giovedì 2 dicembre 2010

Juliette Buré signe les très parisiens poudriers Bourjois.


La designer Juliette Buré signe la nouvelle collection de mini poudriers Bourjois. Baptisée "Bourjois fête Paris" elle est déclinée autour des monuments parisiens.

Juliette Buré, créatrice de luminaires fantaisistes, prête aujourd'hui ses talents à la marque de cosmétiques Bourjois (groupe Chanel) et relooke les boîtes des fameux blush multicolores de la marque, nés en 1863.

Sur le couvercle des petites boîtes rondes, la designer a ainsi apposé la Tour Eiffel, l’Arc de triomphe, la Bastille, l’Opéra Garnier, et le Sacré Cœur dans des couleurs pétillantes.

A chaque monument, un quartier, et à chaque quartier, une manière différente et légère de vivre la mode et la beauté. Cette série limitée comprend six nuances aux noms évocateurs : Rose coup de foudre, Ambre d'or, Lilas d'or, Rose d'or, Rose ambrée et Rose de jasp.

La collection Bourjois fête Paris sera mise en vente (11,95 €) en avant-première dans les parfumeries Douglas, à partir de novembre 2010, et dans les autres parfumeries, grands magasins, Citymarchés et sur leurs sites internet à partir de janvier 2011.

Led Light Exhibition a Milano. Viva il Led !









Un'onda di luci che parte dal Duomo .. Cinquecento lanterne luminose nei quartieri del Centro e un po' più in là..

Una luna d'argento e un bosco incantato in piazza Fontana, le nuvole su San Babila, nebbia in piazza Cavour, pesci fluo nel Naviglio, una distesa di panni tirati su via Della Spiga...

C'è il sogno di una Milano leggera, fiabesca, nei 60 progetti di light design che dal 4 dicembre al 10 gennaio abbaglieranno strade, piazze, scorci, sculture e porte monumentali della città.

Il Festival della Luce ha un prologo oggi, alle 19, nel Quadrilatero della Moda: l'inaugurazione delle «sfere» di Matteo Thun, in una via Montenapoleone aperta per shopping fino alle 21, apre il lungo Natale di Led.
«È il momento di consegnare queste opere di luce ai milanesi», sorride l'assessore al Decoro urbano, Maurizio Cadeo: «Sarà un successo».

Due progetti, per altro, resteranno nel tempo: i sistemi di illuminazione del Duomo e della Stazione Centrale.

Suggestioni, proiezioni, bagliori, rivisitazioni di monumenti e palazzi.
Contributi di artisti affermati e prove d'esame per gli studenti (Naba e Scuola Politecnica di design).

Questo, anzitutto, è Led: «Una rassegna della creatività migliore», sintetizza Cadeo. La si ritrova nelle silhouette delle guglie del Duomo «ricalcate» sulla Triennale, nella Torre led alzata in via Beltrami (spostata dopo la polemica sul «suk» in piazza Duomo), nell'ironia degli abiti firmati da Fabio Novembre e appesi in via Della Spiga.

E, ancora: scintille sui grattacieli di ieri, su quelli in costruzione.
E segni di nostalgia su Palazzo Carminati: la facciata ritrova per una notte l'omino Brill e la donnina Kores, le insegne al neon di un secolo fa, grazie alle proiezioni di Piero Castiglioni.

L'illuminazione scenografica del Duomo (firmata Castagna & Ravelli e finanziata dalla Fondazione Aem) sarà salutata, l'8 dicembre, da 500 lanterne fluttuanti sulla piazza e un concerto d'organo.
«L'impegno non è nell'effimero.

Ma vuole permettere che questa meraviglia, il Duomo, anche quando è chiuso continui a parlare alla città con le sue vetrate», dice Benigno Visconti Mörling Castiglione, direttore della Veneranda Fabbrica.

L'altra installazione permanente sarà accesa il 13 dicembre, è quella «tra memoria e modernità» progettata da Alain Guilhot per la Stazione Centrale: «Ridiamo visibilità e significato alla porta di Milano».

Infine, le polemica: lasciare o togliere il vestito di led dall'Ago e Filo in Cadorna?
Gae Aulenti ha chiesto al sindaco Moratti di rispettare il monumento: «Un'opera di pregio avvolta come un salsicciotto? È una vergogna».

Durissima la risposta di Cadeo: «Ci sono architetti che sono stati lautamente pagati per il loro lavoro. Ma la città non è loro, è dei milanesi. Provo disgusto e fastidio: ad Aulenti proporrei di darmi la sua parcella, e in cambio le consegno l'Ago e Filo. L'architetto abbia almeno il pudore di tacere».
E lei: «Di fronte a questa volgarità non ho nient'altro da dire, il livello dell'assessore si commenta da sé».

Arriva a Milano da Parigi la "Donna allo specchio "di Tiziano Vecellio





Dal Louvre di Parigi è arrivata «Donna allo specchio», splendida tela di Tiziano Vecellio in prestito temporaneo a Palazzo Marino, che, con Caravaggio nel 2008 e Leonardo nel 2009, consolida l'ormai tradizionale iniziativa che ospita capolavori provenienti da istituzioni straniere, offrendone al pubblico la visione gratuita.

