mercoledì 23 aprile 2014

La prossima mostra al museo Peggy Guggenheim : Solo per i tuoi occhi.




La Collezione Peggy Guggenheim è uno dei più importanti musei in Italia per l'arte europea ed americana del XX secolo con sede a Venezia presso Palazzo Venier dei Leoni, sul Canal Grande, in quella che fu l'abitazione di Peggy Guggenheim.



Il museo ospita la collezione personale di Peggy Guggenheim, ma anche i capolavori della Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof, della Collezione Gianni Mattioli, il Giardino delle sculture Nasher e mostre temporanee. 





La Collezione Peggy Guggenheim è di proprietà della Fondazione Solomon R Guggenheim che la gestisce insieme al Museo Solomon R. Guggenheim di New York e al Guggenheim Museum Bilbao.




SOLO PER I TUOI OCCHI. UNA COLLEZIONE PRIVATA, DAL MANIERISMO AL SURREALISMO

24 maggio - 31 agosto 2014


Dal 24 maggio al 31 agosto 2014 la Collezione Peggy Guggenheim presenta Solo per i tuoi occhi. Una collezione privata, dal Manierismo al Surrealismo raffinatissima mostra a cura di Andreas Beyer, che svela al grande pubblico una preziosa selezione di opere provenienti dalla Collezione Richard e Ulla Dreyfus-Best di Basilea. 

Con una selezione di circa 120 pezzi, tra oggetti, dipinti, disegni e sculture che spaziano dal Medioevo al presente, l’esposizione intende rivelare il cosmo della collezione, e al contempo far emergere l’attualissima questione dell’impatto e della forza dell’arte nel corso dei secoli. 
Nel suo originale accostamento di oggetti, essa costituisce un’impresa pionieristica, guidata da un principio che esclude qualsiasi casualità e implica gli indispensabili criteri di originalità e qualità. 

La collezione presenta opere, tra gli altri, di Arnold Böcklin, Victor Brauner, Pieter Brueghel il Vecchio, Giorgio de Chirico, Francesco Clemente, Salvador Dalí, Max Ernst, René Magritte, Man Ray e Andy Warhol, qui esposte per la prima volta tutte insieme. 

La mostra è co-organizzata dalla Collezione Peggy Guggenheim insieme al Kunstmuseum di Basilea, dove sarà allestita dal 21 settembre 2014 al 4 gennaio 2015.



A proposito del Museo..


La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia dal 1949 ha sede presso Palazzo Venier dei Leoni.
Il palazzo si affaccia sul Canal Grande, fra Santa Maria della Salute e l'Accademia. È un edificio settecentesco mai terminato.
Palazzo Venier dei Leoni un tempo era la casa di Peggy Guggenheim, che tre giorni alla settimana apriva al pubblico la sua collezione. 

Ora vi riposano le sue ceneri e le opere che raccolse con passione.

L'ingresso del palazzo guarda verso il Canal Grande.
È riconoscibile per la presenza di una scultura di Marino Marini, L'angelo della città (1948). 

La scultura ripropone il tema del cavallo e cavaliere, tanto caro all'artista.
 




Dal 1979, quando la Fondazione Solomon R. Guggenheim ha assunto la gestione della collezione, sono stati effettuati numerosi interventi di restauro, necessari per ampliare gli spazi espositivi e rendere il museo più funzionale. 

Il progetto di risistemazione del palazzo ha dovuto tenere conto di numerosi problemi, quali l'installazione di un impianto di climatizzazione e di un sistema di allarme. 

L'acquisizione di nuovi locali in un edificio vicino ha creato lo spazio per il museum-shop, la caffetteria e per le mostre temporanee.
 

È stato sistemato anche il giardino, inaugurato nel 1995. 
Al suo interno sono state disposte alcune sculture, provenienti in parte dalla collezione di Peggy Guggenheim, e in parte dalla Raymond and Patsy Nasher Sculpture Collection di Dallas.
 

