mercoledì 12 novembre 2014

Come i turisti vedono l'Italia...


Qual è la reale esperienza turistica in Italia? 
Quali sono i vantaggi competitivi, le cose che fanno felici i nostri ospiti e quali creano disappunto, critiche e disagi? 
Per la prima volta la tecnologia semantica, che interpreta i messaggi postati sui social media, offre un quadro esaustivo, vivo, diretto di come i turisti vedono il nostro Paese. 
Qui di seguito la sintesi della ricerca.
Sociometrica, sulla base della tecnologia Cogito© di Expert System, ha analizzato 218 mila post in lingua inglese di persone che sono state in viaggio in Italia negli ultimi 12 mesi. 
L’analisi semantica sintetizza ogni post nei suoi concetti chiave, negli argomenti preminenti e genera il “mood” o “sentiment” che si può dedurre da ciascuno di essi. 
La tecnologia è neutra perché non ha una griglia interpretativa a priori, ma raggruppa, analizza e sintetizza migliaia di commenti che compaiono su internet. 
Il risultato è un quadro affascinante, inedito, sorprendente, che restituisce con autenticità il pensiero dei turisti sull’Italia.


L’Italia turistica è migliore dell’Italia
L’indicatore generale del sentiment verso l’Italia nel suo complesso, calcolato da 0 a 100, si colloca al valore 62; nel caso dell’Italia turistica sale a 78. 
Può sembrare ovvio che sia così, perché nell’universo turistico sono collocate le cose più belle e più interessanti, ma non è così, perché ogni viaggio è un investimento emotivo molto importante, perciò le attese sono alte e, di fronte, a una esperienza negativa, la delusione è doppia. 
Nel turismo si sceglie il Paese dove si decide di viaggiare, perciò c’è una sorta di pregiudizio positivo. 
Il fatto che il risultato complessivo sia elevato è incoraggiante. 
Non ci sono ricerche analoghe in altri paesi per poter operare un confronto.



Le cose che regalano le migliori esperienze ai turisti sono i ristoranti, le pasticcerie e le piazze.  
Il sentiment verso i ristoranti è di 82 punti, così come quello delle pasticcerie e delle piazze è di 81 (Tab. 1). 
Ottime esperienze regalano anche le spiagge, lo shopping, i bar e gli hotel. 


I turisti apprezzano molto lo stile di vita italiano, che ritrovano soprattutto nella ristorazione, nella qualità dei dolci e nel particolare mix delle piazze storiche fatto di bellezza e libertà. 
La piazza che regala la migliore esperienza è Piazze delle Erbe a Verona, con 90 punti, seguita da Piazza del Duomo a Parma e Piazza Castello a Torino (Tab. 2).

Le destinazioni turistiche che regalano le migliori esperienze sono semplici, ricche di cultura e libere dell’ “incubo” delle auto
Al primo posto (Tab. 3) sono Taormina e Lucca con 82 punti. Seguono Siena e Assisi
Subito dopo la Costa Smeralda, l’Alto Adige, Mantova e Riva del Garda

Nel caso di Taormina e di Lucca convergono alcuni elementi comuni: una qualità storico-artistica, il fatto che i centri siano chiusi alle auto, la concentrazione di ottimi alberghi in uno spazio limitato, che crea una particolare preziosità del luogo, e il pregio dell’area circostante (l’Etna, il golf e il mare nel caso di Taormina; Firenze e la Toscana con la Versilia per Lucca).


I musei affascinanti per il contenuto, insufficienti per l’organizzazione.  
L’esperienza della visita ai musei segna, in generale, un’esperienza leggermente inferiore alla media, con 75 punti. 
Il problema maggiore è quello delle file, dei tempi d’attesa, della difficoltà a comprare un biglietto d’ingresso. 
Pur in presenza di opere di grandissimo valore, l’esperienza della visita viene “deteriorata” dalle questioni organizzative che vi sono d’intorno.

L’“incubo” della guida e del parcheggio. Fra i fattori segnalati come critici, c’è la complessità di guidare in Italia, soprattutto nei centri delle città più grandi, sia per la difficoltà a capire la regolazione degli ingressi, che per trovare parcheggi. 
Si segnala anche lo stile di guida italiano, improntato a un non sufficiente rispetto delle regole di circolazione. 
In sostanza guidare nelle città è percepito come un’esperienza non felice e non rilassante.