Realizzato dal pittore veneziano tra il 1514 e il 1515, il dipinto entrò a far parte della Galleria dei Gonzaga a Mantova per passare alle collezioni di Carlo I d'Inghilterra ed approdare definitivamente nella raccolta posseduta da Luigi XIV, nucleo del futuro Museo del Louvre.

Giochi di specchi, riflessi e anamorfosi rendono intrigante questa versione di un soggetto molto frequente nella pittura rinascimentale, e realizzato più volte dallo stesso Tiziano, tra virtù e vanitas, bellezza ideale ed allusioni simboliche.

Una dama alla toeletta si acconcia i capelli, con una mano regge una ciocca mentre intinge le dita dell'altra in un vasetto di unguento; accanto a lei una figura maschile le porge due specchi.

Giochi di specchi per la "Donna allo specchio" : il primo davanti alla donna non rivela nulla, restituisce la versione frontale che il pittore già descrive; mentre il secondo, di forma convessa, posto dietro la nuca mostra il retro della figura, aprendo lo spazio alla scenografia della stanza riflessa e dilatata, con una anamorfosi dell'uomo.

Sapienti virtuosismi ottici, dunque, che rendono «a tutto tondo» la visione bidimensionale del dipinto, allargando la conoscenza a dettagli che, senza riflessi, sfuggirebbero allo spettatore, o allora una rappresentazione allegorica della Pittura, in grado di rivelare ciò che all'occhio è invisibile, secondo alcune interpretazioni che tralasciano così di identificare la dama con l'amante di Alfonso d'Este o di Federico Gonzaga o dello stesso artista.

Tiziano. Palazzo Marino, Sala Alessi. Piazza della Scala 2.
Tel. 800.14.96.17.
Orari: 9.30-19.30; gio e sab 11-22.30.
Ingresso libero.
Dal 3 dicembre al 6 gennaio.

mercoledì 1 dicembre 2010

Alain Delon interpreta Silvio Berlusconi




Alain Delon to play Silvio Berlusconi in film adaptation of Italy's escort girl scandal.

Italy’s most famous escort girl, Patrizia d’Addario , continues to great waves in the country, with a film adaptation of the d’Addario biography on the cards.

At the recent 2010 Sanremo festival , d’Addario dropped a hint that none other than Quentin Tarantino would direct the film based on her biography and the scandal of Italy’s prime minister, Silvio Berlusconi , and his escort girls.

Italy’s most famous escort girl, Patrizia d’Addario, continues to great waves in the country, with a film adaptation of the d’Addario biography on the cards.

At the recent 2010 Sanremo festival, d’Addario dropped a hint that none other than Quentin Tarantino would direct the film based on her biography and the scandal of Italy’s prime minister, Silvio Berlusconi, and his escort girls.

After the rumours surrounding Tarantino (now fizzled out), another famous face is at the centre of the gossip from Italy, this time in the form of actor Alain Delon.

Reported to play Berlusconi himself in the film, the rumours have so far been denied, as has the reported two million euros for the part.
There seems to be no question, however, that the film will be made, with Gioele Centanni as producer, and Dario Cioni as director.
Executive producer would be Raffaello Saragò, also a veteran in Italian film making circles.

While I haven’t read the biography, we can only hope for something of quality that won’t play into the propaganda machine that already gives fuel to the Berlusconi fire.
I’m not holding my breath though.
Executive producer Saragò says: “It won’t be a political film. I’m neither right wing nor left wing. It will be a story about a life lived: intense and even painful.
If one night Patrizia went where she went and met the Prime Minister, she’s certainly not the only one to have found herself in that position
.”

Meanwhile, the constant “Patrizia is the victim and Berlusconi the hero who sows his seeds” roles continue to play out.
D’Addario was actually at Sanremo to promote her new single and first venture into the music world and, surprise surprise, the lady will play herself in the film.
An escort girl turned Italian diva is hardly a turn-out for the books.

domenica 28 novembre 2010

Catastrophes à Genève !






Eh bien, Genève aussi peut avoir des ennuis..la neige et la tempête donnent des soucis aux habitants!

En effet la tempête s'abat sur Genève, les routes sont fermées, il y a des voitures dans le fossé et la circulation est chaotique dans le canton.
Une soixantaine d'accidents ont marqué la journée...

Voici quelques photos..

sabato 27 novembre 2010

La nuova boutique Borbonese a Torino


Ecco un indirizzo fashion, decisamente imperdibile, da annotare nella guida agli acquisti più cool di stagione.
A Torino si é aperta in via Amendola 4bis/B, la nuova boutique Borbonese, che inaugura il suo nuovo progetto di ampliamento del brand e presenta un innovativo concept, che guiderà tutte le prossime aperture in Italia e all’estero.

Contrasti in chiaro scuro, contrapposizione tra materiali lucidi e opachi, maxilampadari in legno che fanno da contraltare a luci filiformi in metallo: l’atmosfera dello store si gioca tutto sulle antinomie e sull’armonizzazione degli opposti.
Lontano dalle logiche industriali e forte di lavorazioni basate sull’artigianalità, lo spazio si snoda su due piani, con grandi vetrine – che esaltano la bellezza dei prodotti Borbonese – e un ampio ingresso pronto a contaminarsi con il mondo dell’arte. Per manifestare appieno la sua duplice anima, in cui lo yin e lo yang si fondono in un unico insieme per rendere il tuo shopping un’esperienza davvero emozionale.

