sabato 31 maggio 2008

Lenny Kravitz sceglie Gucci!



E' ufficiale: Lenny Kravitz e il suo gruppo porteranno gli abiti della collezione Gucci Uomo Autunno-Inverno 2008-2009.

Questa collezione, di ispirazione rock n’roll, è caratterizzata dalla ricchezza e dall'associazione di materie: lo stile è casual e l'eleganza ha un tocco provocatorio.

Sexy, irriverente ed irresistibilmente moderna, è la collezione ideale per la rock star.

Il mitico cantante ha affermato: “L’ispirazione della collezione corrisponde perfettamente alla Love Revolution.”
Frida Giannini e Lenny Kravitz hanno scelto insieme i modelli che il cantante indosserà durante i concerti: pantaloni attillati, lunghe sciarpe e stivali con le frange verranno associati a pezzi famosi di Gucci come il blouson in pelle.

"Coffe.it" di Alessi: novita' primavera estate 2008




Novità dell' Officina Alessi primavera estate, 2008
"coffee.it" design Wiel Arets, 2008

Il progetto "coffee.it": un piacere per il gusto e per la vista!


All’inizio del 1600 furono i Veneziani ad importare l’usanza di bere caffè, tanto che la prima caffetteria nasce proprio a Venezia intorno alla metà dello stesso secolo.
Il consenso di pubblico fu immediato e in breve tempo la produzione di macchine da caffè si moltiplicò.


Alessi vanta una preziosa storia relativa a questa formidabile "macchina", annoverando nel proprio catalogo una serie di caffettiere d’autore che ancora oggi fanno la storia di questo casalingo: Richard Sapper con la "9090" e la "ARS09", Riccardo Dalisi con la Napoletana, Aldo Rossi con "La conica", "La cupola" e la "Ottagono", King-Kong con "Mix Italia".
E ancora Michael Graves con "Pellicano" fino alla "PINA" di Piero Lissoni.
Ma la storia continua.


Oggi diamo il benvenuto a "coffee.it" la caffettiera espresso che rientra in un progetto più ampio dedicato a strumenti per la cucina.
Tra questi il cavatappi "screw.it", il macinapepe "pepper.it" e il macinasale "salt.it".
Artefice di questo successo annunciato è l’olandese Wiel Arets, poliedrico designer che ha già messo a segno una serie di importanti realizzazioni.


Il primo grosso impegno tra Arets e l’azienda di Crusinallo risale al 2003 con il servizio da tè e caffè in argento del metaprogetto "Tea & Coffee Towers".


Lo scorso anno, in collaborazione con l’azienda svizzera Laufen Bathrooms e la finlandese Oras è stato presentato il secondo progetto ALESSI dedicato alla stanza da bagno: "ILBAGNOALESSI Dot".
Ma è stato il frullatore "mix.it", presentato lo scorso autunno, a fare da apripista a piccoli elettrodomestici firmati da Wiel Arets.
Questo architetto-designer olandese progetta delicate sculture per cucine modern
Oggetti pratici, funzionali e belli. La caffettiera espresso "coffee.it" racconta una pratica progettuale semplice ed espressiva.


Wiel Arets tende alla regolarità delle parti ricercando però in modo elevato una spiccata complessità intellettuale.

Una grande sensibilità nell’uso dell’acciaio e una forte inventiva ne fanno un designer capace di produrre forti aggregazioni energetiche.


La caffettiera, da 3 o 6 tazze, presenta corpo in acciaio, mentre manico e coperchio sono in materiale plastico (PPO).
Niente è più esaltante che una tazza di caffè preparata con cura. E se in Italia il caffè è un culto insostituibile, un break con "coffee.it" è un piacere doppio.


Un piacere per il gusto e per la vista!


