sabato 4 giugno 2011
Belle curve sulla cover di Vogue giugno
Tre modelle over size e con curve sexy campeggiano sulla copertina di Vogue Italia di giugno, in edicola da oggi.
Il mensile, punto di riferimento per la moda e le tendenze, dedica per la prima volta la sua cover alle donne dalle curve morbide, qui immortalate a tavola, in sexy lingerie, dall'obbiettivo di Steven Meisel.
La scelta, che si puo' definire rivoluzionaria, si inserisce in un percorso, da tempo intrapreso dalla testata e più volte dichiarato, teso ad avvicinare il mondo della moda a tutte le donne vere, quelle che vivono le proprie rotondità senza complessi e in tutta naturalezza.
Nello stesso percorso rientra l'apertura del canale Curvy su Vogue.it, avvenuta contestualmente al lancio del sito poco più di un anno fa, e la recente raccolta firme promossa sul suo blog dalla direttrice di Vogue Italia Franca Sozzani contro i siti "pro-anorexia", quelli che promuovono l'anoressia come modello di bellezza a cui ispirarsi.
"La donna curvy torna in tutta la sua bellezza.
L'esuberanza di un corpo con forme accentuate è molto più sexy e accattivante", ha commentato Franca Sozzani.
domenica 27 febbraio 2011
La saga dei fiammiferi Saffa ..
In immagini una mini saga dei fiammiferi, accessori indispensabili e quotidiani.
Un oggetto umile e effemero ma talmente indispensabile per accendere il gas, una sigaretta, una candelina profumata..
Risale ai primi anni del 1900 questa scatola di "candelotti", fiammiferi che erano in realtà candele in miniatura.
La scatola mostra lo stabilimento della Saffa di Magenta in tutta la sua grandezza: arrivò a coprire 150 mila metri quadrati.
Negli anni Quaranta e in seguito, la fabbrica arrivò a impiegare quattromila operai e a produrre, nel 1942, anche una linea di mobili disegnata da Giò Ponti, e una linea di accendini per Cartier
(Foto: Fagnani. Archivio Tunesi)
giovedì 2 luglio 2009
una canzone per 135mila animali abbandonati
CON GLI OCCHI DI UN CANE - Torna l'estate e torna dunque la preoccupazione che altri cani e altri gatti vadano ad aggiungersi alla lunga schiera dei trovatelli e dei senza fissa dimora.
Le campagne forse non risolvono il problema ma se non altro fanno pensare. E quest'anno, a dare man forte a gruppi, associazioni ed enti che con messaggi sui manifesti o in campagne radio e tv invitano gli italiani a non sbarazzarsi nel modo più facile del loro amico di casa, c'è anche una canzone.
Che parla di randagismo, del mondo visto dagli occhi di un cane: la vita in gabbia, la fuga verso la libertà, le carezze degli umani e i pericoli sulle strade.
Si intitola «Una piccola bestia di razza di cane». E a proporla al grande pubblico è la calda voce di Paolo Belli, l'ex front man dei Ladri di Biciclette, protagonista in tv di Ballando con le stelle, che proprio con questo brano, scritto dalla Marcosbanda, ha voluto aprire il «concertone» del Primo Maggio da piazza San Giovanni (guarda il video).
NOTE CONTRO GLI ABBANDONI - «Una sera ero in una birreria e ho sentito la Marcosbanda che suonava il brano – racconta Belli, ricordando come è nato il progetto -. Mi sono subito ritrovato in questa grande e bella poesia che parla di un cane di quartiere e di quanto alle volte sia stupido l’uomo. Ho chiesto alla band se potevo cantarla per diffondere il più possibile il messaggio che condivido nel profondo».
Con questa canzone, Belli (“papà” di due cani adottati da un canile e di quattro gatti) ha deciso di sostenere i progetti della Lega antivivisezione (Lav). In particolare tre campagne informative: «Abbandonate solo la città» e «Se lo ami lo sterilizzi» contro l’abbandono di animali e «La gratitudine di un cane adottato è smisurata» per favorire le adozioni dai canili.