Non benissimo le infrastrutture e i trasporti
Uno degli elementi critici rilevati riguarda l’assetto generale delle infrastrutture di trasposto, a cominciare dagli aeroporti, che raccolgono alcune considerazioni negative rispetto ai tempi d’attesa, il loro costo e l’organizzazione. 
Molto bene l’alta velocità, male il trasporto ferroviario locale. Esperienze negative si concentrano nel servizio dei taxi e in qualche caso nel trasporto urbano. 
Bene le esperienze relative alle autostrade, alle stazioni ferroviarie più grandi e alle infrastrutture per gli sport invernali nell’arco alpino.

Il turista immaginato è diverso dal turista reale. Dall’esperienza concreta di chi viaggia in Italia si vede che la gerarchia dei bisogni, delle attese e delle cose che colpiscono e affascinano è diversa da quella immaginata.  
L’argomento principale dei post è relativo ai trasporti, su come muoversi e come raggiungere i luoghi che s’intende vedere; al secondo posto viene la cultura e subito dopo tutto ciò che riguarda i collegamenti digitali e in tempo reale. 
Vi è una grande attenzione al wi-fi, alla possibilità di prenotare on line la visita ai musei e agli altri servizi solitamente utilizzati dai turisti. 
Le cose richieste dagli ospiti sono molto più semplici di quelle immaginate, ma sorprende quando non sono adeguate agli standard internazionali.

Il potere della folla, il potere dell’esperienza
L’analisi semantica mette in risalto il potere di influenzare le persone da parte di ciascun turista, che con i suoi giudizi orienta tutti gli altri. 
L’esperienza di ogni viaggiatore diventa la base di conoscenza della percezione generale del paese.

domenica 9 novembre 2014

Lo champagne Krug in un libro


 
Le bollicine mitiche dello champagne Krug hanno una storia e tanti fan..



Tutti questi iconici personaggi rappresentano lo spirito anticonvenzionale della Maison: personaggi reali che stabiliscono le proprie regole e celebrano l’amore e la vita.

A presentare il volume "Krug by Krug Lovers"Olivier Krug, sesta generazione della famiglia Krug e Direttore della Maison e Francesca Terragni, Brand Director Italia Krug: "Il primo sorso di Krug non si scorda mai..il libro Krug Lovers by Assouline è un omaggio della prestigiosa Maison de Champagne ai famosi Krug Lovers di tutto il mondo, personaggi anticonvenzionali di grande talento del passato e del presente, che hanno condiviso il piacere e l'amore per Krug".

 

venerdì 7 novembre 2014

Eva Green, diva del nuovo Calendario Campari 2015!

 

Look tutto rosso e sensuale per Eva Green, la nuova diva del Calendario Campari 2015 !

 

Arriva il nuovo Calendario Campari 2015, stampato in sole 9999 copie col tema "Mythology Mixology" e soprattutto con protagonista l'attrice Eva Green (da ammirare anche al cinema con il film Sin City-Una donna per cui uccidere). 

 Dopo Milla Jovovich nel 2012, Penélope Cruz nel 2013 Uma Thurman nel 2014, la nuova bellissima protagonista è Eva Green, ex Bond girl, figlia dell'attrice francese Marlène Jobert.

 

12 mesi, 12 cocktail classici, 12 look mozzafiato: tutti immortalati dalla fotografa Julia Fullerton-Batten, prima donna a capo del progetto Calendario Campari, in un'edizione più femminile

sabato 1 novembre 2014

La piscine Molitor, le mythe




Nager sous la neige ou la pluie puis rejoindre à la brasse un bassin couvert: ce plaisir est maintenant offert aux Parisiens dans la piscine Molitor, fermée depuis 1989, mais à laquelle est promise une deuxième vie. -


Lundi 19 Mai 2014,15h, la nouvelle piscine Molitor, un luxueux hôtel réservé aux membres du club, dévoile ses atours. 




C'est au bord de ses bassins, en 1946, que le bikini est apparu: Molitor, mythique piscine parisienne, squattée et livrée aux graffeurs depuis sa fermeture il y a 25 ans, rouvre au centre d'un luxueux complexe avec hôtel, spa et restaurant. 





Il parait que Johnny Weissmuller, cinq fois médaillé d'or aux jeux Olympiques, y fut maître nageur en 1929, année d'ouverture. 



On dit aussi que, quelques décennies plus tard, on venait y bronzer seins nus.
 