La mia carissima crema inglese



Per cominciare bene il week end, ecco qua' la mia ricetta preferita e facile da fare.
E' la crema inglese! Mi ricorda tanti pomeriggi golosi..
Deliziosa con torte, gelati, crostate, frutta, a me piace tutta sola !
Oltre a completare una ricetta, la crema inglese permette di addolcire l’acidità di un dolce o di mettere in risalto il sapore di un dessert grazie al suo aroma vanigliato.
In Italia si usa spesso fredda e liquida, mentre in Inghilterra viene chiamata « Custard Cream », e viene servita calda e più densa.
Ricetta
Si fa con del latte, dei tuorli, dello zucchero e della vaniglia, e della farina, secondo le ricette, (io a volte la metto) e molta pazienza!
Tempo di preparazione : 10 min cottura : 10 min Costo : EconomicoOrigine : Francia

Ingredienti per 6 persone:
1 litro di latte intero, 2 baccelli di vaniglia, 8 tuorli, 200g di zucchero.
Scalda il latte con i baccelli di vaniglia incisi nel senso della lunghezza.
In una terrina, fai montare leggermente i tuorli con lo zucchero poi versa il latte caldo progressivamente, senza smettere di mescolare.
Rimetti a cuocere a fuoco basso, mescolando con una spatola.
La crema è cotta quando la crema rimane sulla spatola.
Versa nella terrina e lascia raffreddare.
Mescola prima di servire.

Puoi passare un dito sul dorso di una spatola di legno intinta nella crema: quest’ultima è cotta quando la traccia rimane visibile. Altrimenti, devi continuare la cottura mescolando continuamente con una spatola.
Devi far cuocere i tuorli senza portarli a ebollizione. La cottura deve avvenire tra i 69°C e gli 85°C, se la temperatura è più alta otterrai una crema più spessa.

Conservazione
Per conservare al meglio la crema, devi versarla in una terrina e immergerla in acqua molto fredda, continuando a mescolare finché non si sarà raffreddata completamente.
Sarà ancora più cremosa se la metti in frigo per 24 ore prima di usarla. Dunque, avviso ai golosi.. pazienza!
Se la copri ermeticamente con della pellicola alimentare, puoi conservarla in frigo fino a 3 giorni.
A me non capita mai!!

Varianti
Puoi cambiare il colore e il gusto della crema inglese, aggiungendo della menta o del cioccolato, ad esempio, per accompagnarla al dolce che vuoi. La crema inglese è anche alla base del gelato!
Il vero gelato alla vaniglia altro non è che una crema inglese messa in una turbina e fatta raffreddare!
E il gusto è molto migliore dei gelati a base di panna.... Anche se per una consistenza più cremosa, puoi aggiungere comunque un po’ di panna (e mescolare bene) prima di congelarla.

giovedì 29 maggio 2008

Gwen Stefani festeggia il compleanno di suo figlio


La cantante, che aspetta il suo secondo figlio dal marito Gavin Rossdale, ha invitato varie star di Hollywood nella sua casa di Beverly Hills lo scorso week end per una festa in onore del suo bambino Kingstonche ha compiuto 2 anni.
Tra gli invitati si trovavano Christina Aguilera e suo marito, Jordan Bratman, accompagnati dal loro bambino di quattro mesi, Max, e anche Nicole Richie, Joel Madden e la piccola Harlow.

Anche Victoria Beckham era presente, con il suo ultimonato, Cruz.
I bambini si sono divertiti guardando dei cowboys e delle cowgirls e passeggiando sui pony, mentre i genitori mangiavano abbondantemente.

Apre a Milano il nuovo Flagship Store Furla




Il fascino del passato riscoperto dalla contemporaneità del design e dell'architettura: Corso Vittorio Emanuele torna a vivere il glamour anni '30.
Corso Vittorio Emanuele riscopre l'allure degli anni 30' con il nuovo flagshipstore Furla che reinventa il tema della boutique tipica di quegli anni, integrandola con i codici della contemporaneità.


Per un nuovo lusso, che riscopre il fascino del tempo, proiettandolo nel futuro del marchio Furla, sempre più catalizzatore delle energie progettuali internazionali, nello stile, nell'arte ed ora anche nell'architettura e nel desig
Un negozio che diventa un racconto molto femminile, dove il rigore progettuale sposa soluzioni calde e sinuose, senza mai perdere in pulizia e freschezza.
Il negozio diventa così una somma di esperienze sui due livelli nei quali si snoda per offrire ad una consumatrice internazionale e sempre updated, una ricchezza progettuale che la sorprenda per visione e creatività.


Tante petites boutique nella boutique che seguendo lo srotolarsi di tipologie merceologiche diverse - dalle borse ai gioielli, dagli occhiali al cachemire provocano momenti di seduzione da scoprire quasi come se fosse un'installazione.
Il pavimento diventa un foglio di resina nera, lucida, che specchia le grandi arcate completamente riaperte nella loro altezza, che proteggono, a loro volta, la reception - cassa pensata come la hall di un grande albergo storico.


