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martedì 26 agosto 2025

La bellezza dell' isola di Pantelleria, un vitigno arabo chiamato Zibibbo e un'attrice bellissima: Carole Bouquet e lo Zibibbo.

 






Lo zibibbo è un vitigno a bacca bianca chiamato anche Moscato d'Alessandria.

Lo zibibbo è anche il vino dolce che si ottiene da questo vitigno.

La parola "zibibbo" deriva dalla parola araba zabīb che vuol dire "uvetta" oppure  "uva passita".

Lo Zibibbo è coltivato con una coltura moderna "cordone speronato" in Sicilia specialmente  nella zona tra Erice e Mazara del Vallo, le cui uve producono un vino secco di grande pregio, ideale per abbinamenti con ostriche e pesci a carne bianca come saraghi e orate.

Dall' uva Zibibbo si ricava non solo il vino Zibibbo IGT, ma anche DOC come l'eccellente  Moscato di Pantelleria e l'Erice vendemmia tardiva Zibibbo.

Nell'antichità , nella località araba di Taifa, era già presente una grande produzione di zibibbo.

Il 26 novembre 2014 a Parigi l'UNESCO ha iscritto la pratica agricola della coltivazione della "vite ad alberello" di Pantelleria o " alberello pantesco", Patrimonio dell'Umanità, la prima pratica agricola al mondo ad ottenere questo ambito riconoscimento.

Il vino Pantelleria DOC ha 100% uve zibibbo.

Il vino che si ricava dallo zibibbo ha un bel colore giallo paglierino, con dei riflessi dorati, un gusto ricco e dolce, un profumo caratteristico.  Ha un elevato grado alcolico.

E’ anche  utilizzato per la produzione del vino DOC di Pantelleria, nella versione passito, moscato, spumante del Pantelleria Zibibbo dolce, e del vino Erice vendemmia tardiva Zibibbo. Si accompagna idealmente a formaggi e pasticceria secca.

Un' ambasciatrice e una grande protagonista del vino Zibibbo di Pantelleria è la bellissima attrice francese Carole Bouquet che da anni si occupa con passione e successo  della produzione di questo vino tanto particolare.

Uno dei vini prodotti da Carole Bouquet si chiama "Sangue D'Oro, Passito di Pantelleria 2021" 100% uve Zibibbo ed è considerato uno dei vini  dolci migliori del mondo. 

14,5 gradi, il colore del tramonto di un'isola vulcanica nel mare mediterraneo, un profumo sontuoso di bergamotto, albicocche, miele, zafferano, mandorle. In bottiglia da 0,50 cl, è raro e piuttosto caro.

Ma che importa il prezzo! Come molti vini e champagne, lo Zibibbo non è solo sapore, è una storia, un luogo, un'immagine, un viaggio, un sogno, una leggenda...

domenica 25 ottobre 2020

La famiglia dell'Amarone




La Valpolicella è la regione collinare a nord ovest di Verona compresa tra la città di Verona e il Lago di Garda.

La Valpolicella è tra le zone vitivinicole più famose d'Italia e del mondo.

Visitatori vengono da tutto il mondo Verona per vedere i vigneti e le cantine che producono i grandi vini di questo territorio, in particolare l'Amarone.

Alcuni sono esperti di vino, altri semplici appassionati di turismo enologico che vogliono visitare una cantina per approfondire processi e tecniche di vinificazione, godendosi allo stesso tempo i panorami fatti di colline e vigneti, piccoli paesi, ville e chiesette di campagna.

Il nome Valpollicella ha probabilmente origine romana nelle parole Valle poli cellae, valle dalle molte cantine.

Qui infatti veniva prodotto un vino rosso dolce e molto concentrato, simile all’odierno Recioto chiamato Acinato o Retico.

Anche se la Valpollicella è conosciuta in tutto il mondo per il celebre vino Amarone, in realtà è un territorio fatto di gradevoli paesaggi, di colline che nel nord diventano montagne, di valli con borghi e villaggi caratteristici, di splendide ville legate da secoli alla viticoltura e alla vinificazione.