Torino, Boutique Borbonese,
Via Amendola 4 bis/B

Et si on allait à Megève ?




Voilà, l'hiver est là !
Il est temps de savourer une parenthèse enchantée dans le charmant village de Megève afin de profiter de l'air vivifiant de la Haute Savoie et de la douceur de vivre megévanne...

Nichée au cœur des Alpes, en Haute Savoie, la petite station de ski à la renommée internationale accueille depuis le début du siècle dernier nombre de têtes couronnées et de V.I.P.

Les rues de ce village soucieux d’encourager un tourisme vert peuvent s’enorgueillir d’avoir préservé l’architecture harmonieuse du début du XXème siècle qui a fait la renommée de la station.

Après avoir découvert les massifs montagneux environnants (notamment via les pistes du vaste domaine skiable d’Evasion Mont-Blanc) et afin de surmonter le froid hivernal, on peux decouvrir une gastronomie toute « fromagère » accompagnée de délicieux vins de Savoie…

Si le temps n’est pas au beau fixe, profitez de votre passage à Megève pour découvrir le Musée du Haut Val d'Arly qui a pour particularité de se trouver dans une ferme ancienne. Vous découvrirez l'histoire de la station et du patrimoine local.

Infos Pratiques:

Pour se rendre à Megève en avion :
Les aéroports les plus proches sont ceux de d’Annecy et de Chambéry.
On peux également profiter de l’aérodrome de Megève.

Aéroport d’Annecy
www.annecy.aeroport.fr

Aéroport de Chambéry
www.chambery-airport.com

Aérodrome de Megève
www.aerocime.com

En train:
La gare la plus proche est celle de Sallanches.
A titre informatif :
Paris- Sallanches : 5h30 en moyenne
Lyon- Sallanches : 4h30 en moyenne

www.voyages-sncf.com

En voiture
Paris- Sallanches : 5h 30 environ en passant par l’A6 puis l’A40
Lyon- Sallanches : 2h environ en passant par l’A40

Sites et informations utiles

Office du tourisme de Megève
www.megeve.com

Comité Départemental du Tourisme de Haute Savoie et Savoie
http://hiver.savoie-mont-blanc.com

Comité Régional du Tourisme de Rhône Alpes
www.rhonealpes-tourisme.fr

Evénements à retenir
Décembre
Parade aux flambeaux
www.megeve.com

Janvier
Grande Odyssée
http://www.grandeodyssee.com
Megève Polo Masters
www.polo-master.com
Snow Golf Cup
www.snowgolfcup.com

Mars
Festival Cocteau
www.megeve.com
Championnats de France de ski freestyle et de bosses
http://www.skifreestylefrance.com

lunedì 22 novembre 2010

Una voglia di Argentina..









Con i primi freddi arriva la voglia di scappare in luoghi caldi e gradevoli.
Oltre al clima, perché non aggiungere l'occasione di scoprire usi e costumi differenti, una storia e un contesto interessante.
E ancora..un continente lontano ma con origini e tradizioni legate al mio passato..e dunque, per concludere perché non andare in Argentina !
Trovata la destinazione, é meglio raccogliere le informazioni di base.
Un giretto su Internet e ecco fatto!


Informazioni Paese:
Lingua : La lingua ufficiale è lo spagnolo, con alcune differenze rispetto a quello parlato in Spagna.
L’italiano è piuttosto diffuso.

Valuta : Peso argentino (ARS), corrispondente a 0,1827 euro (1 euro = 5,4404 ARS).

Fuso Orario : -4 rispetto all’Italia (-5 quando in Italia vige l’ora legale).

Documenti : Passaporto con validità minima di sei mesi.
Non sono richiesti visti d’entrata per soggiorni inferiori a tre mesi.

Avvertenze sanitarie (vaccinazioni profilassi) e precauzioni :
Nessuna avvertenza particolare.
Si consiglia di stipulare un’assicurazione medica prima di partire.
Vista una certa diffusione della microcriminalità, è bene usare prudenza soprattutto nelle zone periferiche delle città e nelle ore notturne.

Come arrivare :
Si può volare senza scalo da Roma a Buenos Aires con circa 14 ore di percorrenza con Aerolineas Argentinas oppure con Alitalia, atterrando nell’Aeopuerto Internacional Ministro Pistarini.

Periodo migliore per partire
:
Le stagioni sono invertite rispetto alle nostre. Il clima risulta diversificato lungo il territorio.
A Buenos Aires si può andare tutto l’anno, mentre la zona nord-est ha un clima sub-tropicale e sempre umido.
Nelle località montane, dove si scia, il periodo migliore è la nostra estate, come pure se ci si vuole spingere fino all’estremo Sud della Patagonia. Un periodo ottimale per visitare l’intero paese in lungo e in largo è il nostro autunno, corrispondente alla primavera argentina.