Progetti che vogliono soprattutto responsabilizzare i padroni dei quattro zampe e garantire il rispetto dei loro diritti.
Benché sia un reato, punito con l’arresto fino ad un anno, si stima che ogni anno vengano abbandonati, come detto, 135 mila animali sulle strade italiane e che oltre l'80 per cento di questi trovi la morte prima di essere accolto in una struttura adeguata.
I VIP NEL VIDEOCLIP - Il brano – inserito nel cd «20 anni» e nella scaletta del suo tour estivo di Paolo Belli - è accompagnato da un videoclip che racconta, attraverso gli occhi del protagonista a quattro zampe, una fuga che diventa anche viaggio e scoperta.
«Al videoclip hanno partecipato tanti amici, grandi artisti che condividono con me l’amore per gli animali» ricorda Belli mentre sullo schermo scorrono i volti in bianco e nero di Tosca D’Aquino, Neri Marcorè, Pierfrancesco Favino, Daniela Poggi, Licia Colò, Fabrizio Frizzi, Giulio Golia, il Trio Medusa, Irene Fornaciari, Arianna Ciampoli e Raffaele Vannoli. «Non è stato difficile coinvolgerli nelle riprese – aggiunge Belli –. È bastata una telefonata e mi hanno subito detto di sì. Appena si è sparsa la voce poi, mi hanno chiamato altri artisti per partecipare, ma orami eravamo già in montaggio e quindi era troppo tardi. Speriamo di riuscire a coinvolgerli il prossimo anno».
«L’educazione al rispetto degli animali può passare anche attraverso una canzone – spiega Ilaria Innocenti, responsabile del settore Cani e gatti della Lav – che può far comprendere come la qualità della vita di cani, gatti o altri animali, sia una responsabilità umana. Ringraziamo Paolo Belli, la Marcosbanda e tutti gli artisti che hanno collaborato e invitiamo il pubblico a sostenerlo prima di tutto con l’impegno a rispettare gli animali, ad esempio scegliendo di adottare un animale da un canile».
lunedì 15 giugno 2009
Happy Few
Club di manager, donne in carriera, imprenditori, sportivi e night clubbers.
Si ritrovano in micro-realtà create "su misura" per loro.
Per condividere informazioni, passioni comuni e godere di interessanti opportunità.
Quintessentially (http://www.quintessentially.com/) è un club internazionale esclusivo per miliardari allergici alla burocrazia e alle attese. L'obiettivo è infatti quello di rendere subito accessibile ciò che di solito non lo è: chi è socio, non faticherà per trovare posti riservati in prima fila a opere, spettacoli, concerti o nei ristoranti più esclusivi delle capitali oppure per prenotare vacanze deluxe. Il club, inoltre, è specializzato nel problem solving quando ci si trova all'estero. Il tutto per una "modica" cifra di iscrizione che varia dai 1.150 ai 36mila euro l'anno, a seconda del pacchetto di servizi richiesti.
Business women’s only. Pwa, ovvero Professional Women's Association (www.pwa-milan.org) è una community composta da 175 donne, tra i 30 e i 40 anni, provenienti da oltre 24 paesi. Trait d'union: lavorano e vivono a Milano. Ogni mese, le socie si ritrovano a cena o per l'aperitivo al fine di scambiarsi idee e fare network. Tra i vantaggi offerti dal gruppo, consulenza di carriera, nuove opportunità di lavoro, seminari e master di specializzazione scontati fino al 60%. Il costo di iscrizione per accedere all’Associazione è di 100 euro e possono entrarne a far parte libere professioniste, donne manager, creative. I prossimi aperitivi sono fissati per il 10 e 24 giugno.
Costa Azzurra da jetset : Le Grand Club (www.legrandclub.net) è un private social network che promuove il divertimento in Costa Azzurra. L'accesso è riservato solo a imprenditori di alto livello con gusti e abitudini di vita simili, che apprezzano una certa qualità della vita e amano organizzare feste private a tema, dando ai soci l'opportunità di incontrarsi. Il club promuove l'immagine degli iscritti e organizza per loro vacanze all'insegna del lusso e del divertimento. Tutti i soci hanno diritto a due card, la black e la diamond, che danno libero accesso a tutti i locali più esclusivi della costa francese.