En déambulant dans les coursives de la piscine rénovée, on imagine sans peine les plongeons, les rires, les fêtes. 

Le directeur, Vincent Mézard, à peine trentenaire, a mené son enquête pour que la nouvelle Molitor se rapproche au maximum de la piscine d'antan. 
On a eu beau longtemps la surnommer «le paquebot blanc», le Guide bleu de 1933 décrivait des murs jaune tango. 
C'est donc cette couleur, proche du jaune moutarde, qui domine aujourd'hui encore Molitor. 

Autour du bassin d'hiver, les mosaïques ont été réalisées par le même fabricant qu'en 1929, qui a retrouvé les tons d'origine. 
Les garde-corps sont authentiques. 
Les vitraux, qui représentent des scènes de baignade, ont été rénovés.

Des tarifs prohibitifs

Molitor, c'est donc toujours deux bassins: l'un, extérieur mais ouvert toute l'année, de 46 mètres, l'autre, sous une verrière, de 33 mètres. Les deux seront chauffés pour que l'eau soit à 28 degrés. 
Mais le mythe a un prix, très loin du ticket de la piscine municipale. Molitor ne sera pas pour le Parisien lambda. 

Pour y nager, il faudra être client de l'hôtel cinq étoiles, qui compte 124 chambres à 300 euros en moyenne, donnant sur la piscine, ou bien être membre du club. 
Droit d'entrée à 1.200 euros; adhésion annuelle à 3.300 euros. 

Une exception sera faite pour les scolaires, qui auront accès au bassin d'hiver trois demi-journées par semaine.
A défaut d'être populaire, Molitor, classée aux monuments historiques, a bénéficié d'une cure de jouvence du meilleur goût. 

Les travaux ont démarré il y a deux ans et demi, après un appel d'offre lancé par la mairie de Paris et remporté par le groupement Bouygues, Colony Capital et Accor. 
Au total, les travaux ont coûté 80 millions d'euros.

La piscine sera aussi un lieu d'accueil d'artistes

«Quand les éléments d'art déco ont été retrouvés, nous avons reconstruit le lieu tel que l'architecte Lucien Pollet l'avait imaginé en 1929», raconte Vincent Mézard. 

Dans le cas contraire, l'architecture est contemporaine. 
Jean-Philippe Nuel, l'architecte d'intérieur, a voulu faire dialoguer les différentes époques de Molitor. 



Un aperçu des magnifiques vitraux des ateliers Barillet, classés monuments historiques, qui décoraient l'entrée du bassin d'été et l'un des bars, avec pour thèmes les baigneuses, les plongeurs et les patineurs

Dans le lobby: une Rolls taguée par l'artiste JonOne. 
La période street art de Molitor est également rappelée dans des photos. 
Molitor se rêve d'ailleurs en lieu d'accueil d'artistes. 
Les cabines autour du bassin d'hiver seront de mini-ateliers ou lieux d'exposition. 
Et Vincent Mézard espère accueillir des retransmissions d'opéra, des défilés de mode.

Le restaurant a lui été imaginé par le chef Yannick Alleno, ancien trois étoiles au Meurice à Paris, aujourd'hui à Courchevel, au «Cheval blanc». 
L'hôtel est opéré par MGallery, du groupe Accor. 
Le Spa est signé Clarins. 

Quant au toit-terrasse, on ne prend pas de risque en pariant qu'il sera un lieu incontournable à Paris cet été pour déjeuner ou prendre un verre, avec vue sur la Tour Eiffel, le bois de Boulogne, et les gradins du court central de Roland Garros.




L'histoire de la Piscine Molitor
Les années 1920-1930 virent éclore une quinzaine de piscines parisiennes. 
La France connait alors un énorme retard sur ses voisins, en 1922 elle compte 20 piscines dont 7 à Paris. 
A la même époque l'Allemagne en possède 1360 et l'Angleterre 800.
C'est l'architecte LUCIEN POLLET qui construit MOLITOR, et trois autres complexes (la piscine de la rue de Pontoise-75005, la piscine EDOUARD PAILLERON, et la piscine de la Jonquière aujourd'hui détruite ).

L'etablissement nautique AUTEUIL-MOLITOR est le seul dessiné par L. POLLET qui comporte deux bassins; il est inscrit à l'inventaire supplémentaire des Monuments Historiques dans sa totalité par décret publié au Journal Officiel du 27 mars 1990. 

