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domenica 29 marzo 2009

La biografia ufficiale di Michelle Obama


Michelle Obama. First Lady della speranza
Elizabeth Lightfoot
Casa editrice: Ed. Nutrimenti
Anno 2009 -
300 pp. - 18,00 euro
Genere: Biografia

Dopo aver conosciuto Mr Obama attraverso le innumerevoli biografie – autorizzate e non – pubblicate dal giorno della sua candidatura a Presidente degli Stati Uniti a oggi, è finalmente arrivato nelle librerie italiane l’ufficialissimo ritratto dell’altra prestigiosa inquilina della Casa Bianca: Michelle Obama.
Salita alla ribalta con il marito in poco più di due anni, la prima first lady afroamericana sembra confermare l’abusato detto “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”.
Una donna che, in questo caso, si è raccontata in tutte le sue sfaccettature e senza filtri alla giornalista americana Elisabeth Lightfoot, cronista dell’autorevole Associated Press.
Un’opera documentata e completa, questa, che racconta la vita di Mrs Obama in un viaggio attraverso i ricordi: dall’infanzia proletaria nella famigerata South Side di Chicago agli studi di legge a Princeton e Harvard, passando per l’incontro con Barack e la costruzione di un amore e una famiglia insieme, fino al successo ottenuto alle recenti elezioni. Michelle si confronta con il suo personale American Dream con serietà e ironia, alternando affermazioni maliziosamente irriverenti – alla domanda «Qual è l’accessorio moda che più le dona?» lei ha risposto (in pendant con una nota canzone di Bryan Adams): «L’unica cosa che mi sta bene addosso è Obama » – a ragionamenti sulle questioni che più le stanno a cuore, come la volontà di conciliare il ruolo di madre e moglie con quello di “asso nella manica” di Barack.
Ne emerge una figura forte e determinata, che non è disposta a rinunciare alla propria femminilità: dietro le mise eleganti che l’hanno già trasformata in icona di stile, Michelle porta ben stretti alla vita i pantaloni, tanto che perfino il presidenziale consorte l’ha soprannominata The Boss. E se lo dice lui...

venerdì 20 marzo 2009

Madri e figlie..







Madri e figlie..
E' il rapporto più forte, determinante, controverso.
E non sempre si rivela idilliaco.
Tre romanzi ne indagano gli aspetti più crudi, duri, bizzarri...






La ballata d'Iza
La ballata di Iza di Magda Szabò (Einaudi)

In una nuova edizione, il romanzo mette in luce un controverso rapporto tra madre e figlia che ha come sfondo la storia dell’Ungheria.
Alla morte del padre, la giovane convince la madre a trasferirsi da una piccola cittadina di provincia a Budapest. Qui cerca di cancellare nell’anziana qualsiasi traccia del passato costringendola in un innaturale isolamento.
Da leggere se vuoi scoprire fino a che punto possa essere difficile immedesimarsi nella propria madre.
Quanto costa: € 11,50


Io non amavo mia madre
Io non amavo mia madre di Enrichetta Buchli (Antigone edizioni)
Rachele sente la necessità di scrivere lettere alla psicoanalista che l’aveva aiutata a superare la morte della madre.
In questo modo lascia emergere ricordi traumatici del suo rapporto con la donna gravemente disturbata.
L’analista le risponde commentando i suoi stati d’animo in un libro in cui psicanalisi e letteratura si confondono all’unisono.
Da scegliere se vuoi addentrarti nei misteri della psiche approfittando di una chiave di lettura molto personale.
Quanto costa: € 15


Di madre in figlia
Di madre in figlia di Helen Epstein (Forum editrice)
Il libro è una coinvolgente biografia familiare al femminile che racconta quattro generazioni e, nello stesso tempo, la storia degli ebrei nell’Europa centro-orientale.
Tra personaggi femminili delicati e vibranti, il tentativo dell’autrice è mettere a fuoco il ritratto della madre.
Da leggere se ti appassiona percorrere a ritroso i rapporti familiari in un’ottica assolutamente femminile.
Quanto costa: € 22

domenica 15 marzo 2009

www.chiavidilettura.com


Il nome è avvincente e l’iniziativa ancora di più.

E' cominciata il 12 marzo una vera e propria caccia al tesoro on line, che dagli infiniti luoghi virtuali del web condurrà nelle le strade di Milano tra gli angoli più caratteristici della città alla ricerca delle parole perdute.