Un territorio così antico e ricco di tradizioni non può che avere anche una cucina tipica. Molte sono le materie prime del territorio, oltre al vino ovviamente, tra cui le ciliege, il tartufo nero, i funghi finferli (le gallinelle) che crescono tra i filari di viti, l'olio extravergine Valpolicella DOP. Dai pascoli a nord della Valpolicella viene il delizioso formaggio Monte Veronese e diffusa è anche la soppressa (un grosso salame). La cucina è quella della tradizione contadina con piatti come i tagliolini coi fegatini, il guanciale all'amarone con polenta, i fagioli imbogoné (fagioli con le cotiche), e la torta pissotta (torta casalinga semplice, variabile secondo gli ingredienti) con l'uva o le ciliege. Molti sono i ristoranti tradizionali dove assaporare i piatti della tradizione o elaborazioni più ricercate e raffinate.

Tutto da abbinare ovviamente ai vini del territorio.

Per quanto la Valpolicella sia ricca di storiaarchitettura e bei panorami, la sua fama è comunque dovuta ai suoi vini: AmaroneReciotoValpolicella ClassicoSuperiore o Ripasso.



L’Amarone è considerato il "re" della Valpolicella e uno dei vini italiani più prestigiosi e conosciuti all'estero. Si tratta di un vino DOCG (dall'annata 2010) corposo, strutturato, con alto contenuto alcolico e potenziale di invecchiamento pluridecennale. L'Amarone è vino per le grandi occasioni, si abbina a piatti ricchi e saporiti, a base di carne, o a formaggi stagionati, ma è ottimo anche come vino da "meditazione", da gustare a fine pasto in compagnia di buoni amici.

La leggenda narra che sia nato per errore quando un cantiniere si dimenticò di una botte di Recioto che, proseguendo la sua lenta fermentazione, da dolce che doveva essere si trasformò in un vino secco, amaro. Un grande amaro però: un Amarone !

Oggi viene prodotto con uve appassite per almeno 3 mesi e un affinamento di almeno 2 anni, anche se alcuni produttori possono arrivare a tenerlo in botte per anche 5-6 anni.


Il Recioto è l'antenato dell'Amarone, un vino antichissimo e ancora oggi molto apprezzato. Cassiodoro, ministro di Teodorico (VI secolo), in uno scritto menziona un vino dolce e squisito, prodotto in territorio veronese con uve appassite su graticci. È il vino Retico, molto ricercato già ai tempi di Cesare e attraverso la via Claudia-Augusta che passava per la Valpolicella, commerciato in tutto l'impero. Da esso deriva il moderno Recioto DOCG (dall'annata 2010), rosso, dolce ma ben bilanciato e mai stucchevole. È uno dei migliori abbinamenti con il cioccolato. A Verona è tradizionalmente offerto agli ospiti come segno di benvenuto e cordialità.


Il Valpollicella Classico è il vino più leggero ma non per questo meno buono è il Valpolicella base. Prodotto DOC con le uve tipiche del territorio: CorvinaCorvinoneRondinellaMolinara, ma anche Croatina, Dindarella, Oseleta, Forsellina. Pigiate e fermentate subito dopo la vendemmia danno un vino fruttatofresco, con spiccati sentori di ciliegia, da bere come aperitivo, con antipasti a base di salumi e formaggi freschi, di facile abbinamento con primi e secondi leggeri.


 Il Valpollicella Superiore DOC si ottiene da uve selezionate e con un affinamento di almeno un anno, è un vino più strutturato del Classico ma non quanto l'Amarone. Perfetto per gli abbinamenti con carni rosse, alla griglia e piatti mediamente corposi. Alcuni produttori fanno appassire le uve per un breve periodo prima di pigiarle.

Il Ripasso DOC è uno dei vini che ha riscosso maggior successo negli ultimi tempi. E’ un'interpretazione del Valpolicella Superiore basata su un'antica tecnica di vinificazione. Il vino base o il superiore viene fatto rifermentare sulle vinacce dell'uva utilizzata per la produzione dell'Amarone.

In questo modo il vino acquisisce alcuni degli aromi e della struttura del vino più importante. Il risultato si avvicina al gusto del "fratello maggiore" senza tuttavia averne l'alto contenuto alcolico, la medesima struttura e soprattuto i costi, certamente uno dei motivi del suo successo.

GLI IGT

Negli ultimi anni molte aziende della Valpolicella, assieme ai vini classici, propongono alcune versioni originali di vini che si distaccano dalle rigide regole di produzione delle denominazioni.

Sono i vini IGT, prodotti con uve del territorio con assemblaggi e affinamenti diversi da quelli dei DOC.

Alcune versioni di successo includono vini con uve Corvina o Oseleta in purezza, o blend di uve autoctone con vitigni internazionali.