Milan-IN (http://www.milanin.com/) è l’iniziativa di un gruppo di utenti LinkedIn uniti da un comune obiettivo: aggregare professionisti che credano nel networking come strumento per il business. I soci di Milan-IN si incontrano spesso per stringere accordi di business o far partire un progetto. L'iscrizione al gruppo è consentita solo a chi possiede un profilo su Linkedin; per farne parte, inoltre, bisogna dimostrare di considerare la capacità di sviluppare affari un'espressione nobile della creatività umana. Tra i vantaggi, una serie di convenzioni con negozi e strutture studiate ad hoc per le esigenze dei manager.
mercoledì 29 aprile 2009
La rivincita di Myspace su Facebook..
giovedì 9 aprile 2009
Le Doga?
domenica 15 marzo 2009
Taxi glamour au Liban
Fleur rose dans les cheveux et maquillage aux teintes roses: "Cela fait partie intégrale du costume. C'est ainsi que nous allons nous habiller chaque jour", lance fièrement Souad Hamdar, mère de quatre enfants, au volant de sa Peugeot... rose.
Elle est, pour le moment, l'une des trois conductrices recrutées par "Taxi Banat".
"Au départ, j'ai cru qu'il allait être difficile de trouver des femmes chauffeurs vu qu'au Liban c'est un métier d'hommes: j'ai été surprise de recevoir des dizaines de demandes", assure Nawal Yaghi Fakhri, directrice de la nouvelle compagnie.
Inaugurée mardi soir à Mtayleb, au nord-est de Beyrouth, la compagnie a reçu le soutien du ministère du Tourisme, qui y voit une occasion d'attirer les touristes arabes, notamment les riches vacancières du Golfe préférant circuler à bord de taxis féminins.
"Il s'agit de la deuxième initiative de ce genre dans le monde arabe, après les Emirats arabes unis", a indiqué à l'AFP Lina Ghanem, porte-parole du ministère.
mercoledì 18 febbraio 2009
Les hommes et le ménage
Selon les résultats d’un sondage européen, la répartition des tâches ménagères au sein du couple reste déséquilibrée en faveur des hommes qui rechignent pourtant à l’admettre
C'est ce que révèlent les résultats d'un sondage publié le 3 février 2009 par Ipsos et Mapa-Spontex.
La stratégie de l'esquive...
Et pour se soustraire à l'enfer du récurage, la gent masculine serait prête à tout, ou presque. Se montrer aux petits soins avec leur belle, promettre de s'y mettre la prochaine fois, faire la sourde oreille.
Toujours selon l'étude, « se cacher ou sortir de la maison est une stratégie que 29 % des hommes ont déjà employée ou pourraient employer, de même que faire du chantage (28 %) ou faire semblant d'être souffrant (27 %) ».
Jamais à court d'arguments, les récalcitrants emploient tour à tour la flatterie (« je le fais moins bien que toi »), l'argument du manque de temps ou de compétences pour justifier ou masquer leur propension à l'oisiveté.
Les femmes en feraient moins qu'elles le prétendent
Selon les sexes, le ressenti des situations diffère cependant.
De même, le sondage révèle que « les hommes minimisent presque systématiquement les déclarations des femmes qui disent s'investir sans renâcler dans les tâches ménagères ».
Une source de conflit pour un couple sur deux
Sur la question de la répartition des tâches, hommes et femmes ne font pas bon ménage. Si 59 % des interrogés reconnaissent qu'ils devraient en faire plus, les deux sexes ne sont pas d'accord sur la valeur du « plus ».
lunedì 16 febbraio 2009
Vogue : Anna Wintour come Miranda Priestley?
Un parallelismo col cinema è in questo caso d’obbligo.
Une librairie " a part" à Besançon
un blog..
conosci la San Faustino?
Cafonal
E poi c’è una rubrica, quella che ha sempre fatto più accessi e più successo delle altre: Cafonal.