La capitale: cosa vederell cuore di Buenos Aires è rappresentato da Plaza de Mayo, circondata dalla storica Torre di Guardia, dalla Casa Rosada (residenza del governo) e dalla Cattedrale. I lunghi viali intorno sono tutti molto animati.
Sulla Avenida de Mayo si trovano bistrò e locali caratteristici come l’antico Café Tortoni, mentre lungo l’Avenida Corrientes s’incontrano ristoranti, cinema e teatri. Famosa per la sua incredibile larghezza è la Avenida 9 de Julio, dove si trova anche il prestigioso Teatro Colòn.

Tra i quartieri della città, il più caratteristico è quello di San Telmo, dove in molti locali e ristoranti vanno in scena spettacoli di tango e dove si possono trovare non solo tanti negozietti vecchio stile ma anche un mercato delle pulci, che si svolge alla domenica in Plaza Dorrego.
Molto pittoresco è anche il quartiere italiano La Boca, contraddistinto dalle facciate vivacemente colorate delle casette. Chi vuole rilassarsi nel verde può dirigersi al periferico Aeroparque Jorge Newbery, nei pressi dell’aeroporto. In questa grande area si trova un lago artificiale, spazi per il picnic, un campo da golf, l’ippodromo cittadino e altre strutture sportive. Da non perdere lo spettacolo delle partite di polo che si svolgono in autunno nei campi del parco. Gli amanti del tango possono rendere omaggio al grande cantante Carlos Gardel visitando la sua grande e scenografica tomba presso il cimitero di Chacarita.

I luoghi da non perdere in ArgentinaT
ra le principali attrattive dell’Argentina ci sono quelle naturalistiche.
Molto visitata è la Patagonia, soprattutto nell’estremo Sud, nella Terra del Fuoco dove si trova la città di Ushuaia, la città più meridionale del mondo.
Qui si possono fare anche crociere tra i ghiacci e si possono ammirano foreste, laghi, ghiacciai e una ricca fauna di uccelli acquatici, leoni marini e castori. Nel Parco Nazionale Los Glaciares, vicino a El Calafate, i turisti arrivano per visitare soprattuto il colossale ghiacciaio Perito Moreno.
Al confine con il Brasile si trova invece un’altra meraviglia naturale: le spettacolari Cascate dell’Iguazù.
Tra le grandi città, meritano una visita Cordoba, seconda del Paese per popolazione dopo Buenos Aires, che conserva molti edifici storici, Rosario e Santa Fé.
Chi vuole vedere un’Argentina diversa troverà interessante la cittadina di Bariloche, famosa stazione andina di sporti sia invernali che estivi, nota come “la Svizzera argentina”.

Feste ed eventi
Nella capitale argentina il ballo nazionale dà vita a numerosi eventi, a partire dall’importante Festival internacional del tango che si svolge tra fine febbraio e marzo con decine di ballerini e musicisti impegnati in un centinaio di spettacoli. Il giorno 11 dicembre, anniversario della nascita di Carlos Gardel, è la volta di El dia nacional del tango, durante il quale in tutto il Paese si svolgono concerti con il contorno di competizioni di ballo.
Sempre per quanto riguarda la musica e le danze, a Cosquin in gennaio ha luogo il Festival nacional del folklore, con ballerini e musicisti di alto valore provenienti da tutta l’Argentina.
A Rosario, tra settembre e ottobre si svolge il curioso Encuentro Internacional de Escultura en Madera-Piedra-Cerro, una settimana durante la quale gli scultori fanno a gara per creare di fronte al pubblico opere in legno, pietra o ferro.
Per quanto riguarda lo sport, un appuntamento importante è quello con il Polo Argentine Open, torneo di polo di più che centenaria tradizione che si svolge tra novembre e dicembre al Campo Argentino de Polo di Buenos Aires.

In valigia
Per lui:
Se si è diretti al Nord si può mettere in valigia un abbigliamento leggero, pantaloni, camicie e scarpe comode. Se si punta verso Sud o alle montagne bisogna coprirsi bene: maglioni, cappello e giacca a vento. Scarpe da trekking per escursioni nei parchi.

Per lei:
a Buenos Aires, magliette, vestiti e almeno una camicia elegante con una gonna lunga per il tango, visto che prima o poi capiterà di lasciarsi trascinare nelle danze. In inverno (quello locale) ci vuole comunque una giacca di lana per le giornate più fresche. Al Sud, capi impermeabili e termoisolanti, con scarponcini.

Cosa mangiare
La cucina argentina è stata molto influenzata da quella europea, italiana e tedesca soprattutto.
Nelle città principali, oltre ai ristoranti che puntano a specialità della cucina locale si trovano quindi molti locali di gastronomia europea.
I piatti forti sono quelli a base della famosa e buonissima carne di manzo, che viene presentata soprattutto come asado (arrosto) o parrilla (alla griglia).
Un piatto tipico è la empanada, un involtino di pasta cotto al forno o fritto ripieno di carne o formaggio, uova, cipolle.
Una ricetta andina è quella della hunita criolla, a base di cipolle e pomodori fritti.
In Patagonia invece la specialità è la carne di agnello e nei luoghi di mare, come Ushuaia, prevale il pesce. A parte i vini argentini, di ottima produzione, molto diffuso come bevanda è il mate, un’infuso di erba che si beve solitamente anche come rituale di amicizia.