La grande ristrutturazione è il frutto di una collaborazione tra diversi professionisti. Il progetto di ampliamento si deve all'architetto Clemente di Thiene, gli interni ai disegni dello studio Vignelli di New York, l'esecuzione dei lavori all'impresa di costruzioni Gadaola di Milano. 

Molto si deve anche agli sponsor: Arclinea e Bisazza Mosaico di Vicenza, che si sono occupati dei pavimenti; la Reggiani Illuminazione, che ha fornito le luci, la Zanussi, che ha donato l'equipaggiamento da cucina per la caffetteria.




lunedì 21 aprile 2014

Paris,le Marais : l' expo très people des deux photographes de Paris Match.

 

 

Des paparazzi et Martin Parr dans le Maraisà la Maison Européenne de la photographie.

Entre les clichés volés de Martin Parr mettant en scène des touristes et parisiens pris sur le vif et les photos des paparazzis Bruno Mouron et Pascal Rostain, la Maison Européenne de la Photographie présente deux expos très intéressantes.



Premier arrêt à l’étage dédié au photographe britannique Martin Parr qui a saisi pendant deux ans des scènes de la vie parisienne comme les pauses farniente à Paris Plage, le front row de la fashion week et les badauds au salon de l’agriculture.  
Ce photographe est un grand observateur de notre société depuis 25 ans. 
C’est un maître de la photographie documentaire britannique. 
Son travail consiste à montrer avec beaucoup d’humour les travers des gens connues et inconnues  avec des images qui ne recherchent pas l’esthétique mais la réalité et la banalité du quotidien.





Le parcours retrace leurs traques de proies très célèbres parmi lesquelles Mick Jagger, Liz Taylor et Yves Saint Laurent. Génial, la pièce dédiée à des œuvres participatives, l’occasion de gribouiller une photo de Naomi Campbell ou de Kate Moss !




L’entrée du musée est gratuite le mercredi de 17h à 20h.

Martin Parr et Famous, Bruno Mouron et Pascal Rostain, 
Du mercredi au dimanche de 11h à 20h. 
Fermé lundi, mardi et jours fériés. 
Plein tarif 8 €.
Du 26 Mars au 25 Mai 2014 

MAISON EUROPÉENNE DE LA PHOTOGRAPHIE

5/7 Rue de Fourcy 75004 Paris 

Métro: Saint Paul ou Pont Marie

BULGARI la festa V.I.P. in via Condotti !





A Roma, a due passi da piazza di Spagna, in via Condotti 10, Bulgari ha riaperto il suo storico negozio di alta gioielleria per celebrare il 130esimo anniversario della Casa, dopo le tempeste giudiziarie di un anno fa".. 




"Adottiamo questa meravigliosa scalinata donando, per il suo restauro, un milione e mezzo di euro al Comune di Roma", ha detto Jean-Christophe Babin, amministratore delegato di Bulgari per conto della nuova proprietà, il colosso francese LVMH.




È stato Babin ad accompagnare Carla Bruni, testimonial della maison, all'interno dell'edificio, ristrutturato dall'architetto Peter Marino, che lo ha trasformato in un piccolo museo prezioso, con citazioni della storia e dei tesori monumentali della Capitale.





In mostra, anche la collezione di gioielli "Diva", amata da Liz Taylor, ispirata ai mosaici delle terme dell'imperatore Caracalla. 





A festeggiare l'evento, celebrità e nobiltà, romana e straniera : da Adrien Brody a Laura Morante, da Elisabeth Thurn und Taxis a Giacinta Ruspoli a Paolo Sorrentino


Per finire i festeggiamenti un invito a cena a due passi da li', in un luogo di sogno : il seicentesco Palazzo Nuñez-Torlonia dalle pareti damascate,  gli arazzi, gli stucchi, i velluti, l'intonaco esterno color pesca e una bella  terrazza sul cortile.





