giovedì 2 luglio 2015

Il Machiavelli e il Principe




Il Principe di Niccolo’ Machiavelli


ll Principe (titolo originale in lingua latina : De Principatibus, "Riguardo i Principati") è un trattato di dottrina politica scritto da Niccolò Machiavelli nel 1513, nel quale espone le caratteristiche dei principati e dei metodi per mantenerli e conquistarli. 
Si tratta senza dubbio della sua opera più nota e celebrata, quella dalle cui massime (spesso superficialmente interpretate) sono nati il sostantivo "machiavellismo" e l'aggettivo "machiavellico".


Il Principe è sempre stato nell' « Indice » dei libri proibiti dalla Chiesa cattolica, in parte perché smontava le teorie politiche cristiane come quelle - rispettate da lungo tempo - di Sant'Agostino e Tommaso d'Aquino, ma soprattutto perché Machiavelli annulla ogni legame tra etica e politica: infatti, secondo lui, il Principe deve cercare di sembrare magnanimo, religioso, onesto ed etico.



Ma in realtà, i doveri di un principe non gli permettono di possedere alcuna di queste virtù.


Il Principe ha sfidato la filosofia scolastica della Chiesa cattolica e la sua lettura ha contribuito alla fondazione del pensiero Illuminista e quindi del mondo moderno, occupando così una posizione unica nell'evoluzione del pensiero in Europa
Le sue massime più conosciute sono ampiamente citate anche oggi, nella critica di leader politici.
 

Niccolo’ Machiavelli nel « Principe » teorizza, come ideale, un Principato assoluto, nonostante egli si sia formato nella scuola repubblicana e abbia sempre creduto nei valori della Repubblica. Il suo modello è la Repubblica romana, che Machiavelli esalta nei « Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio », con la partecipazione diretta del popolo.
 
Il dibattito su questa questione è tuttora aperto, tra le ipotesi c'è anche quella dell'opportunismo: Machiavelli avrebbe desiderato ottenere di nuovo un posto politico di rilevanza e sarebbe stato quindi disposto, per arrivare a questo,  ad accettare la dimensione monarchica. 
Oppure, il suo « Principe » potrebbe essere un modello universale di capo di Stato, di qualunque forma esso sia, monarchia o repubblica.
 

La critica moderna ha però ultimamente ipotizzato che la volontà di scrivere « il Principe », e quindi di parlare di monarchia, sia stata mossa dall'aggravarsi della situazione in Italia. Difatti alla fine del '400 ed inizio del '500, l'Italia si trovava in un periodo di continue lotte interne.
Niccolo’ Machiavelli, attraverso il suo trattato, avrebbe voluto incitare i Principati italiani a prendere le redini del paese, ormai sommerso da continue guerre, credendo che l'unico modo per riacquistare valore, in quel preciso periodo, fosse proprio un governo di tipo monarchico. 


È dunque questo il motivo che ha suscitato le numerose critiche.
 

Frasi più che celebri di Niccolo’ Machiavelli

« Il fine giustifica i mezzi. »,

« E’ molto più sicuro essere temuti che amati. »

« Chi viene eletto principe col favore popolare deve conservare il popolo come amico.»

« Tutti ti valutano per quello che appari. Pochi comprendono quel che tu sei. »  

« Pochi vedono come siamo, ma tutti vedono quello che fingiamo di essere. »

« La guerra è una professione con la quale un uomo non può vivere onorevolmente; un impiego col quale il soldato, se vuole ricavare qualche profitto, è obbligato ad essere falso, avido, e crudele

« Le iniurie si debbono fare tutte insieme, acciò che, assaporandosi meno, offendino meno: e' benefizii si debbono fare a poco a poco, acciò che si assaporino meglio. »

« Un principe che può fare quello che vuole è un pazzo; un popolo che può fare ciò che vuole non è savio. »






giovedì 11 giugno 2015

Aperitivo di classe e "green" con le bollicine !



 
Gli italiani vanno matti per le bollicine : Champagne o Prosecco. 
Queste, tra tutte le tipologie di vino, hanno fatto registrare nell’ultimo decennio, una significativa crescita dei consumi. 

A parte lo Champagne, la bollicina d'eccellenza, le bollicine prodotte dalle aziende italiane hanno saputo soddisfare i palati dei bevitori esigenti proponendo prodotti esclusivi e mostrando una particolare propensione al “green”. 