Proche de l'esprit de MALLET-STEVENS, LUCIEN POLLET fait intervenir les meilleurs artisans de l'époque, tel le maître verrier BARILLET pour les vitraux qui ornent l'entrée du bassin d'été. 

La piscine MOLITOR est une oeuvre caractéristique de L'ART DECO, un lieu de loisir et de sport situé près de quatre collèges et lycées, et de trois stades mythiques. 
Le bassin d'été en est l'illustration, à l'origine il était bordé de plages de sable, il est toujours entouré de trois niveaux de cabines longés
de coursives, elles même bordées par une lisse normande.
























Le complexe nautique qui jouxte le bois de Boulogne, entre Roland-Garros et le Parc des Princes, a été inauguré en 1929 par JOHNNY WEISSMULLER, le champion olympique de natation qui incarna "Tarzan" à l'écran. 

Il est doté de deux bassins:
  • un bassin couvert de 33 mètres, entouré de deux galeries de cabines.
  • un bassin à l'air libre de 50 mètres qui chaque hiver se transformait en patinoire jusqu'à la fin des années 70.
Souvenir des années 30, et du style paquebot avec ses fenêtres hublots, l'endroit a tout connu : des défilés de mode aux représentations théâtrales, de la révolution du "bikini" au "topless", à l'entrainement des champions français de patinage.  

domenica 26 ottobre 2014

Oriana Fallaci, la biografia che non ha mai scritto..

 

Un nuovo libro  edito da Rizzoli arricchito di una raccolta di foto e di dichiarazioni della mitica scrittrice e giornalista.


L'infanzia sotto il fascismo, la famiglia, gli scatti al fronte, gli incontri con i divi di Hollywood e con i grandi della storia, la vita della scrittrice è stata intensa ma lei non ha mai voluto scrivere una biografia.

 

"I sette peccati di Hollywood, Il sesso inutile, Penelope alla guerra, Gli antipatici": quattro libri nel giro di appena sei anni. 

Questi titoli segnano delle tappe fondamentali nella vita di uno scrittore che ha sempre guardato al giornalismo con gratitudine, ma considerandolo soltanto una tappa della sua evoluzione professionale e personale.

 

 

Al successo, però, si accompagnano le inevitabili gelosie. 

Nell’ambiente giornalistico Oriana è nota come la «Strega di piazza Carlo Erba», la sede milanese dell’Europeo, ma lei non dà peso a queste voci, anzi le considera un attestato di stima.

 

sabato 18 ottobre 2014

Le mete preferite dei giovani emigranti italiani.




Non si ferma la grande fuga degli italiani che si trasferiscono all'estero per lavoro. 

Secondo l'Aire (l'ufficio del ministero degli Interni che registra i trasferimenti dei cittadini in altre nazioni), anche nel 2013 i flussi in uscita sono aumentati del 19 per cento, un dato che fa seguito all'incremento del 30 per cento comunicato nel 2012. 
Questo significa che in soli due anni, gli italiani che hanno varcato i confini sono cresciuti del 55 per cento: erano 61mila nel 2011 e ora sfiorano i 100mila.

Ma il dato più clamoroso del 2013 riguarda i giovani e l'Inghilterra. 

Sempre l'anno scorso, nella fascia di età compresa tra i 20 e i 40 anni è stato dell'71 per cento (mentre complessivamente è stato dell'81%). 


A rivelarlo è stata la trasmissione di Radio24 "Giovani Talenti" che si è procurata i dati ufficiali dell'Aire per il 2013. Con una prevalenza della fascia 20-30 anni (4.531 espatriati) su quella dei 30-40 anni (4.136).

Ma il dato complessivo potrebbe essere ancora più clamoroso se si considera che, secondo gli esperti di flussi migratori, soltanto un italiano su due di solito comunica il suo trasferimento all'estero al Ministero.

I dati rivelano che gli italianis considerano l'Europa come casa loro. 

Anche nel 2013, le nazioni del Vecchio Continente sono state la meta preferita di chi si è trasferito.


La Gran Bretagna rimane saldamente al primo posto (12.904 espatri), seguita dalla Germania (11.713), Svizzera (10.300), Francia (8.342) e Argentina (7.496), il primo dei paesi non europei. 
Da segnalare, la crescita dei paesi dalle economie emergenti: nella classifica delle destinazioni, il Brasile ha raggiunto il sesto posto e ha superato gli Stati Uniti, ora settimi.