Immagini degli interni della Boutique BULGARI reinventata dall'architetto PETER MARINO

l nuovo restyling di quest’anno é l'opera dell’architetto Peter Marin.




L’architetto e il suo team  hanno ottenuto innovazione, trasgressione e tradizione, basi dello stile particolare di Peter Marino, influenzato dal classicismo dell'architetto Di Fausto e dallo stile dei Bulgari dalle remote origini greco-romane.


Al centro della boutique il visitatore troverà un ampio spazio ad angoli retti rispetto all’asse centrale, chiamato “Vestibolo Interno”. 

Un inserto nel pavimento in marmo Botticino raffigurante una stella a otto punte in porf ido segna il centro dell’universo Bulgari, proprio come la famosa stella di Michelangelo sul colle del Campidoglio indica il centro di Roma. 



A fianco di questa sala si trova la discreta area che ospita la cassa e il repar to pacchetti e una por ta che conduce a una nuova galleria dedicata agli orologi da uomo. L’atmosfera maschile concepita da Marino evoca i fumoir del XIX secolo e i club per gentleman. 

La palette di colori è scura: si va dal grigio al bronzo, fino al verde scuro. 




Il parquet in noce sbiancato dal motivo a cerchi e quadrati è stato disegnato da Marino, ispirandosi a motivi simili trovati sulla pavimentazione in marmo policromo del Pantheon a Roma. 

Tornando al vestibolo interno, da sopra la stella il visitatore potrà godere di una meravigliosa prospettiva nella migliore tradizione delle tipiche prospettive assiali del barocco romano, e da qui potrà assaporare appieno la felice unione di stili tra le opere di Marino e Di Fausto.




Un nuovo corner di alta gioielleria e la vip room. 
Il carattere estetico degli anni ‘30 è stato mantenuto anche nelle due gallerie che fiancheggiano l’ingresso. 
Il parquet originario è stato restaurato e i banconi e gli espositori originali in noce sono stati ripristinati. 

La galleria alla sinistra dell’entrata ospiterà la collezione di Alta Gioielleria Bulgari, mentre quella a destra l’ampia gamma di gioielli in diamanti della Collezione Bridal. 
Attraversata questa galleria, il visitatore incontra poi due salette di vendita più raccolte. 
Una di queste è completamente isolabile attraverso porte scorrevoli. 

Si tratta del “salottino Taylor”, dove la famosa attrice amatrice di gioielli aveva l'abitudine di sostare per ore.

mercoledì 16 aprile 2014

Al cinema un super documentario sul mitico J.D.Salinger !!



Appuntamento importante e atteso il 20 maggio prossimo al cinema per tutti gli appassionati di letteratura. 




Infatti il 20 maggio arriva nelle sale per un unico giorno il documentario Salinger (Il mistero del giovane Holden).





J.D. Salinger, lo scrittore scomparso nel 2010 e simbolo di un'intera generazione, anche se molto conosciuto aveva un carattere molto  riservato avaro di apparizioni pubbliche e d'interviste.

Salinger impedì perfino l’uscita di una sua biografia.






Il suo romanzo Il giovane Holden (uscito nel 1951) e i suoi Nove racconti (1953) ci parlano pero' di lui, tanto da averlo reso un vero e proprio punto di riferimento culturale.




Nel documentario realizzato da Shane Salerno, infatti, sono raccolte le testimonianze di molti personaggi celebri del mondo dello spettacolo, da Edward Norton a John Cusack, fino allo scomparso Philip Seymour Hoffman, attori profondamente influenzati dal tortuoso rapporto che Salinger aveva con i suoi personaggi letterari,.




