Per me il nome di Flumiani ha un profumo d'infanzia, di adolescenza.
Una marina di Flumiani è la nostalgia di un quadro con una marina al tramonto, una barca a vela, dei colori particolari. Una cornice dorata.
Questo quadro aveva uno stile fresco e sensibile, mi piaceva per il contrasto cromatico, per l'impressionissmo nordico abbinato al rigore della scuola veneziana.
Era un quadro che mi faceva pensare a Trieste, la città dell'antico impero austroungarico, una città dall'atmosfera nostalgica, moderna e antica nello stesso tempo, triste e spensierata..
La città della bora, quel vento violentissimo che spazza via tutto, la città del Carso e del mare Adriatico...
Ci penso con un po' di tristezza e tanta dolcezza.
Era un quadro di famiglia,che ci ha accompagnato per anni, nelle diverse dimore e che ricordo benissimo sulle pareti di un soggiorno, di un' entrata, di un angolo del bureau
Claudio H. Martelli su Flumiani scrive: "Studiò all' Accademia di
Venezia con il Ciardi e poi in quella di Bologna compiendovi studi di
architettura e decorazione. Fu successivamente a Monaco.
Tornato a
Trieste si dedicò con entusiasmo alla pittura mettendosi in luce per la
sua capacità di fondere l'impressionismo nordico con la pittura di
scuola veneziana. Non poco contribuì alla sua formazione l'amicizia con
il Veruda dal quale assimilò il brillante senso del colore.
Dopo un
inizio incerto seppe imporsi all'attenzione e divenne artista tra i più
noti ed ammirati per la capacità di rendere in modo fresco e genuino la
pittura di paesaggio che lo vide tra i maggiori del suo tempo.
Fu
pittore tecnicamente assai preparato e sensibile nel rendere in modo
magistrale colore e atmosfere naturali e specialmente marine."
Molto più a lungo scrive Salvatore Sibilia nella sua "Pittori e scultori di Trieste."
Ugo Flumiani : Trieste 1876 - 1938
Nasce a Trieste nel 1876. Studia all’Accademia di Venezia con Guglielmo
Ciardi, segue poi corsi di architettura e di decorazione all’Accademia
di Bologna.
Si reca quindi a Monaco di Baviera. Tornato a Trieste,
stringe amicizia con Umberto Veruda (1868-1904) dal quale assimila il
brillante senso del colore.
Flumiani ottiene fama e successo con la
sua pittura di paesaggio, con le sue marine, con le immagini della
laguna, del Carso e delle montagne del Cadore, raggiungendo validi
effetti di luce solare e magistrali atmosfere naturali.
Espone alle
principali mostre italiane e tiene diverse personali. Partecipa
all’Internazionale di Venezia nel 1899, nel 1909 (Ora d’oro), nel 1910 (Lo specchio, Canto d’Autunno e Farfalle), e successivamente nel 1924 (Riflessi e Fortunale).
Alla Quadriennale di Torino espone nel 1923 e nel 1927. Ugo Flumiani muore a Trieste nel 1938.
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