giovedì 26 giugno 2025

Un peccato, una storia d'amore proibita.Il Bacio Perugina è nato dalla passione e dal genio impreditoriale di Luisa Spagnoli e Giovanni Buitoni!

Il Bacio Perugina è un cioccolatino veramente speciale, e non solo per il gusto !

Il bacio Perugina è un cioccolatino alle nocciole, incartato in una carta argentata che riunchiude, oltre al buon cioccolatino, un bigliettino con delle citazioni, delle frasi d’amore, delle parole romantiche.

Un prodotto non solo goloso, una dolcezza che apre al mondo dell’amore e del romanticismo.

Il Bacio nasce nel 1922 ed è diventato uno dei prodotti emblematici dell’ azienda Perugina, assieme alle caramelle Rossana.


Ha una bella e lunga  storia legata all’azienda che lo produce, la Perugina (perugina vuol dire « di Perugia ») fondata il 30 novembre 1907 a Perugia da 4 soci visionari e ambiziosi :  
Francesco Buitoni ( padre di Giovanni Buitoni), Leone Ascoli, Francesco Andreani e Annibale Spagnoli (marito di Luisa Spagnoli)


Luisa Spagnoli
 è una delle figure più importanti della storia dell'imprenditoria italiana.


Luisa Spagnoli era una donna eccezionale
 nella mente e nel cuore». Così diceva Giovanni Buitoni, artefice del successo di Perugina, a proposito di Luisa Spagnoli.

Donna creativa e intraprendente, Luisa Sargentini nasce a Perugia nel 1877 da una famiglia povera.

Si sposa molto giovane con Annibale Spagnoli e con lui rileva un negozio di drogheria nel centro di Perugia.

Dal 1909 quel laboratorio farà parte di Perugina® e le intuizioni di una donna straordinaria, in breve tempo, segneranno la storia. 

Luisa Spagnoli, cercando un modo per recuperare gli scarti di lavorazione degli altri prodotti dell’azienda, creò il cioccolatino con all’interno cioccolato gianduia, granella di nocciole e una nocciola intera, il tutto ricoperto di cioccolato fondente, il famoso Bacio.

Il Bacio all’inizio doveva chiamarsi “Cazzotto” perché aveva una forma che ricordava vagamente le nocche di una mano chiusa in un pugno.

Un cazzotto è un pugno, niente a che vedere con un bacio, vero ? E’ l’intuizione di Giovanni Buitoni, giovane amministratore della Perugina (amante di Luisa Spagnoli) che cambia il nome del dolcetto in un più romantico “Bacio”. 

Giovanni Buitoni modifica la forma del cioccolatino e lo chiama Bacio : quel cioccolatino a forma di un piccolo seno diventa un peccato di gola irresistibile.

“Come avrebbe potuto un cliente entrare in negozio e chiedere ad una graziosa commessa “Per favore, mi dia un cazzotto?” Dire « Perfavore, signorina, mi dia un bacio » è talmente più romantico !

Federico Seneca, pittore, grafico, pubblicitario e direttore artistico della Perugina negli anni Venti inventa l’atmosfera romantica del prodotto con l’immagine della coppia di amanti su sfondo blu, avvinghiata sotto una pioggia di stelle, ispirata al celebre Bacio di Hayez, esposto alla Pinacoteca di Brera a Milano. 



E soprattutto ha l’idea geniale, ispirata forse dalla relazione segreta fra Luisa Spagnoli e Giovanni Buitoni, di mettere dei bigliettini nascosti nei cioccolatini.  

Ecco perché il Bacio porta con sè, oltre alla dolcezza, al packaging raffinato, ai bigliettini nascosti con messaggi romantici,un alone speciale che parla di amore eterno, di passione segreta, di abbracci proibiti.

Nel 1922 la cofondatrice della Perugina, Luisa Spagnoli, aveva quarantacinque anni, era sposata, madre di tre figli e amava, riamata, Giovanni Buitoni, di quattordici più giovane, un uomo brillante e avanguardista.



La storia segreta, impossibile per la legge e per l’anagrafe emerge trent’anni dopo la morte di lei dall’autobiografia dell’imprenditore. 

A parte le vicissitudini e i successi dell’Azienda Perugina, resta la storia dei due amanti, entrati in relazione nel 1909 e mai più separati fino al 1935, quando lei a 58 anni morì per un cancro alla gola. 


Giovanni sopravvisse a lungo alla sua «amica» accumulando prestigio e celebrità e di lei scrisse solo cose belle.

 Apprezzata, amata, «una mente brillante che sapeva abbracciare tutti i complessi problemi dell’azienda». 

La signorina Sargentini nata povera e vissuta poverissima nei primi anni, ma destinata a diventare il simbolo della self made woman del Novecento. 

Luisa restò a presidiare i profitti della fabbrica (fondata assieme al marito Annibale Spagnoli) quando nel 1917 lui fu chiamato alle armi dopo averla risanata.

Sedici mesi dopo tornò dal fronte e vide che sua moglie aveva in parallelo alla Perugina un’impresa di filati: il brand Luisa Spagnoli dà un futuro alla lana prodotta dai conigli d’angora con pezzi d’abbigliamento di alta classe e qualità.

Una donna eccezionale, intelligente, con una libertà di manovra inaccessibile alle donne del suo tempo.

Fu anche molto generosa, dedicandosi alla beneficenza silenziosa e alla formazione delle operaie mettendo in piedi quello che è stato il primo nido aziendale d’Italia, dove le dipendenti potevano allattare.

Per lei che veniva dalla povertà e dalla privazione, tutto doveva girare intorno alla felicità : ognuno aveva diritto alla dolcezza dei baci e al calore della lana. 

E sicuramente anche al grande e vero amore.

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