Il cliente-visitatore comincia la sua passeggiata accompagnato da una grande scultura di ferro, laccato nero, di 15 metri: una serie di leggerissimi nastri diventano mobili espositori che come fogli, entrano l'una nell'altro, creando un elemento sinusoide, battezzato "la curva".


La discesa nel piano interrato comprime l'altezza e rilascia uno spazio intimo ma illuminato da una luce naturale con consolle di alluminio curvato che si esaltano su una libreria ripensata sui canoni di Nelson, che diventa uno storage che si fa pattern decorativo ...si apre la capsula in legno dedicata al Talent hub, il progetto di ricerca con i designer internazionali più interessanti.

mercoledì 28 maggio 2008

George posa per Omega


George Clooney, l'attore e regista più seducente di Hollywood, ha posato per la marca di lusso Omega.

Fotografato dal celebre Greg Williams, George Clooney si è trasformato in orologiaio durante un servizio fotografico svoltosi a Tokyo.


Con une grande naturalezza ha indossato gli abiti di un seducente orologiaio.

Credibile? Nessuna importanza! Quello che conta é che l'immagine abbia quel pizzico di raffinato umorismo che caratterizza tutta la campagna pubblicitaria Omega.

Nascita a Bologna della Fondazione Furla


Nella foto: la" Barchessa ", sede della Fondazione Furla

E’ stata presentata a Faenza, in concomitanza con la prima edizione del Festival dell' Arte Contemporanea di Faenza,
la Fondazione Furla, un innovativo progetto di promozione della cultura contemporanea, a soste­gno dei giovani creativi italiani nell’arte come nel fashion.

Giovanna Furlanetto, presidente di Furla, insieme a Chiara Bertola e Michelangelo Pistoletto hanno illustrato il lungo percorso culturale e progettuale che ha portato alla nascita della Fondazione Furla, e che è iniziato nel 2000, con l’istituzione del Premio Furla per l’arte.
La Fondazione Furla nasce dunque per dare continuità ai progetti e permettere un ulteriore sviluppo internazio­nale.

L’attenzione della Fondazione non si rivolgerà esclusivamente all’arte contemporanea ma indagherà tutti i territori della creatività, come il fashion design, sempre a sostegno dei giovani talenti che non trovano vie, luoghi e possibilità per emergere.

La sede della Fondazione sarà a Bologna, quartier generale dell’azienda, all’interno di un’antica barchessa del ‘700, restaurata con soluzioni contemporanee.
Uno spazio di confronto sulla contemporaneità che ospita i lavori di artisti e giovani creativi emergenti.

Cartier da Parigi a Milano


La mostra OPEN ENCLOSURES di Andrea Branzi

Ulteriore conferma del forte coinvolgimento di Cartier nella creazione contemporanea, è stata la presentazione dell’opera di Andrea Branzi, uno dei maggiori esponenti dell'architettura e del design internazionali, presso la Gioielleria Cartier di via Montenapoleone, a Milano.
L’esposizione, svoltasi dal 16 al 21 aprile, ha offerto al pubblico milanese l'opportunità di gustare un assaggio dell'importante mostra di Andrea Branzi, OPEN ENCLOSURES, attualmente in corso a Parigi nella sede della "Fondation Cartier pour l'art contemporain".
A Milano i visitatori hanno potuto ammirare una selezione dei famosi vasi di vetro del noto designer, ed assistere alla proiezione di un video che documenta il making of dell'esposizione parigina.
Leggerezza, flessibilità, apertura dei volumi verso l'esterno, dialogo con la città e con il paesaggio: un’idea di architettura, quella di Andrea Branzi, in perfetta sintonia con l’edificio di vetro e metallo sede della Fondation Cartier per il quale il designer ha ideato, in occasione della mostra OPEN ENCLOSURES, due eccezionali installazioni.

La mostra OPEN ENCLOSURES si svolgerà a Parigi fino al 22 giugno, presso la Fondation « Cartier pour l'art contemporain ».

martedì 27 maggio 2008

Prada all'asta


Sogniamo o siam desti?
Fino al 6 maggio sul sito internet di Prada si é svolta un'eccezionale vendita all'asta.

La marca di lusso italiana ha proposto a tutte le fashioniste di accaparrarsi uno (o più di uno!) dei 10 prototipi esclusivi che hanno ispirato la collezione donna primavera-estate 2008.