Insieme alla voglia di bere "spumante" è cresciuta anche l’attenzione al *biologico* da parte dei produttori.
Sia in cantina che in vigna la materia prima diventa il fulcro della produzione e anche lo "spumante", come i vini rossi e bianchi, riesce a raccontare il territorio. 

Ecco perché, negli ultimi tempi, il tappo degli spumanti salta sempre più spesso durante gli aperitivi!
Ma perché le bollicine piacciono tanto?  
L’anidride carbonica stuzzica il palato e il colore traslucido abbinato al delicato perlage, fanno delle bollicine un aperitivo tendenza raffinato, da degustare con stuzzichini a base di buon formaggio, di salmone affumicato, di tramezzini, involtini..



giovedì 4 giugno 2015

Il Parco Bici di Monza

 
Si parla spesso di bicicletta elettrica ma in pochi sanno realmente di cosa si tratta. 
Tuttavia, una volta provata, tutti gli interessati sembrano rimanere piacevolmente sorpresi e positivamente stupiti. 
Nel centro di Monza è nato un nuovo spazio dedicato alle biciclette elettriche: vendita, noleggio, escursioni, eventi e consulenza ad aziende e istituzioni su progetti di mobilità alternativa. 
Questa nuova realtà porta il nome di ParcoBici ed offre la possibilità di dedicare qualche ora della propria giornata a sperimentare questa nuova frontiera della mobilità dolce.
 

 
"Su questa spinta abbiamo pensato che il primo passo è quello di invitare il potenziale utente a provarle: ParcoBici nasce con questo obiettivo”, afferma Andrea Daelli socio fondatore dello spazio. 
Fenomeno ancora nuovo nel nostro Paese, le biciclette a pedalata assistita soffrono ancora una serie di pregiudizi: si ritiene siano biciclette pesanti, poco aggraziate e destinate a un target non più giovane. 
In realtà gli usi e le potenzialità di questo particolare mezzo di trasporto sono molteplici: per la mobilità quotidiana in alternativa ad auto e scooter, per un utilizzo turistico e sportivo, per chi si avvicina per la prima volta alla mountain bike o per rendere “accessibile” la bicicletta a persone con disabilità.
Proprio per questo le attività di ParcoBici comprendono, oltre alla vendita di biciclette a pedalata assistita, il noleggio, le escursioni e l’organizzazione di eventi che avvicinino il pubblico alla bicicletta elettrica, attraverso attività all’aria aperta. 
 
ParcoBici è presente su Facebook, Twitter e su www.parcobici.it.
 

Lo stile Nerdy-chic conquista la moda





 

Nerdy-chic è tendenza!

Studiose e sensuali, vestite di capi casual e divise da college, un'apparenza "secchiona" molto di moda.

Un look studioso per creare moda e tendenza con  uno stile classificato come nerdy-chic

Dopo anni di donne super sexy e ultra femminili, oggi il fascino può esistere diversamente. Questa volta è il trionfo delle donne un po' "nerd", quelle abituate a vestire con capi XXL, in favore di una maniera di vestirsi funzionale, comoda, per affermare un nuovo stile.

Questo stile che fa tendenza, diventa sinonimo di una donna sensuale e carica di contenuti. Un po' intellettuale, urbana, aperta alle novità culturali.

Il nerdy-chic,  è lo stile che ha fatto la fortuna di stilisti come Tommy Hilfiger e Ray-Ban, per le star e le persone più comuni. 
L' armadio della donna nerdy-chic? 
Partendo dalle scarpe, devono essere comode e possibilmente androgine. 
Trionfano le famose "creepers", con zeppa regolare, oppure i mocassini in pelle con le frange.

I capi da portare tutti i giorni : gonne al ginocchio o pantaloni skinny, ma anche abiti semplici e rigorosi, ravvivati dalla vivaci tà degli accessori. 

Dettaglio indispensabile : gli occhiali,di preferenza con lenti spesse e meglio se colorati. 
Le pettinature della "Nerdy-chic" sono morbide e naturali. Infine il make-up consiste in un rossetto rosso scarlatto e il trucco degli occhi ridotto al minimo per far risaltare un incarnato naturale.

lunedì 1 giugno 2015

Il loft di Max Zambelli a Bologna





  • Come in un gioco di scatole cinesi le stanze da letto si susseguono al piano terra schermate da pannelli scorrevoli. Poltrona rossa di Arne Jacobsen, pouf e lampada di Moroso. La scala in ferro dipinto porta alla zona giorno, pavimenti in cemento cerato.

