L’orologio verrà presentato a Venezia durante la serata di apertura del Festival del Cinema il 27 Agosto e indossato da una celebrity internazionale.

Descrizione dell’orologio: Orologio unico interamente realizzato in oro bianco e diamanti, impreziosito da delicati diamanti a goccia, annodato al polso da un nastro in satin.

" La Casta" per Ralh Lauren


Laetitia Casta diventa testimonial del nuovo profumo Ralph Lauren
Ralph Lauren Fragrances ha annunciato che la modella e attrice francese Laetitia Casta sarà la testimonial di Notorious, il nuovo e audace profumo femminile di Ralph Lauren, distribuito in Italia dalla fine di ottobre.
Notorious sarà presentato al pubblico con una campagna pubblicitaria interpretata da Laetitia, protagonista dello scatto del celebre fotografo Michael Thompson.

La Casta è stata personalmente scelta da Mr. Lauren perché incarna la donna Notorious – sexy, determinata, seducente.
“La femminilità audace e potente, il fascino irresistibile, ammaliante, rendono Laetitia il viso perfetto per questo profumo seducente” - ha dichiarato Guillaume de Lesquen, Presidente Mondiale di Ralph Lauren Fragrances.
La sua bellezza è classica, ma il suo stile di vita è assolutamente moderno.
Laetitia, nome che in latino significa 'gioia', è di origine còrsa, ha padre italiano e ha trascorso l’infanzia in campagna, nell’Alta Normandia.
All’età di 15 anni, dopo esser stata scoperta da un talent scout su una spiaggia della Corsica, Laetitia convince i propri genitori a trasferirsi a Parigi, dove il suo successo è pressoché istantaneo.
In soli dieci mesi le pagine delle riviste celebrano la nascita di una nuova stella.
Laetitia ha lavorato con fotografi famosi come Patrick Demarchelier, Peter Lindbergh, Ellen von Unwerth, Gilles Bensimon, Herb Ritts. La sua immagine ha portato un tocco di grazia alle copertine di oltre 100 riviste di moda

venerdì 18 luglio 2008

Palermo : l'arte spagnola dal 1957 el 2007 in mostra


Picasso, Miro', Dali' e tanti altri in mostra a Palermo
Cinquant'anni di arte spagnola sono condensati al Palazzo Sant'Elia di Palermo per l'esposizione España 1957-2007.


Non a caso la mostra muove dal 1957, anno di costituzione del gruppo El Paso che rappresenta il momento di passaggio dalla modernita' alla contemporaneita', ma l'allestimento non segue un rigido percorso cronologico, mentre e' suddiviso in sezioni secondo un'impostazione tematica e narrativa.

Le sezioni sono:

Quijotismo trágico, Misticismo pagano, Existencialismo barrocco, Tenebrismo hispánico, Astrazione simbolico-formale.Quijotismo trágico.

Nulla più del poema cavalleresco Don Chisciotte di Cervantes esprime la tensione della cultura spagnola verso mete così ambiziose da portare con sé il rischio del fallimento e l’arte del Novecento porta costantemente in sé il "quijotismo" ovvero l’ironia amara che sconfina nel comico e finisce per mostrare la tragedia della sconfitta, al di là delle diverse epoche e, di volta in volta, delle diverse soluzioni formali.

Misticismo pagano - L’anelito verso il divino si manifesta nella cultura spagnola in forma mistica.
Ma accanto alle manifestazioni individuali di fuga verso il divino, si pongono fenomeni sociali che trovano espressione in una ricca ritualità collettiva con tutta la sua carica sensuale.
Existencialismo barrocco -
Se nella sezione Quijotismo trágico l’attenzione è rivolta al rapporto che l’individuo ha con l’altro, qui si affronta il rapporto dell’individuo con se stesso.
L’esistenzialismo barocco trova espressione nell’horror vacui di cui l’individuo fa esperienza nel momento in cui si confronta con i propri limiti. Sul piano formale si manifesta come un’invasione dello spazio con una sovrabbondanza di elementi che mirano a riempire l’angoscia che il vuoto produce.
Tenebrismo hispánico -
Riprendendo il nome che è stato dato a uno stile pittorico proprio di un gruppo di artisti del Nord dell’Europa e della Spagna in particolare, questa sezione affronta il rapporto dell’arte spagnola con il nero e la predilezione per contrasti molto forti basati sul chiaroscuro.
Abstracción simbólico-formal -
Infine, nel contesto dell’arte astratta del Novecento, l’arte spagnola si muove su un doppio binario, da una parte affronta la relazione dell’individuo con il proprio inconscio, sconfinando sovente nel segno surrealista, dall’altra si serve concettualmente (e strumentalmente) delle forme geometriche esistenti in natura.