Appuntamento sul sito http://www.prada.com/!

La nuova Lambretta glamour


Lambretta, la star !

La Lambretta si veste di luce.
Dalla collaborazione tra la Ramponi®, nota ditta produttrice di pietre e strass per l'abbigliamento, e la MOTOM Italia S.p.a., è nato un prodotto esclusivo ed elegante: la Lambretta Pato nella versione Diamonds limited edition, impreziosita da innumerevoli gemme, un vero e proprio omaggio alla tradizione e al made in Italy.

La Lambretta, oggetto di culto e icona degli anni ‘50, è stata impreziosita con ben 5000 strass Ramponi® applicati con uno speciale collante glitterato che consente l’applicazione delle pietre senza forare la carrozzeria e risulta inattaccabile e resistente alle temperature estreme e alle sollecitazioni climatiche.
Parte del ricavato della vendita della Lambretta Diamonds (disponibile presso le concessionarie Motom) sarà devoluto a sostegno dell'Associazione di Volontariato Amri che opera a favore dei bambini affetti da malattie reumatiche infantili, un prezioso aiuto e un importante impegno per il sociale.

Fendi a Parigi!


E' nato un nuovo tempio del lusso, a Parigi, al 22 della famosa Avenue Montaigne!

Si tratta della nuova boutique Fendi, inaugurata con tanto di concerto di Amy Winehouse, riservato (naturalmente) a selezionatissimi VIp.
Peter Marino, che aveva già realizzato lo splendido palazzo Fendi di Roma, ha firmato anche il design di questa nuova boutique.

L'eleganza è italiana al 100%: muri color ocra, pavimenti e scale in pietra lavica nera, scaffali in marmo bianco e facciata nera lastricata con doppie F dorate e luminose. Il pianoterra ospita le borse, gli accessori da viaggio e le calzature.

Il primo piano è, invece, riservato al prêt-à-porter e alle pellicce.

Spicca, al centro della boutique, una scultura con sfere d'argento dell'artista italiano Loris Cecchini, che inaugura un ciclo di mostre di opere uniche che si susseguiranno nel tempo.

Boutique Fendi, 22 avenue Montaigne, Parigi

Il nuovo Vuitton é arrivato!


Weekender Monogram Pulp di Louis Vuitton: un’opera d’arte da viaggio!


L’estate si avvicina, e con il bel tempo ci viene ancora più voglia di viaggiare !
La nuova Weekender Monogram Pulp di Louis Vuitton è la pratica borsa da viaggio in cui, in una originale reinterpretazione del celebre denim jaquard della Maison, l'high tech sposa lo street style e la moda incontra l'arte nel nuovo Denim Monogram Pulp.

Il tessuto è “imbrattato” ad arte - su disegno dell'artista americano Richard Prince - con pennellate irregolari e sfumate di vernice rosso fuoco e arancio e poi ricoperto da un microfilm di vinile trasparente che fissa il colore rendendo la borsa assolutamente impermeabile!

La nuova creazione Louis Vuitton ha sedotto anche Madonna.
La superstar, che doveva recarsi a Los Angeles per la promozione del suo nuovo disco, è stata fotografata all’aeroporto di Londra insieme alla figlia e alla Weekender Monogram.

domenica 25 maggio 2008

Caffé e ristoranti a New York



CAFFE' E RISTORANTI A NEW YORK ..
(un po' ispirato dal blog di Barbara Ragazzon per Dagospia)