A preoccupare i nostri governanti, é il fatto che il fenomeno riguarda in modo più significativo i giovani. 

L'incremento della fascia dei 20-40 anni è stato del 28,4 per cento, quindi nettamente superiore alla media. In dato che si conferma, in questo caso, visto che anche nel 2012, la crescita era stata del 28,3 per cento.

 






giovedì 16 ottobre 2014

Sport per le celeb..Heidi, Gisèle, Madonna, Gwyneth e altre bellezze



Gwyneth Paltrow

Dallo yoga ai pilates, passando per il running, ecco come si allenano le star.

 Gisele Bündchen nella foto postata su Instagram: “I believe that when we have a clear focus and work hard, we can achieve everything we want. Thank you @UnderArmourWomen for having me as part of this inspiring campaign. #IWILLWHATIWANT


Heidi Klum in una foto su Instagram: “Pull yourself up to the next level with #HKNB” 


La modella canadese Kate Bock in una foto su Twitter: “Perfect ass kicking Pilates this am at @flexstudiosnyc #bookedbyburnthis @burnthis ”


La modella australiana Miranda Kerr durante una sessione di yoga a Tokyo



 
Elsa Pataky



Karlie Kloss durante una lezione di yoga. Su Instagram ha postato la foto e ha scritto: “One last workout before my flight!” #fitnessfriday #strongbodystrongmind 



Il fitness è moda, é lifestyle !
Ormai un’abitudine quotidiana, o meglio uno stile di vita per molti, ma soprattutto per le star, che per piacere o per ossessione, o per non perdere la linea perfetta, sudano ...

Che si cimentano senza alcuno sforzo – con una naturalezza che solo un bravo attore può esibire – in varie performance, come jogging e running (qui l’elenco sarebbe lunghissimo, ma citiamo almeno Gwyneth Paltrow, Sean Penn e Jennifer Lopez), yoga & Pilates (Miranda Kerr, Jared Leto, Karlie Kloss e Naomi Watts), e poi golf (da Hugh Grant a Mark Wahlberg) tanto per andare sul classico, ma anche nuove declinazioni sportive, come Flyboard e kitesurf, rispettivamente esercitate da Leonardo DiCaprio e Woody Harrelson.
La pioniera di questo sentire comune tra star è senza dubbio l’attrice statunitense Jane Fonda, classe 1937, talmente addicted di aerobica da farne una seconda, fortunatissima professione
Al punto che dal 1982 a oggi ha prodotto e pubblicato una ventina di DVD (originariamente erano videocassette, per chi se le ricorda) che hanno ispirato milioni di donne di tutto il mondo. 

Che con tutina di Lycra, scaldamuscoli e fascia in fronte approntavano una palestra tra il divano e il televisore nella speranza di rassodare/dimagrire/tonificare e diventare snelle e muscolose come l’attrice. 

E lei, che oggi ha quasi 77 anni, sostiene ancora che il fitness è ciò che la rende felice. Sarà merito delle endorfine prodotte con tutti quegli esercizi?
 
E poi c’è Madonna, pilastro dello star system internazionale e allo stesso tempo grande sostenitrice della preparazione atletica ad alto, anzi altissimo livello. 
Il suo legame con il fitnes è fortissimo, basta essere stati almeno una volta a un suo concerto: da anni si allena ogni giorno, sette giorni su sette, per almeno 3 ore. 


Al punto che ha fondato l’Hard Candy Fitness, una serie di Fitness Club di superlusso sparsi in tutto il mondo. In Europa, il primo è nato a Roma, proprio davanti al Colosseo e si sviluppa per 1.200 metri quadrati suddivisi in tre livelli. 

Con tanto di cinque sale di lusso: una per i pesi, una per le attività in sospensione anti-gravity, una per lo spinning e una per la dance floor dei concerti della pop star. 
Qui, si può anche sperimentare la sua filosofia fitness, con i programmi di allenamento che hanno per slogan Harder is better
E qui, si può provare in esclusiva una lezione “Addicted to Sweat”, il programma di allenamento che Madonna svolge tutti i giorni. 

C’è persino l’app  dedicata: si chiama Hard Candy Fitness Roma, per i fitness addicted a 5 stelle…





mercoledì 15 ottobre 2014

La città ideale esiste?