In entrambi i casi l’obiettivo è definire la grammatica di linguaggi autonomi capaci di affrontare in chiave originale il simbolo e la sua manifestazione più o meno controllabile da parte dello stesso autore.
Elenco degli artisti
Fermín Aguayo, Manu Arregui, Eduardo Arroyo, Txomin Badiola, José Manuel Ballester, Jorge Barbi, Miquel Barceló, Jordi Bernadó, Joan Brossa, Luis Buñuel, Carmen Calvo, Daniel Canogar, Rafael Canogar, Jacobo Castellano, Eduardo Chillida, Jordi Colomer, Salvador Dalí, Equipo Crónica, Equipo 57, Pepe Espaliú, Esther Ferrer, Dionisio Gonzalez, Luis Gordillo, Juan Hidalgo, Cristina Iglesias, Pello Irazu, Francisco Leiro, Eva Lootz, Antonio López, Enrique Marty, Ramón Masats, Mateo Maté, Manolo Millares, Antoni Miralda, Joan Miró, Juan Luis Moraza, MP & MP Rosado, Juan Muñoz, Antoni Muntadas, Miquel Navarro, Aitor Ortiz, Jorge Oteiza, Pablo Palazuelo, Carlos Pazos, Perejaume, Javier Pérez, Pablo Picasso, Joan Hernández Pijuan, Jaume Plensa, Sergio Prego, Manuel Rivera, Bernardí Roig, Fernando Sánchez Castillo, Antonio Saura, Adolfo Schlosser, Eusebio Sempere, José Maria Sicilia, Santiago Sierra, Susana Solano, José Suárez, Antoni Tàpies, Francesc Torres, Juan Uslé, Isidoro Valcárcel Medina, Eulàlia Valldosera, Daniel Verbis, Manuel Vilariño, Zush/Evru.
SCHEDA TECNICA España 1957-2007
L’arte spagnola da Picasso, Mirò, Dalì e Tápies ai nostri giorni18 maggio – 14 settembre 2008
Palermo, Palazzo Sant’EliaVia Maqueda 81, 90133 Palermo
Mostra a cura di Demetrio Paparoni
Promossa dalla Provincia Regionale di PalermoInstituto Cervantes con il patrocinio del Presidente del Parlamento Europeo Ministero della Cultura Spagnolo in collaborazione conDARC Sicilia
Produzione ARTHEMISIA
Progetto grafico : Angela Scatigna,
Arthemisia Catalogo Skira
Orari di aperturamartedì, mercoledì, giovedì, domenica ore 10-13 / 17-20
venerdi, sabato e prefestivi ore 10-13 / 17-23 lunedì chiuso
BigliettiIntero 7,00 euro Ridotto 5,00 euro gruppi di almeno 15 persone, minori da 6 a 18 anni, portatori di handicap, soci Touring Club con tessera, militari, forze dell’ordine non in servizio, insegnanti, famiglie numerose (almeno due adulti e due bambini di oltre 6 anni, altre categorie convenzionate.
Ridotto speciale 3,00 euro visitatori oltre i 65 anni, studenti fino a 26 anniRidotto speciale scuole 1,00 eurogruppi di studenti delle scolaresche di ogni ordine e grado, minori accompagnati, dipendenti della Provincia Regionale di Palermo.
Gratuito minori di 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, due accompagnatori per ogni gruppo scolastico, un accompagnatore per disabile che presenti necessità, giornalisti iscritti all’albo, tesserati ICOM, membri dell’Istituto Cervantes, consiglieri e cariche istituzionali della Provincia Regionale di Palermo, funzionari del DARC Regione Siciliana.
Informazioni e prenotazioniTel. 091 87630898Sito ufficialehttp://www.arthemisia.it/index.php?IDC=2&ID=45







domenica 13 luglio 2008

per lui, il look vacanze

Ispirato dal look dell'affascinante macho Mattew Conaughey, una silhouette maschile per una estate casual e sexy.
Tracolla regolabile con tasca a filo in nappa lavata, colore testa di moro, dalla collezione Emporio Armani .
E altri dettagli casual ma ricercati :sandali (Pollini), occhiali da sole, accessori "must have" che fanno subito stile travel-chic.

Senza dimenticare orologio, profumo e creme per il sole : pronti per l'estate?

Buone vacanze a tutti gli instancabili esploratori alla ricerca di relax, sole e …amore!

ditelo con una t-shirt..


La maglietta diventa sempre di più communicativa e entra in piena regola nella top five dei must estivi.
Soprattutto se arricchita da stampe e colori!