Cosa comprare :
Ottimi acquisti artigianali si fanno soprattutto negli articoli in pelle e in cuoio, come scarpe, borse, cinture. Nella zona delle Ande è diffusa la produzione di abbigliamento in lana, per esempio di maglioni molto caldi lavorati a mano.
Anche a Buenos Aires si possono trovare negozi che propongono tessuti e oggetti lavorati dagli indios.
Tipici acquisti dei turisti sono inoltre quelli di oggetti e gioielleria in argento e di confezioni di “yerba mate”, l’erba con cui si produce un ottimo infuso stimolante.

Da leggere sulla destinazione :
Per uno sguardo sulla storia recente del Paese, L’Argentina non vuole più piangere (ed. Sperling & Kupfer) di Italo Moretti, mentre per conoscere le radici della presenza italiana Storia degli italiani in Argentina (ed. Donzelli) di Fernando Devoto.
Una “storica” descrizione del Sud del Paese è quella fatta da Bruce Chatwin nel suo libro In Patagonia (ed. Adelphi).
Un bel libro di narrativa “on the road” ambientato in Argentina è L’ora senz’ombra di Osvaldo Soriano.

Indirizzi e link utiliSezione turismo dell’Ambasciata dell’Argentina: piazza dell’Esquilino 2, Roma,
tel. 06.48.07.33.00,
www.ambasciatargentina.it.

Michel Comte mette a nudo le celebrities !









Carla Bruni nuda é costata ben 91 mila dollari a un ricco cinese..
Lo scatto del 1993 porta l’inconfondibile firma di Michel Comte, lo svizzero che sa come prendere le donne.
Per vedere la celebre fotografia della première dame senza veli (o quasi) c'è Not only women. Feminine Icons of our Times, che inaugura a Lucca il 20 novembre, in concomitanta con l’apertura del LUCCA Digital PHOTO Fest.

Carla Bruni è in buona compagnia, con lei ci sono modelle, star del cinema e cantanti, da Pamela Anderson a Eva Herzigova, da Sophia Loren a Claudia Schiffer. L’Olimpo rosa dei nostri giorni è tutto riunito nelle sale del Lucca Center of Contemporary Art per mostrare il suo lato migliore.

Gli oltre 60 scatti esposti – alcuni di piccolo formato (30x30), altri a grandezza naturale – celebrano la femmilità contemporanea: una sofisticata e selvaggia Naomi Campbell; un'esuberante Tina Turner e una sensualissima Penelope Cruz.
Si nasconde nella penombra Sophie Marceau, mentre Demi Moore, in bianco e nero, mostra fiera i suoi bicipiti.

Nessuno sa mettere a nudo le donne come fa Michel Comte, "il cavaliere errante della fotografia", come lo chiama Geraldine Chaplin che a lui si è concessa con la grazia che la contraddistingue.
Fotografo di moda ricercatissimo da riviste patinate (Vogue e Vanity Fair) e da griffe internazionali per campagne pubblicitarie (Armani, Versace, D&G, Ferrè), Comte usa la macchina fotografica come punto d'osservazione privilegiato per "spogliare" i suoi soggetti.

Il risultato sono scatti memorabili diventati icone dell'immaginario collettivo. Stranamente, non solo di quello maschile.

Info: Michel Comte. Not only women. Feminine Icons of our Times, Lucca Center of Contemporary Art, via della Fratta 36, Lucca, tel. 0583.57.17.12, www.luccamuseum.com.
Fino al 23 gennaio 2011. Orari: 10-19, chiuso lun.
Biglietti: 7 €, ridotto 5.

venerdì 19 novembre 2010

Otto artisti per otto vetrine della Rinascente





Colore di base per eccellenza, il bianco.
Bianco come la neve dell'inverno (e del Natale), bianco come colore puro e semplice, bianco come fondo per tocchi cromatici intensi.

Lo spirito del più tradizionale "White Christmas" viene interpretato con tecniche e materiali diversi nelle vetrine del Falgship Store La Rinascente di piazza Duomo a Milano.

Il bianco da sempre si associa alla semplicità e alla tradizione.

Come i fiocchi di neve che cadono a mezzanotte o la tovaglia che decora la tavola imbandita in occasione delle feste.
Dalla carta alla plastica di riciclo, dai collage agli origami, il "non colore" per eccellenza è la base di partenza per il Natale La Rinascente.

Gli otto artisti di provenienza internazionale che hanno allestito le vetrine del negozio di Milano con le loro creazioni e le loro sculture sono:
Kirsten Hassenfeld (New York), Gyonggy Laky (San Francisco), Lava/Chris Bosse (Sydney), Margherita Marchioni (Roma), Andrea Mastrovito (Milano), Satsuki Oishi (Osaka), Richard Sweeney (Amsterdam) e Tjep (Amsterdam).

Total white, dunque, per questo Natale in Piazza del Duomo.

