lunedì 6 aprile 2015

Al Capone, Scarface, il nemico pubblico numero uno



Il noto gangster italo-americano Alphonse Gabriel Capone nasce nel quartiere di Brooklyn, a New York (USA) il giorno 17 gennaio del 1899, da genitori emigranti provenienti da Castellammare di Stabia, in Campania.
La madre è Teresa Raiola, sarta, il padre, barbiere, è Gabriele Caponi (il cognome di Al viene modificato presumibilmente per errore dall'anagrafe americana).
Al Capone cresce in un ambiente degradato e prende presto contatto con piccole gang di microcriminalità minorile; tra i suoi compagni di scuola c'è Salvatore Lucania, meglio noto come Lucky Luciano. 
Alphonse viene espulso dalla scuola in seguito alle percosse perpetrate ai danni di un docente: entra in seguito nella banda dei "Five Pointers" di Frankie Yale.
In questo periodo gli viene affibbiato il soprannome di "Scarface" (faccia con cicatrice) a causa di una vistosa cicatrice sulla guancia causata da una coltellata inferitagli da Frank Galluccio.


Lavorando per Frankie Yale, Capone viene arrestato una prima volta per reati minori; in seguito uccide due uomini, ma nessuna accusa viene mossa contro di lui, protetto dall'omertà. Dopo aver gravemente ferito un membro di una banda rivale, nel 1919 Yale lo allontana per far calmare le acque, mandando Capone a Chicago, nell'Illinois. 
Nella sua nuova base operativa, Al Capone si mette al servizio di Johnny Torrio, discepolo di Big Jim Colosimo.
Torrio gli affida la gestione delle scommesse clandestine e Al Capone diventa il suo braccio destro, prendendo la direzione di tutte le attività illegali della banda. 
Ma una lunga tregua tra bande rivali viene violata: Torrio é ferito in un attentato.
Il comando passa ad Al Capone, con il consenso anche della banda rivale di Chicago: il suo soprannome ora è "the big fellow" (il bravo ragazzo).
L'idea innovativa e vincente per Capone è quella di investire parte dei ricavati delle attività illegali, in attività legali, separando la gestione contabile: cio' porta all'organizzazione rilevanti guadagni leciti che coprono quelli illeciti. 

Sono gli anni del proibizionismo: Al Capone può tranquillamente controllare la distribuzione e il commercio degli alcoolici, grazie alla corruzione degli ambienti politici.
Tra i politici pagati c'è anche il primo cittadino, il sindaco William Hale Thompson, Jr. ("Big Bill"). 
Chicago ad un certo momento è sotto i riflettori di tutti gli Stati Uniti per l'alto tasso di criminalità e per l'impudenza ormai leggendaria delle gang. 
Nessuna accusa formale raggiunge Al Capone che viene considerato il personaggio di spicco della malavita organizzata di Chicago.
Una delle pratiche ricorrenti di Capone è quella di ordinare numerosi omicidi (sovente le vittime sono testimoni di altri crimini commessi) che avvengono prendendo in affitto un appartamento di fronte all'abitazione della vittima e facendola colpire con fucili di precisione da abili tiratori scelti.
Sebbene nel frattempo Al Capone si sia trasferito in Florida, è lui il mandante della famigerata "strage di San Valentino": il 14 febbraio 1929 quattro uomini di Capone, travestiti da poliziotti, irrompono in un garage al numero 2212 di North Clark Street, indirizzo del quartier generale di George "Bugs" Moran, il suo principale concorrente nel mercato degli alcolici; i sette presenti vengono allineati lungo un muro, come per un normale controllo di polizia e subito fucilati con colpi alla schiena. L'episodio viene ricordato ancora oggi come uno dei più cruenti regolamenti di conti malavitosi.
Nella storia di questo famigerato criminale c'è anche un gesto che appare caritatevole: durante la gravissima crisi economica del 1929, in cui milioni di americani sono soffrono la fame, Capone ordina che le sue aziende che operano nel campo della ristorazione e dell'abbigliamento, distribuiscano gratuitamente cibi e vestiti ai più bisognosi.
Tuttavia l'espansione dell'impero della Malavita prosegue con violenza arrivando anche a conquistare con le armi nuovi insediamenti: il sobborgo di Forest View viene ribattezzato "Caponeville", un luogo dove gli uomini della banda girano armati per le strade come una forza di polizia. 
Nello stesso luogo, sempre nel 1929, accade che Al Capone venga arrestato per possesso illegale di un'arma da fuoco, ma presto rilasciato.