 BIOGRAFIA

J. D. Salinger, all'anagrafe Jerome David Salinger (New York, 1º gennaio 1919 – Cornish, 27 gennaio 2010), è stato uno scrittore statunitense.
J. D. Salinger Signature.svg
È divenuto celebre per Il giovane Holden (The Catcher in the Rye), un classico romanzo di formazione che ha conosciuto una enorme popolarità fin dalla sua pubblicazione nel 1951.
I temi principali nei lavori di Salinger sono la descrizione dei pensieri e delle azioni di giovani disadattati, la capacità di redenzione che i bambini hanno su questi, e il disgusto per la società borghese e convenzionale. 

Salinger fu uno degli ispiratori del movimento letterario della Beat Generation, insieme ad altri autori.[1]
Salinger partecipò a poco più di 20 anni alla seconda guerra mondiale e fu tra i primi soldati americani ad entrare in un lager nazista, esperienza che lo segnerà emotivamente. 

Dal 1953 lasciò la sua città, New York, andando a vivere a Cornish (New Hampshire) riducendo progressivamente i contatti umani fino a vivere praticamente da recluso a partire dal 1980, forse a causa della difficoltà ad adattarsi alle luci della ribalta.
Salinger era conosciuto per la sua natura schiva e riservata, spesso venne descritto come un misantropo[2]; nell'arco di cinquant'anni ha rilasciato pochissime interviste: ad esempio nel 1953 ad una studentessa per la pagina scolastica The Daily Eagle di Cornish, nel 1974 a The New York Times (la sua ultima intervista).

 Non effettuò apparizioni pubbliche, né pubblicò nulla di nuovo dal 1965 (anno in cui apparve sul New Yorker un ultimo racconto) fino alla morte, benché, secondo molte testimonianze, avesse continuato a scrivere.

Jerome David Salinger nacque a New York il 1º gennaio del 1919, da Sol Salinger, un commerciante statunitense figlio di immigrati lituani di origine ebraica, e da Miriam Salinger, una casalinga statunitense di origini scozzesi, tedesche e irlandesi.[3] 
La madre di Salinger nacque con il nome di Marie Jillich ma, quando si sposò, adottò il cognome del marito, cambiò il proprio nome in Miriam e si convertì alla religione ebraica; J. D. non seppe che sua madre era convertita fino al giorno del suo bar mitzvah.[4] 
Jerome David fu il secondo figlio della coppia, dopo la primogenita Doris, nata nel 1911.[5]

La casa di J.D.Salinger a NewYork

Il giovane Salinger frequentò le scuole pubbliche nell'Upper West Side di Manhattan, completando gli studi di base alla McBurney School, dopodiché fu felice di sottrarsi all'iperprotettività della madre iscrivendosi al Valley Forge Military Academy and College di Wayne in Pennsylvania.[6] 

Nonostante avesse già in precedenza scritto sul giornalino scolastico della McBurney, è alla Valley Forge che Salinger iniziò a scrivere racconti "la notte, sotto le coperte, con l'aiuto di una pila elettrica."[7]
Si iscrisse poi come matricola alla New York University, ma nella primavera successiva abbandonò i corsi per accettare un lavoro su di una nave da crociera. In autunno si convinse ad apprendere il lavoro del padre nel settore dell'importazione di carne, e fu mandato presso la filiale di Vienna della società, dove perfezionò la conoscenza del francese e del tedesco.
Lasciò l'Austria solo un mese prima che il paese cadesse sotto il controllo di Hitler, il 12 marzo 1938. L'autunno seguente frequentò l' Ursinus College di Collegeville (Pennsylvania), ma lo fece soltanto per un semestre. Nel 1939 frequentò poi il corso serale di scrittura della Columbia University.