Navigando su Repubblica.it ho trovato un'articolo intitolato "La città ideale esiste". 
Il titolo mi ha subito incuriosita. Il tema della città ideale, diventato un'idea fissa del Rinascimento italiano, é abbinato al concetto di utopia.

Niente utopia, la città ideale, per passare delle vacanze perfette in Italia, esiste..o meglio, esisterà.

Il testo é tratto da un articolo scritto dalla giornalista Clotilde de Veltri. Parla di una città perfetta dotata di una cultura enogastronomica, storica, artistica, ricca e varia. 
Un luogo dove i taxi non si fanno aspettare, i servizi pubblici sono efficienti, dove bambini e adulti hanno spazi di gioco e d’incontro adeguati . E in cui il silenzio e la natura sono rispettati.

L’insieme di tutte queste qualità  contribuirebbe  a creare una maggiore affluenza turistica, in cerca di nuove proposizioni.
Per questo la città ideale dovrebbe innanzi tutto saper promuovere la sua ricchezza culturale in tutto il mondo, in Italia e all’estero, migliorando la competitività nei servizi offerti ai turisti.

Dovrebbe dunque utilizzare gli scambi fra l’estero e l’Italia per trovare il buon sistema,  come preconizza il sito web « turistiprotagonisti.it » lanciato dalla Presidenza del Consiglio italiano, destinato agli italiani che di ritorno dalle loro vacanze all’estero possono raccontare le loro esperienze.

Queste testimonianze dovrebbero servire a una migliore efficienza nel campo dei servizi turistici. 
Nella riflessione sui provvedimenti da prendere per raggiungere l’ideale spiccano il bisogno di migliorare l’efficienza e la puntualità dei trasporti urbani e dei taxi, di avere delle forze dell’ordine parlando l’inglese, un’offerta alberghiera con prezzi convenienti e all’insegna dell’onestà e dell’igiene.

Per non parlare della creazione di svaghi culturali interessanti per adulti e per bambini, della valorizzazione della storia e del patrimonio e della tutela della natura. E sopratutto di prezzi meno cari.




Il turismo é un fenomeno che coinvolge milioni di persone e viene considerato da ciascuno come un elemento importante nell’esistenza di una persona.
Il turismo é dunque un settore che rappresenta una grande risorsa nell’economia italiana.



Gli italiani raccontano le vacanze all'estero su un sito della Presidenza del Consiglio

"Efficienza, pulizia, rispetto: le qualità che vorremmo nel nostro Paese" 

Turismo, ecco la città ideale:servizi berlinesi e prezzi spagnoli di CLOTILDE VELTRI

<B>Turismo, ecco la città ideale:<br>servizi berlinesi e prezzi spagnoli</B> "La città ideale" attribuita a Piero della Francesca"

LA CITTA' ideale esiste. E' un luogo gradevole per tutti e non solo per pochi. Dove i taxi non si fanno aspettare, un po' "come accade in Francia o in Austria", la natura è rispettata come a Mauritius, i servizi pubblici efficienti - perché considerati patrimonio comune - come in Germania. Un luogo dove il silenzio è ancora un bene prezioso e non un lusso - "come in alcuni paesini del Peloponneso" -, dove i bambini hanno spazi per giocare - "che meraviglia l'Argentina" - e gli adulti spazi per incontrarsi sapendo i figli al sicuro.

 La città ideale è quella che emerge dal sito turistiprotagonisti.it, iniziativa web lanciata dalla Presidenza del consiglio, rivolta agli italiani che hanno trascorso le vacanze all'estero e che, di ritorno, possono raccontare la propria esperienza. L'idea del governo è quella di farne tesoro, trasformando le segnalazioni virtuali in concreta efficienza italiana.
Ora per un popolo di santi, poeti e navigatori viaggiare e raccontare le proprie avventure è naturale. Ma, a ben guardare, le centinaia di interventi raccolti dal sito in pochi giorni sembrano essere non tanto il classico sintomo esterofilo, quanto piuttosto - e paradossalmente - quello di un amore per il proprio paese. Che si vorrebbe migliore o almeno capace di confronti alla pari con le nazioni che si sono visitate.
Per esempio Luca offre un decalogo preciso di come si potrebbero migliorare i servizi ai turisti: "Dalle forze dell'ordine che dovrebbero parlare almeno inglese per aiutare i visitatori nelle controversie, alla riorganizzazione su scala nazionale del sistema di pagamento e di emissione dei biglietti dei mezzi pubblici, dal numero verde con task force di supporto delle controversie fiscali e di sicurezza alla destinazione ai ciclisti delle preferenziali per gli autobus fino alla tolleranza zero per le auto in doppia fila". Utopia?