Ogni giorno un quesito nuovo da risolvere vi condurrà nel luogo in cui è stata nascosta la “chiave” che aprirà uno scrigno pieno di tesori. E, come in ogni gara che si rispetti, il premio è davvero prezioso: tanti, tanti libri della nuova narrativa contemporanea firmata ARPANet.

Su http://www.chiavidilettura.com/ è già on line il primo indizio.
Pronti? Partenza… via!

martedì 3 marzo 2009

Il verde va con tutto

Il verde va con tutto
Blanchard Tamsin
Casa editrice: TEA Anno 2009 - 368 pp. -
12,00 euro
Genere: Manualistica
Acclamato come il manifesto della perfetta eco-fashionista, questo libro ha un mantra che recita più o meno così: “ Il verde è il nuovo nero”.
Scritto dalla giornalista di moda Tamsin Blanchard, attualmente style director al Telegraph Magazine, potrebbe essere definito come una “summa ecologica” di consigli pratici su come vestirsi, risparmiare, riciclare, decorare, arredare… in nome di una coscienza verde.

Largo quindi agli indirizzi ad hoc, siti web e curiosità su abiti e accessori in materiale organico e riciclabile, cosmetici non testati sugli animali, elettrodomestici e prodotti per la casa a basso impatto ambientale.
La scoperta vera, però, è che un’anima “verde” non implica necessariamente un guardaroba triste, all’insegna della canapa o del cotone… anzi: si inizia con un bel repulisti del proprio armadio dei capi meno “etici” (leggi pelle) per poi dare il via libera al vintage e al riciclo eco-glamour.

A testimoniare come questo trend sia diventato uno stile di vita davvero cool ci sono le esperienze di celebs del calibro di Stella McCartney, stilista portavoce del vivo-eco per eccellenza, seguita a ruota da Kate Moss, Natalie Portman e dalle eco-amiche Madonna e Gwyneth Paltrow. Bonus extra: la passionale dichiarazione d’amore per tutto ciò che è equo & solidale – nella convinzione che si possa cambiare il mondo con stile –, fatta dalla modella Lily Cole nell’introduzione al libro.

Una guida preziosa da tenere sempre in borsetta, in ecopelle, of course!

sabato 28 febbraio 2009

Amis-Amies, le nouveau livre de Tomi Ungerer

Tomi Ungerer!
Ses best-sellers, qui ont enchanté des générations d'enfants : Les Trois Brigands, Pas de baiser pour Maman sont des contes très particuliers.

Aujourd'hui, le nouvel ouvrage de Tomi Ungerer, Amis-Amies, vient de paraître.

Et Les Trois Brigands, l’un de ses succès, est adapté au cinéma.

L'occasion de découvrir cet homme étonnant : dessinateur, auteur, sculpteur, caricaturiste, collectionneur de jouets…, artiste polyvalent.

Mais cet Alsacien est avant tout un homme engagé, profondément humain.

J'ai envie de vous faire partager mon coup de cœur pour lui et pour toute son œuvre : d'abord à travers son parcours fascinant de dessinateur, puis en vous faisant (re)découvrir quelques-uns de ses ouvrages qui ont fait le tour du monde... et enfin, la genèse du film Les Trois Brigands. C'est parti pour un voyage dans l'enfance... toujours d'actualité !



Un livre pour se distraire

L'histoire :
A 58 ans, Charlotte peut dire qu'elle a réussi sa vie professionnelle.
Elle dirige avec succès une société de communication. Mais côté vie privé, c'est pas le pied ! Quittée par son mari après 30 ans d'union, évidemment pour une femme bien plus jeune, elle vit mal sa nouvelle solitude.
Jusqu'à ce qu'elle se pique au jeu de la séduction sur un nouveau site de rencontres très en vogue, Loveparadise.com.
L'amour n'a pas d'âge, mais les amoureux en ont un !

Après Pretty Man, son premier livre, Ariel Ricaud nous replonge avec romance dans la vie d'une quinqua bien dans sa peau, mais pas toujours dans son cœur.
Charlotte a beau avoir 58 ans, des enfants et une belle carrière, elle n'en est pas moins une ado lorsqu'il s'agit d'amour.
Le livre est drôle, nous tient en haleine, et sent l'histoire vécue ! Un bel hommage à l'espoir. Tout peut arriver, même après 50 ans.
Love-paradise.com, d'Ariel Ricaud, éd. Fleuve noir.

sabato 21 febbraio 2009

Le figlie di Lilith


Le figlie di Lilith di Valeria Palumbo
Casa editrice: OdradekAnno 2009 - 184 pp. - 16,00 euro

Genere: Saggio
Le figlie di Lilith offre un contributo seducente alla bibliografia di genere femminile, con la sua rassegna appassionante di eroine che, nel corso di un secolo, hanno influenzato culture, superato limiti e aperto la strada all’emancipazione.