 Il suo insegnante era Whit Burnett, a lungo direttore della rivista Story Magazine. Nel corso del secondo semestre Burnett capì che quel giovane autore aveva talento e, nel numero di marzo/aprile 1940 della rivista, pubblicò il racconto di debutto di Salinger, un breve ritratto di alcuni giovani senza uno scopo nella vita intitolato The Young Folks




BIOGRAPHIE
Jerome David Salinger est le fils d’un père juif et d’une mère catholique irlandaise (bien qu’il ait cru, jusqu’à la fin de son adolescence, que sa mère était également juive). 
Son père, Sol, importait de la viande. 
Adolescent, J.D. Salinger, alors connu sous le sobriquet de Jerry, part en voyage en Pologne pour observer l’entreprise familiale d’origine. 
Son dégoût le conduit à un éloignement de son père, à qui, une fois adulte, il ne s’adresse plus guère.
Il fréquente l’académie militaire Valley Forge en Pennsylvanie, qui lui servira de modèle pour le collège Pencey Prep dans L'Attrape-cœurs. Pendant ses années à l’Ursinus College de Collegeville, Pennsylvanie, un de ses professeurs a dit de Salinger qu’il était « le pire étudiant d’anglais dans l’histoire du collège ». 
Après avoir échoué à ses examens dans différentes écoles, Salinger suit des cours d’écriture à l’université Columbia en 1939. Son professeur, Whit Burnett, est l’éditeur de Story Magazine, et rapidement, il discerne un certain talent chez le jeune auteur. 

Dans le numéro de mars- de Story, Burnett publie la première nouvelle de Salinger, The Young Folks, dont le thème est la vie de plusieurs jeunes adultes égoïstes et sans but.
Burnett et Salinger continueront de correspondre pendant plusieurs années, jusqu’à ce qu’un différend les oppose à propos d’un projet de recueil de nouvelles également nommé The Young Folks.

J.D. Salinger sert dans l’armée durant la Seconde Guerre mondiale de 1942 à 1945 où il participe avec la 4e division d’infanterie américaine à des combats extrêmement violents. Cette expérience qui l’a sans doute affecté émotionnellement (il fut parmi les premiers soldats a pénétrer dans les camps de concentration libérés ; il a été hospitalisé pour soigner un stress post-traumatique en 1945) est probablement à l’origine de certains de ses écrits, comme Pour Esmé, avec amour et abjection où le narrateur est un soldat traumatisé. 

Il continue de publier ses nouvelles dans des magazines tels que Collier's et le Saturday Evening Post pendant et après son engagement militaire.
À partir de 1948, il commence véritablement à se faire connaître avec la publication de nouvelles, telles que Oncle déglingué au Connecticut, dans le journal New Yorker dont il devient rapidement l’un des auteurs les plus connus.  

Un jour rêvé pour le poisson-banane (titre original : A Perfect Day for Bananafish) est reconnu par la critique et est l’une des nouvelles les plus populaires que ce journal ait jamais publiées.
En fait, il ne s'agit pas de sa première collaboration avec le New Yorker, puisqu'une de ses nouvelles avait été déjà acceptée en 1942 par le journal. 
Il s’agissait d’une histoire intitulée Slight Rebellion off Madison, dans laquelle apparaissait un personnage mi-autobiographique nommé Holden Caulfield. 
La nouvelle ne fut toutefois pas publiée avant 1946 à cause de la guerre. 
Son histoire faisait référence à des nouvelles antérieures concernant la famille Caulfield. Le focus sur les personnages est finalement passé du grand frère Vincent à Holden.


La signature 
de J. D.Salinger
Salinger a confié à plusieurs personnes qu’il sentait que Holden méritait un roman et L'Attrape-Cœurs (titre original : The Catcher in the Rye) est publié en 1951. 
C’est un succès immédiat, même si les premières critiques sont partagées. Bien que cela n’ait jamais été confirmé par Salinger lui-même, on peut penser que plusieurs éléments présents dans le livre sont autobiographiques. Le roman est dominé par le caractère nuancé et complexe de Holden Caulfield, un jeune homme de seize ans qui cherche vainement à communiquer avec les êtres rencontrés dans la grande ville. 
Le roman montre l’expérience de cet adolescent en pleine crise.
Le livre devient célèbre grâce aux descriptions, au sens du détail, à la vision subtilement complexe de Salinger ; il est apprécié également pour son humour ironique et pour son atmosphère déprimante et désespérée de New York. Le livre est toujours beaucoup lu actuellement, particulièrement aux États-Unis où il est largement étudié dans les écoles ; il est considéré comme une référence pour sa description de la colère et du désarroi propres à l’adolescence. 