NESPRESSO ha aperto in marzo 2007, sulla Madison avenue, fra la 65esima e la 66esima Strada un negozio elegantissimo, dove si vendono cialde per fare il caffe' in macchinette "spaziali".
C'e' un bar chicchissimo dove degustare caffe' e cappuccini davvero fantastici!. E' la risposta a Starbucks? Meglio tardi che mai...E Georges? A Parigi ha mandato Sharon Stone..e lui preferice l'Italia.
LE CIRQUE, 151 East 58th Street.
Ha riaperto i battenti nel Bloomberg Building, si ha l'impressione di essere su un transatlantico, anche se fuori c'e' solo del bitume. E' un po'piu' piccolo e piu' sobrio di "Le Cirque 20000", sono tornate le scimmiette del primo Le Cirque, i piatti sono sempre divinissimi, anche se il New York Times gli ha tolto una stella, ma perché? Colpa delle scimmiette, forse..
CHINATOWN BRASSERIE ,380 Lafayette Street, il miglior ristorante cinese di Manhattan, anche se non e' a Chinatown, ma a Soho decoro Shanghai anni Trenta, simply fabulous, camerieri di varie nazionalita', ma il cuoco, il famoso Joe Ng, fortunatamente cinese e la cucina semplicemente prelibata, quei Dim Sum che bonta' e non parliamo del Banchetto Cinese per l'Anno del Maiale, insuperabile!
BUDDAKAN, 75 Ninth Avenue.
Nel Meatpacking District sempre di moda, e' fra i piu' grandi ristoranti di Manhattan, era una vecchia fabbrica rinnovata e trasformata in tempio della cucina fusion e del decor esotico asiatico.
MASA, 10 Columbus Circle.
Cucina fusion : volete un menu di sushi a base di caviale e foie gras? Perfetto, lo trovate qui al "modico" costo di $ 400. Ma lo spettacolo del cuoco che manovra davanti a voi le sue spade e' 'unique'... che classe!!
MOMOFUKU SSAM BAR, 207 Second Avenue.
Offshoot di Momofuku Noodle Bar, va di moda dopo le nove di sera, con tutte le sue specialita' di maiale, dal pate' alla cinese al brasato di maiale cotto nella soya e lo zucchero.
PORCHETTA, 241 Smith Street, Brooklyn.
A proposito di maiale, bisogna andare a Brooklyn!
Viviamo in un mondo globale, per mangiare una vera porchetta all'italiana, con tanto di ripieno di prugne e datteri e le cotiche che costano la meta' che a Manhattan .
BOTTEGA DEL VINO, East 59th Street.
Ha meritato ben quattro stelle dal New York Times, e con ragione! Dal cappuccino e cornetti a tutte le ore del giorno e della notte agli antipasti a base di polenta.
RUSSIAN TEAROOM, 150 West 57th Street.
Riaperto dopo tre anni di chiusura con lo stesso decor natalizio tutto l'anno, e un altro chef, che se n'e' andato dopo un mese. Ma gli chefs passano e i blini restano, con il caviale che e' tornato sulle mense americane dopo un anno di astinenza.....
ST. AMBROEUS, Madison 78th Street.
Ha riaperto con annesso ristorante, cacciando gli "odiati" francesi di Fauchon, sara' l'effetto Mondiali? Torte colorate e variopinte troneggiano in vetrina, per la gioia dei golosi e di chi non vuole sentire parlare di low-calories.
GORDON RAMSAY AT THE LONDON, 151 West 54th Street.
Chi ha detto che a Londra si mangia male? Venite a New York e sarete piacevolmente sorpresi nel nuovo London Hotel per l'appunto, appena rinnovato, e vi ricrederete. Il pollo al foie gras e la spigola al chorizo non hanno eguale.

L'Italia balla

E’ scoppiata la "ballo mania".

Una vera epidemia e non solo febbre del sabato sera, dalle scuole ai centri anziani l’Italia brulica di ballerini.

Ballare fa bene, è salutare ed economico. Basta solo scegliere il ritmo.
E’ boom di iscrizioni ai corsi di tango ma anche dei balli latino-americani, alla danza del ventre o alle quadriglie medievali.

Sarà colpa dei programmi televisivi, o dei film musicali o anche solo di Richard Gere che in un delizioso film “Shall we dance” alla soglia dei ’50 scopre la passione per il ballo che rimane ben saldo nel binario dello svago.

Nessuna componente trasgressiva.
Certo la tv influenza i sogni dei giovani ma anche le attività extralavorative degli adulti. I numeri parlano chiaro: dopo trasmissioni come “Ballando con le Stelle e Amici” l’interesse per il ballo ha incrementato le iscrizioni ai corsi di ballo del 30% (ogni anno e da qualche anno) e in poco tempo soltanto la Lega Nazionale danza Uisp.
Lega danza ha superato i 40000 iscritti.

Forse c’è da chiedersi: perché si balla. Come mai anche le donne più timide si lanciano in sensuali milonghe e uomini maturi in ondeggianti salse? Si balla soprattutto per il bisogno di identità sociale, per riconoscersi in un gruppo ma anche per non sentirsi isolati.