Donne che rivoluzionando la loro vita hanno inciso profondamente nella nostra.

L’autrice posa il suo sguardo soprattutto sulle figure più trascurate dalla Storia, “le figlie di Lilith”, appunto, partendo dall'assunto che sia stata proprio lei la prima moglie di Adamo, un demone pronto a distruggere gli uomini a cui si avvicinava e con cui si accoppiava.

Tra prostitute d’alto bordo, dive stravaganti ma anche scrittrici, artiste e muse di intellettuali, emerge la figura sfaccettata della femme fatale. E così ci ritroviamo immerse - da spettatrici privilegiate - nelle vite de La bella Otero, Lola Montez, Clara Bow, Colette, Liala e Theda Bara; messe al corrente di segreti intimi, manie, capricci e scandali. Raccontando la vita di queste dive seducenti, il libro celebra in modo magistrale la loro influenza sull'emancipazione femminile in Occidente e non solo (pensate a Bollywood).

Una lettura consigliata, non solo per le quote rosa.

mercoledì 18 febbraio 2009

Vampiri & compagnia


Il sangue nero del vampiro, di Valerie Stivers,
Vertigo Pink Newton Compton (9,90 euro)

Kate McAlliston, giovane studentessa, accetta di lavorare come stagista presso una prestigiosa rivista di moda.
Tra angherie e umiliazioni Kate riesce comunque a emergere, ma all’improvviso viene assalita dal terribile sospetto che l’intero staff sia composto da vampiri.

Un romanzo divertente e leggero, tra Buffy l'ammazzavampiri e Il diavolo veste Prada:
il sangue non è mai stato così di moda!

giovedì 24 luglio 2008

La Sicilia del Gattopardo

Visitando Villa Boscogrande, Palazzo Valguarnera e la Kalsa di Palermo, o Santa Margherita di Belice, Palma di Montechiaro e Cutò che sono stati gli scenari del Gattopardo, ci si sente protagonisti del libro e trasportati nella realtà di Tomasi di Lampedusa.
Quest’anno Palermo ha festeggiato il 50 esimo anniversario della morte del principe scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del celebre Gattopardo.
Anche se non è rimasto molto dell'atmosfera di sfarzo ed austerità data dai grandi palazzi nobiliari e dagli innumerevoli conventi, il capoluogo siciliano filtra ancora un po’di quegli ambienti grazie agli scenari del romanzo ed oggi, visitando quei luoghi, si può immaginare di essere al tempo di Giuseppe Tomasi o protagonisti del Gattopardo.
Della casa natale dello scrittore, Palazzo Lampedusa, è rimasto il muro perimetrale che ne fanno intuire la vastità e di come i grandiosi interni siano stati fonte di ispirazione per le case dei Salina che compaiono nel libro.
A far da “controfigura” a quella che doveva essere la Villa Salina ai Colli, in realtà Villa Lampedusa, è la vicina Villa Boscogrande, oggi luogo di ricevimenti di prestigio che offre splendidi saloni, una bella scalinata e la terrazza della sequenza iniziale del film di Visconti.
La famosa scena del ballo è stata girata invece a Palazzo Valguarnera, gioiello tutto da ammirare che, rispetto a quel periodo, è addirittura migliorato, diventando una delle dieci case private più belle al mondo.
L’austera facciata, i magnifici saloni, la sala da ballo e degli specchi, gli arazzi, i cristalli, i lampadari , i ritratti, il terrazzo sulla piazza e il cortile per le carrozze lasciano davvero senza fiato.
Il feudo dove i Salina si recavano per la villeggiatura, la Donnafugata del romanzo, è inventato ma ispirato a due luoghi cari allo scrittore: come palazzo è Santa Margherita di Belice, come paese è Palma di Montechiaro, dove si trova il monastero di Santo Spirito in cui il Principe di Salina si reca in visita e dove ancora oggi le monache preparano i dolci alla mandorla con la stessa ricetta descritta nel libro.
E’ il Palazzo Filangeri di Cutò, invece, ad ospitare un Museo del Gattopardo con il manoscritto originale, i vestiti d’epoca, i manifesti e le cere dei personaggi. Le scene di battaglia tra le camicie rosse garibaldine e l’esercito borbonico sono state girate nella Kalsa, il cuore della Palermo di un tempo, dove Tomasi visse mentre scriveva il romanzo e dove si trovano diversi luoghi citati, come la Chiesa della Catena alle Mura delle Cattive.
Visconti non ebbe bisogno di ricostruire nulla perché le case semidistrutte erano già una scenografia perfetta.
Oggi la Kalsa brilla di una nuova vita grazie agli interventi di restauro di case e palazzi che danno luogo a nuovi spazi per musei, gallerie, b&b e teatri, a rendere omaggio al grande Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Informazionihttp://www.siciliain.it/http://www.parcogattopardo.com/