Le roman a cependant été souvent contesté aux États-Unis2 en raison de l’utilisation d’un langage cru et offensant ; « sacré bon dieu (goddam) » apparaît pratiquement à chaque page.
En 1953, Salinger réunit en un recueil sept nouvelles déjà publiées dans le New Yorker (dont le poisson-banane), ainsi que deux autres qui avaient été refusées. 
Ce recueil est intitulé Nine Stories aux États-Unis, Pour Esme, avec amour et abjection (d’après une de ses histoires les plus appréciées) au Royaume-Uni. Il sera plus tard traduit en français (par Jean-Baptiste Rossi) et publié sous le titre de Nouvelles
 Le livre est un succès, bien que Salinger commence à contrôler étroitement la publicité accordée au livre et l’illustration de la jaquette.
Salinger publie ensuite Franny et Zooey (titre original : Franny and Zooey) en 1961 et Dressez haut la poutre maîtresse, charpentiers (titre original : Raise High the Roof Beam, Carpenters) en 1963. Tous deux sont des recueils de nouvelles publiées à l’origine dans le New Yorker.
J. D. Salinger meurt le à l’âge de 91 ans, à son domicile du New Hampshire.

lunedì 14 aprile 2014

Nutella ha 50 anni !




 Il 18 maggio 2014 Nutella® compie 50 anni!!
Con lo slogan 50 anni di emozioni insieme...




Per celebrare l'evento la mitica crema al cioccolato é presentata in vasetti "limited edition": dall'edizione speciale con il logo dei 50 anni, alla gamma ‘fluo’ dei barattoli da 1 kg in 4 colori: giallo, verde, arancione, e fucsia.




E per i golosi nostalgici i bicchieri da 200gr decorati diventati dagli anni ’90 dei veri e propri oggetti cult. 





Per festeggiare questo cinquantesimo compleanno i vasetti sono decorati con una grafica disegnata dagli stessi dipendenti della ditta Ferrero, in quattro simpatiche varianti, che raccontano tutto l’amore per Nutella®.




Non mancano poi le iniziative come Nutella® Stories: basta postare sul sito www.nutellastories.com il proprio pensiero dedicato alla crema più famosa al mondo per far parte all'event!

domenica 13 aprile 2014

Mister Naudon crée La Jeune Rue dans le Marais





Tom Dixon, Patricia Urquiola,Andrea Branzi, les frères Campana, Marc Ange, Ingo Maurer, Paola Navone, Nendo, Jaime Hayón...tous intéressés par le projet design et culinaire" La Jeune Rue"
qui devrait voir le jour  fin  mai ou la folle idée de Cedric Naudon, un passionné de bonne cuisine qui reprend, au centre de Paris, trentesix commerces de bouche. 




L'homme, qui est très discret, et qui aime parfaire son look avec des beaux et grands foulards en soie aux imprimés raffinés, a mis la main sur des locaux entre les rues du Vertbois, Volta et Notre-Dame-de-Nazareth, et les a métamorphosés en repaires gourmands et arty, avec le meilleur des produits du terroir. 
L'équation parfaite pour faire le buzz et attirer le bobo-bio-citadin.

Au menu, l'Espagnol Jaime Hayón signe une meunerie (qui plante, récolte et moud son blé ), les frères Campana un restaurant de poissons, Eugeni Quitllet une fromagerie, Tom Dixon une épicerie, Ramy Fischler un bar à huîtres, Michele De Lucchi une boucherie, Marc Ange un marché couvert avec fruits etlégumes, Patricia Urquiola un resto italien, Vincent Darré un glacier, Jasper Morrison un bar à tapas, A+A Cooren une quincaillerie, Ingo Maurer un café speakeasy, Paola Navone un street food coréen, Nendo une pâtisserie, Julie Boukobza une galerie d'art contemporain, et Andrea Branzi, en association avec MK2, un cinéma (ouverture prévue en 2015), qui s'annonce comme un haut lieu culturel du quartier...