Ma con divagazioni cromatiche, come ogni opera d'arte che si rispetti.

giovedì 18 novembre 2010

Tavi, 14 ans, est une blogguese pressée


Tavi a 14 ans et vaut déjà son pesant d’or.
Cette mini-blogueuse star, pas plus haute que trois pommes, vient de s’associer avec Jane Pratt, fondatrice et rédactrice en chef des magazines de mode américains Sassy et Jane, pour lancer un magazine pour ados.
D’abord, la nouvelle surprend.
Puis, on comprend qu’elle ne fait que confirmer le parcours atypique de cette jeune surdouée de la mode.
Il faut dire que Tavi ne laisse personne indifférent.
La gamine fascine, choque, voire même dérange ce monde frétillant qu’est la mode.
Et pour cause : ce n’est pas tous les jours qu’une enfant de son âge sèche les cours pour s’afficher aux premiers rangs des défilés (Dior, Chanel, Marc Jacobs…).

Pressée de grandir, la voilà qui brûle une nouvelle fois les étapes : elle lance un magazine bi-média.
Il y aura un site Web et trois numéros par an, détaille le Women's Wear Daily. Le lancement du site web est prévu le printemps prochain et la parution du premier numéro est attendu pour l’automne 2011.
En attendant, Tavi s’active.
En tant que rédac’ chef, elle s’est lancée à la recherche de sa nouvelle équipe de rédacteurs.
Critère de sélection ? Etre passionné de mode.

lunedì 15 novembre 2010

Un livre pour comprendre les Parisiens






A Paris on a besoin d'un manuel pour entrer dans le monde et dans les habitudes des indigènes..

Le livre publié début septembre aux éditions Parigramme, « Paris, Manuel de survie » vous donne toutes les armes pour comprendre (et mieux affronter) les Parisiens, observés dans leur milieu naturel.

Photos :
Terrasse de café de la rue Vieille-du-Temple.
Paris Plage 2009.
Rangée de vélibs au quartier Latin.


Narcissique, entièrement centré sur ses loisirs et sur son propre corps - dans des proportions pouvant devenir délirantes -, le Parisien ne se contente pas de faire la gueule, il en prend soin.

Se sustentant dans des « néo-snacks bio végétariens » et remplissant son panier de légumes improbables livrés par des Amap*, il espère sauver sa peau en même temps que celle de sa (très) chère planète polluée de « boutiques conceptuelles », de « bars thématisés » et d'épiceries fines hors de prix.

Tel est, dans ses grandes lignes, le portrait (cynique, mais drôle) que le journaliste Jean-Laurent Cassely dresse du Parisien dans Paris, Manuel de survie en se livrant selon ses termes à un « jeu de massacre » sur les us et coutumes des habitants de la capitale. Car, par Parisien, il faut entendre : personne résidant dans le 75.

Originaire de Marseille, l'auteur insiste sur le fait qu'il ne s'agit pas d'un antiparisianisme primaire et qu'il n'y a pas de guerre OM-PSG sous-jacente.
« Il ne faut jamais oublier que les Parisiens ne sont qu'une minorité de provinciaux qui ont réussi, et qu'il n'y a pas plus PARISIEN qu'un néo-parisien converti », tient à souligner Jean-Laurent Cassely.

On est donc loin de la guerre entre la capitale et la province.
Bien loin aussi de l'image mythique de la ville lumière.
Mais finalement assez proche du Parisien tel qu'il aime se montrer en société. Toujours à la pointe de tout !
Jean-Laurent Cassely diagnostique ainsi « un recours quasi névrotique à la nouveauté, qui passe par l'invention de nouveaux concepts en "ing" - fooding, dating, cook dating, snacking - et par la recherche constante de nouveaux lieux alternatifs, de nouvelles références ultrapointues pour définir ses goûts artistiques etc. ».

Peuplée d'une forte densité de cadres célibataires en quête de fun, Paris serait ainsi devenu un vaste « parc d'attractions » où l'on cherche - sans forcément y parvenir - à s'amuser tout le temps. Mais, au final, la ville n'est pas toujours à la hauteur de la prétention de ses habitants.

« C'est une ville hyper conformiste, qui n'est jamais aussi conformiste que lorsqu'elle se veut alternative », conclut l'auteur.
« Devant le lieu réputé le plus inaccessible, il y a toujours un videur, toujours une horde de hypes et des milliards de gens qui font la queue. »

Heureusement, si vous respectez les règles les plus élémentaires rappelées dans le manuel - ne jamais sourire, ne jamais adresser la parole à un inconnu en pleine rue, etc. -, vous devriez être paré pour affronter un grand nombre de situations, parfois des plus cocasses. Mais, surtout, ne riez-pas !

(*) Associations pour le maintien d'une agriculture paysanne

Les cinq meilleurs « case studies » parisiens :
En guise de cours d'introduction accéléré au parisianisme, Jean-Laurent Cassely propose quelques ballades types dans la capitale :

1. Où observer la quintessence de la boboïtude en action ?

Evidemment, aux abords du canal St-Martin et en particulier entre République, métro Jacques-Bonsergent et le pont de la Grange-aux-Belles.
Les fringues « basiques » hyper conceptuelles, les épiceries et boutiques design éco-responsables ou mode éthique, les petites boutiques hyper pointues de DVD, de CD, de livres illustrés, etc. Tout y est.
C'est un case study à part entière !
Remonter jusqu'à Jaurès pour passer au Point Ephémère est le complément idéal de cette visite.
La même visite est possible à Montmartre/Abbesses. Et Montreuil aussi, enfin certains coins.