Il proprietario di questo favoloso loft è Max Zambelli, uno dei fotografi di punta di Elle Decor, autore di importanti campagne pubblicitarie, un piede nella moda e una nel design.

“Il mio lavoro a contatto con stylist, designer e architetti mi ha stimolato moltissimo, a volte fin troppo, ma è stato il luogo scelto, un capannone industriale alla periferia di Bologna, che ha dettato le regole. Il mio desiderio era di poter disporre di uno spazio confortevole dove poter vivere e contemporaneamente lavorare. 
Pur abitando a Milano, conservo radici e punti di riferimento a Bologna dove sono nato e dove vivono i miei figli, Bianca e Filippo, e mia madre. 
In questo grande contenitore di spazi scenografici e angoli privati, dove si può entrare con un camion per montare un set e nuotare in piscina anche d’inverno, mi sento veramente a casa”.


L’architetto Costanzi ha inserito in un edificio di cemento a pianta quadrata (20m x 20m con altezza 10 metri), una nuova scatola rettangolare a più piani, concentrata tutta su un lato. 
Lo spazio privato si apre sul grande vuoto centrale. 
La zona notte al piano terra è totalmente schermata da una serie di pannelli scorrevoli, una scala in ferro conduce al soggiorno, alla zona pranzo e alla cucina.
L’ultimo livello è lo spazio scelto da Bianca e Filippo, ideale per isolarsi in totale libertà con gli amici. 


domenica 31 maggio 2015

Il nuovo spazio espositivo di Milano, l'Armani Silos

 


Lo stilista milanese di fama internazionale Giorgio Armani festeggia quest'anno 40 anni di carriera e ha scelto di farlo come solo un grande personaggio può permetterselo : inaugurando il suo nuovo spazio espositivo Armani/Silos a Milano.



Questo grande edificio si trova in Via Bergognone 40 a Milano, dove una volta c’era un deposito costruito nel 1950 e appartenuto a una grande industria multinazionale. 


I lunghi lavori di ristrutturazione sono stati seguiti direttamente dallo stilista italiano, che afferma di aver scelto di chiamarlo "Silos" perché lì venivano conservate le granaglie e cereali per vivere. E come il cibo, l'abbigliamento è necessario per vivere.

Il nuovo spazio si sviluppa per 4500 metri quadrati, su quattro livelli, ed è la perfetta sintesi di un’architettura sobria e monumentale al tempo stesso. 


Giorgio Armani ha sempre prediletto per le sue collezioni un taglio perfetto senza dettagli superflui  esattamente come questo nuovo palazzo che rende omaggio alla sua filosofia estetica votata alla purezza e alla massima essenzialità.


L’intervento di recupero ha conservato la curiosa sagoma originaria dell’edificio, con la sua forma simile a un alveare, simbolo di laboriosità, per rinforzare il legame tra il nuovo spazio espositivo e il dinamismo creativo dello stilista.

All’interno dell’edificio si trovano un gift shop, una caffetteria, un archivio digitale e un ampio spazio espositivo. 


La mostra, allestita in occasione dell’apertura, si articola su tutti i quattro piani e vuole essere un excursus sui 40 anni di lavoro dello stilista, con 600 abiti e 200 accessori che ripercorrono tutta la sua carriera, dal 1980 a oggi.

Per questa ricorrenza particolare, è stato emesso un francobollo, in tiratura limitata, con lo schizzo del silos realizzato da Giorgio Armani.
www.armanisilos.com

sabato 23 maggio 2015

Mad Men, stile, eleganza e anni 60..



Una foto glamour per i mitici personaggi della serie Mad Men.
Look perfetto per Don Draper e la moglie Betty per la soirée: smoking, camicia con plastron, gemelli e bottoni luccicanti, sigaretta in mano. La bellissima Betty è molto elegante nell'abito da sera in shantung color panna.
Il Don del 1960 è un pubblicitario, di successo, dall'eleganza nel piu' puro stile anni '60, impeccabile dalla testa ai piedi grazie sopratutto alla brillantina Linetti, amato dalle donne e invidiato dai colleghi, un uomo che  ha avuto tutto dalla vita. Ma la vita non è mai perfetta...