Ce jeu de Monopoly gastronomico-esthético-immobilier. n'a pas de prix, enfin le montant de l'opération reste top secret. 
Secret comme Mister X , le surnom donné par le Financial Times à Monsieur Cedric Naudon!








Français d'origine marocaine et italienne il a fait fortune dans la finance et dans le concept store avec sa femme aux Etats-Unis, avant de rentrer en France en 2003  pour se consacrer à sa passion des métiers de bouche. 

En 2012, il rachète ainsi Le Sergent Recruteur, ex-adresse touristique sur l'île Saint-Louis, qu'il transforme en repaire gourmet et branché en faisant appel à Jaime Hayón côté déco et au jeune chef Antonin Bonnet pour la cuisine, lequel récolte une première étoile dans la foulée.

Mais l'épicurien quadragénaire qui a fondé Behind the Scene, «éditeur de lieux à vivre et à manger», voit plus grand et s'affiche en humaniste défenseur du patrimoine gastronomique français : «La Jeune Rue doit proposer des produits vertueux, vendus au juste prix, en fonction des saisons et sans intermédiaires de la ferme à Paris», dit-il.






Des artisans de renom (Perrine et Charles Hervé-Gruyer pour les légumes, Jacques Abbatucci pour la viande) fourniront les matières premières qui aboutiront sur une plateforme de 10 000 mètres carrés à Bercy où des ateliers de découpe et de préparation fourniront La Jeune Rue en direct et en exclusivité. «Nous allons créer 250 emplois dans le quartier. C'est un projet atypique pour Paris, mais aussi pour la profession. » 

Un projet qui tord le cou aux grincheux qui pensent encore qu'à Paname, il ne se passe plus rien.

mercoledì 9 aprile 2014

Un nouveau Atelier du Bagel dans le 9ème...on essaye?













J'adore le bagel et mes adresses sont tout naturellement dans le Marais.
Mais maintenant il y a un nouveau "l'Atelier du Bagel" dans le 9ème arrondissement et on m'a dit que après presque deux mois de travaux, l'Atelier du Bagel situé au 31 rue Saint Lazare a fait peau neuve et revisité sa carte.
Donc à tester.





Côté menu, les grands classiques restent en première ligne : le bagel saumon-avocat reste la star incontestée (et pour cause !), tandis que le spécial thon-avocat, le pastrami-fromage ou le poulet-mayonnaise n'ont pas tardé à gagner leurs lettres de noblesse. 

Contre la routine il y a le « Bagel du moment » ou bien la gamme de bagels sucrés : Nutella®, speculoos, beurre et confiture ou encore beurre de cacahuète ! 
Finalement, ce ne sont pas moins de treize bagels que propose aujourd'hui l'établissement, et sept pains différents dont les nouveautés : myrtilles et muesli-raisins. 




Des bagels à déguster dans de charmantes boîtes à bagel, le tout nouvel écrin spécialement créé par l'Atelier
Coté sucré : l'Oreo Cheesecake ou le Méga Carrot Cake.

Coté déco : dix places assises sous des lampes dénudées, tabourets en métal, bois clair et fer forgé.

Dernière info :l'établissement ouvre désormais ses portes de 8h30 à 16h00

Le restaurant est ouvert du lundi au vendredi de 8h30 à 16h00. 

Livraison possible en 45 minutes. Pour le 9ème arrondissement, minimum commande 12 €. Pour les 1er, 2ème, 3ème, 8ème, 10ème, 17ème et 18ème arrondissements, minimum 15 €. 


Atelier du Bagel restaurant resto paris