2. Où observer le bobo en devenir ?

Par bobo en devenir, il faut comprendre jeune et/ou à la dèche : intermittent, artiste plasticien, graphiste, journaliste, webdesigner.
Un spécimen très repérable dans le nord-est (Jourdain, Belleville, Ménilmontant, Parmentier, Goncourt et Colonel Fabien) ; dans le XVIIIe (Lamarck ou Jules Joffrin), un quartier très fourni en néo-industrialo-bistros, bars thématisés « sans thème », néo-libraires d'ultragauche, salles de concerts pour néo-chansonniers ou minimale post-lo-fi, etc.

3. Où observer un écosystème d'actrices-mannequins ?

Pour trouver des actrices-mannequins parisiennes type petites robes de créateur sympa, des néo-brasseries chics, des ateliers-loft-show room de créateurs : se rendre dans le Haut-Marais (du boulevard Beaumarchais jusqu'au Carreau-du-Temple), un quartier qui est une sorte de réserve de beaux riches.
Tout plein de boutiques conceptuelles et d'épiceries fines hors de prix. Plus de Concept Stores que de PMU.

4. Où observer la vie urbaine du jeune CSP+ ?

Pour observer le jeune urbain CSP+ amateur d'afterwork , de brunchs, de coaching et autres mots en « ing » : de la place du marché St-Honoré jusqu'à Opéra (la Mecque du néo-snack californien healthy, un must), prolongement possible dans le XVIIe (le « bon" » XVIIe, pas le « mauvais ») et dans le XVIe (mais moins drôle).

5. Où observer le Parisien « hard core » ?

Le comble du parisianisme est de ne pas habiter à Paris, mais plutôt une autre capitale comme Berlin, Londres, New York, Shanghai.
Le parisien « hard core » peut aussi être déniché en province, à la campagne, avec un pied à terre à Paris, dans les cas les plus pathologiques...

mercoledì 10 novembre 2010

Pour craquer "bio"



Rendez-vous au coeur de Pigalle et plus exactement au 40 rue Jean-Baptiste Pigalle pour se réchauffer dans l'univers rose bonbon de chez Chloé.S.
Ultra glamour, ce salon de thé propose de très chic cupcakes à base d'ingrédients biologiques.
Fabriqués avec amour dans un esprit totalement contes de fée, ils s'associeront parfaitement à un chocolat chaud fumant.

Chloé Saada propose des recettes qui varient chaque jour selon les produits du marché. Mais également des cupcakes salés, ou encore sans sucre et d'autres sans gluten. Enfin, pour les plus téméraires, des cours sont également proposés !

Dans le XVIIIème arrondissement, les gourmands pourront se retrouver chez Autrement sucré.
Au 17 de la rue Custine, une patisserie-salon de thé qui propose des créations bio de grande qualité.
Pourquoi ne pas succomber à l'exquise tarte au citron meringuée accompagnée d'un jus de fruits frais ?

On peut également aller savourer les incroyables cookies bio de chez Laura Todd.
Son restaurant bio situé 81 rue de Breteuil dans le XVème vous offre la possibilité de déguster autour d'une boisson les célèbres cookies durant l'après-midi.
Mais les franciliens ont aussi leurs adresses !

Et notamment le salon de thé Graine de gourmandise au 68 rue de Paris à Maisons-Laffite dans les Yvelines.
Ce salon veille à respecter son engagement écologique depuis sa construction jusque dans ses ustensiles de cuisine ! Une fois installés, vous pourrez savourez divers thés, jus de fruits, café ou sodas biologiques.
Ainsi que des gourmandises élaborées à partir de produits de saison et majoritairement bio.

A Lille, L'Angelière offre une carte de produits bio mais aussi éthiques et artisanaux. Pou passer un moment réconfortant au 17 de la rue du Plat, in ne faut pas hesiter à à découvrir la multitude de cafés et de thés éthiques proposés.
Mais aussi les boissons aux plantes sans théine et les plaisirs lactés au lait de vache ou d'avoine. Du pur plaisir quand on sait que ce salon de thé-patisserie est également une chocolaterie !

A Bordeaux, le Samovar est connu pour être un lieu atypique qui mêle les rencontres, les causeries et la dégustation.
Devant votre chocolat chaud, libre à vous de vous plonger dans un des nombreux livres mis à votre disposition.
Cet endroit à l'ambiance familiale et aux produits gourmands, vous attend dans la charmante rue Camille Sauvageau...

Les Marseillais ne sont pas en reste grâce au Green Bear Coffee.
Au 17 rue de Glandevès, l'engagement est grand et sincère, c'est pourquoi ils ont choisi de vous offrir le meilleur service tout en réduisant leur empreinte carbone. Une bonne raison pour transformer votre après-midi pluvieux en gouter écolo.
Un smoothie ou un jus de fleurs sans sucre ajouté ça vous dit ?
Côté dessert, la maison met à votre disposition, entre autres, cheesecakes, brownies, muffins ou salades de fruits.