Nel 1930 Al Capone è nella lista dei maggiori ricercati dell'FBI e viene dichiarato "nemico pubblico numero 1" della città di Chicago. Catturare Capone e incriminarlo per i gravi reati di cui è l'istigatore è impossibile.
Mentre l'America dibatte sulla possibilità di tassare i redditi provenienti da attività illecite una squadra di agenti federali dell'ufficio delle imposte, comandata da Elliot Ness e composta da un pool di super-esperti e incorruttibili funzionari, indaga sulle attività di Al Capone. 
Sono gli  "Intoccabili": la loro storia viene raffigurata nel film "The Untouchables" del 1987 diretto da Brian De Palma (Elliot Ness è interpretato da Kevin Costner; nella squadra ci sono Andy Garcia e Sean Connery, vincitore dell'Oscar come attore non protagonista; Robert De Niro veste i panni di Al Capone).


Al Capone ha ispirato i due "Scarface". A sinistra, Tony Montana, ganster e trafficante di droga di origini cubane intepretato da Al Pacino nel 1983 nella pellicola di Brian de Palma ambientata negli Anni '80. E a destra, Antonio "Tony" Camonte, nel film del 1932 di Howard Hawks, che racconta la vita criminale nella Chicago del proibizionismo.

Gli intoccabili, sempre alle costole di Capone, analizzano ogni più piccolo movimento finanziario sospetto senza arrivare però a nulla: nulla infatti è direttamente intestato a Capone, il quale agisce sempre attraverso prestanome. 
Viene sfruttato un piccolissimo errore, un minuscolo foglietto di carta nel quale compare il nome di Al Capone. 
Il foglio diventa la chiave di volta dell'intera indagine e viene sfruttato per arrivare ad altre prove e alla fine ad un vasto impianto accusatorio. 
Al Capone viene rinviato a giudizio per evasione fiscale, con ben ventitre capi d'accusa.
In ambito processuale gli avvocati difensori propongono un patteggiamento, che tuttavia il giudice rifiuta. 
Capone allora corrompe la giuria popolare però questa all'ultimo istante, la sera prima del processo, viene sostituita completamente. 
La nuova giuria raggiunge un verdetto di colpevolezza solo per una parte dei reati di cui Capone è accusato, sufficiente perché gli venga assegnata una condanna a undici anni di carcere ed una sanzione economica di 80 mila dollari.
Viene inviato ad Atlanta, in Georgia, in uno dei carceri statunitensi più duri. Al Capone grazie alla corruzione  ottiene lussi e privilegi. 
Dal carcere continua a gestire i suoi interessi. 
Viene allora trasferito nel noto carcere di Alcatraz, isola al largo di San Francisco (California): tutti i contatti con l'esterno vengono interrotti e Capone segue dunque le regole di una buona condotta.

Mentre è ad Alcatraz gli vengono diagnosticati i primi segni di una forma di demenza causata dalla sifilide, contratta in precedenza. 
Viene così internato in una struttura ospedaliera carceraria. 
Viene liberato nel 1939 e si ritira in Florida.
In seguito ad un colpo apoplettico e dopo una breve agonia Al Capone muore di arresto cardiaco il  25 gennaio 1947 a Miami.


La rivista Esquire ha riconosciuto il contributo che Capone ha dato alla moda, assegnandogli una terza posizione nella classifica degli uomini più eleganti di sempre.

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