In queste pagine sono sempre state ospitate le foto di Umberto Pizzi, storico fotografo dei potenti italiani, possibilmente non in posa.
Anzi, possibilmente nella peggior posa possibile.
Di D’Agostino si sa tutto o quasi - compreso il memorabile schiaffo a Vittorio Sgarbi (ovvero: altri tempi, se ci si scandalizzava per uno schiaffo in tivvù) - ma per chi non si ricordasse qualche dettaglio, ecco il riassunto biografico di tpi-back:
Un uomo di successo e molto apprezzato per la feroce ironìa con cui giornalmente, oramai da più di 8 anni, mette alla berlina i “supercafonal” sul suo sito Dagospia.
E’ pacifico che sto parlando di Roberto D’Agostino, 60enne dal look paragiovanile (o paraculistico), ricordato negli anni che furono per le sue lezioni da tuttologo nel programma di RENZO ARBORE “Quelli della Notte”.
Mentre per quel che riguarda Umberto Pizzi affidiamoci a una sua dichiarazione estratta dall’intervista rilasciata al Corriere della Sera (che offre anche una fotogallery dal libro):
«Io sono un lupo solitario. Mi piace cacciare da solo. Esco di casa al tramonto, con la mia vecchia Nikon sotto alla giacca, e torno all’alba.I fotografi che si muovono in branco non li ho mai capiti». Questo fa di te il paparazzo più… «Beh, paparazzo…».
Non ti piace essere definito così? «Capisco che è una categoria, io preferirei essere chiamato fotoreporter, comunque va bene anche “paparazzo”.
Purché non si pensi a quelli che Fellini descrisse nel film “La dolce vita”.Fellini ci ha danneggiato. Perché noi, è vero, siamo feroci: però certe regole le rispettiamo. Noi, un’anima, ce l’abbiamo».
E ora le sue foto, accompagnate dalle taglienti chiose di D’Agostino sono state raccolte e sono diventate un libro, in cui, come spiega Pourfemme.it:
tutti i potenti finiscono nel mirino della premiata ditta Dago-Pizzi, che sta per Umberto Pizzi, celebre fotografo dei vip. Ecco Cafonal, ovvero un truce ritratto della zoticaggine dei potenti e delle loro cadute di stile.Ci sono proprio tutti in Cafonal, da Silvana Pampanini che afferra con le mani una fetta di prosciutto, a Giulia Bongiorno in braccio al giornalista Antonio Calabrò, passando per Miriam Tomponzi sdraiata su un marciapiede di Via Veneto a Roma e tante altre celebrità immortalate in debolezze o gesti di dubbio gusto. [...] Le vittime illustri scendono dal gradino più alto della casta perdendo l’aurea di perfezione, per apparire con i loro umani vizi, ma la discesa è così inbasso da divenire disastrosa.
Photofinish presenta così il volume uscito per Mondadori:
Tra le irriverenti immagini di personaggi che amano dedicarsi alla vita mondana - una relatà parallela fatta di feste esagerate e a volte veramente di cattivo gusto - possiamo trovare molti volti noti (sia politici che appartenenti al mondo dello spettacolo) ma anche semplici signore della buona società. Il risultato è una parata di vip e non, beccati in momenti imbarazzanti o in pose poco probabili e molte volte ai limiti del grottesco. Il libro si avvale naturalmente dei commenti al vetriolo di D’Agostino che, insieme alle impietose immagini, disegnano uno spaccato di una Italia esagerata e intenta ad una spensieratezza artificiosa e artificiale proprio come certi davanzali di prosperose signore in là con gli anni.
Ecco anche l’opinione di Non leggere questo blog!:
è uscito un volume che raccoglie le “peggiori” fotografie scattate da Dagospia.
D’Agostino, tanto Tamarro nello Stile quanto inimitabile nel saper ritrarre la “Cafoneria” del Potere Italico (le vittime di “Cafonal”).
E’ quando la Superficialità ed il Gossip raggiungono livelli estremi, che si fanno interessanti, che mutano in Costume.