Comoda, fresca, femminile. la t-shirt torna a sbancare il guardaroba estivo ricca di stampe, paillette, e messaggi sociali, politici o semplicemente divertenti.
Spuntano, sulla comoda maglietta, super eroi ed eroine, fumetti, donnine ammiccanti, stampe pop art, insomma la creatività non ha confini per questo indumento amato da tutte, anche dalle star!
Infatti, sono molte le celebrities che optano per un look disinvolto fatto di t-shirt abbinata a jeans o minigonne e hot pant, per essere sportive ma anche sensuali soprattutto se la maglietta è aderente lasciando intravedere la forma del seno.
Triumph tributa un doveroso omaggio ad una delle star più importanti di Hollywood, una vera e propria icona senza tempo: Steve McQueen.
Il brand inglese ha rieditato la t-shirt indossata dall’attore nelle scorribande a cavallo della sua Triumph.Questa maglia è il primo prodotto ufficialmente autorizzato dal “Steve McQueen's Estate”.
La t-shirt, in cotone 100%, è ad effetto vintage ed è caratterizzata dall’autografo di Steve McQueen sulla manica destra.
La McQueen t-shirt, che è disponibile in bianco e nero sia nelle collezioni uomo che donna, è il preludio ad una nuova collezione per l’estate 2008 dove nuovi stili si affiancano ai grandi classici firmati Triumph.AB/Soul sceglie il verde militare e abbina alla t-shirt denim short, occhiali da sole e cappello over-size.
Sulla maglietta una stampa argentata a donargli un tocco di femminilità in più, la vita è scoperta ma senza esagerare.
Se oggi l'arte è così di moda, calzano a pennello le nuove T-shirt Oplà ispirate alla Pop Art americana di Andy Warhol. Colori accesi e grafiche universali stampate su T-shirt unisex in cotone. Per lui e per lei vale sempre la stessa regola: indossarle con stile.Sul sito web/negozio on line feeldude.com si possono acquistare T-Shirt che si distinguono per l’originalità e l’unicità delle stampa.
La filosofia di Feeldude ruota attorno alla sua folta community: giovani creativi, designer e appassionati di T-shirt originali popolano il sito rendendolo dinamico ed attuale attraverso i GAME, contest settimanali che decretano la grafica più bella, il forum e la ricca photogallery.
Proprio per rispondere alle esigenze di tutti, FEELDUDE introduce le Lady T-Shirt: taglio femminile, in cotone stretch, le T-shirt da donna sono studiate secondo le linee della moda contemporanea, ma sono rese veramente glamour dall’unicità delle grafiche, stampate in edizione limitata di 500 pezzi. T-shirt uniche, per ragazze che fanno dell’originalità il proprio must. La Lady T-Shirt di FEELDUDE è 100% cotone semipettinato, 150 grammi con un nastro di rinforzo sul collo, punto vita sfiancato, girocollo, manica corta, tagliata e cucita.
La grafica è stampata in serigrafia, così come l’etichetta sul coppino; il logo feeldude invece è un flock applicato al centro delle spalle.
Anche la serie Lady viene prodotta in edizione limitata di 500 pezzi.
Immancabili anche le t-shirt della stravagante Vivienne Westwood che le inserisce in ogni collezione per poter dire tutto ciò che vuole, per, in genere, sensibilizzare l’opinione pubblica su problematiche sociali.
Meeting Group con la sua t-shirt “Non stiamo ai vostri giochi” invita a riflettere sulla politica praticata dalla Cina nei confronti del Tibet alla vigilia dei Giochi Olimpici 2008.

Insomma… ditelo con una t-shirt!