Comunque, per testare la febbre del ballo, siamo andati in una palestra che organizza corsi. “Ballare è un atto liberatorio”, Susanna sulla cinquantina.
“Ballo perché a fine lezione mi sento più felice”.

Angela, una insegnante di balli folk, sostiene che il ballo è come il gioco per bambini, una attività apparentemente senza un fine ma in grado di sviluppare abilità cognitive, emotive e comunicative.

Un piacere ancestrale che coinvolge corpo e spirito.
“Tutto questo ha una spiegazione chimica” precisa l’insegnante “Uno stimolo nervoso ordina al muscolo di lavorare, ovvero di contrarsi, le ghiandole producono un cocktail di sostanze (tra cui l’adrenalina) allo scopo di nutrire il muscolo e farlo lavorare meglio.

Insomma il nostro corpo favorisce il movimento e collabora affinché i muscoli si muovano meglio, meglio ancora se al ritmo di musica!”E poi molti balli si fanno in coppia e questo accende i centri sensoriali: il tatto, ma anche l’odorato e la vista.
Sarà curioso, ma ci sono anche i balli prescritti (dal dottore?) per risaldare le coppie.

A dircelo sorridente è Mary, la segretaria della scuola.

“Solitamente chi viene ad iscriversi è la donna che lo fa anche per il marito o il compagno, e quasi giustificandosi racconta che è stato un amico a suggerirlo per rafforzare il rapporto di coppia.

Sarà per non fare scoppiare le coppie, comunque il potere seduttivo del movimento del ballo a due funziona come terapia di coppia.

Garantito, perché ballare riproduce la liturgia del corteggiamento: l’uomo che guida e sostiene e la donna che si abbandona ma mai passivamente.

A questo punto non resta che cominciare seriamente a ballare, e iniziare la rivoluzione del buonumore; ma quali balli scegliere e dove si balla? Ognuno dovrebbe seguire l’istinto, spesso si segue l’amica che ha cominciato a ballare prima o anche solo la moda.

Valzer e danza moderna sono gli evergreen rispettivamente per i più maturi e i più giovani mentre prende quota il tango, un must tra chi indossa le scarpette da ballo per la prima volta.

Il tango, in tutte le sue versioni: tradizionale e tango queer. Tango queer.
Chissà perché proprio il tango… “Forse perché nel tango il contatto fisico è più completo”.

A sostenerlo è la sociologa Alisa Del Re, docente presso l’Università di Padova.

“Si balla senza travestimenti e ci si lascia andare in atteggiamenti sensuali negati nella vita di tutti i giorni”.

Ma il tango è ancora di più. “la storia di questo ballo” precisa la Del Re “è la storia della emancipazione delle donne. Con il tango le donne sono riuscite a ballare in pubblico con gli uomini.
Non dimentichiamo che agli inizi del ‘900 le donne immigrate in Argentina ballavano liberamente il tango e divenne così una forma di liberazione sociale.

E poi non dimentichiamo che in questo ballo l’uomo e la donna ballano insieme facendo cose diverse: è l’uomo che guida ma deve dare la possibilità alla partner di compiere le figure.

”Ora però viene il difficile, perché alla ballo mania non è seguita di pari passo la possibilità di esibirsi o anche solo di ballare in pubblico.
E se le scuole di ballo sono nate come funghi, (in internet si trovano i kit-guide)

“Come avviare una scuola di ballo - crea impresa), in Italia mancano le sale da ballo o sono concentrate prevalentemente in alcune regioni (al nord).
I locali scarseggiano e le associazioni di ballo improvvisano balere nei locali delle palestre scolastiche.

E se è difficile trovare spazi per i balli tradizionali lo è ancora di più per il tango queer, ballato indistintamente da coppie di soli donne o soli uomini.

Nato in Argentina come forma di resistenza delle comunità gay, ha assunto altri connotati.

Si balla e basta, e se il partner è dello stesso sesso pazienza (spesso è una esigenza perché scarseggiano i partner dell’altro sesso!), l'importante è ballare e i ruoli si invertono.

"Ti va di ballare?"... Parte la musica, le coppie si stringono, gli occhi si chiudono, i piedi piroettano dentro e fuori le gambe.
Una forma di libertà.
Una passione intensa.
E qualunque sia il ballo, estroverso o malinconico, ballare sono tre minuti di amore che finiscono sempre con un addio.