A Lyon, le restaurant bio Soline est aussi un salon de thé. Dans une ambiance aux couleurs fruitées, Soline propose une cuisine variée et équilibrée, bio à 91%.
Des thés de qualité et des gourmandises originales à déguster dans le coin détente, idéal pour méditer, lire ou se ressourcer.

Enfin les Nicois pourront décourvir un gouter 100% bio et certifié Ecocert depuis 2005 chez Bio et Cie.
Un restaurant-salon de thé à retrouver 12 rue Alberti.

domenica 7 novembre 2010

Angel, un profumo dolcissimo



La storia

Il flacone sarà una stella, il colore sarà il blu e il profumo evocherà l'infanzia e la femminilità".
Come anello, nella moda o negli accessori la stella ispira tutte le creazioni di Thierry Mugler.
L’origine di questo fascino? Le notti trascorse a guardare le stelle, quando era bambino.

La fragranza

La fragranza immaginata da Thierry Mugler era così audace ed originale che sono stati necessari più di 608 tentativi per arrivare al profumo che conosciamo oggi.
Thierry Mugler fu uno dei primi ad integrare nella profumeria gli odori di cioccolato o di caramello.
Angel è la prima fragranza gourmande che evoca l'infanzia e che non contiene nessun fiore!

Il flacone

Nel 1990 tutti i maestri vetrai consultati per realizzare questo flacone dissero che il progetto era utopistico.
Solo gli artigiani vetrai Brosse accettarono la sfida.
Furono necessari ben due anni per mettere a punto un macchinario speciale. Ma sei settimane prima del lancio ci si rese conto che i primi flaconi prodotti non corrispondevano al progetto.
Dopo aver effettuato numerosi controlli tecnici si scoprì che la caua era una semplicissima corrente d'aria...
Il macchinario fu rimesso in moto ed flacone di Angel poté essere prodotto.

Ho trovato un commento, che condivido al cento per cento, sul profumo Angel nel blog che parla di profumi, prodotti di bellezza e di lusso
http://www.graine2beaute.com , redatto da Alexandra.

J'ai eu mon premier coup de foudre parfumé lorsque j'avais 17 ans, je voulais m'offrir mon premier parfum et me suis rendue seule à la Parfumerie. L'étoile bleue capta immédiatement mon regard; je me suis dirigée vers elle, l'ai portée directement à mon nez et là... tous mes sens se sont affolés, une explosion d'émotion traversa mon corps de la tête au pied ... Cette sensation de pure extase me mena tout droit en caisse! Que j'étais fière... Angel c'était moi et personne d'autre!
Hélas, je ne fus pas la seule à ressentir cette alchimie du bonheur puisque qu'à l'heure actuelle, Angel est l'un des parfums les plus vendus au monde :'(

Bref, Thierry Mugler a récemment lancé "Les Parfums Corps". Doté du - Attention, Hum Hum - Système moléculaire IDS Intense Diffusion System®, Angel devient un parfum intelligent, parce que Oui, les molécules d'Angel ont un cerveau!
Plus sérieusement, cette technologie permet de retarder l'évaporation du parfum en le réactivant tout au long de la journée grâce aux variations de chaleur du corps et par le doux frottement d'un vêtement sur la peau.
Le simple fait de porter la crème pour le corps me dispense de la gestuelle-parfum. La fragrance est vraiment longue tenue!
Mais alors pourquoi payer 55€ un flacon de parfum alors que les prix des "Parfums Corps" débutent à 21€?

lunedì 1 novembre 2010

Amanda Knox ispira un film di Hollywodd




Il dramma di Perugia e i suoi inquietanti protagonisti ispirano il cinema.
La studentessa Amanda Knox, condannata a 26 anni di carcere insieme al fidanzato Raffaele Sollecito, è diventata dunque un personaggio cinematografico.

L’uccisione della studentessa Meredith Kercher, ha reso inevitabilmente popolare Amanda Knox.
Il caso di cronaca appassionò milioni di italiani, ma non solo.
La notizia arrivò anche in America, viste le origini di Amanda e anche lì si parlò tantissimo di questo caso.
Hollywood non si è fatta scappare l’occasione di creare un bel film sull’intera vicenda dal titolo “Trues stories: The trials of Amanda Knox”.

Le riprese sono già iniziate nella zona di Rieti e nelle vesti dell’assassina Amanda è stata scelta l’attrice americana Hayden Panettiere.
Sono apparse le prime foto dell’attrice nei panni di Amanda ed incredibilmente somiglia davvero tantissimo al personaggio della realtà.
Con i capelli più corti e più scuri, la Panettiere è diventata Amanda.
Nel ruolo di Raffaele Sollecito è stato invece scelto l’attore Paolo Romio.

Quello che impressiona di più è proprio notare una grande somiglianza degli attori con i personaggi reali della vicenda, il film in questo modo assume una credibilità ancora maggiore.
Sul caso della Knox c’è anche un altro regista che ha voluto dedicarsi a questa vicenda. Michael Winterbottom si è ispirato al libro “Angel Face: The True Story of Student Killer Amanda Knox” e, con l’attore Colin Firth, sta lavorando a questo nuovo progetto.