L' idea degli autori di Mad Men è raccontare i Sixties spiando dal buco della serratura di un’agenzia pubblicitaria di Madison Avenue.
Grazie soprattutto alla ricostruzione fedelissima, precisa al dettaglio, del contesto sociale-estetico in cui si svolgono le alterne vicende di Don Draper & Co, la serie Mad Men ha messo d’accordo pubblico e critica (vincendo 15 Emmy Awards e quattro Golden Globe).

E non è un caso se, in occasione dell’ultima stagione, il Museum of the Moving Image di New York le ha dedicato una mostra  che raccoglie abiti, oggetti e cimeli vari presi dal set (il titolo è Matthew Weiner’s Mad Men).

La serie Mad Men è riuscita nell’impresa di recuperare e sdoganare un genere, le serie tv di qualità, che dal 2007 a oggi ha rivoluzionato i palinsesti e l’intero mondo del cinema: nell’era pre-Mad Men era impensabile che attori del calibro di Kevin Spacey (House of Cards) e Matthew McConaughey (True Detective), o registi come Martin Scorsese (Boardwalk Empire), si prestassero alla televisione.
Interessante lo sguardo sulla storia dell'epoca : la guerra in Vietnam, l’assassinio di Kennedy, l’emancipazione femminile, Martin Luther King: dieci anni di storia americana, dall’inizio dei Sessanta all’inizio dei Settanta, in un centinaio di ore di televisione.


sabato 16 maggio 2015

Siamo milanesi ? Facciamo la prova



Milanese si nasce, è ovvio.
Sentirsi milanese è, invece,uno stato d ’animo. 
Essere milanese è sopratutto uno stile sobrio, elegante, coltivato fin dall’infanzia e in seguito  portato avanti durante tutta la vita.


Come sembrare milanese senza esserlo? Prendendo spunto dal nuovo libro «Come essere una parigina. Ovunque tu sia» (Mondadori), firmato da Caroline de Maigret e dalle sue tre amiche del cuore Sophie Mas, Audrey Diwan, Anne Berest (Mondadori), e proponendo la versione milanese. 

La milanese è molto più snob della parigina, possiede l'inimitabile classe lombarda, la sobrietà, il senso acuto dei dettagli e della misura.

«Lo stile di Milano è inimitabile: si distingue già quando sali sul bus che dall’aereo ti conduce in aeroporto», dice l’imprenditrice Marcia Kilgore e il cappellaio Stephen Jones.
 
Siamo milanesi? Facciamo la prova.

1 Mocassino e ballerina
La scarpa bassa è la sfida alla seduzione. Come dire, io me le posso permettere. Ma, attenzione devono avere l’aria un po’ usata. 
Del resto, i dandy davano la giacca da portare al maggiordomo per sfoggiarla vissuta... Noblesse oblige.

2 Il sedere sfuggente
Dovete avere una o due taglie in meno rispetto alla media. Quello che vi distingue da tutte le altre donne italiane, però, è il sedere: sfuggente, quasi etereo, un proseguimento della coscia.

3 Il braccialettino da un euro
Sfoggiate il gioiello di famiglia o il tennis da 40 mila euro insieme al braccialettino di cotone da un euro. 
Très chic.

4 Fonatissime
I capelli sono sempre fonati. Lunghezza alle spalle o corti. Prediligete i toni del biondo o naturale, anche sale e pepe. Mai il rosso. Portate lo shampoo Shu Uemura da casa (50 euro) e fatevi fare la piega in zona Paolo Sarpi dal parrucchiere cinese (10 euro).

5 La borsa di Michael Kors
La borsa d’ordinanza al momento è quella di Michael Kors. Le Hermès e le Vuitton sfoggiatele in colori insoliti giusto per distinguervi subito dalla massa che al massimo se ne può permettere una nella vita. La borsa si porta al gomito o a mano come Grace Kelly negli anni 50.