Franco è appena stato in Francia, viaggio che ha organizzato richiedendo le informazioni via email agli uffici turistici d'oltralpe. Pronta ed efficace la risposta.
Elda in Austria ha scoperto il valore della "destagionalizzazione" dell'offerta: in inverno si scia, in estate la montagna è trasformata in un grande parco dove si organizzano meravigliose escursioni: un paradiso del turismo all'aria aperta.

E le località balneari? C'è chi, come Pierluigi, in Dalmazia ha trovato un'altissima qualità alberghiera e spiaggette molto ben organizzate: mare pulito, litorali puliti, il tutto a prezzi convenienti.
L'ordine non è solo tipico della vecchia Europa. In Thailandia - che qualcuno vorrebbe terzo mondo - Arturo ha scoperto l'efficienza dei trasporti urbani, una linea della metropolitana - a Bangkok - con vetture puntuali e confortevoli. Niente sfregi, sui vetri o sui sedili e soprattutto un sistema di biglietteria che taglia fuori i furbi. Difetti che, sottolinea sempre Arturo, a Roma sono la normalità.

Poi c'è il capitolo bambini che assilla molte famiglie spesso costrette a rinunciare alla partenza per località turistiche italiane proprio perchè i servizi non sono adeguati. O sono troppo costosi. "Siamo una famiglia con tre bambini. - scrive Eleonora -. All'estero riusciamo a trovare molte spiagge libere che permettono quindi ai bimbi di avere spazi di gioco. I bambini pagano decisamente meno la vacanza e in particolare i musei sono quasi sempre gratuiti per loro, così molte più famiglie vanno a visitarli! Inoltre, l'orario di apertura di chiese e monumenti è spesso più favorevole".

Il problema dei costi è onnipresente nelle denunce dei turisti italiani che scoprono, all'estero, un mondo fatto di ragionevolezza e a prova di fregatura. Racconta Stefano: "Negli ultimi quattro anni siamo stati in Grecia, Spagna e Portogallo. Paesi che hanno da offrire almeno quanto l'Italia dal punto di vista culturale, gastronomico, naturalistico, con la differenza che non ti siedi in un ristorante con la paura di essere spennato, che dormi ottimamente con 50 euro per una doppia, che puoi prendere un taxi senza il terrore di dover litigare per il prezzo esoso richiesto".

E poi, insiste, meno cari risultano "la benzina, i prodotti da bar, le sigarette, l'ingresso nei musei, i bus. Tutti i paesi offrono servizi per tutte le tasche: puoi scegliere e sai cosa prendi per quello che paghi. In Spagna esistono i 5 stelle, ma esistono anche gli ostelli e se sei giovane puoi dormire veramente con poco". 
Persino gli Stati Uniti appaiono meno insidiosi e, soprattutto, meno cari. Fabio ha appena realizzato il più classico dei coast to coast: "Le strade sono ottime. L'autonoleggio costa la metà (o anche meno) che in Italia. La benzina costa meno della metà. I voli interni costano pochissimo. In città i taxi sono numerosi e a prezzi abbordabili (in Italia il taxi non è una possibilita', se paghi coi tuoi soldi). Alberghi e motel sono molto più confortevoli che in Italia e costano la meta'. I ristoranti non cercano di fregarti ma servono buon cibo a prezzi modici". E così via.
Per non parlare dell'annoso problema dei taxi sul quale - sarà anche per le recenti polemiche e proteste tutte italiane - battono il chiodo i narratori del web. Tra tutti vale la pena citare Katia che, a Città del Messico, ha utilizzato con grande soddisfazione un biglietto prepagato.

Non sfugge poi al turista italiano il confronto tra la tutela paesaggistica degli altri e la cementificazione nostrana, la capacità di valorizzare storia, monumenti e tradizioni degli altri e la scarsa attenzione dedicata al patrimonio artistico dal Belpaese.
Esterofilia esasperata? L'italiano ne ha sempre sofferto, ma dai racconti di questi fortunati turisti, in controluce, si legge soprattutto il disagio di non poter godere delle stesse opportunità nel proprio Paese. Dove, più d'uno, dice di voler trascorrere le vacanze ma di averci rinunciato per "i motivi di cui sopra". Peccato.