venerdì 11 luglio 2008

il re dei tacchi a spillo

Cesare Paciotti é un uomo a cui piacciono i piedi delle donne…
La volontà di dare alle donne un elemento di distinzione lo spinge a sviluppare dettagli sensuali: tacchi altissimi, curve affascinanti, tagli provocatori, materie carnali… E a ricercare nuove tecniche per innovare e sublimare la femminilità.
Cesare Paciotti nasce a Civitanova Marche.
I suoi genitori, Cecilia e Giuseppe, possiedono un'azienda di produzione artigianale di scarpe. Appassionato di musica, il giovane Cesare suona la batteria in un gruppo di amici.
Mettendo da parte i Rolling Stones e Jimi Hendrix, si concentra poi sul suo amore per l’arte in genere iscrivendosi al DAMS di Bologna.
Dopo aver affinato il suo talento, inizia a viaggiare per il mondo.
A Londra, Parigi, New York, Los Angeles ma anche nei paesi dell’Estremo Oriente, sviluppa la propria sensibilità artistica e, forte delle nuove esperienze, torna in Italia, pieno di mille idee e progetti.
Di ritorno in Italia, Cesare Paciotti si sente pronto a mettere in pratica i suoi progetti.
Nel 1980 eredita l’impresa familiare, creata dai genitori nel 1948, che gli hanno trasmesso la passione per le belle calzature, di cui controllavano personalmente la produzione.
Cesare ci tiene a perpetuare il savoir-faire artigianale italiano. La sua prima collezione sarà dedicata agli uomini.
La linea, che porta il suo nome, esprime qualità ed eleganza, ma anche creatività. Una qualità legata ad uno stile provocatorio: sono queste le chiavi del successo del marchio Cesare Paciotti. Sempre fedele al rigore della produzione artigianale, il creatore vi aggiungerà la sua immaginazione frenetica.
Nel 1990 (con nostro grande piacere!) decide di sviluppare delle collezioni femminili, incoraggiato dal successo dei primi modelli di prova.
Nell’universo della scarpa femminile Paciotti può finalmente spiccare il volo, oltrepassando i limiti della sua creatività e lasciandosi trasportare dalle idee sempre più originali.
Le sue creazioni portano la Maison al successo, e saranno notate dai grandi nomi della moda, con i quali Cesare Paciotti inizierà a collaborare (Gianni Versace, Dolce & Gabbana, Roberto Cavalli e tanti altri).
L'impresa investe più che mai nella ricerca di nuovi materiali e sperimenta nuove tecniche e tipologie di prodotti. Nasce allora una linea unisex chiamata Paciotti 4US, dedicata allo sport e al tempo libero; ma anche una linea di gioielli in oro, argento e pietre preziose, così come una collezione di occhiali da sole e di borse.

Janna, zarina a Manhattan

Una Zarina a Manhattan
Janna Bullok é un' eroina moderna, self-made woman per antonomasia che, dalla povertà più nera, scala le vette dell’impero immobiliare newyorkese.
40 anni, capelli biondi, pelle di pesca, tailleur firmato “Prada” ed un passato tolstojano.
Dai mattoni delle facciate di un’antichissima San Pietroburgo, ai piloni ultramoderni dell’upper east side di Manhattan.
È qui che vive l’elite dell’alta finanza, della politica e dello spettacolo, personaggi come Michale Bloomberg e Woody Allen.
Una classe che non rischia di vedersi pignorare l’abitazione, per via della recessione che ha colpito l’America dall’agosto 2007.
Ed è qui che, nel breve arco di un ventennio, “Lady townhouse” ha fondato il suo olimpo manageriale.
La sua favola inizia 40 anni fa, nella Russia del post-realismo socialista, dove con sua madre, vive di buoni d’acquisto ed assiste entusiasta al risveglio di una cultura che rinasce sotto i colpi del pennello surrealista.
In questo scenario, la futura regina si appassiona all’arte e, dopo una laurea conseguita con una tesi su Dostoevskij, va ad insegnare in una scuola superiore di San Pietroburgo.
A 20 anni, già madre di una bambina, si allontana col suo sogno nel cassetto per raggiungere un luogo distante anni luce, non tanto per chilometri, quanto per sistema, politica e mentalità. Una scelta sofferta, affrontata con tenacia da leonessa.
Nella Grande Mela, trova mille lavori: da baby-sitter in una famiglia ebreo-ortodossa, ad impiegata in uno studio legale, da consulente d’arredamento, al master in economia alla Duke University.
Fino al giorno in cui, grazie a un prestito bancario, esordisce nel mercato delle town-house, dimostrando da subito notevole talento negli affari.
Da questo momento la vita di Janna procede a colpi d’acquisti, ristrutturazioni e vendite a prezzo moltiplicato.
Come il palazzo sulla 64esima, una volta sede dell’New York Observer, che compra a 10 milioni e rivende a 19. Diventa uno squalo in tacchi a spillo e la sua fama fa il giro del mondo.
Ma, nonostante i guadagni stellari, la lussuosa penthouse, la coppia di chihuahua, i 400 pezzi d’arte, ed una società milionaria battezzata “RIGroup”, non dimentica se stessa e la terra d’origine.
Alla sua Russia, infatti, dedica un progetto volto a resuscitare la splendida e depressa zona di Sergei Posad, alle porte di Mosca, dove gli antichi monasteri attirano milioni di pellegrini che non sanno trovare rifugio.
Qui, dopo un’aspra lotta con la burocrazia locale, vinta a suon di milioni, rende pubblico il suo desiderio di contribuire all’economia di sviluppo dell’ex-Unione Sovietica.
Intanto, nella patria adottiva, è riconosciuta mecenate d’artisti da ogni dove e si conquista la nomina di membro del comitato direttivo del Museo Guggenheim, entrando così nell’elite culturale newyorkese.
Sul fronte degli affari, dichiara intenti eco-solidali, inaugurati con l’acquisto delle rovine di un palazzo incendiato sulla 62esima strada.
Ristrutturato con i criteri dell’architettura sostenibile (eliminazione di materiali tossici e risparmio energetico) è il primogenito della nuova era Bullock, su cui Janna vuol porre l’illustre suggello della Leadership of Energy and Enviromental Design.