6 Cappelli vintage
Più che al fast fashion appassionatevi ai negozietti vintage, giusto per qualche camicione o gonna a ruota o un cappello corbeille, da sfoggiare a Orticola. 
7 La manicure da Tong tong
Andate a fare la manicure alla catena cinese Tong Tong. Scegliete il rouge noir o il naturale.
8 Il weekend a "Santa"
Nelle fughe dalla città privilegiate i "santi", Saint-Tropez, Santa Margherita d’estate e St. Moritz in inverno, come consiglia anche la milanese Patrizia d’Asburgo Lorena.
9 Vocabolario
Bandite dal vostro vocabolario la parola festa. Sostituitela con «evento». E non parlare mai di lavoro, ma piuttosto di progetto. Ben più chic.
10 Snob si nasce
Nessuna come la milanese sa mischiare i toni del beige, e pazienza se vi sentite un po’ smorte. Provateci, indossate un blazer ecru con la gonna color carne e la t-shirt bianca e la scarpa maschile. Salite su un tram con l’aria sempre assorta. Proibito schiamazzare al cellulare. Per una chiacchiera con le amiche semmai ci si vede all’ora dell’aperitivo in zona Brera. 
Per concludere una "vera" milanese secondo questo decalogo è una donna snob, piuttosto ricca, con un look sobrio e di classe, con un senso innato del buon gusto e del bon ton, un po' altezzosa, non tanto simpatica con gli sconosciuti, perfettamente a suo agio nel "suo" ambiente, fisicamente un po' scialba ma con uno charme tutto particolare.
E a volte spiritosa !
Franca Valeri

martedì 12 maggio 2015

Il divertente Curriculum "d'arte" di Gian Lorenzo Bernini










Gian Lorenzo Bernini è il massimo genio 
del barocco in scultura, celebre per 
l'impeccabile naturalismo delle forme  
e la profonda espressività dei volti dei suoi 
gruppi marmorei.
Scultore, pittore, architetto, Gian Lorenzo 
Bernini è nato a Napoli il 7 dicembre 1598 
ed è morto a Roma nel 1680.

Ebbe nel padre Pietro Bernini un valido 
maestro e nella Roma dei Papi il cantiere 
ideale, per mettere a frutto l'influenza della 
pittura del Caravaggio.

Dopo i cosiddetti "gruppi borghesiani" 
(Enea e Anchise, Ratto di Proserpina, David, 
Apollo e Dafne), perché commissionati dal 
cardinale Scipione Borghese, ottenne l'incarico 
più prestigioso della sua vita.
Papa Urbano VIII, che nel 1626 consacrò 

la Basilica di San Pietro, ne affidò al giovane 
scultore il completamento sia dell'esterno 
(con il colonnato ellittico), che dell'interno, 
con lo splendido Baldacchino di San Pietro
simbolo della rinascita della Chiesa promossa 
dal nuovo pontefice.
Il suo capolavoro assoluto lo realizzò, tra il 1647 

e il 1652, nella chiesa romana di Santa Maria 
della Vittoria, con la struggente estasi di 
Santa Teresa d'Avila.

Tra le opere della maturità, vanno ricordate: 
la famosa  Fontana dei Quattro Fiumi, 
in piazza Navona,a Roma, e Palazzo 
Ludovisi, sempre a Roma, ribattezzato 
in seguito Montecitorio e destinato ad 
ospitare la Camera dei deputati.






FORMATO
EUROPEO PER IL
CURRICULUM VITAE
INFORMAZIONI PERSONALI





 
 




 


 
Nome


Cavalier Giovan Lorenzo Bernini
Indirizzo


Via della Mercede 11 - 00187 Roma (Stato Pontificio)
Telefono


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Fax


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E-mail


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Nazionalità


Regno di Napoli
data di nascita


7 dicembre 1598








ESPERIENZA LAVORATIVA






Periodo: 1623-1644
Datore di lavoro: Papa Urbano VIII (Barberini), Palazzo del Quirinale, Roma
Settore: Arti visive e design
Tipo di impiego: Architetto di San Pietro (dal 1629), scenografo e organizzatore di eventi full-time
(contratto a tempo indeterminato)
 

Mansioni e responsabilità:
Interventi/Lavori in San Pietro in Vaticano: Baldacchino bronzeo (1624-1635); Crociera sotto la cupola con ‘logge’ e Statua di San Longino (dal 1628); campanile sul lato sinistro della facciata (1637); Monumento funebre del papa Urbano VIII (dal 1627, quasi ultimato)
• Ristrutturazione della Chiesa di Santa Bibiana e Statua della Santa (1624-1626)
• Busti vari di papa Urbano VIII (dal 1623)
• Fontana delle Api (1640)
• Fontana del Tritone (1640)
• Palazzo Barberini (dal 1629)
• Loggia delle Benedizioni al Palazzo del Quirinale (1638)
• Catafalco per le esequie di Carlo Barberini in Santa Maria in Aracoeli (1630)
• Ritratto pittorico di papa Urbano VIII (1631-1632)
• Quadro con i Santi Andrea e Tomaso Apostoli (1626-1627)