E Dago sa come si fa. Si passa da Fassini inguardabili a Donnone fatte di Botox e Prosciutto, da Sgarbi Introiati e Prodi Dormienti … insomma, ci sono tutti i Vizi Capitali. Della Capitale.
Il Giornalieri propone invece un bell’articolo di commento a Cafonal scritto da Michela Tamburrino e uscito su La Stampa:
Il titolo «Cafonal» la dice lunga, i due autori, D’Agostino-Pizzi, fanno il resto.
«Impazza la Brutta Époque in questo cafonalismo trash-endente», il libro a sfogliarlo sembra un trattato di sociologia, meglio, di antropologia culturale, scritto con le facce, i corpi debordanti, le tette rifatte, le labbra a canotto, il potere esibito nelle mani forchettate.
Perché è la grande abbuffata il filo conduttore che unisce i «morti di fama».
Ci si rimpinza a bocca piena e a gambe larghe (per tenere il piatto in equilibrio), ci si ingozza come se fosse l’ultimo buffet, l’ultimo bucatino prima del deliquio.
Crazy marketing svela l’origine del titolo del volume e si concentra sull’aspetto di marketing editoriale della sua uscita:
Dagospia ha fatto centro con la pubblicazione del libro “CAFONAL”, parodia del termine “CAPITAL” degli anni ‘80, dove giovani ragazzi imitavano Montezemolo, Agnelli…; CAFONAL rappresenta la situazione attuale, un mondo di persone che vogliono essere altro, un’evasione dalla sfrenata realtà quotidiana. Un libro, feroce, inquietante definito da D’agostino “barbaro”. “CAFONAL. GLI ITALIONI NEL MIRINO DI DAGOSPIA”, (Edizioni Mondadori ) un libro che raccoglie le fotografie realizzate dal Paparazzo dei nostri giorni Umberto Pizzi in otto anni di febbrile attività tra crazy party, presentazioni decisamente non convenzionali e mondanità di vario genere.Un esempio eclatante che quando l’editoria si avvicina al “crazy” il risultato è eccellente!
E sembra proprio aver ragione se, come segnala Gossipmania, la prima edizione del libro è andata esaurita in pochissimo tempo:
caccia a “cafonal” – va a ruba! seconda ristampa del ‘vizionario’ di pizzi & dago – ‘riformista’: è tutta carne da paparazzo - ossequio e paura a milano – stasera gad lerner su la7 scodella un servizio sulle presentazioni del libro.
Già, se ne è occupato pure Gad Lerner in una puntata de L’infedele, e questo è il commento che ne ha dato Freddy Nietzsche:
Poi si parla di Dagospia, l’esempio più chiaro dell’incrocio perverso tra rete e giornalismo italiano. Perché è uscito il libro CAFONAL, che raccoglie le foto di Umberto Pizzi con politici, giornalisti, finanzieri che mangiano babbà, si baciano storti, ballano male, sudati, tristi in grisaglia, volgari, fighe truccate con la cazzuola.
Rimane un ultimo lapidario commento, riferito più ai personaggi ritratti che al lavoro in sé, quello di Armiamoci di coraggio:
Meglio un film dell’ horror di quelli crudi che ste orribili dame del soldino che s’incontrano alle feste danarose.
domenica 15 febbraio 2009
La brutta sorpresa del web
Le Tigre, una piccola rivista bimestrale francese, ha condotto un interessante esperimento raccogliendo tracce sul web; si tratta della dettagliata ricostruzione della vita di un ignaro trentenne francese, Marc, messa a nudo in un articolo pubblicato dalla rivista stessa.
Questa sorta di biografia è stata realizzata basandosi sui post e sulle foto che l’inconsapevole protagonista aveva caricato in Rete; in effetti aveva pubblicato su Flickr (il servizio di Image sharing di Yahoo) ben diciassettemila fotografie nel giro di due anni e, navigando su Facebook, è stato facile per la rivista trovare i particolari sulla sua vita privata.
Marc, scoperto l’articolo tramite un collega di lavoro, ha tentato inutilmente di adire le vie legali; tutte le informazione pubblicate su di lui erano di dominio pubblico e non ha potuto fare altro che limitare l'accesso ai suoi dati alle sole persone del suo entourage.