la nuova icona

Musa di Burberry e dei più grandi stilisti del globo, Laura Hollins - in arte Agyness Deyn - viene da Manchester ed è la nuova icona di stile londinese.
È proprio vero, il pantheon di donne marziane che impazzava nei ‘90 incassando cachet miliardari per pochi metri in passerella oggi appartiene al passato.
E se le Campbell, le Bruni e la Turlington continuano a far notizia, è grazie a virtù sopravvissute a una carriera che - un tempo breve - oggi è persino fulminea.

Così l’esercito di ragazzine con gli anni che si contano sulle dita di tre mani, omologate da capelli biondi, lisci e lunghi, stessa falcata e sguardo fisso, è falcidiato da un turnover inesorabile.
Ma, ogni tanto, l’’eccezione’ rinverdisce la memoria dei mostri sacri dell’alta moda.
È il caso di Milla Jovovich, di Kate Moss ed oggi della sua sostituta in casa Burberry, Laura Hollins, in arte Agyness Deyn. Inglese di Manchester, “Agy”, come si fa chiamare dai più intimi, non può certo confondersi tra e altre, pur bellissime, modelle.
È una margherita gialla, in mezzo a un mazzo di rose bianche.
Sbarazzina e sorridente, incede tra i fotografi con passo spezzato, sfoggiando lo stile capriccioso che a Londra è già ossessione.
Fitta chioma di platino tagliata cortissima, t-shirt rockettara, calze fluo e arditi abbinamenti tra vintage, funky e punk.
Così agghindata si muove tra le strade di Londra e New York, dove vive da un anno, sulla sua bicicletta Pashley, modello “Princess”.
Nata a Rochdale nel 1983, Laura cresce con la mamma infermiera, Lorraine, il fratello maggiore Greg e la minore Emily.
A scuola si appassiona a musica e teatro e, dai 13 anni, serve fish & chips in un negozio locale. Compiuta la maggiore età si trasferisce a Londra dove, tra un impiego in un fast food ed uno al night club, riprende le arti drammatiche e musicali.
Un giorno, mentre fa shopping a Kentish town, viene notata da un agente della “Models 1” che la inizia alla carriera.
Parte subito dall’alto, dalla copertina di “Vogue Italia”, dove posa per Steven Maisel, suo padre professionale.
Il fotografo le indica come sentirsi una “vera” modella e la segue in una delle campagne più importanti della vita, quella per Mulberry che le intitola la “Angyness Bag”.
Lavora con i più importanti professionisti del settore, ed ognuno la arricchisce non solo professionalmente.
Mert Alas e Marcuss Piggott, con cui posa per Armani Jeans, le insegnano a sfruttare l’ironia. Julien Dy's, per John Galliano, la immerge in scenografie teatrali stimolandone il lato drammatico.
Finché, con Mario Testino, la musa di Burberry, si gode i vantaggi di quel mondo di platino, imparando a sfruttare la sua parte migliore.
Personalissima e sfaccettata, si muove tra le capitali della moda come se ognuna fosse casa. Di New York ama il ritrovarsi ad inizio ‘stagione’, di Londra la vicinanza con la famiglia e i vecchi amici.
A Milano si abbuffa al “Big Pizza” e va a ballare al “London Loves”, mentre a Parigi si lascia coccolare dalla nouvelle cuisine proprio quando inizia la nostalgia delle mura domestiche.
Ma né il suo spirito nomade e viveur, né l’adorazione degli stilisti che se la contendono - tra cui naturalmente l’alter ego Vivienne Westwood – le strappano quell’aura semplice da ragazza qualunque.
E sebbene la moda le abbia riservato glorie ed allori (per chi non lo sapesse Agy è stata eletta ‘modella dell’anno’ ai British Fashion Awards 2007) il suo sogno è di sfondare nello spettacolo.
La modella più copiata del globo, infatti, ha già fondato una band, le Lucky Knitwear, ed ora vorrebbe proiettare il suo faccino stralunato dalla cellulosa patinata a quella di nitrato della settima arte.