Periodo: 1618-1625
Datore di lavoro: Cardinale Scipione Borghese, Palazzo Borghese al Quirinale (ora Pallavicini-Rospigliosi), Roma
Tipo di impiego: Decorazione d’interni (nel Casino Nobile della Villa di famiglia fuori di Porta Pinciana)
Caratteristiche: Part-time
(contratti a progetto)
• Statua di David (1623-1624)
• Gruppo statuario di Apollo e Dafne (1622-1625)
• Gruppo statuario con Ratto di Proserpina (1621-1622)
• Gruppo statuario di Enea, Anchise e Ascanio in fuga da Troia (1618-1619)

Committenze varie come pittore e scultore in Roma (contratti occasionali):
• Busto del Cardinale Richelieu (commissionato da Giulio Mazzarino) (1641)
• Busti (2) del cardinale Scipione Borghese (1632)
• Quadro di David con la testa di Golia (commissionato dal cardinale Sforza Pallavicino) (1623)
• Gruppo statuario di Nettuno e Glauco (commissionato dal cardinale Alessandro Peretti per la sua villa all’Esquilino) (1620)
• Busto di Papa Paolo V Borghese (1617)
• Statua di San Sebastiano (commissionata dal cardinale Maffeo Barberini) (1617)
• Statua di San Lorenzo sulla graticola (acquistata dal nobile Leone Strozzi) (1614)
• Busto di Antonio Coppola (commissionato dall’Arciconfraternita della Pietà di San Giovanni dei Fiorentini) (1612)
Restauri di opere antiche:
• Statua di Ares in riposo della collezione del cardinale Ludovico Ludovisi (1627)
• Statua di Ermafrodito dormiente della collezione del cardinale Scipione Borghese (1620)
 
ISTRUZIONE
E FORMAZIONE






1606-1618
- Roma, apprendistato nella Bottega di Pietro Bernini, con stage professionale nella ‘Cappella Paolina’ della chiesa di Santa Maria Maggiore
- Master in Vaticano: Studio della collezione di statue antiche e moderne, e delle pitture nel Palazzo Papale (durata: 3 anni)

Materie di studio: materiali, caratteristiche e ‘lavorabilità' (vari tipi di marmo), tecniche (fusione del bronzo), disegno dal vero, copia/rielaborazione di opere antiche (Giove e Fauno bambini allattati dalla capra Amaltea), disegno architettonico, principi di prospettiva

 
CAPACITÀ E COMPETENZE PERSONALI







MADRELINGUA


Napoletano




ALTRE LINGUE


Italiano
Capacità di lettura: buona
Capacità di scrittura: buona
Capacità di espressione orale: buona




CAPACITÀ E COMPETENZE RELAZIONALI


Carattere estroverso, capacità di lavorare in squadra, in ambiente multiculturale; buona predisposizione ad interagire con gli altri.




CAPACITÀ E COMPETENZE ORGANIZZATIVE


Capacità di organizzare e gestire un cantiere di lavoro per progetti complessi; selezione e coordinamento di risorse umane; marketing.
Controllo di amministrazione e bilanci.




CAPACITÀ E COMPETENZE TECNICHE E ARTISTICHE


Creazione di scenografie ed effetti speciali per opere teatrali.
Ideazione di allestimenti per feste e ricorrenze come
matrimoni, nascite, canonizzazioni, funerali, celebrazioni liturgiche.
A  titolo di esempio: Catafalco eretto in Santa Maria Maggiore per le esequie di papa Paolo V Borghese (1621), Teatro della canonizzazione di Elisabetta di Portogallo in San Pietro in Vaticano (1625), Apparato effimero per la canonizzazione di Andrea Corsini (1629)




ALTRE CAPACITÀ NON PRECEDENTEMENTE INDICATE


- Cuoco
- Sceneggiatore




ULTERIORI INFORMAZIONI


Militesente.
No patentauto.
Poco disponibile a trasferte (causa famiglia numerosa)
Preferibilmente impiego part-time.
Allego copia carta d'identità.







Autorizzo espressamente il trattamento dei dati personali per le vostre esigenze di selezione ai sensi del Decreto legislativo 196/200