Il direttore della rivista, Raphaël Meltz, ha tentato di venire incontro ai reclami del giovane cambiando ad esempio i nomi propri nel testo, ma è rimasto convinto della provocatoria iniziativa per dimostrare che rendere pubblica la vita su internet, senza adottare le giuste precauzioni, può essere pericoloso.
Hotel per amanti a Parigi
Rupture assistée
en retard,
voilà un site anti St.Valentin..
http://www.rupturetranquille.com/
qui dit:
Soyez les bienvenus sur le site qui se joue de la rupture amoureuse et en fait une matière de rire ! Cette semaine, nous lançons les festivités pour la future Saint Va Lointain, fête de la rupture !!
Les cinq articles les plus récents :
CONSEILS : Just ruptured, signes extérieurs de rupture
RUPTURE ASSISTEE : GPS, Global Partiring System
RECIT : A la St Valentin, un tango et tout va bien !
TENDANCE : La Saint Va Lointain
SPEED ROMPING : Planning de rupture Les cinq articles les plus consultés :
TENDANCE : La Saint Va Lointain
METHODE : Soldez votre moitié !
AVANT : Hipposteak
APRES : Actimec, mon mec quotidien
PARTIER et+ : L'Homo Ruptus
Merci de nous rester fidèles ou de nous quitter tranquillement !
Bonne rupture!
martedì 3 febbraio 2009
un altro blog..
martedì 27 gennaio 2009
Il romanzo di una cassiera
Le tribolazioni di una cassiera
Anna Sam
Casa editrice: Corbaccio
Anno 2009 - 200 pp. - 14,00 euro
Genere: narrativa
“In media al giorno si dicono 250 “Buongiorno”, 250 “Arrivederci-Buona giornata”, 500 “Grazie” 200 “Ha la Fidelity Card?”, 70 “Il suo codice per favore”, 70 “Può riprendere il bancomat”, 30 “I bagni sono là”.
Non è la cronaca di una maniaca delle statistiche ma solo il diario di una cassiera che con il suo libro è diventata una scrittrice di successo e un caso editoriale in Francia.
Con più di 100.000 copie vendute e oltre 600.000 contatti nel suo blog, Anna Sam è la nuova eroina dei lavoratori precari.
Le tribolazioni di una cassiera è la confessione lucida e pungente dell’incredibile – e spesso dimenticata – realtà della grande distribuzione, un esercito di impiegate che hanno fatto di bip e codici a barre la colonna sonora della propria vita.
In questo libro non si risparmia niente e nessuno: aneddoti, pensieri e personaggi popolano un bizzarro mondo tra i carrelli, dove il decalogo della cassiera modello prevede “dodici minuti di pausa, 880 euro al mese, l'identikit del cliente tipo” e le mamme dicono ai propri figli: "Vedi amore, se non sei bravo a scuola lavorerai alla cassa come quella signorina lì".
Se lo stile ironico e tragicomico può farti pensare a una Bridget Jones, dimenticati il finale romantico.
Grazie al successo ottenuto, il film in arrivo e l’adattamento teatrale del libro la nostra Anna Sam può davvero riscattarsi con un bel licenziamento. Insomma pare proprio che le star di domani si nascondano al supermercato.
Giusy Ferreri vi dice qualcosa?
http://caissierenofutur.over-blog.com/
sabato 6 dicembre 2008
L'Italia é un paese di veline, le donne sono solo oggetti
Arrivato a Milano tre anni fa da New York insieme alla moglie, Michaels ammette di essere rimasto stupefatto dal modo in cui televisione e pubblicità dipingono le donne; e ancora più sorpreso dal fatto che apparentemente nessuno protesta o ci trova qualcosa di male. Come esempi del fenomeno, oltre al cartellone della Canalis per la Telecom, cita le vallette del gioco a quiz di Rai Uno L'eredità, la pubblicità dei videofonini della 3, le vallette di Striscia la notizia, l'abbigliamento della presentatrice sportiva Ilaria D'Amico di Sky Italia.