Santa Precaria, romanzo di realtà sociale e ambientale



Mimmo e Caterina sono due precari nel campo dell’informazione. Attorno a loro colleghi cinici e arrivisti. Il confronto con questo mondo, però, li costringe a tirare fuori le unghie…
“Santa precaria”! Un titolo che già anticipa il tema del libro con singolare precisione nella sua sinteticità.
Perché essere precari vuol dire passare per angherie dei superiori, essere sottopagati, svolgere quei compiti che poco hanno a che vedere con il campo della formazione.
Precari, quindi, santi perché sottoposti al “martirio”. Ma per parlare di questo libro, bisogna inevitabilmente partire dall’autrice.
Raffaella R. Ferrè è ancora giovane con i suoi 25 anni, eppure la vita da precaria la conduce già da parecchio tempo. Le collaborazioni con diversi giornali, un po’ di pubblicazioni su qualche rivista, e nel mezzo gli studi universitari di “scienze della comunicazione”. Ed un blog (www.santaprecaria.com/blog/) in cui racconta le sue vicissitudini lavorative, oltre che sé stessa.
Una precaria dunque. E per chi avesse ancora dubbi se il libro abbia degli spunti autobiografici, la frase all’inizio del romanzo, tratta dal film “Le mani sulla città”, di F. Rosi, chiarisce ogni cosa: “I personaggi e i fatti qui narrati sono immaginari. È autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce”.È solidamente vero, infatti, il sud che l’autrice descrive come ambiente sociale, ed è altrettanto reale il mondo lavorativo in cui i personaggi si muovono, ma quest’ultimo potrebbe benissimo essere anche il nord Italia. I protagonisti del libro si chiamano Mimmo e Caterina, entrambi vivono ad Avellino.
Il primo, che da bambino ha assistito alla morte del padre, camorrista della zona, è collaboratore sottopagato di un piccolo quotidiano.
La seconda è stagista presso la tv locale, Telesud.
Un libretto universitario di “scienze delle comunicazione” con 9 esami, e la collaborazione con la tv tramite l’università racchiudono le attività della sua vita, mentre dal suo passato affiora qualche vicenda torbida di cui è stata vittima in famiglia.In comune hanno due cose: il lavoro sottopagato, nella speranza di trovare un giorno una stabilità lavorativa, e le case popolari in cui vivono, costruite dopo il terremoto degli anni ’80.
Attorno a loro, un ambiente di lavoro dove tutti sembrano essere pronti a far fuori il prossimo pur di guadagnare una posizione migliore. È questo il caso dei giornalisti di punta della tv di Caterina: Paolo, alla soglia del matrimonio, ma che non perde mai l’occasione per avere qualche avventura, mette gli occhi anche su Caterina. E poi Tiziana, il vero capo della protagonista. Quest’ultima è entrata giovane nell’emittente grazie alla sua presenza fisica e con strumenti che verosimilmente non hanno a che vedere con le competenze giornalistiche.
Così si trova continuamente a fare i conti, oltre che con l’età che avanza, con le possibili pretendenti alla sua poltrona che si affacciano nell’emittente, tra cui la stessa Caterina che deve subire tutte le sue angherie.I due protagonisti sono però diversi dagli altri personaggi: non sono arrivisti a tutti i costi e non sono cinici.
Il confronto con questo mondo li costringe a tirare fuori le unghie, ma soltanto uno dei due riuscirà a sopravvivere.
Un libro piacevole, dunque, scritto bene, e che strappa anche qualche risatina ironica al lettore. Inoltre tratta il tema della precarietà senza retorica, ma anzi in maniera realistica e dal punto di vista (verrebbe da dire privilegiato, ma stonerebbe accanto alla parola precario) di chi la precarietà la vive già da tempo.

Titolo: Santa Precaria
Autore: Raffaella R. Ferré
Edizioni: Stampa Alternativa
Collana: EreticaPrezzo: 12,00 euro